“Scuola e Volontariato 2023” raccontato dagli studenti

E’ stato affidato agli studenti delle scuole il racconto della XVI edizione di “Scuola e Volontariato”, iniziativa promossa da CSV Napoli per promuovere il volontariato e la cultura della solidarietà negli istituti scolastici della città Metropolitana di Napoli.

Educare alla sussidiarietà e promuovere la cittadinanza attiva è da sempre lo scopo del progetto, giunto alla XVI edizione, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare maggiormente i giovani al tema del volontariato, incentivando la loro disponibilità ad entrare in contatto ed impegnarsi in associazioni che si occupano di disagio attraverso un percorso formativo – esperienziale.

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“Mare Monstrum” , Campania maglia nera sulle illegalità connesse all’inquinamento. I dati raccolti da Legambiente

Inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità: tutte facce della pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese. A raccontarlo lo storico dossier di Legambiente “Mare Monstrum” di cui il cigno verde pubblica oggi un’anteprima della nuova edizione, facendo il punto sulle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento del mare relativi alla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare e alla mala depurazione, frutto di un’elaborazione accurata dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto. Nel 2022 lungo le coste campane sono stati 1245 reati e da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale. Le persone denunciate e arrestate sono state 989, i sequestri 496, gli illeciti amministrativi 1.273 (+45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni 1.247 (+42,7% rispetto al 2021). Numeri che fanno della Campania ancora una volta “maglia nera” a livello nazionale.

E proprio dalla cattiva o mancata depurazione e dall’inquinamento delle acque che, con il motto “Non ci fermeremo mai”, salpano la Goletta Verde e la Goletta dei Laghi 2023: le due storiche campagne di Legambiente – giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione – che puntano a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque marine e lacustri e sugli abusi che deturpano coste e rive. Realizzate con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia. E che, anche quest’anno, coinvolgeranno centinaia di volontarie e volontari in tutta Italia, impegnati nel campionamento delle acque, poi oggetto di analisi microbiologiche: una grandissima operazione di citizen science che trova pochi eguali per capillarità ed estensione. Goletta Verde arriverà in Campania l’ 11 luglio ad Ischia e il 14 a Scario nel Cilento. L’arrivo di Goletta Verde in Campania sarà anche l’occasione per fare il punto a 8 mesi dell’alluvione di Ischia con Giovanni Legnini  Commissario delegato per l’emergenza frana e per la Ricostruzione post sisma 2017.

Tra i temi a bordo la depurazione, la lotta alla crisi climatica, beach e marine litter, la salvaguardia della biodiversità (con diversi progetti come Life Delfi e Life Elife) fino alle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde per la tutela dell’inquinamento. La Goletta del Laghi arriverà il 24 luglio nei Campi Flegrei per  denunciare  le criticità e promuove al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità; accendendo i riflettori su scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, siccità, cementificazione e captazione delle acque.

“Attraverso Mare Monstrum– spiega Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania vogliamo accendere i riflettori sui principali fattori di pressione illegale sull’ecosistema marino della nostra regione.Paghiamo anni di incuria,criticità sulla depurazione, l’ arretratezza degli impianti fognari, la mancata manutenzione di alvei problematiche che colpiscono le località costiere che si estendono fino ai comuni dell’entroterra. Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del PNRR per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo nazionale e regionale. Ma le nostre campagne saranno anche l’occasione per proporre e promuovere le diverse politiche e esperienze virtuose contro la crisi climatica e per la tutela degli ecosistemi marini e lacustri, oltre che strategiche per il futuro delle comunità costiere, dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale .

Le 5 proposte. Secondo il cigno verde è urgente procedere verso la piena ed effettiva depurazione delle acque reflue attraverso 5 azioni: 1) rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando l’intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione); 2) efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020; 3) rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale messe in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale, coordinato da Ispra (SNPA) e i controlli delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali; 4) regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e grigie, acque di sentina, ecc), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa; 5) promuovere politiche attive per la prevenzione  nella produzione di rifiuti e riciclo e per la migliore tutela del mare e della costa.

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Stati Generali Disabilità e Salute in Campania col ministro Locatelli: «Serve un impegno condiviso»

Superare la frammentazione ora esistente per le cure delle persone con disabilità garantendo invece un’assistenza senza più personalizzata. Inoltre, coinvolgere il mondo del terzo settore nella redazione dei progetti in favore dei più fragili. Sono due dei principali punti del documento redatto da Fish Campania, Forum del Terzo Settore e Anffas (Associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) Campania presentato questa mattina alla Mostra d’Oltremare nell’ambito degli Stati Generali Disabilità e Salute in Campania. A presenziare, tra gli altri, il ministro del governo Meloni per le Disabilità Alessandra Locatelli.

I NODI –  Daniele Romano, presidente Fish Campania, dice come «i punti più bassi di questi anni nell’assistenza alle persone con disabilità riguardano l’inaccessibilità ad alcuni servizi sanitari, soprattutto sulle liste d’attesa, ad esempio quelle sulle terapie per il midollo spinale, o semplicemente la presa in carico per il ricovero in ospedale». Tra le proposte contenute nel documento c’è dunque quello relativo, aggiunge Romano, «all’aumento dei fondi per le disabilità» ma anche pensare alla possibilità di «creare un fondo regionale» in modo da «evitare la frammentazione, che porta solo alle divisioni invece da evitare» nell’ambito del terzo settore e dell’aiuto a chi è più in difficoltà. Romano ricorda come l’Italia nel 2009 abbia «ratificato la Convenzione dei diritti per le persone con disabilità. È una questione di rappresentazione dell’associazionismo, per migliorare la qualità di vita delle persone». Il presidente di Fish insiste: «”Nulla su noi senza di noi’’ è il cardine delle nostre azioni politiche e sociali. Le persone con disabilità devono essere al centro di tutte le politiche, i programmi, i servizi. Non solo quelli di diretto interesse della disabilità. Bisogna adottare misure che rispettino i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Bisogna inoltre riconoscere il prezioso contributo degli enti del terzo settore, con i quali è necessario, come previsto dalla legge, coprogrammare e coprogettare gli interventi sul piano sociale ed economico». Il coordinatore Anffas Campania Alessandro Parisi parte ricordando che «la legge 328 del 2000 (legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, che delinea le azioni di intervento nei servizi sociali, ricercando il benessere, promuovendo autonomia e solidarietà, attraverso l’offerta e il coordinamento di servizi, risorse e prestazioni ndr) ha 23 anni. È ora di aggiornarla. Chiediamo – prosegue Parisi –  anche un cambio di passo con servizi sempre più personalizzati e non standardizzati partendo dal presupposto che ogni progetto in favore di persone con disabilità deve essere personalizzato: non adeguare le persone i servizi ma i servizi alle aspettative».

MINISTRO, ASSESSORE, SINDACO – «Serve un impegno condiviso degli enti locali e del governo e alcuni servizi non arrivano alle famiglie. Da prestazione singole a presa in carico continua». Ne è convinta l’assessore alle Disabilità Alessandra Locatelli, intervenuta agli Stati Generali Disabilità e Salute in Campania alla Mostra d’Oltremare. «Noi abbiamo già dei livelli delle prestazioni assistenziali fondamentali dal punto di vista sanitario che devono essere applicati – le parole della ministra – e sono anche applicati in tante regioni. Con l’individuazione anche dei livelli delle prestazioni sociali, credo che i sistemi debbano dimostrare di essere all’altezza di fornire i servizi, devono creare delle reti stabili, forti e dare alle famiglie la possibilità di avere questo supporto. È un po’ una prova del nove: ci devono dimostrare questa importante capacità di stare al servizio dei cittadini». Locatelli traccia la strada secondo lei da perseguire. «Ci vuole un percorso di accompagnamento, ma sono sicura che si riuscirà a fare unendo le forze tra il sistema regionale, le indicazioni del Governo nazionale e l’indispensabile supporto locale». Focalizzandoci su Napoli città, queste le parole del primo cittadino Gaetano Manfredi. «È necessario che i trasporti siano accessibili alle persone con disabilità, c’è un problema di investimenti: noi stiamo lavorando, ad esempio, per rinnovare il parco autobus rendendoli quasi tutti accessibili e anche per migliorare i sistemi di connessione come gli ascensori». Manfredi fa appello affinchè «ci sia maggior rispetto da parte dei cittadini rispetto alle necessità dei disabili, se pensiamo che spesso gli scivoli sono occupati da auto in sosta vietata. C’è un lavoro da fare per costruire città maggiormente a misura di disabile». «Gli occhi devono essere delle politiche sociali e la sanità deve finanziare. Non è un tema di risorse anche se rispetto ad altre regioni abbiamo più difficoltà a garantire i servizi». A dirlo nel suo intervento di questa mattina Lucia Fortini, assessore regionale con delega alle Politiche Sociali secondo cui «il tema da discutere è quello delle capacità degli ambiti territoriali. Le Regioni hanno bisogno che gli ambiti territoriali siano efficienti, in molti ancora oggi funzionano con i Comuni capofila. Una serie di progetti sono bloccati perché il Governo non manda risorse in quanto ambiti territoriali devono rendicontare il 100% la spesa, se uno non lo fa, si blocca l’erogazione dei fondi. Per questo, noi abbiamo deciso di lasciar perdere alcuni progetti. Proprio per non incorrere in questo pericolo» chiosa la Fortini. Giovanpaolo Gaudino, portavoce Forum Terzo Settore, invece spiega: «L’incontro di questa mattina è stato importante. Solo con una condivisione nella programmazione si possano dare risposte efficaci alle persone, fondamentale. Ci troviamo di fronte a tante risorse che hanno una frammentazione, perché appartengono a capitoli di spesa statali e regionali e invece condividere insieme la visione ci permette di utilizzare più efficacemente i fondi per le persone con disabilità. Creare un fondo unico, come proponiamo nel documento, credo sia un’idea che può essere accolta e che si può costruire. È altrettanto importante che il terzo settore venga valorizzato, come organizzazione di prossimità tramite una visione più complessiva per la cura e assistenza della persona costruendo la cura con la propria famiglia».

di Antonio Sabbatino

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Convegno Diocesano del Volontariato Carcerario con don Mimmo Battaglia

Sabato 24 giugno presso il Centro di Pastorale Carceraria dell’Arcidiocesi di Napoli, alla via Buonomo 39 in Napoli, con inizio alle ore 9.00, Convegno Diocesano del Volontariato Carcerario, con la partecipazione dell’arcivescovo di Napoli, monsignore Domenico Battaglia. Un evento organizzato dalla Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli, insieme all’associazione di volontariato Liberi di Volare onlus e alla Caritas di Napoli e rivolto ai volontari del mondo del penitenziario. I volontari carcerari: un ponte tra dentro e fuori, che tenta di ricucire lo strappo avvenuto con la società, un sostegno per l’amministrazione penitenziaria e per le persone detenute, una figura che gioca un ruolo importantissimo nel trattamento della persona detenuta sia durante il periodo di detenzione che per il suo reinserimento nella vita sociale.

Moderato da Emanuela Scotti, giornalista e direttrice del periodico Liberi di Informare, dentro ma fuori il carcere, dopo l’introduzione di don Franco Esposito, direttore della Pastorale Carceraria, il convegno vedrà gli interventi di Suor Marisa Pitrella, direttrice della Caritas Diocesana e Valentina Ilardi, dell’associazione Liberi di Volare. Dopo una breve pausa, faranno seguito le testimonianze di Giovanni Esposito, Musa Jarju e Marco Migliaccio, ospiti della casa di accoglienza della Pastorale Carceraria. Le conclusioni saranno affidate all’arcivescovo metropolita di Napoli, monsignore Domenico Battaglia. Ispirato al compito, fondamentale nella dimensione etica, culturale e sociale della Chiesa, del recupero integrale delle persone che si trovano in stato detentivo, il convengo intende, attraverso i principi evangelici più adatti, a sollecitare atti di misericordia e di vicinanza nei confronti delle persone ristrette e offrire loro percorsi di guarigione, momenti condivisi di riflessione e progettazione degli operatori pastorali nell’ambito carcerario.

Riflettori puntati, quindi, sulla realtà carceraria e sull’azione pastorale nelle carceri, in una prospettiva complessiva perché antropologica, teologica e pedagogica, nell’obiettivo della liberazione e dell’aiuto alla liberazione dal male: «Un convegno diocesano che ripetiamo ogni anno, con la partecipazione di tutte le associazioni che fanno parte a Napoli della Pastorale Carceraria e che sono impegnate nel servizio delle carceri – ha detto don Franco Esposito – Attraverso questo convegno, vogliamo tornare alla fonte, cioè  riscoprire le radici del volontariato che sono la gratuità, perché il volontariato è mettere sia le proprie competenze che il proprio tempo al servizio di chi vive nel bisogno e credo chi sta in carcere e chi vive nel mondo del penale abbia l’esigenza , vista la mancanza della libertà, di avere accanto qualcuno che lo sostiene e gli faccia scoprire la possibilità di una vita nuova da poter intraprendere.  Oltre la gratuità c’è il mettere in pratica l’insegnamento di Gesù: ero in carcere e siete venuti a visitarmi».

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ASSEGNO INCLUSIONE: RIPRISTINATO FONDO 60 MLN PER I NUCLEI CON MINORI CON DISABILITÀ

Grazie al lavoro sinergico tra FISH e il Viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci è stato ripristinato il fondo per l’assegno di inclusione destinato ai nuclei familiari con minori con disabilità. Si tratta di 60 milioni che erano stati tagliati in favore degli adulti in cura presso i servizi socio sanitari in condizione di grave disagio biopsicosociale.
“Abbiamo seguito con particolare attenzione i lavori della 10ᵃ Commissione del Senato ed abbiamo da subito notato che  i due emendamenti proposti  il 2.12 e 2.35 che avrebbero allargato la platea dei soggetti rientranti nell’Assegno di Inclusione beneficiando di fatto delle relative  maggiorazioni  conseguenti alla scala di equivalenza, senza alcun aumento delle risorse, avrebbero comportato una riduzione significativa del fondo previsto per le famiglie con minori con disabilità. Per questo abbiamo immediatamente avviato da subito un confronto con il Viceministro Bellucci che cogliendo le doglianze della federazione è immediatamente intervenuta favorendo l’individuazione di ulteriori coperture. Ed oggi in aula il relatore ha proposto un emendamento che di fatto, riprendendo le nostre proposte, ha aumentato le coperture, ed ha ripristinato il parametro di equivalenza per le famiglie con all’interno minori con disabilità a 0,5, ponendo di fatto rimedio alla disuguaglianza sociale che sarebbe scaturita con i due emendamenti approvati in commissione. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto e del lavoro sinergico che è stato prodotto”. A dirlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.

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«SCUOLA È VITA – NO ALLA DISPERSIONE»: A PIETRARSA IL PROGETTO DI 19 SCUOLE IN RETE DI NAPOLI EST

Il 26 giugno al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa il mega-evento degli istituti scolastici in rete della VI municipalità per il recupero dei quartieri a rischio.
Una rete che comprende 19 scuole dei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio unite per contrastare la dispersione scolastica, gli episodi di bullismo e vandalismo nelle scuole dell’area periferica della città. «Insieme si può» è il fronte attivo che riunisce le scuole di Napoli Est, con scuola capofila l’IC 46 Scialoja Cortese, che promuove interventi multilivello e pluriennali per contrastare dispersione scolastica e atti violenti e vandalici a scuola, in uno dei territori più caldi di Napoli.
Tutto è partito dall’attivazione del progetto “Ingraniamo la sesta per un quartiere grande come la sesta municipalità”, finanziato nell’ambito del programma POR FSE- FESR “Scuola Viva in Quartiere” che promuove azioni integrate nei territori a maggiore rischio di dispersione scolastica. Avviato nel 2020, doveva concludersi nel 2021, ma è stato prorogato per l’emergenza pandemica. Il progetto strategico è destinato alle aree a forte degrado culturale, sociale ed economico, caratterizzate dalla preoccupante incidenza criminale con l’obiettivo di: supportare le Reti scolastiche, con adeguati livelli di governance e con laboratori didattici ed educativi; realizzare interventi mirati per l’edilizia scolastica e la videosorveglianza; attivare misure di sostegno in percorsi educativi ed esperienziali tra le scuole del territorio e le unità produttive locali per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro degli alunni a rischio marginalizzazione e dispersione scolastica.
«Per quanto riguarda l’educazione e l’istruzione, una percentuale rilevante di studenti – si legge nel progetto – manifesta comportamenti a rischio caratterizzati da irrequietezza, aggressività fisica e verbale, opposizione, sfida e provocazione, turpiloqui, vandalismo. Frequenti sono i ritardi nell’ingresso a scuola o i tentativi di marinarla, le assenze saltuarie, gli episodi di risse o bullismo in classe, nei cortili e nel percorso casa-scuola. Molti abbandonano gli studi e diventano preda del guadagno facile offerto dalla strada. Il fenomeno della dispersione è molto diffuso e radicato nonostante le numerose e pregevoli iniziative messe in campo dalle scuole ed i segnali si iniziano ad intravedere già dalla scuola dell’infanzia. Un contesto, quindi, ricco di spinosità difficili a rischio di esclusione sociale».
Da queste connotazioni è nata l’esigenza di creare la rete «Insieme si può» che ha realizzato diversi interventi come: due laboratori educativi e didattici multidisciplinari (sono stati proposti laboratori di danza, pallavolo, musica, pittura, recitazione, robotica); partecipazione a moduli esperienziali e  a percorsi esperienziali presso unità produttive locali. A conclusione dei lavori edilizi, previsti per dicembre 2023, si accenderanno 19 fiammelle di speranza all’interno della 6^ Municipalità in sintonia con la Pedarchitettura (lo spazio insegna) e la Neuroestetica (educare al bello attraverso il bello nel tentativo di evitare l’abbrutimento degli allievi che vivono in situazione di grande degrado). Inoltre, è stato attivato uno sportello di supporto psicologico rivolto ad alunni, famiglie e personale scolastico. Lo psicologo ha svolto anche un ruolo significativo nei moduli di orientamento supportando la costruzione del bilancio delle competenze. Percorsi di formazione, poi, per i docenti.
Questi i risultati in numeri del progetto:
19 scuole
32 realtà produttive locali
120 unità di personale interno
64 unità personale esterno
136 coinvolti in laboratori esperienziali
1260 in totale gli alunni coinvolti
386 percorsi di orientamento
874 alunni hanno svolto laboratori di recupero disciplinare e motivazionale
«’Ingraniamo la sesta per un quartiere grande come la sesta municipalità’ è, sicuramente, un maxi progetto – ha commentato la dirigente scolastica, professoressa Rosa Stornaiuolo – per contrastare la dispersione scolastica che ha richiesto l’impiego di numerose energie umane ed economiche, attraverso un continuo e sistematico lavoro di squadra nella ferma convinzione che l’esclusione sociale può essere contrastata solo se si riafferma il valore di una scuola aperta ed inclusiva, quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità. Una scuola, insomma, capace di essere volano di integrazione, uguaglianza e sviluppo».
Oreste Orvitti, direttore del Museo di Pietrarsa, ha aggiunto: «Gli studenti sono da sempre tra i nostri più assidui visitatori. Con le scuole, e in particolare quelle del territorio, organizziamo iniziative artistiche, culturali e didattiche, con laboratori a cui partecipano anche giovani provenienti da tutta Europa. Per questo ci è sembrato naturale ospitare un evento che abbia anche scopi di carattere sociale volti a formare le generazioni future».
I risultati, i punti di forza e di criticità saranno illustrati, dando la parola ai protagonisti di questo prezioso percorso progettuale, nel corso di uno specifico evento che si svolgerà nell’incantevole scenario del Museo ferroviario di Pietrarsa lunedì 26 giugno 2023 dalle ore 16.30 alle ore 19.30

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