26 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
L’interesse e l’entusiasmo sono stati palpabili. È così quando sulla scena irrompono i giovani con il loro carico di curiosità e sete di conoscenza. E così è stato nell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, che ha aperto le porte delle sale operatorie agli studenti del Liceo Scientifico Biomedico “Alessandro Manzoni” per un percorso formativo interattivo.
L’iniziativa, maturata nell’ottica della collaborazione e del dialogo costruttivo tra Sanità e Scuola, è stata incoraggiata dalle Direzioni dell’AORN di Caserta e del Liceo Manzoni per offrire agli alunni l’opportunità di imparare sul campo, vivendo un’esperienza concreta e tangibile di ambiente ospedaliero.
Le classi 3BS e 4BS, capitanate dal dirigente scolastico, Adele Vairo, con i docenti Michele Cecaro e Barbara De Rosa, sono state accolte in aula magna dal messaggio di benvenuto della Direzione Aziendale e dal direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Gaetano Bruno, dalla responsabile dell’Unità operativa di Sale Operatorie e Terapia Intensiva Post Operatoria, Concetta Gallo, dalla responsabile dell’Unità operativa di Neurochirurgia Vertebromidollare, Alessandra Alfieri, organizzatrice dell’evento.
Due le sessioni della giornata.
Nella prima, ai ragazzi è stata presentata l’articolazione del blocco operatorio con le regole e i principi di vestizione e sterilità. Alcuni di loro hanno potuto simulare interventi di stabilizzazione vertebrale su un modellino spinale. Nella seconda, consapevoli che nessun libro di testo e nessuna spiegazione teorica potrebbero sostituire l’esperienza diretta sul campo, gli studenti hanno conosciuto le sale operatorie e il delicato lavoro dei medici e degli infermieri. È stato a loro illustrato il percorso che compie il paziente chirurgico, dalla premedicazione all’anestesia, con il dettaglio delle metodiche e dei presidi adottati, all’intervento. Hanno preso visione degli strumenti chirurgici: quelli tradizionali, come il bisturi, e quelli di alta tecnologia, apparecchiature sofisticate come il microscopio operatorio, la colonna endoscopica, la neuronavigazione, che li ha particolarmente appassionati avendo potuto effettuare una simulazione su un modellino cranico.
“Coinvolgere nella formazione pratica gli studenti liceali -ha evidenziato il direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Bruno- significa per l’AORN di Caserta contribuire a seminare un terreno fertile in vista di un proficuo raccolto. Significa aiutare i giovanissimi che intendono intraprendere gli studi e il lavoro delle professioni sanitarie a familiarizzare con la complessità e il fascino di questo mondo, valorizzando sempre l’umanità nel prendersi cura delle persone malate”.
Sulla stessa scia il dirigente scolastico, Vairo: “L’apprendimento non si esaurisce tra i banchi di scuola: si nutre di esperienze, di contatti con la realtà, di osservazione diretta. Vedere il Biomedico del Manzoni entrare nelle sale operatorie è la dimostrazione di come la nostra offerta formativa punti all’eccellenza e alla professionalità”. Nel loro viaggio formativo, gli alunni hanno avuto come tutor il personale infermieristico del settore. In chiusura, l’Azienda Ospedaliera di Caserta ha consegnato agli studenti del Liceo Manzoni un attestato di partecipazione, a suggello dell’evento.
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25 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
Sarà la presentazione del libro “I misteri di Parthenope” di Giancamillo Trani, il 28 marzo alle 11.30, a dare il via al progetto “La città invisibile”, finanziato da Città Metropolitana ed ideato dal commissario Straordinario del Comune di Poggiomarino, Gabriella D’Orso, all’interno del “Cartellone degli eventi Metropolitani 2025”.
Un libro intrigante ed avvincente che guida il lettore attraverso le vie della città di Napoli, rivelandone segreti e leggende, fede e magia, superstizione e miti.
L’evento si svolgerà nell’Istituto Leonardo da Vinci di Poggiomarino, con l’apporto della dirigente scolastica Antonella Luisa La Pietra, e vedrà la partecipazione attiva degli studenti con interazioni ed intermezzi pensati dai ragazzi stessi per rendere vivace e coinvolgente il dibattito con i relatori e l’autore del libro.
Il libro sarà presentato dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, e da don Vincenzo Cozzolino, Delegato Arcivescovile per la Carità dell’Arcidiocesi di Napoli, il cui contributo in termini di cuore, passione e dedizione sono ben noti al territorio.
“Sono davvero emozionata – spiega il Commissario Straordinario, Gabriella D’Orso – per questo evento che farà da apripista a tante altre manifestazioni culturali, canore ed artistiche pensate e progettate per Poggiomarino, che, spero, lasceranno semi positivi per la città ed i suoi abitanti. Saranno tutte all’impronta della condivisione del rispetto per il proprio territorio e per lo sviluppo armonico dell’amore per l’arte e per la cultura che spingono le azioni umane verso cieli infiniti. E sono emozionata, anche, per il sostegno e l’attenzione che il Prefetto di Napoli ha voluto dimostrare alla città di Poggiomarino con la sua presenza al primo degli eventi in programma. C’è grande attesa fra i ragazzi per questa partecipazione, attesa che si sta traducendo in questi giorni in grandi preparativi di accoglienza mirati a stupire e a coinvolgere.”
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25 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
È disponibile online il nuovo libro del giornalista e attivista Francesco Servino, intitolato Cava Ranieri, dall’abbandono alla riscoperta. L’opera si colloca a metà strada tra una pubblicazione scientifica e un’inchiesta giornalistica e gode del massimo patrocinio istituzionale, quello del Ministero della Cultura (Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali). Attraverso un’accurata ricostruzione storica, il libro racconta le vicende degli scavi archeologici di Terzigno, che hanno portato alla luce i resti di tre ville romane sepolte dall’eruzione del 79 d.C., insieme a eccezionali reperti oggi esposti al Museo Archeologico Territoriale di Terzigno.
Basato su documenti inediti rinvenuti negli archivi di Pompei, questo volume rappresenta lo studio più aggiornato e completo sulle ville e sui reperti di Cava Ranieri. Un capitolo significativo è dedicato all’attivismo civico che ha giocato un ruolo chiave nella “riscoperta” dell’area archeologica. A partire dagli anni Duemila, infatti, il sito era stato trasformato in discarica per fronteggiare l’emergenza rifiuti, subendo un grave periodo di degrado e abbandono, segnato da episodi di furti, vandalismo e smaltimento illegale di rifiuti. Un evento emblematico di questa situazione è stato il crollo della copertura che proteggeva la cella vinaria di una delle ville, un episodio che ha sollevato a livello nazionale la questione della gestione del patrimonio culturale in Italia.
Di fronte a questa emergenza, alcuni cittadini responsabili non si sono limitati alla denuncia, ma hanno elaborato proposte concrete per la valorizzazione dell’area e promosso iniziative di sensibilizzazione rivolte alla politica e all’opinione pubblica. Il libro evidenzia come l’azione civica a favore di Cava Ranieri, insieme alle battaglie ambientaliste del 2010 contro l’apertura di una nuova discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, abbia avuto un ruolo determinante nel riportare l’attenzione sulla tutela del patrimonio culturale, contrastando un modello di sviluppo insostenibile basato sulla gestione dei rifiuti.
Vengono inoltre raccontate le difficoltà iniziali degli attivisti, che si sono scontrati con il disinteresse delle istituzioni in un periodo in cui sembrava prevalere l’intento di non dare loro visibilità piuttosto che quello di tutelare il bene comune. Erano gli anni in cui la frase “con la cultura non si mangia” si era diffusa come un mantra, relegando in secondo piano il valore della salvaguardia del patrimonio storico e archeologico.
La storia, tuttavia, ha avuto un lieto fine: Cava Ranieri è stata bonificata ed è oggi al centro di un progetto di riqualificazione che prevede la sua trasformazione in un Parco Archeologico, Geologico e Naturalistico.
Il libro nasce anche dall’esigenza di dare il giusto riconoscimento al contributo civico nella tutela di Cava Ranieri, un aspetto troppo spesso escluso dalla narrazione istituzionale, maggiormente orientata a enfatizzare i propri meriti. Inoltre, l’opera è dedicata alla Dott.ssa Caterina Cicirelli, archeologa responsabile dell’area archeologica di Cava Ranieri, in segno di apprezzamento per il suo impegno e la sua dedizione.
Il libro, edito dalla associazione di promozione sociale Arcadia di Terzigno, è disponibile per l’acquisto su Amazon: https://amzn.eu/d/gssXUOO.
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25 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
La Regione Campania organizza la Conferenza regionale sull’immigrazione “Immigrazione e diritti: percorsi di inclusione per una nuova cittadinanza”, in programma a Napoli presso il Complesso monumentale di Santa Maria La Nova venerdì 28 marzo 2025, a partire dalle 14:30, e sabato 29 marzo, dalle 9:30.
L’iniziativa rappresenta un momento di confronto tra istituzioni, Terzo settore, sindacati, esperti, rappresentanti delle comunità migranti e accademici, con l’obiettivo di rafforzare le politiche di accoglienza e inclusione, nel segno della tutela dei diritti e della coesione sociale.
Saranno affrontati temi cruciali per il futuro delle politiche migratorie, come i diritti costituzionali, il diritto alla salute, la dignità del lavoro, il diritto all’abitare, allo studio e alla formazione professionale.
“L’immigrazione è una realtà strutturale della nostra società e il nostro dovere è quello di garantire politiche di integrazione, come recita la nostra Carta costituzionale – dichiara l’assessore Morcone –. Con questa conferenza vogliamo promuovere un confronto aperto e costruttivo, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per una cittadinanza più inclusiva e partecipativa.”
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25 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
Il 28 marzo 2025 alle ore 11:00 presso la Biblioteca di Villa Bruno, in Via Cavalli di Bronzo, 20 – San Giorgio a Cremano (NA), si terrà l’evento “Dalla confisca al riscatto sociale: l’esperienza di Terra Felix”, focalizzato sul riutilizzo di un bene confiscato e restituito alla Città di San Giorgio a Cremano.
All’evento parteciperanno l’On. Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e per i Giovani; Michele Di Bari, Prefetto di Napoli; Nunzio Fragliasso, Procuratore Capo di Torre Annunziata. I saluti sono affidati a Giorgio Zinno, Sindaco di San Giorgio a Cremano e Francesco Micera, Presidente di Callysto APS.
Il focus dell’incontro sarà incentrato sul percorso di riutilizzo dei beni confiscati e in particolare sul progetto “Terra Felix”, terreno di oltre 20 mila mq, riqualificato attraverso iniziative di inclusione e sviluppo territoriale che hanno coinvolto i giovani del Servizio Civile Universale.
Sarà evidenziato il ruolo centrale delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura, fondamentali per garantire sicurezza, legalità e sviluppo sociale e sarà valorizzato l’impegno dei giovani volontari, protagonisti di un percorso che, attraverso CallystoArts APS e Giancarlo Siani soc. coop, ha trasformato questo bene in un luogo simbolo di rinascita e valorizzazione del territorio. Saranno illustrate le attività svolte, dimostrando come l’impegno civico e la partecipazione attiva possano generare un impatto positivo e duraturo sul territorio.
Dopo le testimonianze dei giovani del Servizio Civile Universale che racconteranno le sfide, i risultati e le competenze acquisite, sarà presentato ufficialmente “Olio Vesevo”, il primo olio extravergine di oliva prodotto in Terra Felix, dalla raccolta effettuata dai giovani volontari.
L’evento rappresenterà anche un’occasione per riflettere sul ruolo delle istituzioni nel promuovere opportunità formative capaci di incentivare la partecipazione giovanile e generare un impatto positivo sulla comunità, contribuendo così alla costruzione di un futuro più equo, inclusivo e fondato sulla cultura della legalità.
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25 Mar, 2025 | Comunicare il sociale
Arrivano nei locali della mensa poco prima delle 9. Nella routine mattutina dei volontari e dei giovani del servizio civile universale il caffè non manca mai, c’è sempre una classica moka napoletana sui fornelli della cucina ad attendere chiunque entri per dare una mano o anche solo per scambiare qualche parola, quasi come un benvenuto. Si fa il punto della situazione, si riorganizza la dispensa con quello che le tante persone portano anche di sera o di primo mattino, ci si divide i compiti e riparte il lavoro frenetico giornaliero. Ore intense, almeno fino alle 14 quando si richiude di nuovo tutto per riprendere poi il giorno dopo, con la mattinata divisa in due dall’appuntamento con gli ospiti che entrano nel salone già preparato ad accoglierli quando le lancette dell’orologio segnano le ore 12. Una quotidianità che non va in vacanza, che non conosce le pause dei fine settimana e nemmeno quelli estivi o dei giorni festivi di Natale o Pasqua. La mensa dei poveri “Don Pietro Ottena” di Torre Annunziata funziona 365 giorni l’anno, dal primo gennaio al 31 dicembre, da oltre 20 anni, da quando il gruppo storico di volontari, l’8 dicembre 2002, aprì per la prima volta le porte ai tanti che vivevano situazioni di disagio e di solitudine. Da allora sono stati serviti oltre mezzo milione di pasti, con una media di 60 al giorno che aumentano di altri 20 o molti più tra i weekend e le settimane calde di agosto, quando chiudono alcune mense nel circondario vesuviano e quella oplontina resta tra le poche a servire pasti, ad accogliere ed ascoltare.
Statura piccola ed età che avanza, ma molto risoluta e decisa. È intorno alla signora Maria che ruota il lavoro e l’organizzazione dei gruppi di volontari. Se ne alternano 120 al mese divisi per settimane, così da poter essere presenti ogni giorno. Insieme a loro, da un po’ di tempo, si sono aggiunti anche i giovani che hanno deciso di aderire al progetto del servizio civile ideato dalla Caritas Napoli che vede come riferimento territoriale la piccola parrocchia dell’Immacolata Concezione, dove nei suoi locali c’è, appunto, la mensa. Quest’anno ci sono Ottavio che vorrebbe diventare fumettista, Anna che studia psicologia, Mariarosaria iscritta alla facoltà di Servizio sociale e Cristina che vorrebbe intraprendere la stessa strada. Quattro giovani poco più che diciottenni del territorio, con storie ed esperienze diverse, ma con lo spirito e la voglia di dedicarsi al prossimo. L’esperienza di volontariato che stanno vivendo, come hanno sostenuto, gli ha cambiato la prospettiva dalla quale guardare la vita. «È una bella esperienza che ci permette di conoscere una realtà diversa da quella che viviamo. Proviamo ad accompagnare gli ospiti che spesso non vogliono solo il pasto ma anche qualcuno con il quale parlare». Dicono. Intanto nelle prossime settimane il gruppo in alcuni giorni crescerà. Ci saranno anche ragazzi degli istituti superiori che hanno aderito a “Scuola e solidarietà”.
I locali della Don Pietro Ottena sono stati recentemente e completamente ristrutturati, con un imponente lavoro di riqualificazione, dal titolo “Il pranzo della speranza”, sostenuto da Intesa Sanpaolo, attraverso il Programma Formula, in collaborazione con la fondazione Cesvi. «Questi lavori ci permetteranno di aumentare il numero di pasti che si possono preparare e quindi il numero di ospiti e famiglie che possiamo sostenere. Siamo passati dall’aprire una volta a settimana ad esserci tutti i giorni». Ha commentato Luigi Cirillo, presidente dell’associazione omonima della mesa, ringraziando chi, come l’architetto Nino Lanzetta, ha ideato i nuovi spazi.
di Raffaele Perrotta
L’articolo Ogni giorno un piatto di speranza: la mensa dei poveri “don Pietro Ottena” di Torre Annunziata proviene da Comunicare il sociale.