Torna il Banco dei Desideri per regalare libri, penne e quaderni agli studenti più fragili

Libri,penne e quadernisono alcuni dei numerosi prodotti che si possono donare ai piccoli studenti dai 3 ai 14 anni che vivono in contesti di difficoltà socio-economica delle periferie delle principali città italiane. Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 settembre in 114 librerie Feltrinelli di oltre 75 città, tra cui Napoli, torna il Banco dei Desideri, l’evento annuale promosso da Mission Bambini in collaborazione con Librerie Feltrinelli.

Effettuando acquisti in una delle librerie Feltrinelli, sarà possibile aggiungere prodotti di cartoleria come quaderni, penne, colori e gomme; ma anche libri gioco e di favole, atlanti e dizionari; infine, ampia scelta di giochi educativi e di società, puzzle, costruzioni e bambole e peluche per i più piccoli, tutti accuratamente selezionati dai librai Feltrinelli. Chiunque farà una donazione per il Banco dei Desideri, riceverà in omaggio il segnalibro creato e disegnato appositamente da Susanna Morari dove, tramite un QR Code, sarà possibile scaricare un fumetto digitale dell’illustratrice.

I prodotti donati attraverso il Banco dei Desideri saranno raccolti e distribuiti da Mission Bambini a una selezione di scuole primarie e secondarie di primo grado e centri per l’infanzia distribuiti in tutta Italia che accolgono gli studenti più fragili. Nelle cinque edizioni precedenti sono stati raccolti più di 50 mila prodotti per un valore complessivo di oltre 205 mila euro. 

“Settembre è il mese del rientro a scuola, un momento importante e carico di emozioni che, purtroppo, non tutte le bambine e i bambini possono vivere con gioia. Sono ancora troppi gli studenti in condizioni di fragilità socio-economica: Mission Bambini conferma l’impegno per garantire loro l’opportunità di andare a scuola con tutto ciò che serve per affrontare il nuovo anno scolastico con le stesse opportunità dei compagni” dichiara Goffredo Modena, Presidente di Mission Bambini“Torna il Banco dei Desideri: in 114 Librerie Feltrinelli volontari e librai sono a disposizione per dare consigli a chi vuole donare un quaderno, un libro e, quindi, un sorriso a un piccolo studente in difficoltà”. 

A Napoli sarà possibile fare acquisti e donazioni attraverso il “Banco dei Desideri” nelle seguenti librerie Feltrinelli: Via S. Tommaso D’Aquino 70, Via Cappella Vecchia 3, piazza Garibaldi (Stazione Centrale) e all’Aeroporto Napoli – Capodichino – Terminal 1 Viale Fulco Ruffo di Calabria.

Per info e trovare la libreria più vicina a te: https://missionbambini.org/banco-dei-desideri-2024

L’articolo Torna il Banco dei Desideri per regalare libri, penne e quaderni agli studenti più fragili proviene da Comunicare il sociale.

Biodiversità: sos specie a rischio

In Italia la biodiversità è sempre più rischio, minacciata soprattutto da crisi climatica, inquinamento, catture accidentali e azioni antropiche. A preoccupare, in particolare, è lo stato di salute di avifauna e anfibi, a cui Legambiente, dedica quest’anno uno speciale all’interno del suo report Biodiversità a rischio 2024. Dal Fratino – a rischio estinzione e la cui presenza nelle spiagge italiane è calata di oltre il 50% negli ultimi 10 anni (se ne stimavano 1550 – 1900 coppie fino al 2010 e solo circa 600 coppie nell’ultimo Atlante Nazionale degli uccelli nidificanti in Italia ed.2022) a causa della pulizia meccanica delle spiagge e dell’incremento di specie predatrici come ratti, gatti, cani, cornacchie e gabbiani reali – alla berta maggiore e minore e al gabbiano corso che soffrono a causa del depauperamento degli stock ittici, del bycatch (catture accidentali) e del disturbo alle colonie in nidificazione. La berta minore, endemica del Mediterraneo e presente in Italia con circa il 67,3% di tutta la popolazione globale, è tra le specie vulnerabili, mentre il gabbiano corso è indicato come “prossimi alla minaccia”. Sotto osservazione anche gli anfibi, la classe di vertebrati più minacciata a livello mondiale. In Italia tra quelli più a rischio ci sono: la salamandra di Aurora, a rischio estinzione, localizzata in una ristretta porzione boschiva delle Prealpi Vicentine e minacciata dalle pratiche forestali; il geotritone del Monte Albo, esclusivo della catena del Monte Albo nel nord-est della Sardegna, è una specie vulnerabile, minacciata soprattutto dalla degradazione del suo habitat ad opera dell’uomo; il Geotritone del Sarrabus, il più minacciato in Italia, è in pericolo critico, è  presente solo in Sardegna, nella regione sud-orientale del Sarrabus, ed è esposto alle minacce della crisi climatica e la Raganella sarda, un anfibio endemico della Sardegna, Corsica e Arcipelago Toscano, potrebbe risentire della carenza d’acqua nei siti riproduttivi e degli effetti negativi derivanti dall’uso eccessivo di prodotti fitosanitari agricoli.

Ritardi Italia e pericolo bycatch e plastica: a pesare su questa fotografia, scattata dal report di Legambiente, sono anche i ritardi dell’Italia sia nell’istituire nuove aree protette e zone di tutela integrale al 2030 sia nel frenare le varie minacce a partire dal bycacth, ossia la cattura accidentale delle specie durante l’attività di pesca. L’Italia ad oggi, denuncia Legambiente, ha fatto ben poco per fronteggiare il fenomeno del bycacth come conferma la lettera di messa in mora che la Commissione Europea ha aperto contro l’Italia per non aver attuato le misure previste dalle Direttive “Uccelli” (79/409/CEE), “Habitat” (92/43/CEE) e “Ambiente Marino” (MSFD-2008/56/CE), specialmente rispetto alla protezione degli uccelli marini sempre più minacciati dal bycatch e dall’inquinamento da plastica in mare.

Nelle acque europee, si stima che più di 200.000 uccelli marini muoiano ogni anno a causa del bycatch, e i palangari e le reti fisse sono i principali responsabili di queste catture. (Studio BirdLife Europe & Central Asia) Nelle acque italiane, le catture accidentali si verificano soprattutto nello Stretto di Sicilia e nel Golfo di Trieste, e tra le specie più a rischio, oltre alla berta maggiore mediterranea, la berta minore, il gabbiano corso, c’è anche il marangone dal ciuffo. L’altro pericolo è rappresentato dalla plastica in mare e dalle microplastiche. Una nuova malattia tipica dell’avifauna marina è la “plasticosi”, una fibrosi nel tratto gastrointestinale, indotta dall’ingestione continua e abbondante di plastica, che provoca lesioni ed inspessimenti dei tessuti con effetti gravi sulla crescita, la digestione e la sopravvivenza degli animali.

Per questo Legambiente torna a chiedere una maggiore tutela della biodiversità, a partire da avifauna e anfibi preziosi termometri dello stato di salute di mare e zone umide, l’istituzione di più aree protette e più interventi in Italia e in Europa. 

L’articolo Biodiversità: sos specie a rischio proviene da Comunicare il sociale.

LATTE BUFALINO, ASSESSORE CAPUTO: COSTITUITO IL TAVOLO PERMANENTE

bbiamo costituito il tavolo tecnico permanente e avviato un proficuo confronto per risolvere varie criticità legate ad un settore che rappresenta il fiore all’occhiello dell’economia campana. Proporremo modifiche al sistema di tracciabilità del latte di bufala, per elevare ulteriormente la qualità dei tradizionali prodotti derivati, arginando, quanto più possibile, il rischio di frodi”.

Lo ha dichiarato Nicola Caputo nel corso del Tavolo della Filiera Latte di Bufala, nato per esaminare e superare alcune criticità rappresentate dagli allevatori. Riunione a cui hanno preso parte la compagine regionale deputata alla supervisione sanitaria sulla filiera, tra le più verificate e sicure a livello europeo, il capitano Michele Valentino Chiara, le organizzazioni professionali agricole – Cia, Confagricoltura, Coldiretti e Copagri – una rappresentanza degli allevatori, le istituzioni deputate al contrasto alle frodi in commercio sugli alimenti, Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e Ispettorato Qualità e  Repressione Frodi, l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, l’organismo di certificazione di qualità agroalimentare DQA.

“Il nostro obiettivo – spiega l’assessore regionale –  è quello di valorizzare ancora di più un alimento di eccellenza come il latte bufalino, prodotto dalla bufala mediterranea allevata nell’areale Dop, e, al contempo, tutelare l’intera filiera. Nel corso della riunione abbiamo discusso anche la possibilità di definire un nuovo brand, al fine di promuovere altri alimenti (oltre alla Dop) derivati dal latte di bufala del nostro territorio. È necessario anche giungere alla definizione di un unico contratto-tipo, che possa premiare la maggiore qualità del latte e i comportamenti virtuosi degli allevatori che la favoriscono, unitamente alla destagionalizzazione dei parti delle bufale, per favorire la trasformazione e limitare i costi”.

Tra un mese sarà riconvocato il tavolo tecnico con la partecipazione anche di altri soggetti interessati.

“Infine – continua Nicola Caputo – è necessario continuare a lavorare sul miglioramento genetico del patrimonio bufalino e affrontare, insieme alle rappresentanze di allevatori e trasformatori, la modifica del disciplinare di produzione della mozzarella di bufala Dop. Disciplinare che ha urgente bisogno di essere adeguato dato il lungo periodo trascorso dall’ultima revisione. Continueremo il confronto per attivare tutte le iniziative volte a preservare il latte di bufala, da cui nasce un prodotto unico nel suo genere, capace di rispettare l’ambiente e il territorio d’origine, dando vita ad uno degli alimenti più apprezzati d’Italia, come la Mozzarella di Bufala”.

“Nel corso della riunione – conclude l’assessore Caputo – abbiamo anche fatto il punto sull’andamento dell’emergenza brucellosi, che ha colpito una minima parte delle aziende situate in provincia di Caserta. Dalla discussione sono emersi dati confortanti, a partire dai focolai attivi che sono ulteriormente scesi a 45, mentre la prevalenza della brucellosi si è più che dimezzata, passando dal 19% del 2021 al 8,5% attuale. Continueremo il lavoro per la tutela degli allevatori e dei trasformatori.

L’articolo LATTE BUFALINO, ASSESSORE CAPUTO: COSTITUITO IL TAVOLO PERMANENTE proviene da Comunicare il sociale.

Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”, al via l’undicesima edizione

Sarà il centro storico di Napoli ad ospitare l’undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 19 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V).

Organizzato dall’Associazione Jonathan e dal Gruppo di imprese sociali Gesco con il coordinamento tecnico di ExitCom, il Premio sarà presentato dal giornalista Ettore De Lorenzo ed è accreditato come corso di formazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

L’edizione 2024 ha i patrocini di: Regione Campania, Comune di Napoli, Ordine dei Giornalisti della Campania, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Rivolto a personalità che si sono distinte per le loro azioni di resistenza civile e di impegno solidale, il Premio quest’anno sarà aperto dai saluti del presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo e della responsabile di Jonathan Silvia Ricciardi, insieme alla moglie di Amato Lamberti, Roselena Lamberti.

La cerimonia sarà aperta dal Premio alla Memoria all’attore, regista e produttore Gaetano Di Vaio, scomparso lo scorso 22 maggio, che sarà ricordato da Sergio D’Angelo.

Seguirà la consegna dei premi nelle altre categorie: il Premio Speciale 2024 alla responsabile di Google Arts&Culture Giorgia Abeltino, che, con il suo lavoro, ha reso accessibili oltre 3mila luoghi di cultura; il Premio per il Giornalismo alla giornalista di inchiesta Amalia De Simone, da sempre impegnata in un racconto dei fatti come strumento di emancipazione per tutti; il Premio per il Lavoro sociale alla vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila Lella Palladino, attivista per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.

Il Premio edizione 2024 andrà al poliedrico artista Peppe Barra, interprete e icona della cultura napoletana nel mondo.

Nella categoria Cittadinanza attiva, verrà premiato Marco Musella, docente universitario e promotore di iniziative di solidarietà attiva; il Premio “Napoli Città Solidale” sarà conferito a Fabiola Conson, ideatrice della trasmissione “Lente di ingrandimento” e conduttrice di Televomero, che quest’anno festeggia 40 anni di attività; il Premio Impresa andrà alla TeaTek, azienda che ha rilevato l’intero sito Whirlpool riassumendo tutti i 312 lavoratori.

Altri premi assegnati saranno quello per i Diritti umani, che andrà a Luigi Manconi, sociologo impegnato in importanti battaglie per i diritti umani; e per la Cultura, che sarà consegnato alla scrittrice Vincenza Alfano per la sua attenzione ai temi sociali, all’insegnamento della scrittura ai più giovani e per la pregevole opera su Alda Merini.

La menzione “Paolo Giannino” sarà conferita quest’anno alla Fondazione Pol.i.s per il suo impegno in favore delle vittime innocenti della criminalità: a ritirarlo sarà Don Tonino Palmese.

Insieme alla targa, tutti i premiati riceveranno anche un’opera d’arte, generosamente donata da alcuni artisti di rilievo nazionale: Antonio Conte, Maurizio Di Martino, Giuliano Guariglia, Alessandro Leone, Daniela Pergreffi, Gennaro Regina, Roxy in the Box, Roberto Russo, Domenico Sepe, Spiff, Alfredo Troise.

Media partner dell’iniziativa è il portale Napoliclick. Durante la serata verrà offerto un aperitivo a cura di “Le Ghiottonerie di Casa Lorena” della cooperativa sociale EVA.

L’articolo Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”, al via l’undicesima edizione proviene da Comunicare il sociale.

Il “fronte caldo” del disagio psicologico: gestire l’estate può diventare un problema 

L’estate è (anche) dilatazione del tempo: orizzonti mentali che si allungano, pensieri che inevitabilmente smettono di fare lo scatto del centometrista per adeguarsi al passo cadenzato e lento. L’estate porta sempre con sé qualcosa che si ferma. Meglio ancora: si interrompe. La scuola, il lavoro. Un bene per molti, un problema per tanti altri. Per esempio, per chi soffre di disagio psichico, che può vedere nella fine delle abitudini una difficoltà di adattamento, un cambio di contesto che non aiuta. Spiega Armando Cozzuto, presidente ordine degli psicologi della Campania: «Nel periodo estivo di solito succede che ci sia più spazio per attività ludiche e familiari, per le vacanze. Ma tante volte, per chi vive il disagio psichico, il lavoro può fungere da distrattore, per cui chi trova beneficio nel lavoro, che magari mi consente di uscire di casa ed evitare conflittualità relazionali e familiari, in estate va in difficoltà, comincia ad avere difficoltà nel sonno, irascibilità. Poi c’è chi magari non può permettersi le vacanze e deve gestire la solitudine mentre tutti partono». Cozzuto, comunque, ci tiene a specificare che generalizzare, in psicologia, è sempre sbagliato: «La vacanza può portare giovamento ma c’è chi trova difficoltà se non ha qualcosa di tangibile in cui impegnarsi. Il quadro complessivo va tenuto presente al di là delle fragilità». Insomma, non per tutti la calda stagione è il periodo migliore, quello tanto atteso dalla stragrande maggioranza delle persone. Per questa minoranza, già alle prese con uno stigma complicato da superare, c’è poi spesso anche una diminuzione degli aiuti, difatti gli Enti Locali istituzionalmente deputati alla cura e ai processi riabilitativi pur garantendo l’apertura, comunque vanno incontro ad un rallentamento. Dice Elena Primicile Carafa, educatrice dell’associazione di promozione sociale Nakote, attiva nel campo della salute mentale: «I servizi per le persone con il disagio psichico nel periodo estivo spesso entrano in difficoltà. Negli anni precedenti si svolgevano molte più attività, essendo questo un periodo delicato, dove sono concentrati maggiormente casi di suicidio, come ad esempio soggiorni estivi, piccola balneazione e gite fuori porta dove si accoglievano queste persone, anche grazie al CSV   e al Progetto “Comunità Solidali ”ora la situazione è peggiorata, soprattutto perché a livello nazionale è diminuito il budget di salute messo a disposizione». Fortunatamente, ci sono delle eccezioni, figlie della collaborazione tra il volontariato e le istituzioni: «Nell’area flegrea e nei territori di competenza dei distretti dell’area Ovest di Napoli (Pianura, Soccavo, Fuorigrotta, Bagnoli) siamo riusciti a garantire un soggiorno estivo di 5 giorni ad Agropoli nel mese di giugno, grazie all’associazione Asfodelo. In più il lido dell’Aeronautica garantisce attraverso una apposita richiesta certificata, diversi posti agli Enti e alle associazioni che si occupano di disabilità. La nostra associazione, inoltre, offre passeggiate naturalistiche e laboratori presso la Riserva Statale Oasi WWF Cratere degli Astroni, avvalorate ulteriormente dal comune di Napoli attraverso il Progetto Affabulazione che porta il teatro e la musica nelle periferie della città con il coinvolgimento degli abitanti compresi quelli fragili.  La situazione comunque resta difficile e allora vale la pena ricordare che in Campania è sempre in piedi il servizio dello psicologo di base: due per ogni distretto sanitario, che possono garantire un ciclo di 8 colloqui. Nella nostra Regione per potenziare la rete dell’assistenza psicologica è stato effettuato un investimento complessivo di 40 milioni di euro, una parte dei quali dedicati al protocollo per le famiglie con minori dai tre ai 18 anni. Sono stati, inoltre, banditi i concorsi. Il problema, tuttavia, è che gli psicologi che lavorano in modo strutturale nel servizio sanitario nazionale e regionale della Campania sono ancora pochi. Spiega ancora Cozzuto: «Quando mi sono insediato, nel 2020, ho chiesto, tra le altre cose, una Commissione sanità e abbiamo messo su un questionario per andare a reperire i dati. Nel 2020 ci aggiravamo tra i 270 e i 280 colleghi in tutta la Campania. In alcune Asl c’era uno psicologo che copriva un’utenza di 50-60000 cittadini. Ora la situazione è migliorata, ma soltanto il 5% degli iscritti trova lavoro nelle aziende sanitarie locali e quelle ospedaliere: un dato ancora molto basso. Siamo 10000 in Campania, oltre 140.000 in tutt’Italia ed è un numero che dovrebbe crescere, anche se bisogna ammettere che qualcosa sta cambiando». Le carenze, comunque, restano. Dal suo osservatorio privilegiato, cioè dal punto di vista di chi vive questa problematica sul campo, Elena Primicile Carafa ammonisce: «C’è un gran bisogno di percorsi di autonomizzazione, di co-housing, di gruppi appartamento: il servizio pubblico, preso dalle continue emergenze, che sono aumentate notevolmente dopo la pandemia, non riesce a garantire tutto ciò e tanti progetti spesso annaspano».

 

di Francesco Gravetti 

L’articolo Il “fronte caldo” del disagio psicologico: gestire l’estate può diventare un problema  proviene da Comunicare il sociale.

Otto libri per l’estate, vivere le ferie con se stessi 8/8

Una vacanza estiva lontani da smartphone e tablet per rilassarsi veramente e sentirsi bene con se stessi; è questo il consiglio che sentiamo di dare. E visto che siamo in vena di consigli, vi proponiamo una selezione di libri, a cura della collega Nadia Labriola, da portare con se per passare in completo relax il vostro periodo di ferie.

Figli dello stesso cielo. Il razzismo e il colonialismo raccontati ai ragazzi             (Igiaba Scego- Piemme)

Igiaba incontra in sogno il nonno Omar, che non ha mai conosciuto ma che ha solo visto in fotografia. Omar la porta in un viaggio lungo la storia per raccontarle cosa significava vivere nella Somalia sotto il colonialismo italiano, quello ottocentesco e imperialista e quello del ventennio fascista, e in che modo l’eredità razzista impregni ancora le nostre città e la nostra cultura. Un libro per raccontare ai ragazzi (età di lettura a partire dai dieci anni) cosa è stato il colonialismo e come quella pagina triste della storia italiana, a lungo nascosta e negata, abbia ripercussioni anche sulla vita odierna nostra e dei tanti cittadini italiani di origine africana o che dall’Africa sono appena arrivati e stanno cercando di trovare nel nostro paese una nuova casa.

L’articolo Otto libri per l’estate, vivere le ferie con se stessi <font color=”red”>8/8</font> proviene da Comunicare il sociale.