14 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Il Nuovo Teatro Sanità e il Liceo Statale Villari danno il via al progetto “Te lo leggo negli occhi”, vincitore dell’Avviso Pubblico per attività teatrali nelle scuole di Napoli. L’iniziativa è promossa e finanziata dal Comune di Napoli e comprende quattro spettacoli: tre lavori di teatro civile e un quarto realizzato a partire dalle esperienze e dai sentimenti degli studenti. L’iniziativa punta a coinvolgere i giovani in una riflessione critica su temi attuali e sociali, utilizzando il teatro come strumento per sensibilizzarli sulle differenze identitarie, le storie personali e le sfide della loro generazione. Gli spettacoli si svolgeranno presso la sala Theatr’on di Napoli e saranno seguiti da dibattiti con esperti, favorendo così il confronto tra i giovani.
“Il progetto del Nuovo Teatro Sanità rientra in un investimento dell’Amministrazione che ha un impatto diretto sulla formazione e sui cittadini – dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli – che vogliamo in questo modo contribuire ad avvicinare al mondo del teatro, per renderli spettatori appassionati e consapevoli. Tematiche come l’inclusione, i diritti, la sostenibilità e il rispetto delle diversità, saranno affrontate attraverso i linguaggi dell’arte, divenendo così parte di un sistema integrato da cui non solo nessun luogo della città, ma anche nessun pubblico, resta escluso”.
Il ciclo si apre il 14 ottobre con “A Te e Famiglia”, una produzione di Angelo Campolo e Giulia Drogo, interpretata da Angelo Campolo, con scene e costumi di Giulia Drogo e musiche dal vivo di Giorgia Pietribiasi. Lo spettacolo esplora il programma educativo “Liberi di scegliere”, rivolto a minori sotto processo in Sicilia, intrecciando narrazione e digital storytelling. Dopo la performance, l’Associazione Antinoo Arcigay Napoli interverrà nel dibattito.
Il 15 novembre andrà in scena “629 Un Mare di Sabbia”, scritto da autori provenienti da Italia, Spagna e Grecia, con la regia di Mario Gelardi. Gli attori Michele Brasilio, Ciro Burzo, Emanuele Cangiano, Anna De Stefano, Eleonora Fardella, Carlo Geltrude e Gennaro Maresca porteranno in scena la storia della nave Aquarius e dei 629 migranti respinti dai porti italiani nel 2018. Lo spettacolo esplora il tema della migrazione e della crisi dei diritti umani. Il dibattito sarà arricchito dalla partecipazione della Cooperativa LESS di Napoli.
Il 17 gennaio verrà presentato “Quei Due”, un’opera scritta da Ciro Burzo e diretta da Carlo Geltrude, con Giovanna Sannino e Gaetano Migliaccio. Lo spettacolo indaga gli abusi emotivi e psicologici all’interno della coppia, evidenziando la linea sottile tra amore e ossessione. Al termine, sarà presente la Fondazione Una Nessuna Centomila per un confronto sul tema della violenza di genere.
Il ciclo si chiude il 12 febbraio con “Te lo leggo negli occhi”, un progetto diretto da Mario Gelardi e realizzato con i giovani autori di Dramma Lab. La performance sarà basata sui sentimenti raccolti attraverso questionari anonimi somministrati agli studenti, per dare voce alle loro emozioni e preoccupazioni. Anche in questo caso, l’Associazione Antinoo Arcigay Napoli parteciperà al dibattito finale.
Ogni spettacolo sarà seguito da interviste e dibattiti critici che permetteranno agli studenti di esprimere la loro visione sugli spettacoli. Le riflessioni saranno raccolte nella clip “Uno Sguardo al Teatro”, che verrà diffusa sui canali social del Nuovo Teatro Sanità.
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14 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Del ventiquattrenne Giovanbattista Cutolo, chiamato affettuosamente Giò Giò, si parla da ormai più di un anno. La sua musica, il suo senso della legalità saranno ricordati attraverso le note dei futuri musicisti del mondo. Giò Giò, ucciso il 31 Agosto del 2023 da un minorenne che gli ha sparato in piazza Municipio a Napoli, per aver osato difendere un ragazzo da un giovane uomo armato, era un talento musicale. E qualche giorno prima di finire ingiustamente aveva contattato l’associazione la Fenice di Palma Campania, nella persona della Presidente Katia Cerullo, per partecipare alla prima edizione della competizione musicale internazionale, di cui aveva letto sui giornali, indetta dall’associazione La Fenice. Dopo la morte assurda ed ingiusta di Giò Giò, la Presidente dell’ associazione, organizzatrice dell’ evento, decide di dedicargli la Kermesse. La storia di Giò Giò è arrivata in tutto il mondo soprattutto durante la seconda edizione dell’ International Music Competition a lui dedicata, che si è tenuta il 9 ottobre scorso presso l’ Auditorium di Palma Campania, in provincia di Napoli, dove La Fenice nasce. I partecipanti quest’anno sono arrivati da tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda, all’ America. Nel nome di Giò Giò, nel nome della musica, nel nome della Legalità.
Alla serata hanno partecipato la mamma di Giovanbattista Cutolo, Daniela di Maggio, i massimi rappresentanti delle Istituzioni del Comune di Palma Campania, la Prof. Bianca Maria di Ruocco, Direttrice dell’ ISIS Antonio Rosmini che ha messo a disposizione l’ Auditorium della scuola palmese ed i tantissimi ragazzi che sognano di studiare il mondo della musica e magari di partecipare, un giorno, alle future edizioni del Premio diventato internazionale.
I premiati
Secondo posto Anna Rizzo e Maria Claudia Rizzo
Terzo posto Pasquale Salapete
Quarto posto Francesco Annunziata e Carlotta Annunziata
Quinto posto Gianpaolo Napolitano
Premio Speciale Corno Francese a Giuseppe La Verghetta
Miglior espressione artistica Pasquale Salapete
Miglior brano scelto Anna Rizzo
Best performance Vittoria Lazzaro
Miglior Talento Antonio Scovotto.
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14 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
«Rafforziamo la nostra visione d’intervento, stiamo realizzando un potenziamento del doppio dei posti letto per persone LGBT+ vittime di violenza, oltre ad offrire e potenziare i servizi già esistenti in collaborazione con i nostri partner di progetto CORA Napoli EF in quella che ad oggi è la prima casa rifugio LGBT + della città di Napoli e del Mezzogiorno oltre che il primo centro culturale polifunzionale giovanile LGBT+ ubicato in un appartamento riutilizzato socialmente e sottratto alla camorra».
Ha commentato così Carlo Cremona presidente di i Ken APS ETS che, grazie all’aggiudicazione dell’avviso pubblico per la selezione di progetti per la costituzione di Centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere indetto dall’UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri- ha potenziato l’offerta di posti letto, che ad oggi sono 4, e di servizi nella città di Napoli con il progetto “Questa casa non è un Albergo “.
Una casa rifugio per persone omosessuali e transgender vittime di violenza e/o maltrattamento che si svolge nel bene confiscato intitolato a “Silvia Ruotolo ed a tutte le vittime innocenti della alla mafia” in via Antonio Genovesi 36, assegnato dal 2007 all’associazione i Ken dal Comune di Napoli tramite un bando pubblico. «Accogliamo – ha spiegato Cremona – prima di ogni altra cosa persone italiane e straniere che si trovano in vario modo in difficoltà e trovano qui protezione ed assistenza, ma vengono soprattutto coinvolti, per il tempo che serve a far raggiungere loro un minimo di autonomia, in un progetto individualizzato di inclusione sociale, in cui ci sono diritti ma anche doveri. In questo senso, senza aver chiuso mai un giorno, ci sono delle regole di convivenza da rispettare e anche se non tutti se lo vogliono sentir dire è così: Questa casa non è un albergo».
Servizi e finalità del progetto – Il progetto, che ha partecipato al terzo Forum Regionale Beni Confiscati alla Stazione Marittima di Napoli l’11 e il 12 ottobre, offre inoltre un supporto completo, attraverso consulenze legali (per con specifica competenza sia in materia civile e penale italiana che sul diritto internazionale), psicologiche, endocrinologiche, e servizi di mediazione sociale, orientamento al lavoro, attività laboratoriali, servizio civile universale e sostegno all’autonomia abitativa. Il progetto “Questa casa non è un Albergo” lavora in rete con la rete welfare ed emergenze sociali del comune di Napoli, le Pari opportunità, e ovviamente, con i Beni Confiscati. Tra le finalità del progetto c’è quella di riutilizzare un bene confiscato dedicandosi ad azioni di mutuo soccorso e volontariato, e allo stesso preservare la casa come luogo di crescita individuale e di benessere sociale, limitando il senso di solitudine e abbandono nelle persone LGBT+.
Storie di successo – In questi anni tutte le persone destinatari di provvedimenti di protezione internazionale che hanno fatto un percorso in carico al progetto “Questa casa non è un Albergo – Rainbow Center Napoli” hanno avuto la possibilità di regolarizzare i propri documenti e quindi di poter avviare un percorso di autonomia lavorativo e abitativa, realizzando di fatto quella che noi definiamo inclusione sociale. Tra le storie di successo c’è ad esempio quella di una persona 30enne nordafricana che dopo 2 anni presso la casa accoglienza LGBT+ di Napoli ha ottenuto il permesso di soggiorno quinquennale europeo. Come per lui, i Ken APS ETS e Cora EF, si impegnano ogni giorno ad assistere persone di ogni nazionalità vittime di violenza omotransobica. Degni di menzione anche due casi di persone transgender entrambe adolescenti e vittime di violenza domestica e discriminazioni nel mondo della scuola e del lavoro a causa della variazione di genere.
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11 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
L’associazione Attivamente in collaborazione con Terzigno Verde, Campania Walking Experience, SpecialmenteNoi, Associazione Latitudine e Autismo in Movimento Campania, con il patrocinio morale del Comune di Terzigno, organizza la Passeggiata Inclusiva lungo il sentiero n. 11 del Parco Nazionale del Vesuvio in Via Vecchia Campitelli a Terzigno.
L’evento si terrà Domenica 20 Ottobre 2024 alle ore 10:30 in pineta a Terzigno: il sentiero n. 11 del Parco, realizzato con passerelle di legno, è un’opera accessibile anche ai disabili in sedia a rotelle. La passeggiata ha lo scopo di promuovere l’inclusività e le risorse naturalistiche locali e si avvarrà di una guida ambientale esperta.
La partecipazione è gratuita e non richiede la prenotazione.
Maggiori informazioni sull’evento sono reperibili sui canali social dell’associazione Attivamente e delle associazioni che aderiscono all’iniziativa.
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11 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Quindicimila atleti provenienti da tutta Italia saranno premiati questo sabato nel corso della Cerimonia delle medaglie d’oro Libertas, in programma allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli. L’evento, organizzato dall’associazione Libertas e patrocinato dal Comune di Napoli, rappresenterà un momento di inclusione,
sport e spettacolo. E proprio su quest’ultimo aspetto entrano in pista, anzi in campo,
numerosi artisti che si esibiranno nel corso di una serie di show dedicati ai campioni.
Tra loro, attesa la performance di Sara Montesanto, Claudia Luciano e Chiara Boemio, fondatrici e art director di Iconica, un progetto tutto al femminile con ballerine e cantanti che si esibiscono tributando le più grandi artiste della storia sia italiana che internazionale.
Giochi di luci, cambi d’abito, scelte musicali dirompenti, coinvolgimento del pubblico, ritmo, batticuore sono le parole chiave di ogni show di Iconica e c’è da scommetterci che anche in questo caso le performance non deluderanno il proprio pubblico. Iconica nasce come espressione artistica a sfondo sociale: le performer trasmettono in ognuna dei loro show i valori della solidarietà femminile e la lotta contro la violenza di genere.
“Ogni volta che ci esibiamo puntiamo al cuore del nostro pubblico: emozionare è la nostra missione, creare magia intorno a noi, entusiasmare e coinvolgere chi ci guarda e questa volta, davanti a un pubblico eccezionale come i campioni dello sport e in una cornice leggendaria, come lo stadio Maradona, daremo come sempre il massimo”, sono le parole di Sara Montesanto.
Sotto questa stella, dunque, sabato Iconica illuminerà la Cerimonia delle
medaglie d’oro 2024 che accoglierà quest’anno oltre 15.000 partecipanti tra atleti, associazioni sportive, famiglie e appassionati da tutta Italia.
Durante l’evento le performers di Iconica si esibiranno in uno spettacolo ideato per i Campioni. Una giornata all’insegna dei valori dello sport e delle emozioni quelle che attende i tanti che – gratuitamente – vorranno assistere alle premiazioni e allo show.
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11 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Nel cuore della periferia orientale di Napoli, a Ponticelli, la Biblioteca comunale Grazia Deledda si trasforma in punto di formazione, incontro e rinascita. Il 17 ottobre dalle ore 20 prenderanno il via i corsi di italiano per stranieri organizzati dall’associazione Italiano senza Confini. Questa iniziativa, che si inserisce nell’ambito del progetto Perifebiblio, promosso dal Comune di Napoli e finanziato dal Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) e dalla Fondazione CON IL SUD, ha l’obiettivo di offrire un’opportunità concreta di inclusione e integrazione per i migranti e i cittadini stranieri che vivono nella zona.
“I corsi di lingua italiana sono gratuiti e suddivisi in livelli in base alle competenze linguistiche dei partecipanti. Al termine dell’anno scolastico, gli studenti sosterranno l’esame per l’ottenimento del certificato di livello A2, in accordo con la scuola statale CPIA, un requisito essenziale per il permesso di soggiorno”, spiegano gli operatori di Italiano senza Confini.
Il corso di italiano per stranieri si inserisce in un più ampio ventaglio di attività che animano la Biblioteca Deledda. Tra queste, i laboratori di narrazione per bambini che si terranno il sabato mattina e le consuete attività di catalogazione, prestito e apertura straordinaria, tutte organizzate dagli enti coinvolti nel progetto Perifebiblio.
“È importante la nostra attività, insieme a tutte le altre, perché contribuiamo a creare uno spazio multiculturale, una biblioteca dove le ricchezze, i saperi e le tradizioni di varie culture si incontrano”, continuano gli operatori di Italiano senza Confini.
Grazie al progetto Perifebiblio, la Biblioteca Deledda si trasforma in un veicolo di socializzazione e integrazione. “La biblioteca svolge un ruolo sociale essenziale, facilitando l’inclusione dei migranti nel quartiere. Essendo un luogo pubblico e aperto a tutti, diventa uno spazio dove è possibile dialogare, conoscersi e abbattere molti pregiudizi”, sottolineano i responsabili di Italiano senza Confini.
“Per molti partecipanti ai corsi, così come per i volontari, il giovedì rappresenta un momento cruciale: è l’occasione per entrare in contatto con persone nuove, al di fuori della cerchia familiare o lavorativa. Per facilitare questo processo organizziamo feste ed eventi che ci permettono di avvicinarci anche alle persone del quartiere”, aggiungono. “Il nostro auspicio è quello di avere la collaborazione ed il sostegno di quanti condividono questo progetto e vogliono fare qualcosa di concreto. Consapevoli che più saremo, più potremo determinare un cambiamento positivo” concludono.
Per partecipare ai corsi: italianosenzaconfini@gmail.com
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