31 Lug, 2024 | Comunicare il sociale
Internazionali anche gli equipaggi misti, oggi impegnati nel penultimo tratto prima del traguardo viennese, quello da Dürnstein a Tülln. Tra gli atleti con disabilità – tra loro non vedenti, ipovedenti e un’atleta che ha perso l’uso delle gambe –, che affiancano i Master, ci sono Nathalie Podda e Gerarld Ziniel con i loro accompagnatori dal Donauhort Ruderverein di Vienna, Ramona Gelber dalla Germania, Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, timoniera, dal Pararowing del CC3P. De Blasis ha concluso con la tappa di ieri, la quarta, la sua avventura danubiana per quest’anno, regalando al suo equipaggio, oltre ad una prestazione sportiva molto soddisfacente, la sua extra-ordinaria carica di energia e trasporto – “Seguite la mia scia!” il suo incitamento agli altri equipaggi – a testimoniare sicurezza, ma anche la grande passione profusa nella Discesa e la felicità di potervi partecipare, saldamente al timone.
Partite da Schlögen venerdì scorso, le 4 barche da 8 con hanno fin qui raggiunto le tappe di Linz, Grein, Melk e Dürnstein, rispettivamente di 57, 54, 45 e 25 chilometri, incontrando alcune difficoltà previste ed altre meno, tuttavia superate grazie all’impegno dei partecipanti e all’esperienza dello Staff – Antonio Schettino e Catalin Blaj oltre agli organizzatori – che le ha seguite in ogni tratto. Oggi navigano alla volta di Tülln, che raggiungeranno dopo circa 45 chilometri di voga.
Il valore sociale della manifestazione sportiva della “DISCESA A REMI DEL DANUBIO” con equipaggi internazionali inclusivi è stato riconosciuto, con apposito decreto, dal Governo austriaco, che assicura anche una scorta della polizia fluviale alle barche in alcuni tratti particolarmente trafficati. Il Danubio infatti è regolarmente percorso da grandi navi e in questo periodo anche da moltissime imbarcazioni da diporto. Questo, ma anche la lunghezza delle tratte, la presenza di numerose chiuse da attraversare, le correnti e il vento non sempre amico, ne fanno una regata faticosa, ma anche estremamente affascinante per la bellezza dei luoghi attraversati e anche di quelli visitabili, una volta a terra.
Sei le tappe quindi – Schlögen-Linz, Linz-Grein, Grein-Melk, Melk-Dürnstein- Dürnstein-Tülln, e Tülln-Vienna, meta finale – per una manifestazione sportiva esempio di inclusività e per questo da sempre sostenuta dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, con il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele prima, e con la presidente Prof. Alessandra Taccone poi, che ne riconosce e condivide i valori positivi. Su tutti quello della promozione dello sport per tutti, nessuno escluso, come leva di salute e benessere psico-fisico. Superfluo forse aggiungere che l’inclusività è una strada a doppio senso, registrandosi per tutte le atlete e tutti gli atleti un ritorno positivo dall’affrontare con equipaggi eterogenei una sfida come questa
Il progetto è nato da e con Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici federali di canottaggio di lunga esperienza e vertici del CC3Ponti, associazione affiliata alla Federazione Italiana Canottaggio, convinti da sempre della funzione sociale del canottaggio per la quale si impegnano quotidianamente insieme agli atleti che seguono. La manifestazione, complessa, è preparata e curata nei minimi particolari, tenendo conto dei punti e delle procedure di imbarco e sbarco, che per alcuni atleti possono presentare delle difficoltà, dei farraginosi trasferimenti, dei possibili ricoveri per le barche ad ogni tappa, delle condizioni del tempo e degli equipaggi durante la loro prestazione. Soddisfatto fin qui Riccardo Dezi di tutti gli atleti, molti alla loro prima esperienza, che hanno dimostrato di aver fatto tesoro degli insegnamenti pre-partenza e anche in corso d’opera, che hanno saputo convertire la fatica in determinazione, sostenendosi, sostituendosi l’un l’altro dove necessario, in una prestazione equilibrata ed efficiente e che hanno trovato da subito un insieme armonico a dispetto delle loro differenze fisiche e di età.
Questa impresa, comunque si andrà a concludere, racconta molto della disciplina del canottaggio, della bellezza, quando raggiunta, armonia e plasticità del gesto, del suo apporto in coordinazione e resistenza per chi la pratica, e autentica palestra di inclusività. Mettendo fisicamente tutti nella stessa barca al di là delle differenze fisiche, rende quelle differenze ed eventuali limiti fisici e mentali superabili, nell’accettazione, nello scambio e nel sostegno reciproco verso il ricercato, se non “pendolo”, almeno “assieme”. Uno sport davvero per tutti, che infatti anche in Italia cresce nei numeri, con 55.000 tesserati per il Canottaggio e 1.000 per il Pararowing (dati FIC). Uno sport di squadra. E come in tutti gli sport di squadra è l’assieme che arriva in fondo, ognuno con quello che ha potuto dare, sia alla conquista di una medaglia, sia, semplicemente, a Vienna – come in questa occasione –, ma remando tutti insieme per duecentocinquantaquattro chilometri.
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30 Lug, 2024 | Comunicare il sociale
Da due giorni, ormai, una colonna di fumo nero è visibile nel cielo sopra il Vesuvio: si tratta di un rogo che si è sviluppato tra Ercolano e Torre del Greco. L’incendio sta assumendo proporzioni molto vaste e, come spiegato dai carabinieri, che sono sul posto insieme ai vigili del fuoco, a causa del vento finisce per espandersi.
Forte è la preoccupazione, nonostante il lavoro di Vigili del fuoco e Protezione civile, impegnata anche con i volontari. Il Sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri ha comunicato sui social che, dopo un incontro in Prefettura, sono stati mobilitati mezzi aerei e terrestri. Il sindaco di Ottaviano, Biagio Simonetti, ha lanciato un appello affinché i cittadini denuncino eventuali piromani: “Ogni attacco al nostro territorio va denunciato, nessun abuso deve essere tollerato”.
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30 Lug, 2024 | Comunicare il sociale
L’associazione Karama è una ONG che opera a Betlemme, nei Territori palestinesi occupati, in particolare all’interno del campo profughi di Deheishe. Qui la popolazione, sfollata dalle proprie case nel 1948, quando con la proclamazione dello Stato di Israele circa 750.000 palestinesi divennero “profughi”, soffre particolari livelli di povertà e, spesso, di fame.
Oltre a Karama sono diverse le associazioni che realizzano progetti per i giovani, le donne, i bambini e si impegnano a fornire pasti e buoni spesa alimentari, soprattutto alle famiglie più numerose. Esistono al momento 30 organizzazioni giovanili e comunitarie, tra di esse la Fondazione Ibdaa, i Comitati delle donne, il Comitato locale per la riabilitazione delle persone disabili.
La situazione nel campo è peggiorata a partire dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e con l’inizio dell’offensiva israeliana che ha travolto con ferocia la Striscia di Gaza senza però risparmiare la Cisgiordania.
Molti palestinesi di Dheisheh che lavoravano all’interno di Israele sono stati licenziati oppure non hanno più ottenuto i permessi di lavoro o per gli spostamenti. Nonostante Betlemme sia vicinissimo a Gerusalemme (circa 6 chilometri), infatti, per tantissimi palestinesi non è possibile recarvisi a causa delle limitazioni imposte dal governo israeliano.
Allo stesso tempo, i prezzi dei generi alimentari, dei farmaci, dei prodotti per l’igiene sono tutti aumentati.
Il comitato popolare del campo ha coordinato una raccolta fondi gestita da diverse associazioni che operano a Dheisheh, dando il via alla campagna di crowdfunding dal titolo “Dheisheh resiste”. Dopo aver individuato insieme i bisogni e fissato i primi obiettivi è stato deciso di organizzare il supporto su tre aree di intervento:
1. Sostegno alimentare;
2. Supporto legale, medico, scolastico;
3. Sostegno lavorativo.
I volontari hanno organizzato la preparazione e la consegna dei pacchi alimentari per 150 famiglie con difficoltà economiche tali da non potersi garantire quotidianamente i pasti. Ma hanno anche attivato un “fondo emergenze” da utilizzare per il sostegno legale ai numerosi abitanti che vengono arrestati o fermati durante i quotidiani raid dell’esercito. Il deposito è utilizzato anche per sostenere spese scolastiche per giovani studenti e studentesse che scelgono di continuare il proprio percorso accademico o per improvvise spese mediche. In fine, il progetto prevede l’individuazione di 30 persone che hanno perduto il lavoro e che svolgeranno attività a servizio della comunità di Dheisheh, ricevendo un’equa retribuzione.
L’associazione Karama ha realizzato e porta avanti, grazie ai fondi dell’Unione Europea, un programma innovativo di crescita economica per le donne di Dheisheh dal titolo “Proud and Productive female food security”. Lo scopo è quello di sostenere l’indipendenza alimentare attraverso la nascita e la cura di piccole serre sui tetti del campo profughi. La densità abitativa, infatti, non lascia abbastanza spazio all’agricoltura: nonostante la popolazione di Dheisheh sia in crescita costante, il campo profughi non può allargarsi oltre i confini stabiliti e controllati da Israele.
Il progetto ha interessato non solo Dheisheh ma altri 4 campi profughi nella Palestina occupata, coinvolgendo 220 persone. Gli obiettivi dell’iniziativa sono diversi. I volontari si propongono di assicurare frutta e verdura alle famiglie con difficoltà economiche ma anche di emancipare le donne rifugiate. Queste ultime, occupandosi delle serre, portano un contributo economico concreto, sia in termini di risparmio familiare che di guadagno, vendendo parte della produzione. In questo modo, la dipendenza delle famiglie dagli aiuti umanitari diminuisce, si incoraggia il lavoro femminile, sia singolo che di gruppo e la condivisione delle capacità acquisite con la comunità di riferimento. Inoltre, non ultimo, si garantisce uno spazio dedicato al verde in un contesto di edificazione selvaggia.
di Eliana Riva
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30 Lug, 2024 | Comunicare il sociale
Sedi Auser climatizzate e aperte, consegna a casa della spesa e dei farmaci, compagnia telefonica, monitoraggio dei più fragili e per tutti consigli e informazioni utili su come difendersi dagli effetti del gran caldo. In più tante occasioni di socializzazione per sconfiggere la solitudine. Nei tanti angoli del nostro paese dove è presente l’Auser. Una fetta di anguria o un gelato da mangiare in compagnia, serate danzanti all’aperto, proiezioni di film, gite al mare o al lago protette e sicure con l’aiuto dei volontari.
La campagna estiva dell’Auser “Aperti per ferie” è in pieno svolgimento e ha visto l’adesione di numerosissime strutture Auser in tutte le regioni. Una iniziativa per aiutare gli anziani a vivere un’estate serena, sicura e in compagnia. Attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20 il numero verde del Filo d’Argento 800-995988 per richiedere sostegno, scambiare due chiacchiere o semplicemente avere informazioni.
Sul sito Auser nell’area dedicato alla campagna “Aperti per ferie”, è possibile inoltre consultare la sezione “Dalla A alla Z – Le iniziative degli enti locali e del volontariato contro l’emergenza caldo”. Un elenco, costantemente aggiornato di quanto i comuni insieme al mondo del volontariato hanno messo in campo per fronteggiare l’emergenza caldo: call center, numeri verdi, monitoraggio degli anziani fragili, servizi a domicilio, attività ricreative in centri climatizzati e tanto altro ancora.
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30 Lug, 2024 | Comunicare il sociale
L’emozione di attraversare i sentieri del vulcano più famoso del mondo nell’ora più bella del giorno, al tramonto, guidati da professionisti esperti. È il senso di “Vesuvio e ‘notte”, l’iniziativa promossa da “I Vesuviani” le guide dell’associazione di guide vulcanologiche, turistiche e del Parco, leader nel settore dell’accompagnamento turistico all’ombra del Vesuvio.
Fino a settembre, un emozionante tour sui Sentieri 5 (Gran Cono) e 9 (Fiume di lava), tra la storia ed il mito del Vesuvio e alla scoperta delle meraviglie del Parco Nazionale del Vesuvio.
Gli eventi in programma sono cinque:
Il Vesuvio e le sue leggende, tutti i weekend di agosto e settembre con escursione al sentiero N°5.
Gli ultimi giorni di Pompei ed Ercolano, weekend di agosto e settembre, sentiero N°5.
Il Vesuvio e le Stelle di San Lorenzo, dal 08/08 al 13/08, sentiero N°5
Il Vesuvio e le feriae di Augusto, dal 14/08 al 18/08 sentiero N°5
Tramonti vulcanici, weekend di agosto e settembre presso il sentiero N°9.
Percorrendo il sentiero 5, può essere osservato dall’alto uno dei luoghi più suggestivi selvaggi e affascinanti del vulcano Somma Vesuvio, la sua caldera, conosciuta come la Valle dell’Inferno. La meta è prevista presso un’area panoramica, che affaccia su Pompei e la costiera sorrentina, dove sarà degustato il vino più famoso del Vesuvio, il Lacryma Christy rosso
il sentiero 9, invece, porta a uno dei luoghi più affascinanti ed incantevoli del Parco Vesuvio. Sarà attraversata l’argentea colata lavica del 1944, da dove poter osservare il sole calare dietro la città nuova, la greca Neapolis, millenaria capitale dell’antico Regno del Sud Italia. Si potranno vedere da vicino le lave che si sono alternate nel tempo e andare alla scoperta del lichene vesuviano, prima forma di vita a colonizzare le lave dopo circa dieci anni, ammirando la conquista delle rocce laviche da parte della natura. Anche in questo caso, degustazione di vito.
Si tratta dunque di due cicli di escursioni che si alterneranno a seconda delle disponibilità e delle condizioni meteo. Durante le escursioni sono previsti incontri con artisti e specialisti, astrofili, storici e vulcanologi con letture di brani di Plinio il giovane e di Matilde Serao, interpretazioni teatralizzate degli ultimi giorni di Pompei e Ercolano. Verranno, inoltre, degustati i migliori vini prodotti nell’area vesuviana. L’evento mescola abilmente attività emozionali e concetti storici e scientifici, per un percorso di alto livello culturale, sociale e ambientale. L’iniziativa è plastic free. L’iniziativa de “I Vesuviani” è stata realizzata in collaborazione con Zeus e Vini Sorrentino, le attività godono del patrocinio morale dell’Ente Parco Vesuvio, del Comune di Ottaviano e del Comune di Boscotrecase
Per informazioni e prenotazioni
INFO telefoniche: +39 335 584 2706 (ore 09-13)
INFO su WhatsApp: 393 242 0995 – 392 175 7658 – 335 584 2706 (ore 9 – 23)
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30 Lug, 2024 | Comunicare il sociale
Dopo oltre venti anni di programmazione congiunta tra PHI e il Parco archeologico di Ercolano, di cui l’ultimo risultato è stata l’inaugurazione dell’antica spiaggia lo scorso 19 giugno, è stato firmato a Roma, al Ministero della Cultura, il protocollo d’intesa che segna l’inizio di una nuova pagina nel partenariato pubblico-privato per il Parco archeologico di Ercolano con la riqualificazione delle aree sud e est dell’Antica Ercolano.
Sono intervenuti: il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Direttore generale Musei, Massimo Osanna; il Direttore del Parco di Ercolano, Francesco Sirano; il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto; il presidente del Packard Humanities Institute (PHI) David W. Packard e il presidente dell’Istituto Packard per i Beni Culturali, Michele Barbieri.
L’intesa definisce le priorità degli interventi a partire dai nuovi depositi permanenti con i laboratori di restauro e la nuova sede del Parco archeologico con i relativi uffici.
I nuovi edifici saranno arretrati dalla città antica verso Sud grazie alla donazione dalla parte delle fondazioni Packard di un’area estesa su più di 3 ettari, fino al 79AD occupata dal mare e poi in tempi recenti utilizzata per la coltivazione di piante ornamentali, acquistata con l’unico scopo di passare nella disponibilità dell’ente e consentire la liberazione dei bordi del sito dagli edifici moderni esistenti che migliorerà in modo significativo non solo l’esperienza immersiva dei visitatori di essere in una macchina del tempo e ma anche le viste verso il golfo dai quartieri della città moderna intorno al sito.
La svolta ormai in vista andrà ad abbracciare anche l’ampliamento degli spazi verdi e la creazione di un nuovo ingresso su corso Umberto I verso il mare e la realizzazione di un parcheggio a servizio degli edifici e dei visitatori. Tutto questo anche sempre nell’ottica di migliorare il rapporto tra la città antica e la città moderna con le più ampie ricadute sullo sviluppo del comune di Ercolano e la qualità di vita dei cittadini già comprovate con la rinascita in atto del quartiere Via Mare-Via Cortili.
“Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Il MiC è in campo per la rinascita e la valorizzazione. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico. Tutto questo si aggiunge alle attività già programmate dal Ministero che permetteranno di aumentare l’offerta all’interno di una vasta area già oggetto di interventi importanti, come la riapertura dell’antica spiaggia di Herculaneum e l’apertura recente del museo di Stabia, e creare le premesse per nuove azioni di tutela e valorizzazione di questo unicum mondiale. Rivolgo un sentito ringraziamento al presidente del Packard Humanities Institute, David W. Packard, per l’impegno assunto con questo accordo di collaborazione che garantirà una serie di attività di riqualificazione di una delle aree archeologiche più importanti al mondo, insieme a Pompei, Oplontis e Stabia”, ha affermato il Ministro Sangiuliano.
Per il Direttore Osanna: “Il programma oggetto dell’accordo, che riprende una pluriennale, virtuosa collaborazione con la fondazione PHI guidata dal Dr. David W. Packard, è stato elaborato con una visione di lungo periodo e presenta un piano organico di interventi di tutela e valorizzazione, che permetterà di traghettare il parco verso una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi, sia per quanto riguarda la fruizione da parte del pubblico che per le opportunità di indagine e ricerca scientifica. Una buona pratica del Sistema museale nazionale che genererà, grazie alla collaborazione fra le istituzioni coinvolte e la fondazione filantropica, un impatto positivo esteso ben oltre i confini del parco, coinvolgendo l’intero territorio e la comunità”
“Si tratta di un progetto che non si esita a definire rivoluzionario. Ci sarà “un prima e un dopo” questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito. Una svolta che in pochi anni potrebbe produrre risultati paragonabili, se non persino più lungimiranti, con la grande operazione che Amedeo Maiuri vi svolse tra il 1927 e il 1961 – ha aggiunto il Direttore Sirano – Il sito, oggi dotato di uffici e aree di deposito inadeguati alle reali esigenze tanto attuali quanto future, diventerà un luogo all’avanguardia in campo internazionale sui temi della tutela e conservazione del patrimonio con particolare riferimento ai resti organici che costituiscono una delle più marcate peculiarità del Parco. Siamo a una tappa importante e all’avvio di un percorso che ci vedrà ancora più determinati per contribuire con il comune lavoro a realizzare una svolta che renda il giusto merito al luogo dove hanno avuto inizio nel XVIII secolo le prime campagne di scavo sistematico su scala urbana di un sito antico romano e delle prime, ancora embrionali e poi sempre più sviluppate, politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio”.
“È un giorno di grande importanza per la nostra comunità e per il patrimonio archeologico di Ercolano. L’accordo con il Packard Humanities Institute consolida il ventennale rapporto con la nostra città e rappresenta un ulteriore passo significativo verso la tutela e la valorizzazione delle nostre radici storiche, nonché un’imperdibile opportunità di crescita per il turismo culturale non solo a Ercolano, ma anche per l’area circostante. Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”, ha sottolineato il sindaco Buonajuto.
“Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto. Spero che i risultati positivi del nostro supporto possano incoraggiare altre fondazioni private a sostenere progetti simili in Italia”, ha dichiarato il dr. David W. Packard, presidente del Packard Humanities Institute.
PRIMI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
– Ampliare gli spazi verdi e creare un nuovo ingresso da Sud su corso Umberto I verso il mare in modo da rendere il Parco parte integrante del tessuto urbano moderno come polmone verde e collegamento tra i quartieri più a sud e il centro di Ercolano;
– Liberare i bordi del sito dagli edifici moderni esistenti per risolvere i problemi dei fronti di scavo, migliorare sensibilmente la luce e il prospetto della città antica e creare le condizioni per estendere lo scavo archeologico verso sud est;
– Realizzare spazi di deposito permanente e laboratori all’avanguardia per le collezioni di reperti del Parco Archeologico commisurati non alle esigenze di oggi ma a quelle dei prossimi 50 anni e arretrati dall’area archeologica;
– Riqualificare con lungimiranza gli spazi di lavoro di PAE in termini di dimensione e qualità;
– Realizzare un parcheggio a servizio degli edifici e dei visitatori.
LE OPERE SI ARTICOLERANNO IN PIÙ FASI E LOTTI:
a. Trasferimento del terreno acquistato dal PHI/IPBC al Parco;
b. Avvio dell’iter amministrativo e di autorizzazione;
c. Lavori di verifica della presenza di ordigni bellici;
d. Bonifica ambientale del terreno acquistato dall’IPBC per l’ampliamento del Parco;
e. Realizzazione dei due edifici;
f. Realizzazione dei parcheggi;
g. Sistemazione dei confini perimetrali e nuovo ingresso da corso Umberto I;
h. Abbattimento degli edifici moderni esistenti sul terrapieno che prospetta sull’area archeologica nell’area sud est, da attuarsi una volta trasferiti i contenuti e le attività di tali edifici nelle nuove strutture.
L’articolo Ercolano, protocollo d’intesa per ampliamento e riqualificazione Parco archeologico proviene da Comunicare il sociale.