Ponticelli dà voce alle storie: studenti creano un podcast che unisce scuola, biblioteca e comunità

“Dolcino alla ricerca della libertà”, “Il ragazzo dal piede fatato”, “La magia dei disegni”. Tre titoli, tre mondi, tre storie nate tra i banchi di scuola e trasformate in episodi di un podcast corale. Ma sono solo alcune delle quattordici narrazioni create da ragazze e ragazzi dell’IC 83 Porchiano-Bordiga di Napoli nel corso del progetto Co.Me.Si.Fa. – Leggere, promosso e curato dalla Cooperativa Sepofà Onlus, con il sostegno del Centro per il Libro e la Lettura.
Un percorso che ha attraversato un intero anno scolastico, coinvolgendo sette classi e un’ampia comunità di docenti, studenti e operatrici e operatori culturali, con un obiettivo chiaro: rimettere al centro la lettura, la scrittura e la narrazione come strumenti fondamentali di crescita, cooperazione e cittadinanza.
“Abbiamo voluto sperimentare una forma di educazione alla lettura che non fosse trasmissiva, ma partecipata, capace di partire dalle parole dei ragazzi e trasformarle in qualcosa di vivo, condivisibile, potente. Il podcast ci è sembrato lo strumento ideale per farlo: un mezzo accessibile, creativo, inclusivo, dove le storie non solo si scrivono, ma si ascoltano e si condividono”, dichiara Deborah Divertito della Cooperativa Sepofà.
Il progetto ha preso vita anche nella Biblioteca Deledda, dove si sono tenuti momenti di formazione per insegnanti e laboratori narrativi con le classi. Qui, le scuole del territorio hanno scoperto che la biblioteca può diventare un luogo aperto e accogliente, dove imparare non è mai un gesto solitario ma sempre una pratica collettiva. Le visite e la formazione in biblioteca sono state curate dai partner Noi@Europe e TerradiConfine.
“Per noi – aggiunge Divertito – i podcast non sono solo prodotti finali, ma processi educativi. Permettono di rileggere la propria storia, di dare voce a ciò che spesso resta inascoltato. E soprattutto, aiutano i ragazzi a capire che la lettura non è mai solo individuale: è un atto di relazione con sé e con gli altri”.
A partire da questi laboratori è nato il podcast “Come si fa a leggere – Racconti nati a scuola”, disponibile gratuitamente su Spotify, un prodotto originale curato dalla cooperativa Sepofà che ha curato le fasi di scrittura e da  Art33 APS, che ha seguito tutte le fasi di rifinitura, registrazione e montaggio degli episodi.  Un lavoro che unisce alfabetizzazione emotiva, competenze espressive e tecniche di comunicazione, restituendo la bellezza e l’autenticità del percorso svolto.
Con il titolo completo “Co.Me.Si.Fa. – Leggere: Competenze, Metodi, Sinergie per Far Leggere”, il progetto ha saputo creare un ponte tra scuola e territorio, tra biblioteca e innovazione culturale, dimostrando che quando si investe nella formazione, nella creatività e nella libertà espressiva delle nuove generazioni, i risultati arrivano. E restano.
Il percorso si è formalmente chiuso, ma il seme è stato piantato. Le voci dei ragazzi continueranno a viaggiare, a essere ascoltate, a suggerire nuove visioni.
“Perché leggere – lo abbiamo capito insieme – non è solo decifrare un testo: è imparare a stare al mondo con curiosità, con immaginazione, con la voglia di raccontarsi e di ascoltare”.
Per ascoltare i podcast: Racconti nati a scuola – Co.Me.Si.Fa. | Podcast on Spotify

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Ancora truffe agli anziani, i carabinieri arrestano 2 persone

Nella mattinata di oggi, a Benevento (BN) e Nola (NA), i Carabinieri della Compagnia di Sorrento, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta di questa Procura della Repubblica, hanno proceduto all’arresto di due persone, gravemente indiziate in ordine ad una truffa aggravata dall’età particolarmente avanzata della vittima e dall’aver cagionato alla parte offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità.
L’attività d’indagine, svolta dai militari della Stazione Carabinieri di Sorrento e coordinata da questa Procura della Repubblica, ha consentito di accertare che lo scorso 24 febbraio 2025 gli odierni indagati avrebbero truffato una donna 90enne di Sorrento, inducendola, attraverso artifici e raggiri, a consegnargli denaro per un ammontare di 12mila euro.
L’anziana donna era stata contattata telefonicamente da uno degli autori del reato, il quale, presentandosi falsamente quale Maresciallo dei Carabinieri, riferiva di aver arrestato la figlia della vittima, in quanto responsabile di un sinistro stradale e, per salvarla, l’anziana avrebbe dovuto consegnare tutto il denaro contante che aveva in casa più eventuali monili in oro in suo possesso ad un avvocato che da lì a poco si sarebbe presentato a casa della parte offesa.
Successivamente un altro autore del reato si recava a casa della 90enne nelle false vesti di avvocato e si faceva consegnare dalla signora 12mila euro in contanti, inducendo in tal modo in errore la vittima in ordine alla necessità di consegnare il denaro per far uscire la figlia dal carcere.
L’indagine, svolta mediante l’analisi delle immagini di sistemi di videosorveglianza della zona e la predisposizione di mirate attività di investigazione diretta e indiretta, ha consentito di pervenire, con elevata probabilità, all’identificazione di entrambi gli autori della truffa negli odierni indagati i quali, peraltro, erano già stati denunciati a piede libero per truffa in concorso circa un mese prima e poi arrestati in flagranza del medesimo reato lo scorso 17 marzo dai Carabinieri di Senise (PZ).
All’esito delle formalità di rito, gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

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“Protagonisti 2025”: focus sui diritti delle nuove generazioni con background migratorio

Domani e venerdì a Napoli la nona edizione di “Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano”. Promosso da CoNNGI (Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane), Dedalus Cooperativa Sociale e Officine Gomitoli, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’appuntamento intende dare voce alle nuove generazioni con background migratorio e al loro diritto di essere riconosciute come parte viva e propositiva della società, con l’obiettivo di rimettere al centro del dibattito nazionale anche la questione di un riconoscimento giuridico.
Il titolo dell’edizione 2025, “Identità in Movimento – L’arte come ponte tra culture”, è un invito a riconoscere la pluralità culturale come ricchezza collettiva e attraversare i confini che ancora oggi condizionano la piena partecipazione delle nuove generazioni alla vita pubblica del Paese, in un Paese che vanta oltre 2 milioni e mezzo di famiglie con almeno un componente con background migratorio (pari al 10% del totale, secondo i dati Istat).
Il seminario inizierà domani, giovedì 8 maggio alle ore 14:30 a Palazzo Caracciolo (via Carbonara 112) con gli interventi di Noura Ghazoui, presidente CoNNGI, Elena de Filippo, presidente Dedalus cooperativa sociale, Stefania Congia della Direzione Generale per le Politiche migratorie e per l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Quindi l’evento si svilupperà in diverse sedi: dal Museo Madre a Piazza Garibaldi, passando per il Centro Interculturale Officine Gomitoli, per un percorso che attraversa simbolicamente spazi e narrazioni della città di Napoli, dando voce a chi costruisce nuove forme di appartenenza e cittadinanza. A fare da filo conduttore sarà la riflessione su come l’arte possa essere uno spazio politico e relazionale, capace di generare coesione e nuove visioni di futuro.
Due giorni di confronti, workshop e performance, ma anche panel tematici, momenti laboratoriali e una tavola rotonda finale, oltre alla mostra fotografica “La scatola magica” a cura di Mario Spada con i ragazzi e le ragazze di Officine Gomitoli e all’esposizione delle sculture in cartapesta del laboratorio di arti visive “Animà” a cura di Rino Squillante, Accademia delle Belle Arti di Napoli. Uno spazio di narrazione collettiva che mette al centro i giovani come attori del cambiamento e della costruzione di una società più giusta, aperta e plurale. L’evento è gratuito e aperto alla cittadinanza.

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Una panchina bianca per Rita

Una semplice panchina, verniciata di bianco, sarà collocata a pochi metri dal luogo in cui Rita Granata ha perso la vita. Aveva 27 anni. È stata investita mentre attraversava via Leopardi, in pieno quartiere Fuorigrotta, da un’auto che viaggiava a velocità ben oltre i limiti consentiti. In quello stesso giorno, sempre a Fuorigrotta, moriva anche Sara Romano, 23 anni, travolta in via Cattolica.

La panchina bianca nasce come simbolo di memoria per le vittime della violenza stradale. Il colore scelto – il bianco – richiama l’assenza, l’invisibilità, ma anche la luce: vuole rappresentare coloro che troppo spesso vengono dimenticati, trasformati in numeri, in statistiche, in presenze silenziose nella memoria collettiva.

Quella per Rita sarà la terza panchina bianca installata a Napoli, a testimonianza di un impegno che non si arresta. Napoli Pedala, in sinergia con Napoli Città 30, porta avanti una campagna forte e chiara: “Non chiamateli incidenti”, è il claim. Perché quando a determinare una morte è l’eccesso di velocità, l’assenza di infrastrutture sicure, la mancata tutela degli utenti più deboli della strada, allora non si tratta di fatalità ma di responsabilità.

L’appuntamento è per sabato 10 maggio alle ore 19:00 presso la Chiesa di San Vitale, da dove prenderà avvio un momento di raccoglimento e consapevolezza collettiva. Alle 19:30 ci si sposterà in via Leopardi angolo Largo Lala, dove sarà scoperta la panchina dedicata a Rita.

L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: onorare la memoria delle vittime e chiedere interventi concreti. Perché Fuorigrotta, come molte aree urbane di Napoli, è un quartiere densamente popolato, attraversato da flussi di traffico intensi e ancora carente di misure strutturali per la moderazione della velocità e la protezione di pedoni e ciclisti.

Il 2024 è stato un anno tragico: secondo i dati raccolti, è stato registrato il più alto numero di investimenti di pedoni e ciclisti degli ultimi tre anni. Il 75% degli incidenti avviene per eccesso di velocità, e il 50% ha luogo in ambito urbano. E il 2025, purtroppo, sembra avviarsi nella stessa drammatica direzione.

“Non è solo un gesto simbolico – spiegano gli organizzatori – ma un segnale di presenza. Ogni panchina bianca è un grido muto, che chiede ascolto. È tempo di agire, di realizzare attraversamenti sicuri, piste ciclabili protette, rallentatori, controlli. È tempo di rendere Napoli una vera Città 30”.

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Giornata conclusiva del progetto “Non fare lo sbronzo. Proteggi la vita, l’ambiente, la città”

Mercoledì 7 maggio 2025, alle ore 10:00, presso il Teatro Augusteo di Salerno, si terrà la giornata conclusiva della seconda edizione del progetto di educazione civica “Non fare lo sbronzo. Proteggi la vita, l’ambiente, la città”, promosso dal Comune di Salerno e dall’Assessorato alla Sicurezza, alla Trasparenza, alla Polizia Municipale e alla Protezione Civile.
Il progetto ha coinvolto 16 plessi scolastici appartenenti a 13 istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Dal 3 febbraio al 30 aprile, oltre 1000 tra studenti, docenti, dirigenti scolastici e operatori degli enti partner hanno partecipato ad incontri, corsi di formazione e momenti di confronto sui temi della legalità, della sicurezza stradale, del rispetto per l’ambiente, della tutela del patrimonio storico-culturale, del contrasto alle dipendenze e della conoscenza delle istituzioni, anche attraverso visite e incontri realizzati in alcune sedi cittadine.
Alla cerimonia conclusiva parteciperanno tutti gli studenti coinvolti, accompagnati dai loro docenti referenti e dai dirigenti scolastici. Interverranno:
1. Francesco Esposito, Prefetto di Salerno
2. Vincenzo Napoli, Sindaco di Salerno e Presidente della Provincia
3. Claudio Tringali, Assessore alla Sicurezza, Trasparenza, Polizia Municipale e Protezione Civile
4. Giancarlo Conticchio, Questore di Salerno
5. Raffaella Bonaudo, Soprintendente ABAP di Salerno e Avellino
6. Mimì Minnella, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno
7. Franco Picarone, Consigliere regionale della Campania
8. Rosario Battipaglia, Comandante della Polizia Municipale di Salerno
9. Federico Carlo, Comandante dei Vigili del Fuoco di Salerno
10. Giuseppe Gallo, Vicepresidente della Camera di Commercio di Salerno
11. Rosa Zampetti, Dirigente responsabile UOSD Promozione Salute – ASL Salerno
12. Domenico Violante, Direttore dell’Emergenza – COT 118
13. Vincenzo De Masi, Presidente ACI Salerno
14. Giovanni Caturano, Direttore ACI Salerno
15. Giuseppe La Mura, Presidente Croce Rossa Italiana – Comitato di Salerno
16. Roberto Nobile, Responsabile del Servizio di Protezione Civile
17. Diego De Martino, Coordinatore Generale BU Sud – Centrale del Latte d’Italia
18. Vittoria Cosentino, Alessandra Francese, Tea Luigia Siano, Antonia Willburger, Consigliere comunali

Alle ore 9:00, in Piazza Amendola, sarà aperta la “Cittadella della Sicurezza”, un’esposizione aperta al pubblico con auto e moto d’epoca, mezzi delle forze dell’ordine e degli enti coinvolti nel progetto, dedicata alla promozione della cultura della prevenzione, del rispetto delle regole e dell’intervento sul territorio.
Sempre alle ore 9:00, sotto i portici del Teatro Augusteo, saranno attivi i “Punti Informativi della Sicurezza”, a cura di tutte le realtà protagoniste del percorso educativo, che offriranno dimostrazioni pratiche, materiale divulgativo e momenti di interazione con il pubblico.
Alle ore 9:30, tutte le autorità partecipanti si riuniranno in Piazza Amendola per una visita alla Cittadella della Sicurezza, prima di entrare al Teatro Augusteo per la cerimonia ufficiale.
L’iniziativa si conferma un punto di riferimento per la promozione, tra le giovani generazioni, di una cultura della responsabilità, della cittadinanza attiva e della sicurezza, con uno sguardo già proiettato verso una terza edizione ancora più partecipata e ricca di collaborazioni.

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Screening neonatale per la SMA, online la mappa aggiornata in tempo reale: ecco dove si può fare

 

 Una nuova mappa interattiva per visualizzare, in tempo reale, la situazione dello screening neonatale per l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) in Italia: è lo strumento lanciato oggi da OMaR – Osservatorio Malattie Rare, disponibile sul portale tematico osservatorioscreening.it.

 

La mappa nasce come evoluzione e aggiornamento della fotografia pubblicata da OMaR a inizio anno, quando erano 13 le Regioni ad aver attivato lo screening. Oggi lo screening per la SMA è attivo in 15 Regioni, e la mappa – dinamica e costantemente aggiornata – è destinata a seguire da vicino ogni nuova attivazione, fino al traguardo di una piena copertura nazionale.

 

UN IMPEGNO STORICO E CONTINUATIVO

 

Da anni Osservatorio Malattie Rare è in prima linea nel promuovere l’ampliamento del pannello nazionale di screening neonatale, con attività editoriali, campagne di informazione e azioni di advocacy. Il nuovo strumento, realizzato in collaborazione con Famiglie SMA Aps Ets e con il contributo non condizionante di Novartis,  si inserisce in questo percorso, con l’obiettivo di offrire a genitori, operatori sanitari e istituzioni una fonte attendibile e aggiornata per comprendere lo stato dell’arte dello screening per la SMA, una patologia genetica rara altamente invalidante, che oggi però è trattabile, se diagnosticata precocemente.

 

VERSO L’AGGIORNAMENTO DEI LEA E L’INSERIMENTO NAZIONALE DELLA SMA NELLO SNE

 

L’inserimento della SMA nel pannello nazionale dello Screening Neonatale Esteso (SNE) sembrerebbe essere sempre più vicino. La bozza del nuovo DPCM di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) prevede infatti l’estensione del panel a nove nuove patologie, tra cui la SMA. Il testo, attualmente in fase istruttoria, dovrà prima ottenere la validazione economica da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), poi passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e infine ricevere i pareri – non vincolanti – delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Un percorso tecnico e politico non privo di incognite, ma che potrebbe finalmente portare a un quadro nazionale più omogeneo. In questo scenario, la mappa di OMaR rappresenta un riferimento utile per documentare i progressi e sollecitare l’attenzione istituzionale.

 

UNO STRUMENTO PER IL CAMBIAMENTO

 

“L’accesso a informazioni chiare, trasparenti e di immediata comprensione può contribuire in modo concreto ad accelerare i processi decisionali. Oggi per la SMA esistono delle possibilità di trattamento in grado di modificare la storia naturale della malattia. Per questo motivo non è più possibile attendere per garantire in maniera uniforme, in tutte le Regioni, la diagnosi precoce e la relativa presa in carico – dichiara Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Direttrice di OMaR – Osservatorio Malattie Rare – Questa mappa vuole essere uno stimolo per le Regioni che sono ancora ferme o ‘a metà strada’, un indicatore che mostrerà le tappe di realizzazioni di un diritto pieno e universale. Siamo fiduciosi che molte Regioni procederanno spedite sulla strada dello screening e ci auguriamo che l’entrata in vigore dei nuovi LEA possa essere quella spinta finale e decisiva affinché, entro qualche mese, questa mappa sia tutta verde. Sarebbe un traguardo importante per la salute dei neonati e per il diritto a un futuro migliore per tutti”.

Qui la mappa interattiva

Lo screening neonatale per la SMA in Italia

 

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