21 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
EAV, da sempre attenta alla sostenibilità ed alla salvaguardia dell’ambiente, come confermano i tanti impianti fotovoltaici installati in tanti siti di proprietà regionale, intende verificare la possibilità di accedere al mondo dell’eolico.
Obiettivo principale per EAV è provvedere con investimenti mirati al contenimento del costo dell’energia, esploso negli ultimi anni.
A tal fine è stata pubblicata sul sito di EAV l’indagine di mercato diretta ad individuare progettazioni e proposte al fine della REALIZZAZIONE DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI EOLICHE preferibilmente nell’ambito della Regione Campania e regioni limitrofe.
Le proposte potranno essere avanzate da operatori economici qualificati, già titolari di progetti ricadenti in una delle tre opzioni nel seguito riportate:
opzione 1: progetti completamente autorizzati
opzione 2: progetti con autorizzazioni parziali
opzione 3: progetti tecnicamente completi da presentare in iter autorizzativo
Gli operatori economici interessati possono presentare la propria candidatura entro le ore 13.00 del 07/05/2025 accedendo al seguente link: https://app.albofornitori.it/alboeproc/albo_eav
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21 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
È partito Re-Start Generation, il progetto co-finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU – (PNRR M5C3, Investimento 3) per la lotta contro la povertà educativa nel Mezzogiorno, promosso e ideato da Project Ahead impresa sociale cooperativa in partenariato con Comune di Napoli, Falegnameria Sociale FAL, Ladoc, Sagapò APS, La Scintilla onlus, Fondazione Enrico Isaia e Maria Pepillo Onlus
Per due anni, 270 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni di tre istituti scolastici napoletani in cui si registra un’alta percentuale di dispersione scolastica, saranno coinvolti in percorsi educativi innovativi, esperienze formative ed hackathon per l’imprenditoria sociale.
Le scuole interessate saranno l’Istituto Casanova, l’Istituto Isabella D’Este Caracciolo e l’IC Volino Croce Arcoleo.
Quattro sono i percorsi educativi per gli istituti superiori con attività “dentro e fuori la scuola” con focus sull’educazione all’imprenditoria applicata alla falegnameria, ai servizi per la sanità e l’assistenza sociale, al sistema moda e all’audiovisivo.
Per gli adolescenti del terzo anno della scuola media, invece, sono programmate attività formative “dentro la scuola”, per imparare a progettare azioni di innovazione sociale nella propria comunità ed incontri con realtà esterne, del mondo del Terzo settore, per conoscere le varie modalità d’intervento e di risposta ai bisogni del territorio.
Grazie alle conoscenze acquisite tutti i destinatari, durante il secondo anno di progetto, potranno partecipare al Social Change Wave, un hackathon dedicato alla modellazione di idee di imprese sociali innovative.
«L’obiettivo principale del progetto – sottolinea Lucia Franco. Project manager di Project Ahead – è provare a mettere al centro delle attività temi quali l’educazione all’imprenditorialità e all’innovazione sociale in quanto nuove competenze per la costruzione delle professioni del futuro. L’imprenditorialità è ormai una competenza trasversale che riguarda l’educazione civica, la tecnologia, l’economia, ma soprattutto è la capacità che caratterizza i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, di agire con idee autonome e creative, in modo da fornire una prospettiva diversa ed aiutare l’azienda per cui lavorano, o il gruppo sociale nel quale vivono, a raggiungere i propri obiettivi pensando fuori dagli schemi».
Il progetto Re-Start generation è rivolto anche agli adulti, alla comunità educante, agli insegnanti ed agli operatori del terzo settore per imparare ad identificare i bisogni del territorio, elaborare un’idea innovativa di intervento e trasferire metodologie e strumenti di base per diffondere l’educazione all’imprenditorialità nelle scuole e sul territorio.
di Annatina Franzese
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21 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
Lo sciame sismico in corso ai Campi Flegrei sta destabilizzando, anche emotivamente, la popolazione dell’area interessata dal fenomeno del bradisismo. Oltre all’organizzazione dei piani di evacuazione e di fuga, diviene fondamentale per i cittadini gestire l’ansia da terremoto. In proposito Maria Emanuela Cimmino, psicologa e psicoterapeuta cognitiva del centro Flegreo psicoterapia cognitiva, con sede a Fuorigrotta, fornisce elementi utili per non farsi prendere dal panico. «Nel momento in cui si percepisce il sisma – afferma la psicologa e psicoterapeuta cognitiva – è molto utile cercare di restare consapevoli rispetto a quello che sta accadendo e mantenere il mondo emotivo il più possibile regolato e restare radicati».
In proposito, la dottoressa Cimmino suggerisce di «andare a ripararsi in un posto sicuro e in quel caso aspettare che finisca la scossa. Se dovesse salire il termometro dell’ansia, è utile fare un respiro lento. Quattro secondi per inspirare, quattro secondi trattengo il respiro e quattro secondi espirare». Non solo, nel corso di questa fase che può certamente impaurire, diviene «fondamentale anche l’ancoraggio, cioè trattenere a sé un pensiero positivo che possa aiutare la persona a dirsi che a breve finirà per andare a direzionarsi in un posto più sicuro». Ma il panico può comparire anche e in alcuni casi soprattutto prima che la scossa si verifichi. La dottoressa suggerisce in questo frangente «Suggerisco alle famiglie che hanno i bambini di creare una dimensione anche abbastanza semplice e ludica, dove si spiega ai membri della famiglia come poter intervenire se l’evento sismico dovesse verificarsi. La mente va preparata ad avere un percorso stabilito e sapere ogni membro della famiglia che ruolo deve avere. Questo aiuta la mente a sapere come muoversi e a gestire al meglio le emozioni». Non solo: «Se si dovesse individuare qualche membro della famiglia fortemente agitato perché va su una risposta d’attacco oppure che al contrario ha una risposta di paralisi in quel caso – conclude la dottoressa Cimmino – è importante dare poche consegne in modo direttivo».
di Antonio Sabbatino
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19 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
Napoli e la Campania coltivano i propri talenti artistici e lo fanno grazie e Nap, l’accademia delle Performing Arts Naples del Maestro Carlo Morelli, da sempre sensibile alle attività sociali con l’associazione da lui fondata Ad Alta Voce ETS. Il progetto si propone come il punto di riferimento per lo studio e il perfezionamento di figure professionali altamente qualificate nel campo delle arti performative, inclusi canto, teatro, movimento scenico, trucco, composizione musicale, arte visiva, music business, big band pop e molto altro. L’Accademia è pensata per intercettare i talenti e accompagnarli nel loro percorso formativo, che è gratuito, offrendo loro l’opportunità di esprimere e sviluppare pienamente la loro creatività.
«Abbiamo già concluso un primo ciclo di audizioni- spiega Maria Pia Viola, che si occupa di progettazione e management per Nap- quindi una parte di giovani artisti sono già stati individuati. Vista la grande richiesta, però, di concerto con la Regione Campania che sostiene l’Accademia si è deciso di raddoppiare i posti disponibili quindi adesso c’è possibilità per altri 60 giovani della nostra regione”. L’età per accedere alle audizioni è compresa tra i 14 e i 35 anni, con esperienza o forte interesse in diverse discipline tra cui il canto, la recitazione e la musica.
«L’obiettivo è quello di formare – prosegue Viola- e offrire opportunità concrete di inserimento lavorativo. Già per la stagione estiva puntiamo a coinvolgere alcuni allievi in un’esperienza di stage con MSC». Il percorso formativo di NAP dura circa 1 anno e le lezioni, così come le audizioni che si stanno tenendo in questi giorni, si faranno nella chiesa di San Potito a Napoli. «Per le audizioni- spiega il Maestro Morelli- siamo attenti a selezionare persone che abbiano una reale inclinazione per la disciplina in cui si presentano, a questa, se selezionati, sarà affiancata un’altra scelta dei docenti. Quindi i giovani faranno un doppio percorso di preparazione e formazione». Tra i formatori Carlo Morelli, Lino Volpe e Vittorio Riva e poi una serie di masterclass con Pierpalo Guerrini, Gigi De Rienzo e Samuel Peron.
La NAP si impegna a creare uno spazio educativo unico in cui gli studenti possano esprimersi liberamente, sviluppare le proprie competenze e contribuire all’evoluzione culturale e artistica di Napoli e oltre.Fondata con l’obiettivo di diventare un centro di eccellenza nazionale e internazionale, la NAP intende offrire una formazione professionale nelle arti e mestieri dello spettacolo, creando opportunità per i giovani talenti, con particolare attenzione ai contesti svantaggiati. NAP si prefigge di contribuire al rinascimento culturale di Napoli e di restituire alla città il suo ruolo di capitale della musica e delle arti a livello globale.
Per poter accedere alla Scuola Campana delle Arti Performative, gli aspiranti allievi devono presentare domanda tramite la piattaforma www.napacademy.it, compilando il form di partecipazione e inviandolo all’indirizzo email segreteria@napcademy.it, insieme a un curriculum artistico di massimo una pagina, lettera motivazionale di massimo 300 parole e video di presentazione della durata compresa tra 3 e 5 minuti che dimostri le competenze nella disciplina scelta.
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19 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
Nel giorno del 70° compleanno di Pino Daniele, del suo onomastico e della Festa del Papà, esce in digitale “UNA PARTE DI ME” (Warner Music Italy), brano inedito dell’indimenticabile artista napoletano. Il brano è una toccante dedica di Pino Daniele a Francesco, il suo figlio più piccolo.
Nella foto di copertina, scattata dal secondogenito Alessandro, sono ritratti Pino e Francesco che si guardano negli occhi. Con un gesto che sottolinea ancora una volta l’intimità del brano, è stato lo stesso Francesco a scrivere il titolo della canzone nella cover.
Il brano è stato composto nel 2009, in un periodo di passaggio tra la produzione di un disco acustico e l’idea di un album di remake arricchito con qualche inedito. Pino Daniele produsse l’accompagnamento di chitarra, registrando anche un paio di take di voce. Successivamente provò a incidere una chitarra solista che, però, non venne mai completata. Per motivi discografici, il pezzo fu messo momentaneamente da parte.
Oggi il brano è stato recuperato, grazie al ritrovamento dei multitraccia, e portato a termine attraverso un delicato lavoro di coproduzione che ha rispettato in pieno le intenzioni di Pino Daniele: in particolare, desiderava che il M° Gianluca Podio scrivesse un arrangiamento per organico orchestrale, idea che è stata ripresa e concretizzata nella produzione definitiva.
Prodotto dallo stesso Pino Daniele, autore del testo e della musica, e co-prodotto da Alessandro Daniele e Fabrizio Bianco, “Una parte di me” è stato suonato da Pino Daniele (chitarre e voci), Alfredo Golino (batteria e percussioni), Fabrizio Bianco (basso), Prisca Amori (1° violino), Mariana Dudnic (2° violino), Gisella Horvat (viola) e Rossella Zampiron (violoncello). Gli archi, arrangiati e diretti dal M° Gianluca Podio, sono stati registrati presso il Mob Studios di Roma. Fonico di ripresa e supervisione tecnica a cura di Jurij Gianluca Ricotti.
Il brano è stato mixato e masterizzato da Pino “Pinaxa” Pischetola.
L’inedito porta il sigillo del “70/10 Anniversary”, il marchio distintivo ideato dalla Fondazione Pino Daniele, che garantisce l’autenticità e l’ufficialità delle iniziative dedicate a Pino Daniele, in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa e dei 70 anni dalla sua nascita.
Ascolta il brano qui
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19 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
La Fondazione Con il Sud promuove, a partire da quest’anno e per tutto il triennio 2025 -2027, una nuova modalità di sostegno a interventi per la valorizzazione di beni confiscati alle mafie in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
E’ infatti disponibile sul sito della Fondazione, www.fondazioneconilsud.it, un regolamento per accedere a una modalità erogativa “a richiesta”, rivolta agli enti di terzo settore che per la prima volta decidono di affrontare un percorso di impegno civile in rete, valorizzando beni confiscati che non siano stati già oggetto di finanziamento da parte della Fondazione attraverso iniziative di natura sociale, culturale ed economica sostenibili nel tempo, capaci di favorire lo sviluppo e la riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.
Per questa prima annualità, a disposizione ci sono complessivamente 2 milioni di euro, con un contributo massimo di 400 mila euro per progetto presentato e selezionato.
“Dopo le prime 5 edizioni del bando dedicato alla valorizzazione dei beni confiscati, per questo triennio abbiamo deciso di sperimentare una modalità differente di presentazione delle proposte progettuali da parte del terzo settore, anche con l’obiettivo di allargare la platea delle organizzazioni e dei partenariati che si cimentano in questo delicato ambito dai risvolti decisivi per lo sviluppo del Sud Italia”, ha commentato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud. “La Fondazione investe da sempre sul tema della valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, come potente strumento di accrescimento del benessere – sociale ed economico – delle comunità, oltre che simbolo della capacità dello Stato e della legalità di vincere il potere mafioso: nel periodo 2007-2024, infatti, abbiamo contribuito alla valorizzazione di 102 beni confiscati, attraverso l’assegnazione di 90 contributi per un importo complessivo di circa 26 milioni di euro”.
Le partnership progettuali dovranno essere composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Nei progetti potranno essere coinvolti, inoltre, il mondo delle istituzioni, della scuola, dell’università, consorzi privati e imprese appartenenti al tessuto imprenditoriale locale e nazionale.
Due le fasi del processo di selezione: la prima, di presentazione di un’idea progettuale e di verifica dei principali requisiti di ammissibilità; la seconda, dedicata allo sviluppo dell’idea attraverso la redazione, con il supporto degli uffici della Fondazione, di un progetto esecutivo comprensivo di un dettagliato piano di attività e costi, degli indicatori di risultato e impatto, di un piano di sostenibilità.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa e per richiedere l’accesso alla sezione del portale Chàiros in cui caricare l’idea progettuale, è possibile contattare gli uffici della Fondazione a partire dal prossimo lunedì 24 marzo.
Il regolamento è pubblicato sul sito www.fondazioneconilsud.it e, per la prima annualità, le proposte potranno essere presentate entro il 30 settembre 2025. I termini di chiusura potranno variare in relazione alla disponibilità residua delle risorse stanziate; in tal caso ne verrà data comunicazione pubblica.
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