05 Dic, 2018 | News dal Csv
Riparte il MYllennium Award, il primo contest multidisciplinare e premio “generazionale” in Italia che si rivolge ai Millennials con l’obiettivo di creare un laboratorio permanente per valorizzare il talento dei giovani under 30. La call, dedicata ai nati tra gli anni Ottanta e i primi anni Duemila, ha l’obiettivo di stimolare e supportare le idee e i progetti più innovativi della generazione Y. L’iniziativa, promossa dal Gruppo Barletta e giunta alla quinta edizione, ha supportato negli anni 140 giovani, menti brillanti provenienti da tutta Italia che hanno ricevuto, oltre a un sostegno economico, anche concrete opportunità̀ di tipo professionale e formativo.
Il MYllennium Award si articola in otto sezioni: Saggistica “MY Book”, Startup “MY Startup”, Giornalismo “MY Reportage“, Nuove opportunità di lavoro e formazione “MY Job”, Architettura/Street Art “MY City”, Cinema “MY Frame”, Musica “MY Sport” e la novità 2019 Sport con “My Sport”. A valutare i progetti, un Comitato tecnico-scientifico composto da professionisti del mondo accademico e scientifico, dell’economia, dell’industria, del giornalismo, del cinema e delle istituzioni. A garantire la qualità e il valore dell’iniziativa, il Comitato d’onore, l’organo di rappresentanza del MYllennium Award, composto da autorevoli personalità istituzionali, accademiche e diplomatiche, da rappresentanti dell’industria e del mondo bancario italiani.
Per partecipare al MYllennium Award è necessario inviare il proprio progetto attraverso l’apposito modulo. In occasione del lancio dell’edizione 2019, il MYllennium Award farà tappa nelle principali città italiane con un “road show” per presentare l’iniziativa sul territorio. Nel mese di maggio si terrà a Roma il tradizionale Startup Day di presentazione delle startup candidate mentre entro il mese di giugno saranno annunciati i finalisti. I vincitori delle diverse categorie saranno proclamati e premiati durante la prestigiosa cerimonia finale, che si terrà il 10 luglio 2019 a Roma.
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05 Dic, 2018 | News dal Csv
Sono 178 gli empori solidali attivi in Italia, distribuiti in 19 regioni; e almeno altri 20 sono pronti ad aprire entro il 2019. È uno dei dati principali contenuti nel primo rapporto sul fenomeno realizzato da Caritas Italiana e CSVnet, l’associazione dei centri di servizio per il volontariato, e presentato oggi a Roma.
Gli empori sono una forma avanzata di aiuto alle famiglie che vivono situazioni temporanee di povertà; spesso costituiscono un’evoluzione delle tradizionali e ancora molto diffuse (e indispensabili) distribuzioni di “borse-spesa”.
Si tratta di un modello che ha conosciuto una crescita impressionante nell’ultimo triennio: il 57% degli empori (102) ha aperto tra il 2016 e il 2018, quota che sale al 72% se si considera anche l’anno precedente. Il primo è nato nel 1997 a Genova, mentre è dal 2008, con le aperture degli empori Caritas a Roma, Prato e Pescara, che il modello ha cominciato ad affermarsi.
Nel realizzare questa prima mappatura – che servirà ad aprire la strada a diversi approfondimenti futuri – Caritas Italiana e CSVnet hanno circoscritto i servizi da indagare in base a quattro caratteristiche comuni, pur nella varietà delle esperienze:
l’aspetto e il funzionamento simile a negozi o piccoli market;
la distribuzione gratuita di beni di prima necessità, resi disponibili da donazioni o acquisti, tra i quali i beneficiari possono liberamente scegliere in base ai propri bisogni e gusti;
l’essere in rete con altre realtà del territorio per l’approvvigionamento e/o l’individuazione dei beneficiari;
il proporre, insieme al sostegno materiale, altri servizi di orientamento, formazione, inclusione e socializzazione.
Nella quasi totalità dei casi gli empori sono gestiti da organizzazioni non profit, spesso in rete fra loro: per il 52% sono associazioni (in maggioranza di volontariato), per il 10% cooperative sociali, per il 35% enti ecclesiastici diocesani o parrocchie, per il 3% enti pubblici. Il ruolo di questi ultimi, quasi sempre Comuni (300 quelli coinvolti), è riconosciuto da quasi tutti gli empori in ordine all’accesso e l’accompagnamento dei beneficiari. Le Caritas diocesane hanno un ruolo in 137 empori (in 65 casi come promotrici dirette); i Csv lo hanno in 79 empori, offrendo prevalentemente supporti al funzionamento.
Gli empori sono aperti per 1.860 ore alla settimana per un totale di oltre 100 mila ore all’anno. La maggioranza apre 2 o 3 giorni alla settimana (non consecutivi); privilegiati i giorni infrasettimanali, mentre 37 sono aperti anche il sabato.
Dall’apertura al 30 giugno 2018 tutti gli empori attivi hanno servito più di 99 mila famiglie e 325 mila persone, di cui il 44% straniere. Una utenza anagraficamente molto giovane: il 27,4% (di cui un quinto neonati) ha meno di 15 anni, appena il 6,4% supera i 65. Prendendo in considerazione solo il 2017, le famiglie beneficiarie sono state oltre 30 mila e le persone 105 mila.
L’accesso agli empori avviene in base alla verifica delle condizioni di difficoltà utilizzando combinazioni di documenti (soglia Isee, Irpef) e colloqui individuali. Le famiglie fanno la spesa gratis utilizzando in più di 150 una tessera (elettronica o manuale) a punti da scalare; in altri empori si utilizzano sistemi simili.
Più dei tre quarti degli empori pongono un limite temporale di accesso, rinnovabile per almeno una volta, con l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà economica. A questo scopo, l’86% degli empori presta ulteriori servizi ai beneficiari: come accoglienza e ascolto, orientamento al volontariato e alla ricerca di lavoro, terapia familiare, educativa alimentare o alla gestione del proprio bilancio, consulenza legale ecc. Inoltre, il 55% delle strutture propone ai beneficiari lo svolgimento di attività di volontariato, sia all’interno che presso altre realtà fuori.
Le dimensioni e le caratteristiche degli empori sono piuttosto disomogenee. Il costo mensile per la gestione oscilla tra 0 e 28 mila euro, tuttavia più del 70% si attesta nella fascia tra 1.000 e 4.500 euro.
A pesare maggiormente sono le voci di costo relative all’acquisto diretto dei beni (circa 40%) e personale (per il 22%).
Sono più di 1.200 (soprattutto supermercati e piccola distribuzione alimentare) le imprese che collaborano direttamente con gli empori. Da esse proviene il volume maggiore dei beni che verranno messi a disposizione sugli scaffali, anche se non tutti ne usufruiscono: il “fornitore” che accomuna la quasi totalità delle strutture è infatti il terzo settore, anche se questa voce è spesso correlata a raccolte di beni negli esercizi privati da parte di organizzazioni non profit del territorio, in particolare il Banco Alimentare. Da registrare che sono 134 gli empori che dichiarano una quota più o meno alta di acquisto diretto.
Notevole la varietà dei beni in distribuzione. Accanto agli alimenti non deteriorabili, già presenti nei “pacchi” distribuiti sul territorio, gli empori riescono a disporre e hanno la capacità di gestire, mantenendo tutti i requisiti di igiene e sicurezza del prodotto: alimenti freschi e ortofrutta (in 124 servizi), alimenti cotti (in 30) e surgelati. Ma anche prodotti per l’igiene e la cura della persona e della casa (in 146 empori), indumenti (in 50), fino ai prodotti farmaceutici, ai piccoli arredi e agli alimenti per gli animali. Molto presenti infine prodotti per bambini e ragazzi: giocattoli (disponibili in 62 realtà), articoli per la scuola e prodotti di cancelleria (in 92) e soprattutto alimenti per neonati (in 150).
Infine i dati sulle risorse umane. Quella degli empori è una storia di volontari, che sono presenti in tutte le strutture. Sono stati 5.200 (32 in media) quelli dichiarati nell’attività di questi anni e 3.700 (21) quelli attivi al momento della rilevazione. I volontari svolgono tutte le mansioni: dall’approvvigionamento alla distribuzione, dall’amministrazione al coordinamento e naturalmente alla governance. Interessante la partecipazione di volontari stranieri, presenti fino ad oggi in quasi la metà degli empori ed oggi in un terzo, con una media di 4 per servizio.
Sono 178 gli operatori retribuiti al momento della rilevazione, dichiarati da 83 empori: 54 di questi ha solo personale part-time; le persone a tempo pieno sono 49 distribuite nei restanti 29 empori, mentre sono 44 i giovani in servizio civile.
“La complessità della povertà esclude a priori la presunzione di chiunque di disporre di una soluzione epocale”, affermano nelle riflessioni conclusive il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu e il presidente di CSVnet Stefano Tabò. Tuttavia il rapporto mette in luce tre punti di forza del “modello” empori solidali.
Il primo è il suo essere “nato dalla capacità di mettere in discussione prassi consolidate di aiuto materiale”: di fronte a persone e bisogni diversi da quelli tradizionali ci sono state “comunità capaci di scegliere alleanze inedite per costruire un servizio nuovo”. E ad attivare questa capacità “c’è sempre, come protagonista, un volontariato che sa costantemente cambiare e adattarsi”, insieme a imprese, professionisti, associazionismo non esclusivamente sociale, scuola, fino ai privati cittadini.
Il secondo è la caratteristica degli empori di essere un servizio non solo “benefico”, ma anche rigoroso e competente: negli iter di accesso, nei sistemi di attribuzione del punteggio, nel definire “patti di accompagnamento” delle persone. Caratteri che li distinguono dai servizi “mordi e fuggi” di pura assistenza materiale, qualificandoli come tessere di percorsi più stabili di contrasto all’esclusione sociale.
Gli empori infine costituiscono il “terminale di un sistema che provvede all’aiuto materiale nell’ambito di interventi fortemente relazionali e promozionali. Al collegamento pressoché costante ad un servizio di ascolto, si aggiungono le proposte di laboratori, percorsi formativi e culturali, non di rado aperti a tutta la cittadinanza: dalla cucina con gli avanzi alla gestione del bilancio familiare; dal risparmio energetico al piccolo artigianato; dalle riparazioni al cucito e al bricolage; fino al sostegno allo studio e all’educazione alimentare di cui beneficiano – anche in termini di possibilità di riscatto – soprattutto i bambini”.
Sarà ora importante investire su alcune linee cruciali di approfondimento del fenomeno, su cui Soddu e Tabò confermano l’impegno dei due soggetti. Le prime quattro che vengono indicate sono: le caratteristiche dei beneficiari e la loro permanenza del servizio; la sostenibilità economica degli empori; il contrasto allo spreco, non solo alimentare; le dinamiche e il ruolo svolto dai volontari.
Il rapporto integrale e l’indirizzario completo delle note storiche fornite dagli empori e delle date di apertura è disponibile sui siti di CSVnet e di Caritas Italiana.
03 Dic, 2018 | News dal Csv
CSV Napoli rende noto l’elenco aggiornato degli iscritti al ROA, il Registro delle Organizzazioni di volontariato Accreditate, istituito allo scopo di favorire e facilitare la fruizione dei servizi offerti dal Centro, riducendo al minimo le procedure burocratiche.
Tutte le organizzazioni di volontariato che hanno fatto richiesta di iscrizione ma che non sono state ammesse, possono rivolgersi al CSV per chiarimenti e per avere consulenza su eventuali modifiche o integrazioni allo statuto, scrivendo all’indirizzo e-mail consulenza@csvnapoli.it
Consulta il ROA aggiornato al 3 dicembre 2018.
29 Nov, 2018 | Bandi e opportunità, News dal Csv
La Fondazione CON IL SUD ricerca un profilo da inserire nell’Area Comunicazione e Relazioni Esterne in qualità di addetto “comunicazione e social media”. In particolare, la risorsa supporterà il Responsabile dell’area nell’adempimento delle attività di comunicazione e nella gestione dei social media
Il candidato/a ideale dovrà avere i seguenti requisiti minimi:
Laureato/a;
esperienza professionale di almeno tre anni nella gestione dei social media e comunque nelle attività di comunicazione;
ottima conoscenza delle piattaforme, compreso il monitoraggio e l’analisi dei dati;
buone conoscenze Seo;
padronanza di strumenti di direct mailing;
spiccate capacità di sintesi ed elaborazione di testi, documenti e presentazioni;
buone capacità creative;
buone capacità organizzative;
buona conoscenza della lingua inglese;
conoscenze minime di progettazione grafica.
Inoltre, saranno valutate positivamente pregresse esperienze nell’ambito della comunicazione sociale, l’attitudine al problem solving, l’autonomia nella gestione delle proprie mansioni e la capacità di lavorare in gruppo e per obiettivi.
L’inquadramento e la retribuzione saranno determinati in relazione alla esperienza e alle competenze dei candidati. La sede di lavoro sarà a Roma in via del Corso 267.
Per candidarsi occorre inviare una email, inserendo nell’oggetto il codice posizione di riferimento (COM 2018), all’indirizzo affarigenerali@fondazioneconilsud.it allegando:
il proprio curriculum (non più di 3 pagine e comprensivo dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali),
lettera di presentazione (non più di una pagina) che descriva brevemente le motivazioni in base alle quali il/la candidato/a presenta la propria candidatura e le precedenti esperienze lavorative utili ai fini della selezione in corso.
Saranno prese in considerazione solo le candidature pervenute entro il 12 dicembre 2018.
Saranno contattati solo i candidati ritenuti maggiormente in linea con il profilo richiesto.
28 Nov, 2018 | News dal Csv, Servizio Civile, Servizio Civile
CSV Napoli pubblica la graduatoria provvisoria relativa alla selezione dei volontari per il progetto di Servizio Civile 2019 dal titolo “Open Year 2.0”.
La graduatoria è provvisoria in attesa delle verifiche di competenza dell’ Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
I soggetti non ammessi possono chiedere chiarimenti in merito alla propria esclusione scrivendo all’indirizzo e-mail serviziocivile@csvnapoli.it
A seguito delle dovute verifiche, i candidati selezionati saranno contattati per l’avvio delle attività.
Scarica la graduatoria
28 Nov, 2018 | News dal Csv
CSV Napoli ti invita a partecipare al prossimo incontro dell’Assemblea Consultiva che si terrà martedì 4 dicembre p.v. alle ore 16.00 nella nostra sede al Centro Direzionale di Napoli Is. E/1. L’incontro è finalizzato soprattutto all’elaborazione partecipata della nuova programmazione annuale affinché sia sempre più rispondente ai principali bisogni delle associazioni della città metropolitana di Napoli.
E’ molto importante la tua partecipazione per aiutarci ad individuare le attività da realizzare e i servizi da potenziare nel prossimo anno.
Al termine dell’assemblea saranno presentate le linee guida di “Un passo avanti”, il nuovo bando promosso dall’Impresa Sociale Con i Bambini.
Per conferma la tua partecipazione all’incontro del 4 dicembre compila il form che segue:
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