Ercolano, in marcia per dire no al racket e alla camorra

“Manteniamo alta l’asticella della legalità. Facciamo sentire, ancora una volta, la vicinanza delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura al tessuto commerciale e imprenditoriale della città di Ercolano. Perché indietro non si torna e quel passato pieno di camorra, paura, violenza e insicurezza non ci appartiene più” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci, alla vigilia della passeggiata antiracket organizzata in collaborazione con l’associazione FAI Antiracket e in programma giovedì 7 dicembre per le strade della città degli Scavi.
“A Natale la criminalità organizzata era tra i negozi a chiedere il pizzo, adesso ci sono le istituzioni” – ha spiegato il sindaco di Italia Viva.
Per Pasquale Del Prete, presidente dell’Associazione Fai Antiracket di Ercolano: “Il modello Ercolano si basa sulla fiducia. Una fiducia che ci ha consentito di avere la forza di reagire. Solo restando uniti e lavorando per un comune obiettivo possiamo sconfiggere la criminalità organizzata. Non diamo mai niente per scontato, le conquiste richiedono impegno e sacrificio”.
Il sindaco Ciro Buonajuto, il presidente dell’associazione FAI Antiracket, Pasquale Del Prete, insieme ad esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine e ai cittadini, partiranno alle ore 10.00 dall’ingresso del Parco Archeologico in Corso Resina e consegneranno ai commercianti un adesivo simbolo della lotto al racket e al pizzo. Agli esercenti i soci dell’Antiracket ribadiranno il valore della denuncia, consegnando anche volantini con il numero di telefono della FAI (081 – 5519555) istituito per ricevere richieste di aiuto.

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Ricercatrice napoletana vince Premio Solesin per una tesi su un progetto per la sicurezza delle donne

Tonia Stiuso, laureata magistrale in Ingegneria edile-architettura, ha vinto il Premio Valeria Solesin, vittima della strage del Bataclan, con la tesi “Il governo del territorio per il miglioramento della sicurezza delle donne nelle aree urbane. Un’applicazione alla città di Napoli”. Un riconoscimento attribuitole per rigore scientifico, coerenza e originalità.
Il lavoro della ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale (Dicea) dell’Università di Napoli Federico II cerca di individuare le possibili categorie di intervento per migliorare, in particolare, la percezione della sicurezza delle donne nello spostarsi a piedi nelle città. Alcuni elementi urbanistici incidono più di altri, come la struttura insediativa, l’illuminazione pubblica, la larghezza dei marciapiedi, la presenza di attività commerciali o servizi e la presenza di verde urbano. L’analisi quantitativa e qualitativa, poi ha portato a conclusioni che variano in base ai differenti contesti territoriali.
“È un argomento che al giorno d’oggi diventa sempre più urgente affrontare – afferma Tonia Stiuso- lo capiamo dai fatti di cronaca. L’impegno, infatti, sia per Napoli che per Milano, grazie a questo approfondimento, è quello di fornire uno strumento di supporto decisionale per le amministrazioni e gli enti pubblici, sia perché possano supportare il lavoro già intrapreso da Associazioni e centri antiviolenza attivi su tutto il territorio nazionale, sia per poter intervenire per migliorare la qualità della vita delle donne nello spostarsi a piedi in città”.
Il Premio è intitolato alla ricercatrice uccisa il 13 novembre 2015 durante l’attacco terroristico nel Teatro Bataclan di Parigi, ed è ispirato sia ai suoi studi sul doppio ruolo delle donne tra famiglia e lavoro, sia ad altre ricerche contemporanee che evidenziano gli effetti positivi di una bilanciata presenza femminile nelle aziende.
La fondazione “Valeria Solesin” ha premiato, nella sede di Carter&Benson a Milano, le migliori tesi realizzate sui temi del talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro paese.

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SANITA’ PRIVATA ACCREDITATA IN CAMPANIA “PERSONALE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI”

Sono stati presentati nella sede della CGIL CAMPANIA, i risultati della prima indagine esplorativa sul benessere psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata accreditata della Campania condotta dalla dottoressa Leda MARINO, assegnista di ricerca presso l’Università Federico II di Napoli e dalla professoressa Vincenza CAPONE, docente di Psicologia del Lavoro e della Organizzazioni presso la stessa Università su promozione della Fp Cgil Campania.
Un campione significativo di personale ha risposto ad un questionario in forma anonima i cui risultati consegnano un quadro non proprio positivo della situazione. In estrema sintesi, se da un lato questi lavoratori esperiscono alti livelli di autoefficacia professionale, di capacità comunicativa e di job description (costruzione e gestione della propria attività lavorativa), dall’altro è emerso un elevato punteggio di esaurimento emotivo (punto di particolare attenzione in quanto indicatore di Job Burnout) ed una percentuale medio-bassa dei livelli di soddisfazione lavorativa.
Le cause vanno rintracciate, secondo l’analisi condotta dalle due professioniste “nella carenza di confronto e comunicazione con i propri responsabili, nella carenza di attività formative e di opportunità di carriera, ed in livelli di retribuzione molto bassi”.
“Una evidenza scientifica che – ha detto il segretario regionale con delega alla sanità privata Marco D’ACUNTO – pare essere confermata dal fatto che negli ultimi 5 anni una percentuale molto alta di lavoratrici e lavoratori di questo settore ha lasciato il lavoro per dimissioni volontarie a causa delle retribuzioni non soddisfacenti, dello stress psico emotivo dovuto alla organizzazione del lavoro, da un modello complessivo del sistema salute che mortifica le professionalità riducendo il lavoro di cura ad una mera catena di montaggio”.
Un dato che dovrebbe interrogare tanto i datori di lavoro quanto la politica: perdere dal sistema sanitario regionale professionalità con esperienza molto spesso pluri ventennale segna il fallimento degli investimenti fatti per garantire un servizio pubblico (benchè in questo caso affidato a privati) di qualità.
Ed una riflessione alla politica, presente all’iniziativa nella persona dell’Onorevole Franco PICARONE, presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania e componente della Commissione Sanità ha chiesto, in conclusione, la segretaria nazionale Barbara FRANCAVILLA, in uno al segretario generale della CGIL CAMPANIA Nicola RICCI manifestando “particolare interesse per l’indagine i cui risultati vanno presi in considerazione per aprire una vertenza sul benessere di chi garantisce cure e rispetto alla quale si auspicano contributi e risposte concrete da parte delle istituzioni a partire dalla Regione Campania”.
Stimolanti i contributi offerti nell’ambito della discussione da Paolo ESPOSITO, presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti (AV-BN-CE-NA) da Franco ASCOLESE, presidente dell’Ordine delle Professioni Sanitarie dello stesso territorio che hanno garantito una fattiva collaborazione su iniziative di questo tipo.

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«Non uno di meno»: allo «Scialoja-Cortese» di Napoli si combatte la dispersione scolastica 

 Se si perde loro la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati». Con questa denuncia don Lorenzo Milani nel 1967 accendeva i riflettori su uno dei più grandi drammi della scuola italiana: la dispersione scolastica.

È sulle sue orme che l’ICS « 46 Scialoja Cortese», dirigente scolastica Rosa Stornaiuolo, da anni porta avanti una battaglia contro questa piaga sociale. Così, martedì 5 dicembre dalle 16.30 alle 19.30 promuoverà l’evento « Non uno di meno»: un focus sui risultati raggiunti dal progetto omonimo, finanziato dal programma regionale Scuola Viva. Si tratta di un momento di confronto, proposta e condivisione delle strategie didattiche da implementare per prevenire e contrastare la dispersione scolastica, piaga sociale difficile da fronteggiare. Al centro del dibattito la scrittura collettiva come fonte di integrazione e formazione, nel momento dedicato a dirigenti scolastici, docenti e genitori degli allievi della periferia di Napoli, denominato « La scrittura collettiva: palestra di democrazia e integrazione per contrastare la dispersione scolastica».
Parteciperà all’evento Edoardo Martinelli, allievo di don Lorenzo Milani e co-autore del volume “ Lettera a una professoressa”. Come ben noto la scrittura collettiva è una delle fondamenta su cui don Milani ha costruito l’identità della scuola di Barbiana ed il suo incontro con tale tecnica ha origine grazie all’esperienza del maestro Mario Lodi.

« Si rifletterà proprio sull’uso scrittura collettiva – fanno sapere dalla scuola – per motivare e rimotivare gli allievi allo studio, accompagnare i ragazzi ad impossessarsi della parola e contrastare la dispersione di intelligenze. Padroneggiare la parola è garanzia di cittadinanza attiva; significa, infatti, educare i giovani all’impegno sociale e civile. Come ci ricorda a tal proposito don Lorenzo quando scrive ai genitori di San Donato Calenzano nel 1954: “Quando avete buttato nel mondo d’oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in cielo un passerotto senza ali” (Gesualdi, 2005). Con uno dei suoi allievi, Edoardo Martinelli, si approfondiranno, pertanto, le modalità di utilizzo della scrittura collettiva armonizzandola, ovviamente, con le caratteristiche ed esigenze dell’epoca attuale, dominata dal digitale».

Si rifletterà, inoltre, su come educare i giovani alla collaborazione, al saper lavorare in squadra, per metterli in condizione di affrontare con successo le sfide della società complessa. Parteciperanno all’evento di presentazione: Sandro Fucito, presidente della VI Municipalità di Napoli, Maura Striano, assessore all’Istruzione del Comune di Napoli e Lucia Fortini, assessore all’Istruzione della Regione Campania.

Il progetto “ Non uno di meno”, in fase di realizzazione presso l’IC “ 46 Scialoja Cortese” di Napoli, è articolato nei seguenti moduli: “ Liberi in città” ( percorso di educazione all’utilizzo della bici), “Movie Lab” (percorso di educazione all’utilizzo del linguaggio cinematografico), “ La voce in scena”(percorso di educazione canora), “ Nuoto enjoy sport 1 e 2” (percorsi di nuoto in piscina), “ Parlami di RAP” (percorso di sviluppo della competenza emotiva attraverso il RAP), “ Evoluzione ritmica” (percorso di educazione all’attività motoria con piccoli attrezzi ginnici), “ Webradio” (percorso di educazione all’utilizzo critico e consapevole dei nuovi linguaggi dei media digitali) “Informaticando…in famiglia” (percorso di alfabetizzazione informatica ed educazione alla navigazione sicura in rete rivolto ai genitori), “ Ascoltiamoci” (sportello di ascolto e supporto psicologico rivolto al territorio).
L’iniziativa coinvolge complessivamente 180 alunni per 320 ore di formazione e 40 genitori ed adulti del territorio per 60 ore (di cui 30 di formazione e 30 di ascolto e supporto psicologico). L’azione prevede anche uscite sul territorio e momenti seminariali rivolti a quanti si prendono cura della formazione dei bambini ed adolescenti del territorio. Con questo progetto la scuola ha la possibilità di accogliere i bambini a scuola anche nelle vacanze estive e natalizie impegnandoli in attività fortemente accattivanti, finalizzate al recupero disciplinare e motivazionale.
La Dirigente scolastica Rosa Stornaiuolo afferma con particolare entusiasmo: « L’IC 46 Scialoja Cortese aderisce al Programma Scuola viva da ben cinque anni con grande successo e convinzione in quanto si tratta di un finanziamento pluriennale, sistematico e che consente un intervento plurilivello ed incisivo per accompagnare gli studenti verso il successo formativo. Prevediamo sempre momenti di formazione dei docenti e coinvolgiamo anche i genitori nelle diverse attività proposte perché ci rendiamo conto che vi è grande necessità di accompagnarli nel delicato compito loro affidato». A proposito dei genitori, nelle azioni di contrasto alla dispersione scolastica, è bene ricordare quanto sostiene proprio don Milani “ se i genitori trovano naturale mandare a lavorare i ragazzi con il fagottino del mangiare, deve essere ancora più giusto mandarli nella vita con il fagottino del sapere”.

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Giornata internazionale del volontariato, CSV Napoli presenta il calendario 2024: 12 testimonial per promuovere il dono e la solidarietà

Di fronte alle sfide sempre più complesse, donne e uomini trovano risposte e speranze nel volontariato. «Se tutti si offrissero volontari, il mondo sarebbe un posto migliore»: a dirlo è l’Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite che quest’anno, per celebrare la 38^ giornata internazionale del volontariato, ha scelto come slogan “If everyone did”, sottolineando, ancora una volta, che «mentre il mondo affronta sfide crescenti, i volontari sono spesso i primi ad aiutare. I volontari sono in prima linea nelle crisi e nelle emergenze, spesso in situazioni molto difficili e terribili». La potenza delle azioni condivise, collettive, può determinare infinite possibilità per lo sviluppo di un mondo più sostenibile.

Il 5 dicembre si rinnova, dunque, l’occasione per «rendere omaggio ai volontari di tutto il mondo e per riconoscere il valore del volontariato nel promuovere la pace e lo sviluppo». In occasione della Giornata internazionale del Volontariato, CSV Napoli presenta il calendario 2024: donne e uomini dello spettacolo, della cultura e della società civile si uniscono per promuovere il bene comune, dimostrando come il volontariato possa intrecciare diversi settori per creare un impatto positivo.
Dodici volti, dodici messaggi sull’importanza del volontariato come azione collettiva per la costruzione di comunità solidali e inclusive. CSV Napoli lancia il calendario con donne e uomini del mondo dello spettacolo, della cultura e della società civile che testimoniano la loro vicinanza al mondo del volontariato della città metropolitana di Napoli con una loro riflessione. Per CSV Napoli e i dodici testimonial c’è la consapevolezza che il volontariato, in un momento storico in cui tutto ha un prezzo ma niente ha valore, è un atto rivoluzionario proprio perché veicola valori straordinari.

Il calendario 2024 di CSV Napoli diventa, così, un’occasione per valorizzare il ruolo cruciale dei volontari e le sue straordinarie possibilità per generare cambiamento sui territori. In questa ottica, grande importanza assume anche la comunicazione sociale, come strumento che fa emergere, considerare, alimentare e diffondere valori condivisi.
All’edizione 2024 del calendario di CSV Napoli hanno aderito l’assessore al Comune di Napoli Luca Trapanese con sua figlia Alba, l’attore Daniele Ciniglio, il musicista Ciccio Merolla, la scrittrice Cinzia Giorgio, il musicista Ernesto Vitolo, il cantante degli ‘A67 e scrittore Daniele Sanzone, l’attore Francesco Procopio, il musicista e cantante Gianni Conte, l’attore e comico Lino D’Angiò, il regista e attore Gianni Sallustro, l’attrice Brunella Cacciuni, l’attore e comico Ciro Giustiniani.
Su ogni pagina del calendario, l’hashtag #setuttilofacessero, traduzione italiana di #IfEveryoneDid, hashtag ufficiale della 38esima edizione della Giornata internazionale del Volontariato. #setuttilofacessero non è solo uno slogan; è un invito a trasformare la volontà in azione, a essere protagonisti di un mondo migliore. Ognuno di noi può contribuire, offrendo tempo e competenze per plasmare un futuro sostenibile, inclusivo e pacifico per tutti. Il calendario è disponibile presso gli uffici di CSV Napoli e presso gli Sportelli Territoriali e sarà distribuito ai volontari nel corso dei vari incontri pubblici organizzati da CSV Napoli.

A questo link il video dell’iniziativa:

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Palma Campania. “Il cuore si cura”, progetto per la prevenzione delle malattie cardiorespiratorie

Sarà presentato mercoledì 6 dicembre alle 18, presso il teatro comunale di Palma Campania (via Municipio) il progetto “Il cuore si cura”, promosso dall’amministrazione comunale con il finanziamento di Ciss-Inco.farma. Interverranno la consigliera delegata alla salute sanità Mariagiovanna Peluso, il direttore generale di Ciss-Inco.farma Vincenzo Capuano, il dottor Costantino Auricchio, il presidente di Ams Napoli della Fmsi Coni, il preside del corso di laurea in medicina e chirurgia dell’università “Luigi Vanvitelli” Marcellino Monda, il medico pneumologo Giuseppe D’Antonio, il sindaco Nello Donnarumma.

Il progetto consiste in un programma per la prevenzione delle malattie cardiorespiratorie che sarà presentato nel corso del convegno del 6.
Seguiranno tre giorni di visite mediche (15, 16 e 17 dicembre) secondo le modalità che saranno successivamente indicate.

«Ringrazio i relatori che parteciperanno alla presentazione poiché attraverso il loro contributo e la loro professionalità saranno toccati molti aspetti sulle malattie cardiorespiratorie, anche come conseguenze post-Covid», spiega la delegata alla salute sanità Mariagiovanna Peluso.

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