07 Feb, 2025 | Comunicare il sociale
Il Parco Regionale dei Monti Lattari e il Club Alpino Italiano (CAI) hanno ufficialmente siglato un protocollo di collaborazione per promuovere la tutela, la valorizzazione e la fruizione sostenibile del territorio montano. L’accordo, firmato dal Presidente del Parco Enzo Peluso e dal Presidente Generale del CAI Antonio Montani, rappresenta un passo significativo verso una gestione condivisa delle risorse naturali.
Tra gli impegni previsti spiccano il monitoraggio e la salvaguardia degli habitat naturali, insieme alla promozione di un escursionismo responsabile che comprenda anche attività di ciclo-escursionismo, con particolare attenzione alla segnaletica e alla manutenzione dei sentieri. Non mancheranno iniziative di educazione ambientale rivolte alle scuole, per diffondere una maggiore conoscenza del patrimonio naturale e promuoverne una fruizione consapevole.
La collaborazione prevede anche il censimento e la valorizzazione delle testimonianze storiche presenti nel territorio, con progetti per il loro recupero e il loro inserimento in circuiti turistico-naturalistici. Sarà inoltre incentivata la ricerca scientifica, supportando attività di esplorazione speleologica e monitoraggio dei fenomeni naturali.
Per garantire una gestione efficace, sarà istituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Parco e del CAI, che avrà il compito di definire le linee operative e monitorare l’andamento dei progetti, stilando una relazione annuale sui risultati raggiunti.
Un elemento centrale del protocollo è il riconoscimento del valore economico e sociale delle attività congiunte, con particolare attenzione al coinvolgimento delle comunità locali e alla promozione di un turismo sostenibile.
«Questo protocollo rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e associazioni per la tutela e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio naturale», ha dichiarato Enzo Peluso, Presidente del Parco Regionale dei Monti Lattari.
La collaborazione, della durata di cinque anni, prevede la possibilità di ulteriori accordi specifici per la gestione di centri visita e altre iniziative di sviluppo territoriale. Si tratta di un’importante opportunità per rafforzare la tutela ambientale e promuovere la conoscenza delle bellezze naturali dei Monti Lattari.
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07 Feb, 2025 | Comunicare il sociale
Mercoledì 5 febbraio, nella splendida cornice di Palazzo Venezia a Napoli, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’Associazione Gentle Green Events, che ha visto una partecipazione numerosa e qualificata.
L’Associazione nasce con l’obiettivo di promuovere eventi ispirati alla sostenibilità ambientale e alla gentilezza, integrando il rispetto per l’ambiente con la valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, con un particolare focus sulle ricchezze di Napoli e della Campania.
L’evento è stato introdotto da Cristina Salvio, vicepresidente di Gentle Green Events, che ha illustrato ai partecipanti – tra cui numerosi imprenditori ed esponenti del Terzo Settore – i principali obiettivi dell’Associazione. A seguire, il presidente Carmine Maturo ha approfondito le specificità del progetto, sottolineando l’importanza di una realtà che promuova l’organizzazione di eventi con un approccio “green” e “gentile”, una necessità particolarmente sentita e necessaria in un epoca di cambiamenti climatici.
Tra le prime iniziative annunciate, spicca la nascita del Club “Napoli Gentile”, un network aperto a tutti coloro che abbracceranno i valori e la filosofia dell’Associazione. L’Associazione intende affiancare e co-progettare con tutti i soggetti che intendono rendere green un proprio evento ed intendono comunicare il loro impegno nella sostenibilità.
Tra gli ospiti intervenuti, Giovanni Serritelli, presidente di Slow Food Napoli, ha annunciato una partnership con Gentle Green Events attraverso il format “Slow Food, Slow Tour”, un’esperienza dedicata ai soci dell’Associazione, incentrata sul cibo buono, pulito e giusto. Anche il Rotary Club Campania ha espresso il proprio interesse per collaborazioni future, chiedendo iniziative legate al catering bio e a chilometro zero, contribuendo così alla creazione di una filiera sostenibile per gli eventi organizzati dal Rotary e dai suoi affiliati.
Tra le autorità presenti, Luigi Carbone, presidente della Commissione Cultura e Turismo del Comune di Napoli, e Lorenzo Iorio, assessore alle Attività Produttive, Turismo e Legalità della Municipalità 2 di Napoli, hanno evidenziato l’importanza di una sinergia tra istituzioni, cittadinanza e Terzo Settore per promuovere politiche ecologiche e sostenibili.
L’entusiasmo e la partecipazione riscontrati durante l’incontro confermano l’interesse crescente verso un modo diverso e più responsabile di organizzare e vivere gli eventi, ponendo le basi per una nuova cultura che unisce sostenibilità, gentilezza e convivialità.
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07 Feb, 2025 | Comunicare il sociale
Saranno premiati in Parlamento a Roma i professionisti campani che hanno partecipato alla campagna di sopralluoghi legata all’emergenza bradisismo nei Campi Flegrei. Architetti, ingegneri, geometri e geologi volontari che fanno parte della Struttura tecnica nazionale (Stn) e che sono a disposizione delle Istituzioni e della società civile per affrontare le emergenze con il loro bagaglio esperienza di conoscenze tecniche. L’iniziativa, promossa dall’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, aree fragili e isole minori” si terrà il giorno 10 febbraio dalle 15 alle 18 presso la Sala della Regina di Montecitorio.
L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali del senatore Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei Deputati, Alessandro Caramiello, presidente dell’Intergruppo Sviluppo Sud, Felice Monaco, presidente coordinatore Struttura Tecnica Nazionale.
Dalle 15,30 sono previsti gli interventi di Annarita Patriarca, vicepresidente dell’Intergruppo Sviluppo Sud, Antonio Caso, componente della commissione Cultura, scienze e istruzione, Sabato Sergio, dirigente del Servizio rilievo del danno del Dipartimento Protezione Civile, Italo Giulivo, direttore generale della Protezione civile della Regione Campania, Giulio Zuccaro, direttore del Centro Studi Plinius.
Introduce l’architetto Nello Tirelli, membro dell’Ufficio di presidenza dell’Intergruppo Sviluppo Sud e componente Stn Napoli.
Alle ore 17 ci sarà la consegna degli attestati da parte dell’architetto Antonio Cerbone, coordinatore Car Campania e coordinatore Architetti Campania, dell’ingegner Marco Carozza, coordinatore Ingegneri Campania, del geometra Massimo Scaffidi, coordinatore Geometri Campania, del geologo Vincenzo Testa, coordinatore Geologi Campania.
Modera l’incontro il giornalista ed economista Luca Antonio Pepe.
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06 Feb, 2025 | Comunicare il sociale
Il 58% dei giovani sotto i 26 anni individua nel revenge porn il rischio maggiore che si corre sul web. Seguono l’alienazione dalla vita reale (49%), le molestie (47%) e il cyberbullismo (46%). Con l’abbassarsi dell’età è però proprio il cyberbullismo che diventa il rischio più temuto: indicato dal 52% degli under 20.
È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes, insieme alla community di Scomodo, che ha coinvolto oltre 2.700 ragazzi e ragazze sotto i 26 anni ed è stato lanciato in occasione del Safer Internet Day per testimoniare il punto di vista dei più giovani sul tema della sicurezza in rete.
Ciò che chiedono i ragazzi è una maggior regolamentazione del web: il 70% ritiene, infatti, che regole più severe potrebbero essere utili nel limitare la violenza online. Il 13% rimane comunque scettico, sostenendo che una regolamentazione non servirebbe a niente; solo il 6% ritiene che ciò potrebbe limitare la libertà.
Se il revenge porn è il fenomeno più temuto, è perché i ragazzi si rendono conto dei rischi di condividere materiale intimo, come foto e video, con altri, con il partner o con gli amici: l’86% riconosce questa pratica come pericolosa. Percentuale che si alza tra le donne e si abbassa leggermente col crescere dell’età. I ragazzi sono inoltre consapevoli di poter denunciare la condivisione di materiali a contenuto intimo e chiederne la rimozione, anche se il 12,5% non sa cosa fare o pensa di non poter fare niente. Nonostante la consapevolezza dei rischi per la privacy oltre la metà degli intervistati dichiara di aver condiviso la password del proprio telefono o dei propri social media.
A proposito di condivisione, il 75,6% considera una forma di controllo inaccettabile che il/la proprio/a partner acceda al cellulare per controllare quello che fa, solo il 2,5% al contrario pensa che sia una forma di rispetto, ma a più di 1 persona su 5 (22%) questo gesto non crea problemi. E il dato sale se si guardano le fasce di età più basse (32% per la fascia 15-19, 36% per gli under 14).
GEN Z E VIOLENZA. Dall’Osservatorio indifesa emerge una generazione che ha esperienze di violenza e che la sa riconoscere, anche nelle sue forme più sottili. La metà dei ragazzi intervistati (48%) dichiara di aver subito un episodio di violenza. Le forme più comuni risultano: violenza verbale e psicologica (59,5%), catcalling (52%), bullismo (43%), molestie sessuali (38,5%). Mentre la violenza verbale e psicologica viene subita in egual misura da maschi e femmine e in percentuale più alta (78%) dalle persone non binarie, le altre forme hanno una rilevante connotazione di genere, con catcalling (F 67%, M 6%) e molestie sessuali (F 45%, M 18%) subite in larga maggioranza dalle ragazze e, al contrario, bullismo (F 35%, M 66%) dai maschi.
Sale moltissimo la percentuale di maschi under 14 che ha subito bullismo (89%) dimostrando che questa forma di violenza è particolarmente sentita nei contesti scolastici o tra gruppi di coetanei.
Le persone non binarie sono, invece, vittime di tutte e tre le tipologie: al 50% di bullismo e cat calling e al 42% di molestie sessuali. L’incidenza di catcalling e molestie sessuali, inoltre, aumenta con l’età, mentre gli atti di bullismo sono più frequenti nelle fasce d’età più basse.
Sebbene tra la GenZ sia forte la consapevolezza dei pericoli della rete, resta la scuola, trasversalmente per ogni età, il luogo dove, per la maggior parte degli adolescenti, è più probabile che avvengano episodi di violenza, è così per il 56,5% dei ragazzi e delle ragazze. Sono percepiti come pericolosi anche la strada (48%) e i luoghi di divertimento (47%) e sappiamo dai nostri Osservatori precedenti che anche il web si posiziona al 39%.
RAGAZZI E RAGAZZE SANNO RICONOSCERE LA VIOLENZA. Mentre maschi, femmine e persone non binarie sono ugualmente capaci di riconoscere la violenza verbale – dichiara di avervi assistito il 90% degli intervistati -, donne e adolescenti non binari sono più in grado, rispetto ai maschi, di riconoscere quella psicologica. Dichiara, infatti, di avervi assistito il 76% delle persone non binarie, il 75% delle femmine e il 64% dei maschi. La percentuale di chi ha assistito a episodi di violenza psicologica cresce, inoltre, con l’età.
Le forme di violenza verbale più frequenti sono: insulti e offese (95%), pettegolezzi e dicerie (63%), offese ad amici e parenti (41%), minacce (39%). Quelle di violenza psicologica: umiliazione ed emarginazione (78%), discriminazione (52%), messaggi in chat o sui social (33,5%).
Meno frequenti sono gli episodi di violenza fisica, ai quali comunque dichiara di aver assistito un importante 48% dei ragazzi. Percentuale che aumenta tra le persone non binarie e i maschi (NB 64%, M 57%, F 43%) e con il crescere dell’età. Le forme più diffuse risultano essere le aggressioni (75%), gli scherzi pesanti (51%) e abusi e sopraffazioni (26,5%).
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA VIOLENZA? La perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri è la principale conseguenza dell’essere vittima di violenza, è stata, infatti, dichiarata dal 63% degli intervistati. Seguono: ansia sociale e attacchi di panico (36%), isolamento (25,5%), depressione (21%), disturbi alimentari (16%), difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (12%), autolesionismo (10%), assenteismo (6%). Anche in questo caso ci sono delle differenze di genere, con l’isolamento che, nei maschi, è più frequente rispetto all’ansia sociale e agli attacchi di panico, più comuni tra le donne. I ragazzi non binari hanno percentuali più alte della media in quasi tutte le voci.
Alla domanda: “se fossi vittima di bullismo e cyberbullismo con chi ne parleresti” è confortante notare che la maggioranza tra loro si confiderebbe con qualcuno. Solo il 7,5% degli adolescenti non ne parlerebbe con nessuno, mentre il 45% ne parlerebbe con amici, il 31% con i genitori, e solo il 2,23% si rivolgerebbe a un insegnante.
“Dall’Osservatorio indifesa di quest’anno emerge quanto i ragazzi e le ragazze siano consapevoli di ciò che accade sul web e dei rischi che corrono, purtroppo questa consapevolezza non basta a proteggerli. È, però, un punto di partenza importante su cui costruire, ad esempio, una regolamentazione che possa tutelarli, limitando e prevenendo la violenza online.” Afferma Paolo Ferrara, Direttore Generale Terre des Hommes Italia. “La proposta di riforma legislativa, elaborata dai nostri esperti, mira proprio a una tutela più effettiva ai minori vittime di reati online. Con l’Osservatorio e tutte le iniziative della Campagna indifesa, ascoltiamo i giovanissimi, diamo loro uno strumento di confronto e li aiutiamo a leggere il mondo in cui vivono e riconoscere le diverse forme di violenza, discriminazione, bullismo. Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco un partner consolidato come la Polizia Postale, con cui abbiamo siglato un protocollo di intesa proprio sul contrasto alla violenza online e siamo felicissimi che da quest’anno si siano uniti a noi gli amici di Scomodo, la comunità reale di under30 con cui intendiamo avviare nuovi percorsi di partecipazione giovanile, per noi la chiave del cambiamento.
“Siamo entusiasti di collaborare con Terre des Hommes su temi che ci stanno profondamente a cuore, come la salute mentale, la sicurezza online e la qualità delle relazioni interpersonali. Sono argomenti fondamentali per la nostra generazione, che vediamo emergere costantemente nei nostri spazi di confronto e discussione, e sui quali scriviamo e ci interroghiamo da sempre,” dichiara la comunità di Scomodo. “Crediamo che il cambiamento passi dalla consapevolezza e dalla partecipazione attiva, e siamo convinti che questa collaborazione rappresenti un importante passo per ripensare le dinamiche di potere online e nella quotidianità. Con nuove responsabilità collettive possiamo raggiungere la costruzione di spazi sicuri”.
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06 Feb, 2025 | Comunicare il sociale
Sarà presente a Napoli, al molo 21 di varco Pisacane, la nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, impegnata dal 2018 nel soccorso e salvataggio in mare. Dall’8 febbraio fino al 16 si terranno gli open days, con prenotazione obbligatoria, in cui la società civile ed il mondo delle associazioni di base potranno visitare la nave, incontrare i capi missione che spiegheranno il funzionamento delle missioni di salvataggio mostrando tutte le fasi del processo, fino allo sbarco delle persone soccorse in un porto sicuro. Sono già circa 1.000 le richieste di visita della nave che sono arrivate attraverso il modulo di prenotazione online, tanto che in alcuni giorni si è già praticamente in sold out. Larghissima la partecipazione delle scuole napoletane che hanno risposto in massa con tantissime richieste di visite a bordo. Sulla Mare Jonio arriveranno artisti, volti della politica, dello spettacolo, ma anche le realtà sociali di base, quelle del mondo laico e cattolico, attivisti, e tanti semplici cittadini che con la loro presenza vogliono far sentire il sostegno a Mediterranea Saving Humans.
All’incontro con i media saranno presenti la presidente di Mediterranea Saving Humans, Laura Marmorale, la capomissione Sheila Melosu. E’ prevista la partecipazione dell’Assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, che spiega: “L’arrivo della Mare Jonio a Napoli è un momento importante per ribadire il nostro impegno nei confronti dei diritti umani e della solidarietà internazionale. In un momento storico sempre più complesso e preoccupante, questa nave rappresenta un presidio di umanità nel Mediterraneo. Napoli, con la sua tradizione millenaria di accoglienza, continua a essere un porto sicuro per chi fugge da situazioni di emergenza e sofferenza”.
Durante la conferenza stampa saranno illustrate tutte le attività ed anche il calendario degli eventi collaterali che si terranno a Napoli durante il periodo di permanenza della Mare Jonio in città. Durante la conferenza stampa saranno illustrate tutte le attività ed anche il calendario degli eventi collaterali che si terranno a Napoli durante il periodo di permanenza della Mare Jonio in città, saranno diversi i temi delle iniziative di approfondimento che saranno promosse in città dal 10 al 15 febbraio. Durante gli open days arriveranno a Napoli delegazioni dei 48 gruppi territoriali di Mediterranea Saving Humans attivi in Italia ed in Europa, attraverso i quali l’associazione italiana sostiene le proprie attività in mare ed anche in terra con le attività in Ucraina, in Palestina e sulle frontiere italiane ad est ed ovest.
PER PRENOTARE LA VISITA: https://forms.gle/retCFNDNPz8uBm7m7
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05 Feb, 2025 | Comunicare il sociale
Giovedì 6 febbraio alle 21, al Cineclub Materdei di Napoli (Calata Fontanelle, 3) si terrà l’anteprima assoluta di Omernas, il cortometraggio diretto da Frè e prodotto da ACT Production. L’anteprima precede l’uscita su YouTube prevista per la mezzanotte.
Girato durante Sanremo 2024, Omernas racconta la storia di Antonio (Carmine La Marca, “L’Amaro”), un giovane di provincia che si avventura a Sanremo con il sogno di emergere con la sua musica. Con lui c’è lo zio Edoardo, membro della stampa radio. I due, unici elementi di finzione in un contesto autentico, guidano lo spettatore attraverso un viaggio fatto di speranze, disillusioni e momenti di riflessione.
Frè, alias Alessandro Freschi, è autore e videomaker con esperienza nella realizzazione di cortometraggi, spot e videoclip musicali; regista del format musicale Vulcanici e attore teatrale.
“Omernas parla di musica – dichiara Frè – soprattutto a chi fa musica in Italia; per questo abbiamo scelto di promuoverlo con tempi e modalità di un prodotto discografico, lanciandolo in streaming gratuito alla mezzanotte di venerdì. Il film esplora il confine tra sogno e realtà: spesso le aspettative si scontrano con una verità più complessa e crudele. Antonio ci permette di vedere il Festival da un altro punto di vista e di porci una domanda fondamentale: perché dovrebbero ascoltare proprio me?”
Aggiunge Edoardo Annunziata, che interpreta se stesso e co-autore del soggetto:
“Il progetto racconta ciò che il pubblico non vede: il lavoro frenetico e i dettagli nascosti del Festival. Per questo abbiamo scelto un personaggio che, con il suo vagare, potesse svelare questi aspetti e narrarli con autenticità. Ora ripartiremo per Sanremo 2025: venerdì 14 febbraio alle 16, all’Agorà Cafè, ci sarà un incontro stampa dove racconteremo il film e il suo percorso.”
Nel cast Michela Tammaro, Davide Ronca, Gaetano Risi e la partecipazione straordinaria di Timo Suarez e Gianluca Croce.
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