AGEVITY 2024, al via la seconda edizione: presentato l’evento nazionale dedicato alla longevità

Longevità come sfida e opportunità di un’Italia che cresce: questo il messaggio chiave lanciato da AGEVITY 2024 che, dopo il grande successo dello scorso anno, con più di 700 iscritti, oltre 50 speaker dal mondo istituzionale, accademico, associativo e imprenditoriale e 30 tra Aziende, Associazioni e Fondazioni sostenitrici, torna con la seconda edizione in una due giorni a Milano presso l’Università Bocconi, il 24 e 25 settembre prossimi.

 

“AGEVITY 2024: Longevità, Società, Economia, Futuro”, presentato oggi a Roma in conferenza stampa presso il Senato della Repubblica, rappresenta il prosieguo di un’iniziativa nazionale nata per valorizzare la longevità quale elemento chiave di sviluppo sociale ed economico del sistema Paese.

 

AGEVITY costituisce la prima piattaforma di confronto tra imprese, istituzioni, sistema formativo e della ricerca e cittadini sul tema della longevity economy in Italia e nello scenario globale, promossa dal Silver Economy Network con il supporto di Assolombarda, con l’obiettivo di mettere a sistema i concetti di ageing e longevity per dimostrare come, dalla convergenza di due prospettive differenti, si possano generare innovazione e sostenibilità per la longevità di oggi e di domani.

 

L’evento di presentazione tenutosi oggi, su iniziativa del Senatore Ignazio Zullo, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per l’Invecchiamento Attivo, e alla presenza del Ministero della Salute, ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti dei soggetti promotori e alcuni tra i partner dell’iniziativa, Silver Economy Network (SEN), Assolombarda, Lattanzio KIBS, AIM  Group International, Università Bocconi, Partenariato Age-It – Ageing Well in an Ageing Society e InnovUp.

 

Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Madama è emerso il ruolo cruciale di AGEVITY nella promozione di un dialogo e confronto multistakeholder, trasversale e olistico, in un contesto demografico che vede l’Italia tra i Paesi più longevi al mondo, così come la necessità di politiche mirate e di sinergie tra pubblico e privato. Basti pensare che nel nostro Paese oggi, gli “over 55” rappresentano il 38,7% della popolazione nazionale e raggiungeranno il 46,9% nel 2050, passando da 22,8 milioni a 25,5 milioni.

 

“La longevità è sia un asset che una sfida per il nostro Paese che ha il vanto di essere, oggi, uno dei Paesi più longevi dell’UE e del mondo. Con AGEVITY vogliamo contribuire alla promozione di una narrativa differente, che guardi alla transizione demografica come ad una preziosa risorsa e identifichi le eccellenze del nostro Paese che possono contribuire a renderci un potenziale hub internazionale per la longevità. È fondamentale lavorare come Sistema per elaborare risposte efficaci e congrue nella consapevolezza che la longevità rappresenta un motore di crescita economica a livello globale e, pertanto, necessita di programmazione e organizzazione, affinché nel suo percorso positivo, sia universale e sostenibile” ha evidenziato questa mattina la Presidente del Silver Economy Network, Mariuccia Rossini.

 

AGEVITY 2024 riunirà a Milano gli attori della longevity economy del panorama nazionale e internazionale, dall’Europa al Giappone, per discutere insieme delle priorità che tutti i Paesi dovranno percorrere per far fronte al mutare degli scenari demografici. Con un particolare focus sui temi Salute e Benessere, perno dell’evento, il palinsesto dell’evento prevederà due Conferenze Plenarie, un Forum dedicato all’innovazione, otto sessioni tematiche, quindici workshop, un’Area Expo.

 

Nel corso del Forum, inoltre, verrà presentato “Scenario Longevità. Rapporto 2024”, la seconda edizione della ricerca del Silver Economy Network, sviluppata con la collaborazione di Assolombarda, Lattanzio KIBS e IQVIA, per condividere con imprese e istituzioni un aggiornamento dei trend demografici e di consumo e nuove prospettive di sviluppo sul piano socio-economico, delle politiche pubbliche e sanitarie nel nostro Paese.

 

Con una prospettiva sempre più ampia e globale, AGEVITY continua, quindi, il suo percorso, già tracciato lo scorso anno, grazie a tutte le realtà che, già dalla prima edizione, hanno creduto in questo progetto. Un secondo importante traguardo per il Silver Economy Network, rete costituita e promossa da Assolombarda, e per le Associazioni Confindustriali che quest’anno sostengono l’iniziativa, Confindustria Bari-BAT e Confindustria Genova.

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“Ritrovare speranza nell’arte” A Venezia, la mostra di Cen Long  invita all’amore, al coraggio e alla resilienza

Nell’era del clamore e dei tumulti, può l’arte essere la chiave per ritrovare la speranza? L’artista e filosofo Cen Long ce lo augura con la sua mostra monografica “Seminare speranza”.

Dopo una prima tappa all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, l’esposizione dell’artista cinese approda a Venezia, a Palazzo Querini, in occasione della 60° Biennale d’Arte. Promossa dalla taiwanese Crux Art Foundation e curata da Metra Lin e Laura Villani, si tratta della più ampia mostra mai realizzata in Italia.

L’arte di Cen Long rivela una profonda attenzione e sensibilità alla condizione umana. Nonostante una storia di vita complessa e le difficoltà quotidiane dei personaggi ritratti nelle sue tele, il mondo artistico di Cen Long rimane permeato da un forte sentimento di speranza, profondamente radicato nell’impulso vitale dell’esistenza.

Nato nel 1957 a Guangzhou, in Cina, durante un periodo molto turbolento della storia cinese, Cen si trasferisce a Lione lontano dai genitori, all’età di soli due anni. Lì vive da un amico di famiglia e comincia a dare sfogo alla propria creatività nei momenti di solitudine, visitando musei europei e lasciandosi ispirare dai grandi Maestri europei, da Rembrandt, Rubens e Velázquez, fino a Courbet, Schiele e Freud.

Tornato in Cina l’artista si ricongiunge con i genitori, legandosi molto al padre Cen Jia Wu, un luminare dell’antropologia e dell’etnologia nel mondo accademico cinese. La tragica morte del padre, perseguitato durante la Rivoluzione culturale, lascerà un trauma perenne nel cuore del giovanissimo Cen.

Con gli anni Cen Long sviluppa un gusto artistico unico e originale, rielaborando i canoni dell’arte occidentale in fusione con la cultura orientale.

“Le sue opere risuonano la sua vasta cultura letteraria, poetica e figurativa. Si sente lo spessore dello studio maturato in una vita ed ereditato dai genitori, a loro volta intellettuali di grande fama” commenta la storica dell’arte Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze.

Dopo una carriera come riconosciuto professore di pittura a olio all’Accademia di Belle Arti di Hubei, Cen, oggi 67enne, si è ritirato a Wuhan per dedicarsi all’arte, disilluso dai vincoli accademici. Profondamente influenzato dall’eredità del padre, mantiene uno stile di vita modesto, evitando di socializzare con la scena artistica locale e immergendosi totalmente nella ricerca della verità artistica.

Cen Long si sente affine alla figura del viaggiatore Marco Polo, che quest’anno è ricordato per i 700 anni dalla sua morte a Venezia. L’artista ha spesso sentito l’esigenza di allontanarsi, in cerca di ispirazione, esplorando nella Cina settentrionale molto giovane e in Giappone intorno agli anni ‘90. Da questo viaggio nasceranno, ad esempio, le opere dedicate alle famose pescatrici di perle.

Lo stile di Cen Long si caratterizza per una pennellata sofisticata e una composizione rigorosa, creando opere che offrono una profonda allegoria e invitano alla contemplazione.

I visitatori della mostra si trovano immersi in un rifugio lontano dalla cacofonia della vita moderna, dove le creazioni di Cen Long riescono a far riaffiorare un senso di purezza intrinseco alla condizione umana.

Le tele dell’artista sono dense di spiritualità, la ricerca del divino si esprime attraverso simbologie cristiane, che l’artista ho conosciuto durante i suoi primi anni di vita in Francia. L’artista non prende una posizione ideologica, così come non lo fanno le sue opere, che riflettono piuttosto una fede laica, trasmettendo un messaggio universale di amore e solidarietà tra tutti gli esseri viventi.

Cen Long rinnova il suo impegno verso i giovani talenti con il “Sowing Hope Art Contest”. Questo concorso legato alla mostra, è pensato per ispirare e stimolare le menti creative degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Lecce, offrendo loro l’opportunità di esporre i propri lavori a Palazzo Querini a partire da settembre. Grazie al supporto della Crux Art Foundation e della galleria Hann Art Agency, le opere migliori saranno acquistate e promosse a livello internazionale.

La mostra “Seminare speranza”, che probabilmente precederà altre importanti mostre in Europa, genera sentimenti autentici e profondi. Le opere di Cen Long parlano all’anima, veicolando un messaggio di speranza. Il tema della mostra rappresenta degli archetipi presenti in molte tradizioni e culture e forse proprio per questo risulta incredibilmente attuale e pertinente al nostro tempo.

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INFORMAZIONI

 

PALAZZO QUERINI – CALLE LUNGA SAN BARNABA, 2691, VENEZIA

Dal 20/04 al 24/11/2024  –  Ingresso libero  –  Orari 11.00 – 19.00  –  Martedì chiuso

 

Partners: Fondazione Ugo e Olga Levi, Accademia delle Belle Arti di Venezia, Accademia di Belle Arti di Lecce, Crux Art Foundation, Lyra Servizi alla Cultura, Studio Laura Villani

 

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“Le Nostre Radici”: Sant’Anastasia celebra la sua storia tra cultura e devozione

Tradizione, cultura e spiritualità. Sono i pilastri de “Le nostre radici” l’evento organizzato dallassociazione religiosa culturale di beneficenza “San Ciro Onlus”, in collaborazione con lamministrazione comunale di SantAnastasia e del Santuario di Madonna dellArco.

Levento rientra nel programma civile della Festa dellIncoronazione per la quale sono previsti grandi festeggiamenti per i suoi 150 anni; gode del patrocinio della Regione Campania, del sostegno del Parco Nazionale del Vesuvio e Pro loco dell’arco Sant’Anastasia, con la collaborazione della Paranza O Bell o Nient” di Angelo di Pascale e del Gruppo Iocundi” diretto da Luigi De Simone.

“Siamo profondamente onorati di inaugurare la quattordicesima edizione de Le nostre radici, un evento che incarna lessenza stessa della nostra comunità – afferma Vincenzo De Francesco, presidente della “San Ciro Onlus” – Questo evento non rappresenta soltanto unoccasione di festa, ma si configura come un prezioso momento di riflessione e celebrazione di quelle radici che affondano profondamente nella storia vesuviana. Il secolare pellegrinaggio alla Vergine Maria dellArco, i suggestivi canti con tammorre e lautenticità dei prodotti tipici locali sono espressioni genuine e vive del nostro patrimonio culturale e siamo già al lavoro per una prossima edizione che sarà ricca di novità importanti”.

“Salvaguardare e valorizzare tali tradizioni significa non solo mantenere viva lanima della nostra città, ma anche consentire alle generazioni future di connettersi profondamente con il loro passato, garantendo continuità e rinnovamento”, chiosa De Francesco concludendo: “Invito con fervore tutti i cittadini e i visitatori a partecipare a questa straordinaria celebrazione ed a condividere la magnificenza e lunicità di SantAnastasia. La nostra città è un organismo vivente, in continua evoluzione e rinnovamento, ed insieme possiamo contribuire significativamente ad arricchire la vita dellintera comunità”.

“Il consueto appuntamento commemorativo “Le nostre radici” quest’anno chiude lo speciale anniversario dellincoronazione dellimmagine della Madonna dellArco. Il notevole afflusso di pellegrini previsto collega ancora più fortemente gli eventi di settembre con il grande pellegrinaggio del lunedì in Albis caratterizzati come sempre dalla fede e dalla devozione popolare dei battenti – dichiara il Rettore del Santuario di Madonna dell’Arco, padre Gianpaolo Pagano – Questanno oltre 70 statue della vergine Maria dellArco, appartenenti ad associazioni e gruppi famiglia di battenti, hanno abbellito il chiostro del Santuario rimarranno e lì esposte proprio fino al giorno 14 settembre”.

“Le Nostre Radici” è un’opportunità unica per riflettere sull’importanza della cultura e delle tradizioni locali – dice l’assessore Veria Giordano – come amministrazione comunale, siamo impegnati a promuovere e valorizzare queste manifestazioni che uniscono la comunità e permettono alle nuove generazioni di apprezzare il proprio patrimonio culturale. La rievocazione storica del pellegrinaggio non è solo un momento di festa, ma anche un modo per riunire Sant’Anastasia perpetuando le emozioni della tradizione”.

“L’evento “Le Nostre Radici” celebra non solo la nostra storia e le nostre tradizioni, ma anche il forte legame che unisce la comunità di Sant’Anastasia alla sua cultura e alla sua spiritualità – dice il sindaco Carmine Esposito – invito tutti a partecipare con entusiasmo a questa celebrazione, per rafforzare insieme l’identità della nostra città e custodire le nostre radici”.

La rievocazione storica dellantico pellegrinaggio alla Vergine Maria Santissima dellArco nel lunedì di Pasqua sarà celebrata sabato 14 settembre con i tipici carri addobbati seguiti dai figuranti che, partendo alle ore 18 da piazza del Lavoro, sfileranno per la città per poi giungere in piazza Arco e marciare così davanti al Santuario mariano.

Di seguito il programma della tre giorni di eventi che si svolgeranno in Piazza Madonna dellArco – SantAnastasia – Napoli

Venerdì 13 settembre – Aspettando la rievocazione storica dellantico pellegrinaggio

ore 18:00: apertura stand gastronomici, prodotti tipici del territorio, musica, danza, cultura e tradizione con esibizioni libere di ballo e canto su tammorre.

ore 21:00: esibizione della Piccola Paranzella Ciriana.

Sabato 14 settembre

ore 18:00: XIV rievocazione storica dellantico pellegrinaggio alla Vergine Maria SS. dellArco nel lunedì di Pasqua con carri, cavalli e tammorre con partenza da Piazza del Lavoro ed approdo al Santuario Mariano che sarà aperto per loccasione.

ore 21:00 Esibizione della paranza O Bell o Nient” di Angelo di Pascale

Domenica 15 settembre – La festa continua

Ore 18:00: apertura stand gastronomici, prodotti tipici del territorio, musica, danza, cultura e tradizione con esibizioni libere di ballo e canto su tammorre.

ore 21:00: “20… ‘A FESTA TOUR”, concerto di Gerardo Amarante e gli “Spaccapaese”.

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Sospesa dal Tar preapertura della caccia colombaccio e posticipata quella alla Quaglia. Borrelli e Gaeta: “Animalisti e ambientalisti continuano ad avere ragione.”

La terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha emesso un’importante decisione riguardante la stagione venatoria 2024. La presidente Maria Abbruzzese, con il decreto 1552/2024, ha accolto il ricorso presentato da diverse associazioni ambientaliste, tra cui Lipu, Enpa, Wwf, Lndc e Lav. La decisione ha portato alla sospensione della preapertura della caccia per quattro specie previste dal calendario venatorio stilato dalla giunta regionale: il colombaccio, la cornacchia grigia, la gazza e la ghiandaia.

 

La caccia al colombaccio ha subito una modifica significativa. Oltre alla sospensione della preapertura, il TAR ha disposto un rinvio dell’inizio della stagione venatoria per questa specie, posticipando la data dal 15 settembre al 10 novembre 2024. Questa decisione si basa sui suggerimenti forniti dagli organi tecnici competenti, che hanno indicato la nuova data come più appropriata per garantire una gestione sostenibile della specie.

 

Anche l’inizio della caccia alla quaglia, al fagiano e al porciglione subirà un leggero slittamento. Inizialmente prevista per il 15 settembre, la stagione per queste specie avrà inizio il 21 settembre 2024. La decisione è stata presa in considerazione del periodo di riproduzione protetto e della mancanza di adeguate misure di conservazione, come previsto dal piano di gestione europeo per queste specie.

Il prossimo 24 settembre 2024 quanto il TAR dovrà esprimersi sulla caccia all’interno della rete Natura 2000, un sistema di aree protette, in assenza di valutazione d’incidenza. Inoltre, verrà discussa la data di chiusura della stagione per alcune specie come i turdidi, la beccaccia e gli uccelli acquatici.

La caccia è stata sospesa in numerose aree Natura 2000 per non conformità col piano faunistico venatorio che la regione aveva approvato venerdì scorso con il solo voto contrario della consigliera regionale Roberta Gaeta.

“Si sta prendendo la strada giusta: si colpisce la caccia e il Tar continua a dare ragione ad animalisti e ambientalisti. Si vada avanti così“ ” –il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli e della consigliera regionale Roberta Gaeta.

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In Madagascar screening e cure per i pazienti del nuovo centro cardiologico

È entrato nel vivo nuovo progetto di telemedicina in Madagascar, avviato sotto la direzione scientifica del dott. Giovanni Bisignani, Direttore U.O.C. Cardiologia dell’Ospedale di Castrovillari, ASP di Cosenza. Oggi prima giornata di screening ecocardiografici e prescrizioni di terapie per i pazienti di Morondava, cittadina costiera del paese africo, presso il primo centro di telecardiologia della regione, inaugurato lo scorso 6 settembre presso il Dispensaire FMM Fanantenana alla presenza del Nunzio Apostolico Tomasz Grysa e del presidente della Conferenza episcopale malgascia e vescovo di Morondava Marie Fabien Raharilamboniaina.
Nella giornata di oggi le attività del centro sono entrate nel vivo grazie alla presenza sul posto di una delegazione composta dai volontari di Ripartiamo Aps, dal dottor Walter Morale, Direttore della UOC di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa, e dai medici, infermieri e OSS della Cooperativa Sociale San Bernardo di Latiano (Br), main sponsor del progetto. Sono loro ad effettuare gli screening ecografici e la formazione del personale sanitario locale, mentre referti e diagnosi sono gestiti dal Centro Igea di Grottaglie e dall’UOC di Cardiologia di Modica sotto la supervisione del dott. Bisignani.
“Durante la prima missione, a giugno, è stata riscontrata un’elevata incidenza di ipertensione e patologie cardiache – spiega il Direttore U.O.C. Cardiologia dell’Ospedale di Castrovillari – Abbiamo deciso così di farci carico di tante persone che, a causa della carenza di strutture ospedaliere e della mancanza di supporto diagnostico, laboratoristico e strumentale, oltre che di farmaci e personale adeguatamente formato, non hanno accesso neppure ai livelli minimi di supporto assistenziale medico”.
La realizzazione del centro è stata resa possibile anche grazie alla donazione dell’ecocardiografo da parte dall’UOC di Ortopedia dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica e degli ecografi donati dalla LILT provinciale di Siracusa. La missione, invece, è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, dall’ASL di Brindisi e dal Comune di Latiano.

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Salvaguardia della biodiversità ed equilibrio degli ecosistemi, ecco in nuovo bando di CON IL SUD

Pubblicato sul sito della Fondazione Con il Sud il nuovo bando per l’economia circolare al Sud. A disposizione 4 milioni di euro per sostenere progetti in grado di sviluppare strategie di economia circolare che considerino una o più fasi del ciclo di vita del prodotto: prima dell’uso (rifiuta, ripensa, riduci), durante l’uso (conserva, riusa, condividi, ripara, rigenera) e successivamente all’uso (ricicla e restituisci agli ecosistemi).
Il bando si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Saranno valorizzati i progetti in grado di promuovere strategie integrate, assicurando la salvaguardia della biodiversità, l’equilibrio degli ecosistemi e l’adattamento al cambiamento climatico, puntando anche sulla sensibilizzazione delle comunità sul tema. I progetti dovranno, infatti, impegnarsi anche nella diffusione della cultura della circolarità, al fine di responsabilizzare i cittadini riguardo all’impatto delle loro scelte di consumo.
L’estrazione delle risorse naturali è triplicata negli ultimi 50 anni e, entro il 2060, si prevede un ulteriore aumento del 60% rispetto ai livelli del 2020. Un incremento che causerebbe un impatto ambientale senza precedenti sulla perdita della biodiversità, sui livelli di inquinamento e, in generale, sull’equilibrio degli ecosistemi. Questo trend dipende prevalentemente dalle abitudini di consumo a cui tutti contribuiamo. Per rifondare la società su basi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, occorrerebbe attuare la transizione da un modello di economia lineare, basato sulla logica dell’”usa e getta” e sullo sfruttamento dei combustibili fossili, ad un modello di economia circolare, ispirato ai cicli naturali.
“La Fondazione ha declinato in diversi modi il suo impegno per la tutela ambientale nei suoi anni di attività- ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione CON IL SUD- Questa volta vuole farlo puntando sull’economia circolare, fondamentale non solo dal punto di vita ambientale, ma anche dei benefici sociali. Cambiare le proprie abitudini, saper produrre secondo criteri sostenibili, saper scegliere, saper consumare, saper “rigenerare” sono certamente potenti strumenti che possono fare la differenza, e tutti abbiamo il dovere di fare la nostra parte. Tenendo in conto che anche i vantaggi sociali non possono essere tralasciati: opportunità di lavoro anche per persone in difficoltà; redistribuzione della ricchezza; accesso a beni e servizi essenziali a prezzi più accessibili; recupero, in chiave innovativa, del prezioso e diffuso patrimonio di saperi e pratiche tradizionali presente al Sud”.
Considerata la stretta connessione tra sviluppo sostenibile e sviluppo sociale, gli interventi dovranno attivare processi partecipativi volti a ridurre le diseguaglianze e a favorire l’inclusione socio-lavorativa e la coesione comunitaria, rafforzando lo scambio tra terzo settore, imprese for profit e enti pubblici, anche in un’ottica di integrazione con le politiche pubbliche territoriali e nazionali.
Saranno particolarmente apprezzate proposte che intervengano nelle aree interne del Sud, dove l’economia circolare potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo, rivitalizzazione e coesione sociale.
Il bando si rivolge a partenariati composti da almeno 2 organizzazioni di terzo settore e un terzo ente, anche appartenente al pubblico o profit. Possono far parte della rete istituzioni locali, scuole, enti di ricerca, università, consorzi privati e imprese appartenenti al tessuto imprenditoriale locale e nazionale.
L’iniziativa si articola in due fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento e la seconda di accompagnamento nella progettazione esecutiva, volta ad arricchire la proposta e a chiarire eventuali aspetti critici rilevati nella valutazione iniziale.
Il Bando scade il 29 novembre 2024 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online tramite la piattaforma Chàiros.
CONTESTO – Ogni anno vengono prodotte 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili (5,8 milioni di tonnellate nella sola Unione europea, ovvero 11 kg a persona) la stragrande maggioranza delle quali finisce in discarica, e il 30% del cibo che produciamo viene sprecato (ovvero circa 1,3 miliardi di tonnellate). Complessivamente la realizzazione dei prodotti di uso quotidiano e la gestione del suolo sono responsabili del 45% delle emissioni di gas serra, mentre il settore energetico è responsabile del restante 55%.
In Italia, il tasso di utilizzo circolare dei materiali è più alto della media dell’Unione europea (al 18,4% nel 2020, rispetto ad una media UE dell’11,7%) grazie agli elevati tassi di raccolta differenziata e di riciclo sul totale dei rifiuti prodotti (al 72% nel 2020, rispetto ad una media UE del 53%). Il dato sull’utilizzo circolare dei materiali resta comunque distante dal target del 30% previsto dal Piano nazionale di transizione ecologica del 2021. Non ci sono differenze significative tra Centro-Nord e Sud in termini di quantità di rifiuti urbani prodotti per abitante o in termini di raccolta differenziata, ma il Sud presenta dei ritardi strutturali in termini di infrastrutture e investimenti, oltre ad abitudini di consumo ancora molto legate al tema del possesso (es. di veicoli, strumenti di lavoro) e ad una preferenza del nuovo sull’usato.

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