Otto libri per l’estate, vivere le ferie con se stessi 1/8

Una vacanza estiva lontani da smartphone e tablet per rilassarsi veramente e sentirsi bene con se stessi; è questo il consiglio che sentiamo di dare. E visto che siamo in vena di consigli, vi proponiamo una selezione di libri, a cura della collega Nadia Labriola, da portare con se per passare in completo relax il vostro periodo di ferie.

MALE NOSTRUM, IN FUGA ATTRAVERSANDO IL MARE/MALE                                (Angelo Battagli, Graus editore)

Una barca sgangherata in mezzo al Mediterraneo. A bordo settanta migranti. Sono in fuga. Sono persone, sono uomini, donne, bambini. Scappano via da una guerra, e dalla fame, e dalla violenza. Arriva una tempesta, che si sostituisce alla tempesta che hanno lasciato alle loro spalle e che minaccia ancora una volta, ancora di più, un futuro che sembra impossibile. Potrebbe essere una delle qualsiasi notizie in coda alle altre notizie al Tg, e invece è uno dei libri che vi consigliamo di portare sotto l’ombrellone, per pensare e per parlare di migranti in modo diverso, in modo coerente. Il “modo” si chiama MALE NOSTRUM, di Angelo Battagli, edito da Graus: quando una persona pensa all’espatrio tende a pensare subito all’arrivo, alla destinazione e quasi mai al percorso da affrontare, alle difficoltà, enormi, spesso letali, spesso taciute. Questo libro offre al lettore il privilegio di immergersi nell’orrore e nella disperazione di chi affronta questo viaggio sperando contro speranza, donando una visione che davvero può radicalmente cambiare un punto di vista distorto.

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“Aperti per ferie”, la campagna di Auser che rende meno sola l’estate degli anziani

Con un evento tenutosi a Roma, l’Auser ha celebrato lo scorso mese di giugno i suoi 35 anni. Nasceva, infatti, nel 1989, promossa dalla Cgil guidata da Bruno Trentin e dallo Spi Cgil, per dare  valore e protagonismo agli anziani del nostro Paese. Oggi l’Auser è una grande “casa” della solidarietà, diffusa in tanti angoli d’Italia  con  1664 associazioni: una grande rete rivolta soprattutto agli anziani, ma aperta ai giovani e alla contaminazione con altre culture. Un’associazione dove i cittadini di tutte le età  possono trovare  opportunità per  partecipare, incontrarsi, praticare la solidarietà con attività di volontariato, apprendere cose nuove.
Dall’aiuto agli anziani soli e fragili, i milioni di chilometri percorsi ogni anno con servizi di trasporto sociale, il contrasto alla solitudine e all’emarginazione e l’aiuto alla persona  con la rete del Filo d’Argento,  al volontariato nei  musei e nelle biblioteche, nei parchi e nei giardini di città e paesi, davanti alle scuole come “nonni amici” e tanto altro ancora.  I 35 mila volontari e volontarie dell’Auser sono impegnati ogni anno in 6.750.000 ore di volontariato.
In una società in cui crescono le diseguaglianze e i rischi di esclusione sociale l’Auser attraverso la rete di università popolari e circoli culturali offre a tanti adulti occasioni di apprendimento permanente con corsi, laboratori e conferenze. 
Le attività ricreative, di turismo sociale e per il tempo libero promosse dall’Auser sono uno degli elementi di prevenzione della fragilità e dell’isolamento sociale degli anziani. Stare insieme, ballare, fare una gita, un viaggio, una visita guidata, seguire un corso di ginnastica, partecipare a un coro, un gruppo teatrale o musicale e tanto altro sono un vero tocca sana contro la solitudine; svolgono inoltre un ruolo fondamentale nella prevenzione di certe malattie degenerative, favoriscono la socialità, aiutano a star bene con se stessi e con gli altri. Ed è dell’Auser una delle principali iniziative rivolte agli anziani soli per promuovere socializzazione, turismo, cultura, aiuti concreti per vivere le giornate estive con più serenità. Si chiama “Aperti per ferie” ed è una campagna che prevede, tra le altre cose, Compagnia telefonica, consegna a casa di spesa e farmaci, trasporto sociale ma anche passeggiate, incontri culturali, musica, ballo, merende, gite e soggiorni estivi nelle località turistiche di mare o montagna e tanto altro ancora. Sul sito Auser nell’area dedicato alla campagna “Aperti per ferie”, è possibile consultare la sezione “Dalla A alla Z – Le iniziative degli enti locali e del volontariato contro l’emergenza caldo”. Un elenco, costantemente aggiornato e in ordine alfabetico, di quanto i comuni insieme al mondo del volontariato hanno messo in campo per fronteggiare l’emergenza caldo: call center, numeri verdi,13 monitoraggio degli anziani fragili, servizi a domicilio, attività  ricreative in centri climatizzati  e tanto altro ancora.
Si può inoltre scaricare la guida Auser per vivere l’estate sereni, sicuri, sostenuti e informati. 
Attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20 il numero verde del Filo d’Argento 800-995988 per richiedere sostegno, scambiare due chiacchiere o semplicemente avere informazioni. 
Il presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo rinnova anche quest’anno l’appello rivolto ai giovani di dedicare qualche ora del proprio tempo per fare volontariato: «Basta poco per dare serenità ad un anziano solo, una telefonata per chiedere come sta, una passeggiata da fare insieme, consegnarli a casa la spesa o le medicine. Tanti ragazzi e ragazze ci hanno dato una mano preziosa durante le fasi più difficili della pandemia, chiediamo loro di passare parola, coinvolgere gli amici». 

di f.g.

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Disabilità, ok al decreto attuativo. Ecco cosa cambia

Il 14 maggio 2024 è stato pubblicato il decreto legislativo n. 62, che ha dato attuazione alla legge 127 del 2021 con la quale il Governo ha inteso riformare la materia della disabilità. Si tratta del “cuore” della riforma accolta con sostanziale benevolenza ed alcune note critiche.

Anzitutto vi è stato un intervento lessicale importante: recependosi il contenuto della Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità, è stato vietato l’utilizzo di termini quali “ handicappato, persona  handicappata, affetta da disabilità, diversamente abile o disabile grave” che sono stati sostituiti, più propriamente, dalla dicitura “persona con disabilità e con necessità di sostegno” riportandosi l’attenzione  sulla centralità del concetto  di Persona  che non può e non deve essere identificata con la sua malattia.

Il sistema di valutazione del sostegno necessario alle persone fragili è stato individuato attraverso l’uso reso obbligatorio dell’ICF,  (classificazione internazionale del funzionamento delle persone)  che  deve sempre integrare il sistema ICD, ( la Classificazione internazionale delle Malattie) che tende ad appiattire l’individuazione dei bisogni delle persone in una prospettiva prevalentemente medicalizzata.  Si valorizza dunque l’idea che le fragilità delle persone sono sovente amplificate o dipendenti dal contesto sociale in cui vivono e non solo dalle patologie da cui sono affette. Viene poi semplificata la procedura di valutazione di base rendendola un procedimento unico che comprenderà ogni accertamento dell’invalidità civile fino ad oggi previsto. L’attuazione concreta di questo principio determinerà dunque la fine di quel peregrinaggio delle famiglie costrette a migrare da una struttura pubblica all’altra per ottenere certificazioni necessarie per esercitare ogni singolo diritto.

Ma la grande novità è costituita dalla obbligatorietà dell’attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato quale strumento elettivo per la piena realizzazione della persona. Se il cittadino, che obbligatoriamente dovrà esser informato dell’opportunità subito dopo la valutazione,  ne farà richiesta,  il progetto dovrà essere obbligatoriamente avviato dall’ambito territoriale sociale in cui ricade il Comune di residenza dell’interessato attraverso la costituzione dell’unità di valutazione multidimensionale. Di essa dovranno far parte, oltre alla persona interessata ovvero chi ne esercita la potestà, una persona nominata dall’interessato con compiti di facilitare l’espressione delle sue scelte, un assistente sociale, un professionista sanitario, un rappresentante dei servizi per l’inserimento lavorativo, un rappresentante della scuola, il medico di medicina generale od il pediatra  Inoltre, per il caso in cui ne faccia richiesta l’interessato, un parente, un medico specialista, un referente dei servizi pubblici o privati di cui fruisce l’interessato, un rappresentante di un ente del terzo settore. La valutazione “multidimensionale” dovrà partire dal rilevamento dei desideri e dalle aspettative della persona interessata, individuare barriere e facilitatori e fare in modo che, in relazione agli spazi di vita scelti dalla persona,  le priorità espresse e gli obiettivi dichiarati siano realizzati progettando la messa  a disposizione di un budget di progetto, cioè l’insieme di tutte le risorse umane, professionali, tecnologiche, strumentali ed economiche necessarie per soddisfarle.

C’è da domandarsi se una riforma così complessa riuscirà a scardinare le resistenze di un sistema vetusto e farraginoso come quello attuale; per intanto sono state individuate 9 province italiane, tra esse Salerno per la regione Campania, per sperimentare l’attuazione della riforma per un anno e sono  state previste ingenti risorse per la formazione degli operatori coinvolti del nuovo sistema. La nostra convinzione è che il processo di formazione e di informazione non dovrà escludere le persone direttamente coinvolte e le loro famiglie che potranno anche decidere se fruire dell’ausilio degli enti del terzo settore. Anche ad essi, espressione delegata dell’interesse primario portato da chi spesso da solo non ha adeguata forza “contrattuale”  è attribuito il delicato compito di coprogettare e coprogrammare il progetto per la vita di tutte le persone che attraversano una condizione di fragilità e che necessitano di supporto.

di Vincenzo Gargiulo –Avvocato e presidente dell’associazione “La Palestra delle Autonomie”

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Prevenire i roghi e incentivare il riciclo: l’appello di Polieco e Coldiretti agli agricoltori

Con la stagione estiva, diventa alto il rischio dei roghi dei rifiuti plastici agricoli che vengono abbandonati nei terreni senza che siano indirizzati a corretti circuiti di avvio a riciclo. Prevenire gli incendi dei materiali impropriamente smaltiti è una delle azioni al centro del protocollo d’intesa siglato nel marzo 2022 tra il Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco e la Federazione provinciale di Coldiretti Caserta per contrastare la pratica dello smaltimento illegale dei rifiuti agricoli.

 

Il Polieco, che monitora il flusso dei rifiuti di propria competenza – tra questi, anche i teli da serra e le ali gocciolanti che vengono utilizzati nei campi– ha già promosso una straordinaria attività di raccolta e avvio a riciclo meccanico di rifiuti di beni in polietilene di provenienza agricola nella provincia di Caserta.

Di recente, il Consorzio, al fine di rendere l’iniziativa più efficace e garantire risposte sempre più celeri atte a prevenire il fenomeno dell’abbandono illecito, ha anche coinvolto altri impianti di riciclo, per il conferimento dei rifiuti agricoli nell’ambito di una campagna speciale di raccolta.

 

“Lo scopo è chiaramente quello di garantire il corretto avvio al riciclo dei rifiuti, nell’ottica di promuovere la vera economia circolare e trasformare così, in modello positivo il “marchio Terra dei fuochi” –  afferma la direttrice del Polieco Claudia Salvestrini – valorizzare le sane prassi ambientali partendo dal ruolo chiave degli agricoltori è un’azione irrinunciabile ed è per questo che abbiamo attivato una proficua collaborazione con Coldiretti Caserta”.

 

“Oggi, grazie alla collaborazione con Polieco, possiamo contare su un percorso virtuoso che man mano potrà essere implementato per incentivare il riciclo. In questo modo – commenta il presidente della Federazione provinciale di Coldiretti Caserta, Enrico Amico – gli agricoltori potranno essere protagonisti della transizione ecologica, attuando le buone pratiche e coniugando ambiente ed agricoltura”.

“Questi rifiuti che per tanto tempo sono stati un problema per le aziende agricole – aggiunge il direttore di Coldiretti Caserta Giuseppe Miselli –possono essere trasformati in opportunità. Mi appello pertanto ancora una volta alle aziende agricole, affinchè siano particolarmente attente nell’indirizzare i materiali plastici ai circuiti in grado di valorizzarli ”.

 

Il protocollo d’intesa siglato tra Polieco e Coldiretti, che si fonda sul binomio ambiente e salute, ha portato alla nascita di un tavolo operativo che, subito dopo la stagione estiva, riprenderà i lavori per programmare nuove attività di formazione ed informazione degli agricoltori e confrontarsi su iniziative progettuali al fine di rendere ancora più efficiente il riciclo dei rifiuti agricoli.

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Pompei, il premio Nobel per la Pace Mukwege in città per un incontro sulla Pace e diritti umani

Denis Mukwege premio Nobel per la pace nel 2018, sarà a Pompei la mattina del 10 agosto, alle ore 11,00 presso la sala comunale “Marianna  Fornaro  Contessa De Fusco in Longo”, per un incontro su Pace diritti umani promosso dalla Cooperativa sociale Il Tulipano, impegnata da anni sui temi dell’inclusione e rispetto dei diritti delle persone con fragilità. L’iniziativa è stata immediatamente accolta con favore dal sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, e dall’assessore alla qualità della vita, Catello Raimo, che porteranno i saluti istituzionali. “La città della Pace che ospita un premio Nobel per la Pace è un passaggio fondamentale per essere costruttori di Pace – ha affermato il sindaco Lo Sapio – Il 19 settembre Pompei sarà protagonista del G7 della Cultura e con i grandi del mondo parleremo anche di pace. E’ un onore per la Città di Pompei ospitare il premio Nobel Mukwege”. Sarà un momento importante per tutta la comunità, durante il quale verranno affrontati temi delicati e complessi, grazie anche ai contributi di Giovanni Minucci, presidente della Cooperativa Il Tulipano, e Dino Angelaccio, Presidente di Itria.

Ii Dott. Mukwege sta portando avanti un tour mondiale per sensibilizzare cittadini e governi sulla condizione del popolo congolese, schiacciato tra guerre, sfruttamento delle risorse naturali e carestie. In particolare, da ginecologo, si è specializzato nel curare le donne, spesso bambine, vittime di stupri di gruppo perpetrati da soldati e miliziani, anche minorenni, costretti dai signori della guerra a rompere il legame familiare violentando madri e sorelle. Il Dott. Mukwege porterà la sua importantissima testimonianza a Pompei, dove riceverà un premio prima di visitare il Santuario e il Campanile di Pompei.

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Sant’Antonio Abate sempre più green: risparmio di 100mila euro, ecco il display

Zero spese, risparmio di circa 100mila euro ogni anno, produzione di energia rinnovabile a zero impatto sull’ambiente senza rilascio di anidride carbonica e fondi da poter destinare a servizi pubblici. Da oggi, all’esterno del municipio di Sant’Antonio Abate è esposto il display che rende partecipi dei risparmi energetici per l’Ente comunale abatese grazie ai quattro impianti fotovoltaici installati sui tetti della scuole “E. Forzati” (100 kW), “Buonconsiglio” (40 kW), “Cesano” (16 kw) e sulla Casa Comunale (10 kW).

Il display – spiega la sindaca Ilaria Abagnale – mostra la potenza istantanea prodotta (W), l’energia totale prodotta (kWh) e la CO2 risparmiata (kg) dal fotovoltaico installato sul tetto del Comune. Significa che stiamo producendo energia rinnovabile e sfruttabile, per sempre, in modo continuo. È una forma di autoconsumo compensativo che ci permette di consumare immediatamente ogni kW di energia prodotta”.

Tutto ciò ha un impatto positivo immediato: “In questo modo – prosegue Ilaria Abagnale – azzeriamo le spese e rendiamo l’aria più pulita. Questo perché gli impianti fotovoltaici installati sulle scuole e sugli edifici pubblici di Sant’Antonio Abate produrranno più di 150 kW ogni ora e nell’arco di pochi mesi azzereranno i consumi ed i costi che l’Ente attualmente sostiene”.

L’installazione non ha gravato sulle casse comunali: tutti gli impianti sono stati realizzati con contributi pubblici. “Ma soprattutto, il Comune non dovrà più preoccuparsi della bolletta perché il risparmio stimato è di oltre 100mila euro annui, fondi che investiremo in servizi pubblici da destinare ai cittadini – aggiunge la sindaca di Sant’Antonio Abate – mentre la produzione di energia proveniente da tutti gli impianti fotovoltaici attivi sul territorio è talmente alta che è come se avessimo piantato, dalla loro attivazione fino ad ora, un equivalente di circa 500 alberi”. Presto, il display installato accanto all’ingresso principale del municipio mostrerà in tempo reale i dati di produzione di tutti gli impianti “così da arrivare a conoscere insieme i risultati che stanno rendendo Sant’Antonio Abate autosufficiente e sempre più green” conclude Ilaria Abagnale. 

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