La nuova Bibliobimbi. Arredi, scaffali e cuscini a misura di bambino

Sarà inaugurata sabato 14 dicembre, alle 10.00 la nuova Bibliobimbi completamente rinnovata. Un luogo magico situato sempre in Villa Bruno nei locali dell’ex Vesuvio Libri. Si tratta di uno spazio incentrato esclusivamente sui bambini, stimolando il loro apprendimento, la curiosità e l’ immaginazione. Bibliobimbi è stata pensata come un luogo speciale, ancora più accogliente grazie ad arredi colorati, scaffali a misura di bambino, morbidi cuscini e al centro una grande mongolfiera, che invita i piccoli ad entrare nel mondo della fantasia attraverso la lettura e la creatività.

Il progetto, condiviso con Parteneapolis e con la Bottega delle Parole, prevede spazi pensati per tante attività, laboratori di lettura animata, incontri con autori e workshop di scrittura e disegno per bambini. Una biblioteca che col tempo è cresciuta moltissimo. Quando nel 2022 nacque Bibliobimbi, vi erano disponibili circa 200 volumi. Oggi ve ne sono oltre 2 mila, con una sezione speciale ad alta leggibilità, dedicata ai bambini con disturbi dell’apprendimento.

All’inaugurazione sarà presente anche il presidente di AIB Campania (Associazione Italiana Biblioteche), Pio Manzo. Vi saranno letture sotto l’albero e l’incontro con Babbo Natale che regalerà piccoli gadgets.

“In questi mesi dedicati alla progettazione e al restyling degli spazi dedicati alla Bibliobimbi – ha detto il Sindaco Giorgio Zinno – tantissime famiglie mi hanno scritto o hanno contattato la biblioteca per sapere quando avremmo riaperto, segnale di come la Bibliobimbi sia un punto di riferimento in ambito letterario e un luogo dove i bambini possono crescere, apprendere e sviluppare la propria conoscenza e creatività. La nuova Bibliobimbi è un altro obiettivo raggiunto. Offrire un luogo così bello e stimolante ai nostri bambini significa investire nel loro futuro e nella loro crescita culturale”.

L’articolo La nuova Bibliobimbi. Arredi, scaffali e cuscini a misura di bambino proviene da Comunicare il sociale.

«Porta una parola gentile, prendi un libro». Letture e laboratori nelle librerie del territorio di Portici

La gentilezza genera gentilezza, e quale periodo migliore se non quello natalizio, per avviare progetti e programmi che fanno bene al cuore? Se poi alla gentilezza si aggiunge il piacere di stare in mezzo ai libri, allora il gioco è fatto.
A Portici le librerie del territorio sono state invitate dal Comune ad organizzare laboratori e incontri nell’ambito di un cartellone natalizio ampio e denso di attività, ed è così che sono nati e partiti, tra le mille altre attività, anche i Cenacoli di Gentilezza, incontri pomeridiani in libreria all’insegna della lettura, dello stare insieme, del piacere di offrire a grandi e piccini attività laboratoriali al calduccio tra gli scaffali. Le librerie aderenti all’iniziativa, Vocali e Libridine, hanno così dato vita ad incontri ideati ad hoc per l’occasione.

In particolare presso la libreria Vocali venerdi 13 dicembre si svolgerà l’incontro “II NONNO CHE CERCAVO” , un percorso attraverso il libro “La vera Finta Storia di Babbo Natale” di Maria Cristina Orga.

A seguire giovedi 19 dicembre “II PRINCIPE FELICE DEL NIENTE”: iI libro scelto è “II Principe Felice” famosissima fiaba di Oscar Wilde che esalta l’amicizia e la cura dei più deboli attraverso una potentissima metafora che celebra la potenza salvifica dell’amore. Infine lunedi 30 dicembre “II MESSO PERMESSO ED ALTRE STORIE”

Percorso tra i libri e la gentilezza completamente diverso invece da Libridine, dove nel corso di tre pomeriggi, con il supporto dei professionisti di ASPIC, associazione per lo sviluppo psicologico dell’individuo e della comunità, saranno ospitati incontri e laboratori sulla comunicazione gentile, per adolescenti (il 9 dicembre), per adulti, lunedì 30 dicembre ore 18, e per bimbi dai 5 ai 10 anni (tutti incontri gratuiti con prenotazione obbligatoria al 3391817441).
Da Libridine sarà inoltre possibile prendere parte all’iniziativa “Porta una parola gentile, prendi un libro gentile”: fino al 6 gennaio chiunque si recherà da Libridine, lasciando un pensiero gentile da indirizzare a un coetaneo (es: un bambino indirizzerà un pensiero gentile a un altro bambino che non conosce, un coetaneo a un ragazzo di eguale età, un anziano altrettanto, e così via) otterrà in cambio da un libro, a scelta del libraio, come atto di gentilezza.

I biglietti, le lettere e i pensieri gentili raccolti e sistemati in tre diverse scatole, saranno svelati e messi a disposizione per il ritiro a partire dal 6 gennaio, quindi dal giorno successivo rispetto al termine dell’iniziativa. I pensieri saranno regalati a persone, cittadini, che verranno a ritirare il “pensiero gentile” che qualcuno ha scritto per loro.
La data successiva al 6 gennaio è simbolica, ed è stata scelta a dimostrazione che GLI EFFETTI DI UN ATTO GENTILE si perpetuano nel corso del tempo e non hanno una data di scadenza. In particolare proprio legato all’apertura delle scatole con i pensieri gentili, si svolgerà il laboratorio PAROLE a cura dell’associazione RespiriAmo.

I Cenacoli di Gentilezza sono stati ideati nell’ambito del programma intersettoriale “PORTICI E LA CULTURA DELLA GENTILEZZA” il sentimento e la pratica della Gentilezza per la propria e l’altrui Felicità, promosso dall’Assessorato alla Gentilezza, con cui la Città di Portici ha aderito all’ iniziativa Capitale nazionale di Costruiamo Gentilezza 2024 proposta dalla Rete “Costruiamo Gentilezza”, di cui è ente capofila ossia “Capitale” per il 2024 la Città Metropolitana di Napoli.

L’Amministrazione Comunale aveva anche già programmato attività di promozione della Gentilezza attraverso i libri coinvolgendo le scuole e le attività produttive.
In concomitanza con la 9° edizione dell’iniziativa nazionale “Ioleggoperché” a favore delle biblioteche scolastiche (09-17 novembre 2024), la Città di Portici ha anche scelto e donato 42 libri dedicati alla Gentilezza, distinti per target di età, alle biblioteche o sale lettura delle scuole comunali e statali di ogni ordine e grado.

di Nadia Labriola

L’articolo «Porta una parola gentile, prendi un libro». Letture e laboratori nelle librerie del territorio di Portici proviene da Comunicare il sociale.

Silvia, il dolore atroce e la speranza di un intervento in Usa

Silvia Lecca, 47enne di Cagliari e ora residente Castelnuovo di Garfagnana in provincia di Lucca, dal 2001 a seguito di una caduta accidentale soffre di una rara patologia: la Nevralgia di Arnold, che le procura un terribile dolore alla testa a causa della lesione di ben 7 nervi. Le varie operazioni a cui si è sottoposta in vari centri per il dolore in Italia per tentare di guarire, non sono servite a nulla. Presa dallo sconforto per la sofferenza costante in questi lunghi 24 anni, Silvia ha addirittura pensato all’eutanasia. Per lei, ora l’ultima speranza è legata a un nuovo intervento che dovrà subire presumibilmente a febbraio 2025 negli Stati Uniti presso l’Hca Healthone Presbyteritan/St Luke Medicale Center di Denver. Per permetterselo, però, ha bisogno di soldi ed è per tale motivo che grazie al sostegno di alcune realtà del terzo settore del nostro territorio come la San Vincenzo De’ Paoli di Napoli e il Centro Ozanam con sede a Sant’Antimo è attivo da alcune settimane su Gofundme un Crowdfunding dal titolo: “Una vita senza dolore’’. (qui il link

https://www.gofundme.com/f/il-sogno-di-una-vita-senza-dolore?attribution_id=sl:5b4ca7e5-5266-47ea-ba21-e3e78750fb54&utm_campaign=man_sharesheet_tip&utm_medium=customer&utm_source=whatsappq)

I fondi da raccogliere e la sofferenza di Silvia

La cifra da raccogliere per Silvia viene calcolata in 42.000 euro, necessaria per coprire anche le spese di viaggio e la logistica oltre che il ricovero a Denver. «Sono caduta mentre partecipavo a uno stage di addestramento dei cani, la mia grande passione – racconta Silvia – Dalle prime risonanze sembrava soltanto una botta per aver sbattuto la testa. Dopo 13 anni mi e una serie di controlli, abbiamo invece scoperto che ero affetta dalla Nevralgia di Arnold, una patologia rara e soltanto nel 2019, dopo un intervento al Premier Surgery Center Concord, di San Francisco in California è venuto fuori che ho 7 nervi del tutto rescissi». L’unico risultato è stato quello di tornare a camminare senza dover più utilizzare una sedia a rotelle, ma il dolore lancinante alla testa è ancora lì a condizionarne la vita. Silvia svela anche come Per pagarmi le cure e i medicinali sia stata «costretta a vendere la casa. La mia è una patologia non diffusa e invalidante al 100% che mi preclude ogni possibilità di movimento e ogni respiro all’esterno della casa mi porta dolore. Anche le mie passeggiate sono estremamente limitate».

Il pensiero di ricorrere all’eutanasia

A piovere sul bagnato, l’insufficienza della ricerca in Italia sulla Nevralgia di Arnold. «Sul trattamento dei nervi danneggiati la Medicina in Italia è indietro – lamenta Silvia- Sono stati fatti molti esperimenti su di me, abbiamo provato tanto ma ho navigato da sola nel buio». Oramai rassegnata, aggiunge, «ho pensato all’eutanasia non come provocazione contro la sanità italiana ma semplicemente perchè non volevo continuare a vivere in questo modo. Questa è una sopravvivenza, non una vita. Ogni giorno mi sveglio alle 5 del mattino, prendo dei farmaci e delle pastiglie oltre al cortisone che mi narcotizza con il rischio di sviluppare il diabete e patologie al fegato e ai reni. Mi sono detta basta, non ne posso più. Ho letto che esistono delle strutture in Svizzera, mi sono informata sull’argomento leggendo tanto». Poi però, il fuoco della speranza di guarigione riarde. «Il chirurgo che nel 2019 mi operò a San Francisco mi disse che a Denver esiste una struttura che può ricostruire i nervi lesionati. È stata una casualità, non gli avevo certo detto che volevo ricorrere all’eutanasia, pratica che spero in generale diventi legale anche nel nostro Paese. Lo sapevano solo delle mie amiche». A questo punto Silvia ci fa capire ancora più la differenza tra l’Italia e gli Usa rispetto alla cura di una patologia come la Nevralgia di Arnold. «Recidere i nervi in modo sbagliato significa rischiare di far comparire un tumore. Gli interventi di neurostimolazione midollare, con dei pacemaker con elettrocateteri da impiantare all’interno del midollo spinale per stimolare le radici dei nervi sino al cervello. Negli Usa lo si fa da dieci anni, in Italia siamo lontanissimi da quegli standard». Non solo: la spesa per l’acquisto dei medicinali è esoso. Silvia fa dei rapidi calcoli. «Di farmaci spendo 500-600 euro al mese a cui si aggiungono altri 500 euro in media per le visite anche senza fuori regione perché in Toscana non c’è niente. I vari interventi mi hanno lasciato delle aderenze. Per fare un esempio: il prossimo 20 dicembre dovrò andare a Catania per fare delle semplici infiltrazioni». Silvia da 3 anni è stata riconosciuta invalida al 100%. «In precedenza mi venivano riconosciuti dall’Inps 300 euro con invalidità civile. Ora prendo 700 euro al mese più l’accompagnamento a cui si aggiunge l’assegno di inclusione dello Stato per pagare l’affitto. In totale: 1270 euro al mese. Far fronte a tutte le spese è pesante».

La solidarietà del Terzo Settore

E ora l’organizzazione, non semplice, del viaggio e il ricovero a Denver. Gli alti costi hanno spinto la San Vincenzo de’Paoli e del centro Ozanam a mettere in moto la macchina della solidarietà. Silvia dice orgogliosa: «Li ho conosciuti durante il mio soggiorno a Napoli quando sono venuta per sottopormi alcuni mesi fa a due operazioni al Centro del dolore del Monaldi. Sono eccezionali, mi hanno facilitato gli spostamenti che da sola non potevo fare». Peccato, però, che gli interventi dell’ospedale di via Leonardo Bianchi e quello all’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Verona non si siano stati risolutivi per la guarigione proprio per il gap che sconta l’Italia. Dalla San Vincenzo de’ Paoli e dal Centro Ozanam sono arrivati altri concreti e tangibili segnali: la diffusione della raccolta fondi su GoFoundMe, il racconto della storia di Silvia Lecca e una vendita di panettoni domenica scorsa da parte dei volontari del Centro Ozanam, della Comunità di San Vincenzo Ferreri e della mini Conferenza San Filippo Neri presso la parrocchia San Vincenzo Ferreri di Sant’Antimo.

di Antonio Sabbatino

L’articolo Silvia, il dolore atroce e la speranza di un intervento in Usa proviene da Comunicare il sociale.

LA BOTTEGA DELLE PAROLE FESTEGGIA I SUOI PRIMI 10 ANNI

Il 13 Dicembre 2024 la libreria La Bottega delle Parole di San Giorgio a Cremano festeggia un importante traguardo.
Dieci anni di presenza sul territorio come presidio culturale, luogo dove la creatività e l’estro si sono sempre accompagnate alla lettura, alla scrittura creativa e alla socialità di adulti e bambini.
La Bottega delle Parole viene pensata dalla sua fondatrice Miryam Gison proprio per colmare la mancanza di luoghi di aggregazione culturale in città.
E così, nel giorno più corto dell’anno, il 13 dicembre, si inaugurava dieci anni fa un piccolo negozio di libri al Corso Roma di San Giorgio a Cremano. Da subito non si è trattato solo di un esercizio commerciale perché si è aperto ad appassionati di lettura di tutte le età, con l’offerta di merende letterarie, presentazioni di libri, aperitivi culturali e teatrali, pigiama party letterari.
Si crea un gruppo coeso di adulti e bambini attorno alla libreria e proprio il forte senso di appartenenza e comunità è stato fondamentale, due anni dopo, quando la libreria rischiava la chiusura.
Sono stati proprio i clienti a suggerire un crowdfunding che ha consentito di “non chiudere bottega”, nel senso letterale del termine.
Nel 2018 c’è stata però la vera trasformazione. Grazie all’amministrazione comunale e al sindaco sangiorgese Zinno la libreria ha potuto spostarsi nei locali di Villa Falanga, parco comunale da sempre destinato ad attività per bambini. Finalmente un luogo più ampio con spazio esterno per consentire alle “bottegaie” di poter organizzare tante attività, sempre diverse, sempre aggregative, sempre coinvolgenti.
“Realizziamo finalmente una libreria in un parco pubblico, dove i bambini corrono come a casa loro. Dove addirittura molte volte questi preferiscono i libri alle giostrine” sottolinea Miryam Gison.
Durante la pandemia la libreria si trasforma in un centro consegne, inventando box letterarie da recapitare alle famiglie. Per affrontare al meglio la chiusura totale le bottegaie lettrici iniziano a registrare video letture per tenere impegnati i bambini.
Alla riapertura ripartono tutte le attività a pieno regime: gruppi di lettura, presentazione di libri, laboratori creativi e tantissimi progetti. Grazie al progetto Giocolibro, Villa Falanga è addirittura diventata Parco Letterario con la narrazione di storie in filodiffusione.
Tantissimi gli autori della grande narrativa nazionale che sono stati ospiti in libreria per presentare le loro nuove opere. Negli anni si sono avvicendati Catena Fiorello, Lorenzo Marone, Maurizio De Giovanni, Enrico Galiano, Elena di Cioccio, Maria Rosaria Selo, Diego De Silva e tantissimi altri scrittori e poeti di grandi e piccole case editrici.
Ma anche importanti happening musicali sono stati organizzati sfruttando gli spazi di Villa Falanga e iniziative culturali legate ai libri, la loro lettura e il loro riutilizzo. Famoso è infatti l’appuntamento mensile con l’All you can read durante il quale è possibile acquistare libri usati in perfette condizioni per i quali per ogni chilogrammo o per ogni metro l’importo da pagare è veramente simbolico.
“Il 13 dicembre del 2024 festeggeremo qui, tutti insieme, libraie, scrittori, sindaco, amministrazione, editori e clientela tutta, per augurarci di festeggiare in futuro un altro decennio assieme, purtroppo, in un panorama culturale, ancora più difficile del precedente. L’appuntamento è alle 21, ovviamente in libreria”.

L’articolo LA BOTTEGA DELLE PAROLE FESTEGGIA I SUOI PRIMI 10 ANNI proviene da Comunicare il sociale.

Costruire gentilezza per favorire la coesione sociale

In occasione dell’anno di Città Metropolitana di Napoli Capitale nazionale del Progetto Costruiamo Gentilezza, l’Ente di piazza Matteotti e il CSV Napoli hanno organizzato un convegno sul tema “Volontari costruttori di gentilezza”, in cui sono stati presentati i dati del volontariato nell’area metropolitana partenopea ed è stato sottolineato il ruolo del principio della gentilezza come strumento di trasformazione sociale e di miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Costruire gentilezza per favorire la coesione sociale, consolidando il legame tra cittadini, associazioni e istituzioni, promuovere una cultura inclusiva, generare un benessere collettivo. Questo il senso dell’incontro che si è tenuto presso il Centro Congressi Tiempo al Centro Direzionale di Napoli, promosso da CSV Napoli e Città Metropolitana, denominato “Volontari costruttori di gentilezza”.
Si è trattato di un momento di riflessione e confronto con la partecipazione del Vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cirillo, del Presidente del Centro Servizi di Volontariato (CSV) di Napoli, Nicola Caprio, di Armida Filippelli, Assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, di Marianna Salierno, Consigliera metropolitana Delegata alla Scuola, Renata Monda, Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) della Città Metropolitana, Anna Vitiello, Ambasciatrice del Progetto Costruiamo Gentilezza e responsabile per i Comuni vesuviani, e Mariangela Mandia, Creative Manager di Sistema Bellezza Management.
Nel corso dell’incontro, moderato dalla direttrice di CSV Napoli, *Giovanna De Rosa*, si è discusso del ruolo dei volontari nella promozione della gentilezza come motore del cambiamento, capace di superare le disuguaglianze sociali ed economiche e trasformare le relazioni e il tessuto sociale in opportunità di crescita condivisa.
Sono stati forniti anche dati sul volontariato nella Città Metropolitana di Napoli. Sono 68.000 i volontari attivi, pari all’8% della popolazione con più di 14 anni. Due terzi operano all’interno di organizzazioni, un terzo agisce in modo diretto. Equamente distribuiti tra uomini e donne, hanno una età media tra i 45 e 64 anni.
«Esiste ancora un gap da recuperare rispetto al Nord Italia: nella nostra area geografica la distribuzione storica delle risorse è sempre stata inferiore. Anche per questo ritengo necessaria una maggiore perequazione per una distribuzione equa sul territorio nazionale, in modo da promuovere la coesione sociale in tutto il Paese», ha dichiarato il presidente Caprio, “Costruttore di Gentilezza”.
«Iniziative come il progetto “Costruiamo Gentilezza” dimostrano come questo valore possa catalizzare la partecipazione attiva, attrarre risorse umane ed economiche e potenziare il volontariato come motore di resilienza territoriale», ha aggiunto Caprio.
“Questa manifestazione – ha affermato il Vicesindaco Cirillo, nel corso del suo intervento – si inquadra nell’anno della Città Metropolitana di Napoli Capitale nazionale della Gentilezza che volge al termine. Sento, pertanto, il dovere di ringraziare la Consigliera metropolitana delegata, Ilaria Abagnale, la Presidente del CUG, Renata Monda, tutte le ambasciatrici di gentilezza, i collaboratori e tutti i volontari che hanno profuso il massimo impegno in questi dodici mesi affinché il seme della gentilezza fosse lanciato e potesse germogliare generando comportamenti gentili, pubblici e privati, in grado di migliorare la qualità della vita delle persone. E tutto questo a cominciare proprio dal CSV che, col proprio enorme lavoro, opera con grande sforzo e abnegazione sul territorio a favore dei soggetti più deboli, promuovendo la gentilezza come strumento di trasformazione sociale”.
“Come Città Metropolitana continueremo, anche in futuro – ha annunciato Cirillo – a essere protagonisti del cambiamento e a coltivare la pianta della gentilezza perché abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto l’affermazione di questo principio, declinato in azioni concrete, abbia prodotto giovamento nei rapporti e nei servizi che forniamo ai cittadini”.
“Gentilezza significa darsi agli altri: è proprio nel volontariato, dunque, che trova la sua massima espressione. Per questo motivo siamo molto contenti che il messaggio di Costruiamo Gentilezza che abbiamo portato avanti quest’anno come Capitale nazionale sia stato recepito con entusiasmo dal CSV, l’organismo principe del settore. I dati presentati oggi, tra l’altro, ci confortano, dimostrando come, sebbene in termini assoluti ci sia ancora una differenza da colmare, in termini di tenuta del sistema la situazione del nostro territorio sia migliore rispetto al resto del Paese: c’è ancora voglia di mettere il proprio tempo, il proprio lavoro al servizio del prossimo”, ha sottolineato la Consigliera delegata Marianna Salierno.
“La gentilezza – ha evidenziato l’Assessore Filippelli – è un grande manifesto di civiltà, di cortesia. Per il prossimo anno il nostro obiettivo è quello di fornire a tutti, soprattutto ai giovani, ai ragazzi, una cassetta degli attrezzi affinché possano trasformare le pulsioni in gentilezza. Napoli e tutta la regione Campania hanno una tradizione culturale millenaria, e devono farne una bandiera. Se accadrà, saremo all’avanguardia nel Paese, perché sarà un messaggio che daremo a tutti: il 2025 un anno di civiltà, un anno di gentilezza”.

L’articolo Costruire gentilezza per favorire la coesione sociale proviene da Comunicare il sociale.

Il miracolo del sangue di san Gennaro si ripete a dicembre? Ecco quando e perchè

Lunedì 16 dicembre, dalle ore 9 nella Cappella del Tesoro di San Gennaro  si svolgerà la celebrazione presieduta dall’Abate Prelato Monsignor Vincenzo De Gregorio in occasione della Festa del Patrocinio di San Gennaro cui si accompagna l’auspicio della prodigiosa liquefazione del sangue del Santo Patrono.

Saranno presenti i membri della Deputazione, organismo rappresentativo della città che ha il compito di promuovere il culto di San Gennaro, di tutelarne le Reliquie e di custodire l’inestimabile patrimonio del Tesoro.

 

Il 16 dicembre è la terza celebrazione annuale in onore del Santo Martire, che ricorre in una data tutta “di” e “per” Napoli, perché celebra l’evento del 16 dicembre 1631, allorché una tremenda eruzione del Vesuvio stava minacciando la città. Come è raffigurato nell’affresco del Domenichino, testimone oculare, posto nella lunetta sopra al cancello all’interno della Cappella, la Città portò il “Tesoro”, cioè il sangue e il busto con la testa del Santo, verso la lava, che si fermò.

 

 

Programma Festa del Patrocinio di San Gennaro:

 

/ Real Cappella del Tesoro di San Gennaro

ore 9.00: esposizione della Teca e s. Messa presieduta dall’Abate Mons. De Gregorio

fino alle ore 12.30: esposizione e devozione in Cappella

ore 16: riesposizione della Teca

 

/ Duomo – Altare Maggiore della Cattedrale

ore 18.15: la Teca sarà portata in Cattedrale per la s. Messa conclusiva della Festa del Patrocinio

ore 19.15: la teca sarà riportata in Cappella e riposta nella cassaforte

 

L’articolo Il miracolo del sangue di san Gennaro si ripete a dicembre? Ecco quando e perchè proviene da Comunicare il sociale.