27 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Luca Trapanese, assessore alle politiche sociali del comune di Napoli, è da sempre impegnato nel lavoro con bambini e adolescenti disabili, ed è il primo uomo single cui sia stato concesso di adottare una bambina in Italia. Nel 2018 ha potuto adottare Alba, una bimba con la sindrome di down.
Assessore è stato approvato un finanziamento per la realizzazione di una rampa per il superamento delle barriere architettoniche presso l’arenile di Largo Sermoneta.
Sono circa 150 mila euro e rientrano nei fondi regionali che il Comune ha preso già l’anno scorso, dove siamo intervenuti sul lido Mappatella e anche a San Giovanni a Teduccio. Questi fondi serviranno per l’abbattimento di barriere architettoniche per l’accesso balneare e questo prevede la creazione di una passerella che porta le persone vicino all’acqua.
A Napoli, come un po’ in tutte le grandi città, esiste il tema delicato delle barriere architettoniche: spesso gli spazi per i disabili sono occupati, gli scivoli sui marciapiedi anche. Cosa si può fare quindi per migliorare questa situazione?
Sicuramente si possono fare più controlli ma devo dire che i vigili li stanno facendo. Devo dire la verità però, questa città è diseducata alla disabilità, soprattutto i cittadini, perché parcheggiano dove non dovrebbero; sulle rampe o sui posti per disabili. I controlli ci sono ma è chiaro che avremmo bisogno di più personale per tenerla sotto controllo continuamente, però non mi sento di dire che non viene fatto un lavoro dai vigili.
Parlava di una città diseducata alla disabilità. Come si raggiungono queste persone e secondo lei, o meglio Napoli è una città per disabili oppure no?
No, Napoli non è una città per disabili, sia per la conformazione fisica perché comunque è una città faticosa, anche a piedi, è tutta salita e discesa quindi già è difficile renderla accessibile. Sia perché è una città accogliente da un punto di vista diciamo sentimentale, perché Napoli è una città accogliente da un punto di vista pratico, però la città fa ancora fatica a mettere in pratica quella accoglienza che invece è tipica delle persone napoletane.
Cosa avete in mente per migliorarla?
Stiamo lavorando molto con il Garante dei Disabili, ma abbiamo messo anche in atto il certificato unico per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ed è un lavoro che si fa a attraverso diversi assessorati, non si fa solo con il Welfare, ma anche con l’Urbanistica, il Verde pubblico, quindi è un lavoro molto importante che serve proprio a realizzare un piano strategico dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Un bilancio del 2024
Noi abbiamo vinto un bando e abbiamo dato la possibilità a 14 associazioni piccole del terzo settore di svolgere tutte le attività legate alla disabilità, molto diverse tra loro, tra la formazione, la cultura, i laboratori artistici, le visite guidate. Cioè abbiamo confezionato 97 progetti per il dopo di noi, tutti attivati, più altri 42 in attesa di giudizio, quindi definitivi. Abbiamo cercato di dare a tutti l’assegno di cura, seppur dimezzandolo, cioè dividendo la somma totale ma non lasciando fuori nessuno.
Legge di Bilancio e disabilità: cosa manca?
La visione dei bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Tra gli obiettivi del ministro Locatelli c’è lo stanziamento di 90milioni nel 2025 per assicurare l’autonomia abitativa alle persone con disabilità e una legge per il riconoscimento della figura del caregiver nel 2026. Sono misure che aiutano?
Sì possono aiutare ma dipende dai tempi di attuazione, soprattutto dalle modalità. Basti pensare che la legge dopo di noi è faticosa, si fanno proprio i salti mortali per attuarla. È lenta, presuppone un passaggio enorme tra comune, regione e Asl. E quindi anche per un ragazzo che ha una disabilità, che deve fare un progetto di vita indipendente, o una ragazza adulta con la sindrome Down. È faticoso che devi passare pure dall’approvazione dell’ASL, perché la ragazza mica è malata, è disabile. E’ tutto molto farraginoso, soprattutto per le famiglie, quindi spero che ci sia una consapevolezza rispetto ai bisogni delle famiglie, delle persone con disabilità.
Lei un po’ di tempo fa disse che “La scuola deve investire sulle potenzialità dei bambini disabili”. In che senso?
La scuola è usata. Ad esempio, se sei laureato in Comunicazione puoi prendere un TFA e operare al cuore? No. Però puoi prendere un TFA e andare a fare l’insegnante di sostegno. Questo non è giusto, significa che io do la possibilità ai bambini disabili di accontentarsi di gente che pur di entrare nel mondo della scuola trova una strategia: non è giusto per i dirigenti, per gli insegnanti e per i genitori.
di Adriano Affinito
L’articolo Trapanese: «Napoli? Non è una città per disabili» <font color=”red”>L’INTERVISTA</font> proviene da Comunicare il sociale.
24 Gen, 2025 | Comunicare il sociale, Terza di Copertina
Ecco Il primo numero del 2025 di Comunicare il Sociale, con una veste grafica rinnovata, contiene storie, analisi e approfondimenti per riflettere insieme su un domani di speranze e condivisioni.
La rivista è disponibile anche nella versione sfogliabile a questo link:
qui, invece, la versione in pdf:
23 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
La Città dei bambini e delle bambine, laboratorio di cittadinanza attiva dedicato ai più piccoli, che è attivo a San Giorgio a Cremano da circa 30 anni finalmente si amplia grazie al protocollo d’intesa firmato anche dal sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Vicinanza.
Il primo cittadino ha ratificato l’impegno da parte della città stabiese a condividere filosofia, principi e obiettivi del Laboratorio.
Dopo San Giorgio a Cremano, Portici e Torre Annunziata si aggiunge alla Rete di città vesuviane della provincia napoletana anche il comune stabiese, sancendo un allargamento dell’area ben oltre il cosiddetto Miglio d’Oro.
Addirittura, se si pensa alla partecipazione al Tour sui Diritti e al Giorno del Gioco – che rientrano nelle attività del Laboratorio – i comuni sono ben 22.
Con la firma del protocollo saranno attuati, in pieno spirito di amicizia e collaborazione tra i comuni, programmi e strategie di interesse sociale tra cui attività come “Il Consiglio dei Bambini”, “La Progettazione partecipata”, “A scuola ci andiamo da soli”, l’istituzione del “Giorno del Gioco” e tanti incontri basati sulla partecipazione attività dei bambini e degli adolescenti.
«Bisogna modificare il parametro di riferimento per le politiche cittadine e passare dall’uomo adulto al bambino – afferma Francesco Langella, referente del progetto con sede in Villa Falanga – Dall’uomo vitruviano al bambino vitruviano. Se si pensa all’organizzazione cittadina a partire dalle necessità dei più piccoli ne gioveranno a seguire tutti, soprattutto le altre fasce deboli come i diversamente abili, gli anziani e gli altri soggetti deboli. Noi de La Città dei bambini e delle bambine siamo particolarmente legati all’articolo 12 della Convenzione dei Diritti dei bambini secondo cui il fanciullo ha il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa»
«Il ruolo delle amministrazioni locali è cruciale per promuovere politiche inclusive e sostenibili – sottolinea il sindaco sangiorgese Zinno – In questo contesto, il “Laboratorio Città dei Bambini e delle Bambine” rappresenta un punto di riferimento, ma la sua efficacia dipende in larga misura dalla capacità dei territori di collaborare e fare rete. Quando più comuni collaborano, l’impatto delle iniziative cresce in termini di visibilità e di efficacia. Questa virtuosa cooperazione con il Comune di Castellammare è un investimento che stiamo facendo per costruire una società più equa e solidale, partendo dalle nuove generazioni».
di Emanuela Nicoloro
L’articolo “Città dei bambini e delle bambine”: a San Giorgio a Cremano si uniscono altri comuni vesuviani proviene da Comunicare il sociale.
23 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Aziende private e realtà non profit, due mondi che, negli ultimi anni, sono sempre più in contatto per immaginare iniziative di crescita e sviluppo. Qual è il futuro di tale legame? Se ne parlerà nel capoluogo campano nel corso del convegno “Napoli Profit-Non Profit” organizzato da Lanificio25 e dai private banker Fideuram di Napoli. Appuntamento per lunedì 3 febbraio 2025 alle ore 16 presso la sala congegni Fideuram in via Domenico Morelli 7. All’iniziativa, che vede insieme esponenti del mondo delle imprese e quelle del privato sociale, interverranno Mirella Stampa Barracco e gli assessori Lucia Fortini e Luca Trapanese.
Al centro del dibattito la necessaria interazione tra i protagonisti del mondo profit e quelli del non profit, la sua possibile evoluzione e le ricadute di tale relazione. Se i primi, pur operando legittimamente in settori speculativi, danno sempre più importanza al proprio impatto sociale, gli altri devono “copiare” organizzazione e metodi così da rimanere a galla in un contesto che è sempre più competitivo e, dunque, rischioso. Entrambi hanno il dovere di mettere in campo strategie che siano sempre più socialmente orientate e che siano in grado di creare impatti positivi a favore delle persone, dell’ambiente e del territorio.
«L’idea generale è quella di promuovere la generatività sociale che rappresenta un nuovo modo di pensare e di agire personale e collettivo socialmente orientato; azioni creative, e produttive e responsabili, capaci di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare e per la felicità dei cittadini di cui per primi parlarono nel ‘700 i napoletani Genovesi e Filangieri», così Franco Rendano, presidente Lanificio25.
«Sempre più spesso i nostri clienti reclamano investimenti che, oltre a guardare ad un profilo rischio/rendimento tradizionale, abbiano un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Napoli, storicamente, ha sempre rappresentato un terreno fertile per l’associazionismo, il volontariato e la solidarietà», così Oscar Cardarelli, private banker di Fideuram.
Si parte alle ore 16 nell’elegante sala di via Domenico Morelli. Saluti e presentazione del convegno sono affidati a Oscar Cardarelli e Luca De Magistris, rispettivamente manager e pwa di Fideuram. La discussione, moderata dal presidente di Lanificio25 Franco Rendano, vede come primi interlocutori Lucia Fortini, assessore alla scuola, alle politiche sociali e giovanili della Regione Campania, e Luca Trapanese, assessore alle politiche social del Comune di Napoli. Si prosegue con l’intervento di Andrea Cardillo, Phd in filosofia e teoria delle scienze umane che si concentra sulle sfide nel campo della leadership delle organizzazioni no profit. Annamaria Giordano di Intesa Sanpaolo, invece, fa chiarezza sugli strumenti finanziari attualmente disponibili.
L’evento vedrà la partecipazione di un ospite d’eccezione, Mirella Stampa Barracco, che nel 1984 ha fondato, insieme a Maurizio Barracco, la fondazione Napoli Novantanove. Al suo intervento segue il panel-confronto con Andrea Cardillo al quale partecipano leader di importanti sodalizi con l’obiettivo di condividere modelli e soluzioni positive per innovare la cultura organizzativa e associativa.
L’evento organizzato da Lanificio25 e dai private banker di Fideuram è una prima occasione per creare una rete di connessioni e sinergie fra profit e non profit in città che troppo spesso sono distanti e isolati. L’obiettivo è comprendere come questa interazione possa creare risultati positivi ad entrambi e come tale lavoro comune possa impattare positivamente sulla società e sul benessere delle persone. All’iniziativa prenderanno parte i rappresentanti delle seguenti realtà: Fondazione Napoli Novantanove, NEA Napoli Europa Africa, Made in Cloister, Dedalus, Maestri di Strada, Fondazione Napoli est Ciro Colonna, Circolo del Remo e della Vela Italia, FAI Campania, Est(ra)Moenia, Friends of Naples, Città della Scienza e Circolo Tennis Villa.
L’articolo Napoli Profit-Non Profit. Possibili alleanze e sinergie tra aziende private e terzo settore sociale proviene da Comunicare il sociale.
23 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
La Regione Campania sostiene il Terzo Settore e da Brusciano parte il progetto “Cittadinanza, Cultura e Solidarietà”, cofinanziato dalla Regione Campania con fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Bando Terzo Settore, voluto fortemente dall’Assessore Regionale Lucia Fortini).
Per dodici mesi bambini, ragazzi e adulti del territorio bruscianese potranno partecipare “gratuitamente” alle attività ideate da Giovanni Nappi, coordinatore e progettista dell’iniziativa.
Sono previsti un laboratorio artigianale per la creazione di oggettistica in pietra fredda, un laboratorio artigianale con utilizzo di cartapesta, realizzati dall’associazione SaMa APS, e l’iniziativa: “Ti presento un libro”, un percorso letterario attraverso 10 tappe con 10 libri da presentare, per bambini, ragazzi e adulti, a cura dell’associazione Mithril Art ODV.
Primo appuntamento: domenica 26 gennaio ore 11.00 Ludoteca “Come nelle favole” sita in via Salvatore di Giacomo 2S a BRUSCIANO.
Presentazione del libro “Ero un bullo”: una storia straordinariamente efficace, un libro di Andrea Franzoso, con Alessandro Cavaliere, Milena Pastena, Gianluca Castaldo e gli amici della Mithril Art ODV
L’articolo Brusciano, partono i progetti della Regione Campania per sostenere il Terzo Settore proviene da Comunicare il sociale.
23 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Napoli – “Le ultime novità legislative che si sono susseguite a fine 2024 ed entreranno a pieno regime nel 2026 impongono una attività di formazione dei colleghi per vincere una sfida importante: il terzo settore come settore autonomo con una definizione ben precisa, non solo riferita agli enti che ne fanno parte ma anche alla modalità di gestione della cosiddetta economia sociale che deve trovare un paradigma definitivo”. Lo ha dichiarato Antonella La Porta, consigliere dell’Odcec di Napoli con delega alla Commissione Aziende non profit – imprese sociali nel corso del convegno “Economia sociale e terzo settore: sviluppi normativi” promosso dall’Ordine dei dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.
Dei profili normativi ha parlato Attilio De Nicola, presidente della Commissione Aziende Non profit – imprese sociali: “Con la riforma nata nel 2016/2017 il corpus normativo si è abbastanza delineato arricchendosi con ulteriori disposizioni normative, ultima in ordine temporale la legge 104/2024 che ha regolamentato alcuni aspetti di natura civilistica e contabile. Manca tuttavia un tassello importante la riforma fiscale in attesa di autorizzazione della Comunità europea”.
Secondo Mauro Sciarelli, ordinario di economia e gestione delle imprese all’Università Federico II, “Il terzo settore è diventato una grande opportunità di lavoro per i giovani. Ci sono tutta una serie di indicazioni per ciò che riguarda gli adempimenti e le linee guida per la rendicontazione per far funzionare bene queste organizzazioni che necessitano di competenze manageriali. Sul bilancio sociale c’è convergenza di forti interessi e occorrono migliori competenze per supportare le organizzazioni”.
Sulle novità legislative si è soffermata Paola Coppola, ordinario di diritto tributario all’Università Federico II di Napoli: “Ci sono diverse novità per gli operatori del settore che entreranno in vigore nel 2026 e bisognerà preparare gli enti a questo appuntamento perché avranno la possibilità di gestire, con modalità di carattere commerciale, attività che sono di interesse generale. Un nuovo concetto di impresa sociale per utilizzare al meglio le risorse a disposizione e le opportunità”.
Per le organizzazioni del terzo settore è intervenuta Giovanna De Rosa, direttore Csv Napoli: “le competenze sono indispensabili per il volontariato che costituisce una leva strategica per creare benessere, coesione sociale e sviluppo locale nelle nostre comunità. L’Ordine dei commercialisti è strategico per creare partnership con gli operatori del terzo settore alla luce delle novità normative che richiedono competenze trasversali e specialistiche”.
Per Marco Di Maio, esperto Terzo settore e componente dell’Organismo Territoriale di Controllo di Campania e Molise: “L’aziendalizzazione del terzo settore porta verso dinamiche tipiche dell’imprenditoria classica anche se può porre problemi di identità in particolare per le piccole associazioni di volontariato che hanno nella gratuità e nella spontaneità il loro tratto caratteristico”.
All’incontro ha introdotto i lavori Raffaele Ianuario (consigliere dell’Odcec di Napoli), mentre le conclusioni sono state affidate a Michele De Tavonatti (consigliere nazionale dei commercialisti, con delega agli Enti del Terzo Settore).
articolo pubblicato su https://www.pupia.tv/
(https://www.pupia.tv/2025/01/campania/terzo-settore-la-porta-commercialisti-napoli-formazione-importante-per-leconomia-sociale/590649)
L’articolo Terzo settore, La Porta (Commercialisti Napoli): “Formazione importante per l’economia sociale” proviene da Comunicare il sociale.