Ecosistema scuola di Legambiente: in Campania indagine su 470 edifici dei capoluoghi di provincia

In Campania solo un edificio su dieci dispone del certificato di collaudo statico e quello di agibilità, nettamente migliore la situazione per la prevenzione incendi con sei edifici su dieci che ne sono in possesso. Da evidenziare come a fronte di 470 edifici posti in zona sismica 1 o 2, solo 71 (il 15,%) risultino progettati o adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica. Sul fronte manutenzione straordinaria gli edifici in cui si è intervenuti negli ultimi 5 anni sono il 69,3%, tuttavia non si è riusciti a soddisfare tutte le necessità visto che ben il 71% necessitano ancora di interventi urgenti. Inoltre solo nel 33% degli edifici sono stati effettuate indagini diagnostiche sui solaiLa sicurezza non abita ancora nelle scuole campane. I dati sulla sicurezza degli edifici scolastici ci restituiscono una situazione a livello regionale poco rassicurante. 
A fare il punto è il nuovo report nazionale Ecosistema Scuola di Legambiente, giunto alla XXIV edizione e presentato a Napoli, presso la chiesa dei Cristallini, nel rione Sanità, uno spazio di comunità restituito agli abitanti del quartiere grazie ad un lavoro di recupero e di rigenerazione urbana avviato dalla cooperativa “La Paranza” e oggi sede di diversi progetti educativi. Il report Ecosistema Scuolache raccoglie i dati 2023 dei cinque capoluoghi della Campania riguardano 470 edifici scolastici di loro competenza, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre 107 mila studenti.
Obiettivo della nostra indagine annuale- commenta Francesca Ferro direttrice di Legambiente Campania- è garantire scuole di qualità e sicure a tutte le ragazze e i ragazzi ma, ancora una volta, i dati per la Campania sono chiari a pesare sullo stato di salute degli edifici scolastici sono soprattutto i ritardi che si registrano sul fronte della sicurezza. Un’emergenza ormai cronica con ritardi su digitalizzazione, trasporti, ed efficientamento energetico e in questo quadro l’autonomia differenziata rischia di non aiutare la scuola. Purtroppo dobbiamo evidenziare che la legittima ambizione, obiettivo del PNRR e di molti governi del passato, di realizzare una nuova generazione di edifici scolastici che rispondessero alle esigenze educative, climatico-ambientali, sociali delle giovani generazioni, procede con molta lentezza. Sicurezza e sostenibilità– conclude Francesca Ferro di Legambiente Campania- sono le parole chiave per progettare il futuro del cantiere scuola, gli obiettivi da cui puntare per garantire la qualità e la vivibilità necessaria a favorire processi di formazione moderni in edifici sicuri.”
Entrando nel dettaglio dell’indagine di Legambiente, i dati sulle certificazioni ci restituiscono una situazione a livello regionale con poca luce e tante ombre, visto che ancora oggi solo 11% degli edifici dispongono del certificato di agibilità e il 12% di collaudo statico. Diversa la tendenza che emerge dai dati sulle certificazioni di prevenzione incendi, di cui ne sono mediamente in possesso il 62,1% Buona la percentuale. oltre il 76% degli edifici per quanto riguarda la presenza di accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche. Gli interventi di messa in sicurezza dei solai sono stati realizzati mediamente sul 12,9% degli edifici. Solai ma non solo, in generale gli edifici scolastici che necessitano di interventi di manutenzione urgenti sono ben sette su dieci (71,4%).
Nella regione del bradisismo e del rischio Vesuvio a fronte di 470 edifici posti in zona sismica 1 o 2, solo 71 (15,%) risultino progettati o adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica. Negli ultimi 5 anni, a livello regionale , il 75,0% delle amministrazioni dichiara di aver realizzato interventi di adeguamento sismico, a beneficio tuttavia di un esiguo 1,4% di edifici e questo dato indica che le amministrazioni, pur recependo in larga misura la necessità di intervenire, sono in grado di farlo su un numero molto esiguo di edifici;
Dall’analisi dei dati sull’efficientamento energetico emerge con chiarezza che c’è ancora molto da fare per rendere le scuole della nostra Regione efficienti dal punto di vista energetico. Seppure le amministrazioni che dichiarano di aver realizzato interventi di efficientamento energetico negli ultimi 5 anni sono 66,7%, questi sono andati a beneficio solo del 2,2% delle scuole. Nel 2023 solo il 15,3% degli edifici indagati a livello regionale risulta aver acquisito la certificazione energetica. Nei 5 capoluoghi, solo il 6,1 % degli edifici scolastici presenta impianti di energia rinnovabile;tra gli edifici con impianti, il 65,2 % dispone di solare fotovoltaico, il 52,2% di solare termico. Zero impianti di geotermia, di biomassa. Ritardi anche sul fronte servizi come, ad esempio, l’innovazione digitale con quasi 3 scuole su 10 che dispone di reti Wi-Fi.
In tutta la regione i dati relativi alle amministrazioni che garantiscono l’accesso al servizio mensa alle famiglie a basso reddito sono il 100%. Rispetto al totale dei beneficiari del servizio mensa, la percentuale degli stessi che ne usufruisce gratuitamente è del 28,4%. Nei bandi di appalto del servizio mensa il 100% dei Comuni prevedono che venga garantita anche la somministrazione di pasti biologici e richiedono criteri ecologici nelle procedure di acquisto (GPP); preoccupa la poca attenzione alla sostenibilità, nel 60% delle mense vengono impiegate stoviglie monouso. Sul fronte trasporti solo il 10,5% delle scuole dispone di un servizio di mobilità collettiva come lo scuolabus; sui servizi per lo sport il 46,2 % degli impianti necessita di manutenzione urgente.
I dati per le città capoluogo
L’indagine per Avellino ha riguardato 21 edifici scolasticiper una popolazione di circa 5.000 ragazzi. Tutti gli edifici sono in possesso di certificato collaudo statico, e certificato prevenzione incendi e certificato di verifica di vulnerabilità sismica mentre sono 17 quelli con certificato di agibilità. Sono 18 gli edifici che hanno goduto di interventi urgenti di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni. Sono sei gli edifici scolastici che utilizzano fonti rinnovabili mentre negli ultimi cinque anni su 10 edifici sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai e 11 sono stati messi in sicurezza. In tutte le 21 scuole si pratica la raccolta differenziata. Sono 16 gli impianti sportivi agibili presenti negli edifici scolastici. Sono 13 gli edifici scolastici sono dotati di un servizio di mensa scolastica con prodotti biologici. Promossa su innovazione digitale: tutti i 21 edifici dispongono di reti cablate e Wi-Fi
Per Benevento l’ indagine ha riguardato 19 edifici scolastici per una popolazione di circa 4.600 ragazzi. Solo 4 scuole sono in possesso del certificato di collaudo statico mentre sono tre quelle che dispongono quello di agibilità mentre su 11 edifici che per legge richiedono possesso del certificato prevenzione incendi, solo sei ne sono in possesso. Su 19 edifici è effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. Sono 12 gli edifici che hanno goduto, negli ultimi cinque anni, di interventi di manutenzione straordinaria mentre sono 12 quelli che necessitano di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme ed eliminazione rischi. In 15 edifici sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai negli ultimi 5 anni, solo in uno sono stati realizzati interventi di messa in sicurezza.
L’indagine per Salerno ha riguardato 50 edifici scolastici per un popolazione di circa 10 mila ragazzi. Solo 10 sono in possesso di certificato collaudo statico, su 50 edifici che per legge richiedono possesso del certificato prevenzione incendi, solo 23 ne sono in possessoSono 50 gli edifici che hanno goduto di interventi urgenti di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni. Su nessun edificio sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai negli ultimi 5 anni mentre in cinque edifici sono stati realizzati interventi di messa in sicurezza. Su 50 edifici scolastici indagati, 48 necessitano di interventi straordinari di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme ed eliminazione rischi. Trentadue edifici godono di un servizio scuolabus comunale e 32 edifici scolastici sono dotati di un servizio di mensa scolastica con prodotti biologici.
Per Napoli l’ indagine ha riguardato 337 edifici scolastici per una popolazione di circa 81 mila ragazzi. Sul 98% degli edifici indagati è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Solo 22 scuole sono in possesso del certificato di agibilità, sedici quello di collaudo statico. Su 272 edifici che per legge devono avere il certificato di prevenzione incendi, ne sono in possesso il 62% . Negli ultimi cinque anni su 119 edifici sono state effettuate indagini diagnostiche dei solai e in 38 sono stati realizzati interventi di messa in sicurezzaSono 216 gli edifici che hanno goduto, negli ultimi cinque anni, di interventi di manutenzione straordinaria mentre sono 245 quelli che necessitano di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme ed eliminazione rischi, 182 riguardano interventi impiantistica, 143 adeguamento prevenzione incendio e 2 per dissesto statico. In 227 edifici si pratica la raccolta differenziata, 200 quelli coperti dal servizio di mensa scolastica. Solo sei edifici utilizzano fonti rinnovabili(solare termico ). Ritardi sull’innovazione digitale: solo il 20% egli edifici ha in dotazione una rete wifi, mentre nel 36% è presente una rete cablata.
Per quanto riguarda Caserta si registra che presenta solo alcuni dati non valorizzabili.

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Boscoreale, sacchetto selvaggio: pugno duro dell’amministrazione

Una stretta al sacchetto selvaggio e allo sversamento incontrollato di rifiuti. Sono iniziati una serie di controlli su tutto il territorio cittadino al fine di arginare il fenomeno che riguarda indiscriminatamente sia il centro sia le periferie boschesi. Diverse le azioni pensate dai vertici di Ambiente Reale in sinergia con l’amministrazione del sindaco Pasquale Di Lauro e che stanno vedendo impegnati gli operatori dell’azienda municipale insieme agli agenti della polizia locale. Dai controlli capillari per coloro che depositano i rifiuti a tutte le ore alle fototrappole che saranno distribuite in diverse zone per contrastare l’abbandono di ingombranti, materiale di risulta e anche rifiuti pericolosi. I trasgressori saranno sanzionati con multe che vanno fino a 200 euro e segnalati alle autorità giudiziarie.

«La collaborazione tra cittadini e istituzioni è fondamentale per mantenere Boscoreale pulita e sicura, e non possiamo permettere che pochi irresponsabili vanifichino gli sforzi della comunità intera. Per questo, di concerto con l’assessore Trito, e i vertici di Ambiente Reale abbiamo deciso di intensificare i controlli e le sanzioni, affinché il messaggio sia chiaro: il rispetto dell’ambiente è un dovere di tutti. Il degrado ambientale non può essere tollerato, e chi non rispetta le regole deve essere punito. Abbiamo messo in campo tutte le risorse necessarie per fronteggiare questo problema, che rappresenta non solo una questione di decoro urbano, ma anche di salute pubblica». Ha affermato Pasquale Di Lauro, sindaco di Boscoreale.

«Dopo gli ultimi mesi trascorsi a sollecitare una migliore differenziata e a scoraggiare il fenomeno delle micro-discariche, adesso dobbiamo usare il pugno duro. Purtroppo, ci sono pochi cittadini che non hanno ancora capito che le regole devono essere rispettate da tutti». Ha detto il presidente del cda di Ambiente Reale Bruno Cammarota, spiegando che la città vive due fenomeni diversi: «Al centro c’è ancora chi deposita tutti i giorni a tutte le ore, ignorando che esiste un calendario della differenziata. Mentre in periferia viviamo ancora il fenomeno degli svuota cantine che creano disagio oltre ai maggiori costi che ci troviamo ad affrontare per la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti. Per questo abbiamo ideato azioni diverse così da arginare questi due fenomeni».

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Acri, Credendino entra nel cda: «Fondazioni antenne del territorio»

Domenico Credendino, presidente di Fondazione Carisal, viene eletto componente del Consiglio di amministrazione di Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa). Un riconoscimento che segue un’altra nomina di rilievo, che risale allo scorso giugno: l’elezione a coordinatore della Consulta delle Fondazioni di origine Bancaria del Sud. Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, Credendino entra nel cda di Acri insieme a  Livio Negro, presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, espressione dell’area geografica Nord-Ovest e a Marco Gilli, presidente di Fondazione Compagnia di San Paolo.

Un risultato significativo per la rappresentanza meridionale nel mondo delle fondazioni di origine bancaria. «Le fondazioni erogano risorse a tutto il territorio, a cominciare dai Csv, dei quali siamo anche garanti come organo di controllo. La nostra attività è importantissima, rappresenta un valore aggiunto per il Terzo settore. Ma resta fondamentale la capacità di stabilire un dialogo con le comunità, anche attraverso i Centri di servizio per il volontariato. Spesso ci si dimentica che le fondazioni di origine bancaria del Sud sono reali antenne del territorio, si trovano anche ad agire da promotori di reti solidali. Ecco perché dobbiamo lavorare per fare sistema e promuovere ancora sviluppo sociale e comunitario sul nostro territorio», ha dichiarato Credendino, intervenendo al “Forum delle Comunità Attive e delle Reti Solidali”, che si sta svolgendo in queste ore a Città della Scienza, a Napoli

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Da Napoli al via il confronto sul Terzo Settore: un nuovo modello per il Mezzogiorno

Oggi ha preso il via a Città della Scienza il Forum “Comunità Attive e Reti Solidali”, un evento cruciale che segna l’inizio di una riforma significativa del Terzo Settore nel Mezzogiorno. La manifestazione, promossa dalla Fondazione Super Sud, mette al centro il welfare generativo, l’innovazione digitale e la co-progettazione come strumenti chiave per rafforzare la coesione sociale e la crescita delle comunità locali. Quattro tavoli tematici, dedicati a Innovazione Sociale, Digital Innovation e Intelligenza Artificiale, PNRR, Co-Progettazione e Co-programmazione, coinvolgeranno oltre 30 esperti che contribuiranno a riflettere, progettare e orientare le sfide future del Sud.

Il Presidente della Fondazione Super Sud, Giovanni D’Avenia, ha aperto le due giornate di approfondimento sottolineando l’importanza di creare uno spazio di confronto e connessione alla luce dei recenti cambiamenti sociali, culturali e normativi. “Uno degli obiettivi principali del Forum è favorire il dialogo tra organizzazioni, istituzioni e il mondo del Terzo Settore, considerando i mutamenti in atto. In un’epoca caratterizzata da solitudine e disuguaglianze crescenti, il Terzo Settore, o l’economia civile come suggerisce il professor Zamagni, gioca un ruolo centrale. Attraverso i tavoli tematici, vogliamo promuovere una collaborazione proficua tra Stato e Terzo Settore, mirando a un documento finale che offra speranza per il futuro delle comunità attive”.

L’Assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, ha enfatizzato l’importanza della co-progettazione come strumento fondamentale per costruire un welfare efficace nelle grandi città. “Le amministrazioni da sole non possono attivare tutti i servizi. Serve un Terzo Settore strutturato e professionale, che lavori in sinergia con le istituzioni. Il programma del Forum è ricco di spunti e idee, e la coprogettazione è cruciale per ampliare i servizi utili ai cittadini”.

Anche Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli, ha evidenziato la necessità di una normativa regionale specifica per facilitare la co-progettazione: “È fondamentale capire perché nella nostra regione queste pratiche non si sono sviluppate in modo omogeneo. Dobbiamo lavorare insieme per costruire un welfare più vicino ai bisogni reali delle persone. Pubblica amministrazione e Terzo Settore devono collaborare su progetti condivisi per creare comunità più inclusive e servizi più personalizzati”.

Raffaele Sibilio, professore di Sociologia Generale all’Università Federico II, ha aggiunto che “il PNRR delineerà un nuovo approccio alle politiche sociali, evidenziando l’innovazione sociale come momento di rigenerazione per il nostro sistema. È necessario innovare la progettazione e rafforzare le reti solidali per rispondere ai cambiamenti in atto”.

Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal, ha annunciato investimenti di 110 milioni di euro in tre anni per i centri di servizi volontariato, sottolineando il ruolo delle fondazioni come valore aggiunto per il Terzo Settore: “Le fondazioni trasferiscono risorse per progetti sociali, formativi, sportivi e culturali, contribuendo a costruire un futuro migliore”.

Il presidente della Fondazione Banco di Napoli, Orazio Abbamonte, ha sottolineato: “Il Terzo Settore è, a mio avviso, un pilastro fondamentale della nostra società, basato sul concetto di solidarietà, intesa non solo come assistenza ma come un vero e proprio farsi carico delle difficoltà altrui. Questo mondo è alimentato da una costante dialettica, dove la collaborazione e il confronto diventano strumenti essenziali per affrontare le sfide sociali. Per crescere, il Terzo Settore ha bisogno di relazioni solide, capaci di mettere a disposizione risorse, competenze e valori che rappresentano la vera forza del nostro sistema”.

Giuseppina Tommasielli, vicepresidente della Fondazione Idis – Città della Scienza, ha affermato: “È fondamentale che scienza e società siano sempre più integrate. La divulgazione scientifica e le attività sociali non possono essere separate: c’è bisogno di momenti di connessione tra i due mondi. Città della Scienza, con la sua storia e prospettive future, è il luogo ideale per facilitare questo incontro e per penetrare sempre di più nel tessuto sociale”.

Infine, Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud, ha concluso affermando che “è tempo di trasformare le recriminazioni in azioni concrete. Solo attivando le persone e le associazioni possiamo superare le difficoltà del Sud. Per costruire un futuro migliore, è essenziale coinvolgere la comunità e promuovere la collaborazione”.

La due giorni a Città della Scienza rappresenta un’opportunità unica per avviare una riflessione profonda e condivisa su come il Terzo Settore possa contribuire a costruire un futuro migliore per il Mezzogiorno, promuovendo un modello di sviluppo che unisca innovazione, solidarietà e inclusione.

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Giornata Europea delle Lingue 2024: un evento a cura dello EUROPE DIRECT del Comune di Napoli.

Nella mattinata del 26 settembre il Centro Europe Direct del Comune di Napoli ha celebrato la Giornata Europea delle Lingue realizzando un evento di sensibilizzazione e informazione, intitolato EDL #GiornataEuropeadelleLingue 2024 – “Languages for peace”. L’iniziativa ha posto l’accento sull’importanza e sul valore della diversità linguistica nell’Unione europea, nonchè sulle competenze, linguistiche e non solo.

Ricordiamo che la prima Giornata europea delle lingue è stata celebrata nel corso dell’anno europeo delle lingue europee del 2001, con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza dell’apprendimento delle lingue, promuovere la diversità linguistica del vecchio continente e incoraggiare lo scambio interculturale. Da allora ogni anno vengono organizzati una serie di eventi in tutti gli stati membri, ma anche in altri Stati del mondo, volti proprio a richiamare l’attenzione sul plurilinguismo e sul ricco multiculturalismo che contraddistinguono l’Europa.

Questo il senso della giornata realizzata presso la sede dell’ED Napoli. Erano presenti in sala le delegazioni di studenti di due Istituti: l’I.I.S. “R. Scotellaro” di S. Giorgio a Cremano (Na) e l’I.S.S. “G. Siani” di Napoli.
La giornata si è aperta con i saluti del dott. Michele Cangianiello, responsabile dello
EUROPE DIRECT del Comune di Napoli, che ha spiegato il senso dell’iniziativa di quest’anno, che pone l’accento sul tema della pace. Infatti “Lingue per la pace” è il motto adottato per l’edizione di quest’anno dal Consiglio d’Europa, per sottolineare quanto la diversità linguistica e l’educazione linguistica possano svolgere un ruolo chiave nella promozione di una cultura di pace, convivenza e democrazia. La giornata è successivamente entrata nel vivo con la tenuta di vari “tavoli di conversazione” in differenti lingue europee, il tutto grazie al supporto di volontarie del Corpo Europeo di Solidarietà e della tirocinante Erasmus+ dello Europe Direct. I presenti sono stati invitati a dividersi in gruppi ristretti per provare a praticare la lingua con un’attività di circa un’ora, acquisendo i primi rudimenti e ricevendo consigli e risorse utili per un successivo approfondimento. I tavoli sono stati tenuti dalle volontarie Tinatin Pichkhadze (per la lingua georgiana), Ilona Snieda e Wiktoria Zakrocka (tavolo in lingua polacca), Victoria Swart (tavolo in lingua danese), Celia Rodríguez-Bermejo (lingua spagnola) e dalla tirocinante Europe Direct Jana Kustovinov (tavolo in lingua tedesca).

Al termine dell’attività i partecipanti hanno ricevuto un attestato di partecipazione alla EDL, edizione 2024 e sono stati annunciati i prossimi workshop di lingua (gratuiti) che saranno tenuti sempre alla sede dello Europe Direct in Via Egiziaca a Pizzofalcone 75, II Piano.
L’attività rientra nel Piano di Comunicazione 2024 del Centro EUROPE DIRECT del Comune di Napoli, cofinanziato dalla Commissione Europea e gestito dall’Area Gabinetto del Sindaco del Comune di Napoli con i partner progettuali Cosvitec Università & Impresa e l’associazione Noi@Europe.

Per informazioni scrivere a europedirect@comune.napoli.it, telefonare allo 0817956535 o visitare il sito www.comune.napoli.it/europedirect

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A Caivano la partita della parità e del rispetto

Il 1 ottobre a Caivano scendono in campo giornalisti, rappresentanti del mondo dello spettacolo e del terzo settore uniti contro degrado e violenza a sostegno della comunità locale. L’iniziativa, nell’ambito della dodicesima Giornata europea delle Fondazioni, si terrà nell’area sportiva di Parco Verde realizzata attraverso il progetto “La bellezza necessaria”.
La Partita della Parità e del Rispetto scende di nuovo in campo, questa volta a Parco Verde di Caivano, Comune in provincia di Napoli dove si condensano degrado e violenza, a sostegno della comunità locale.
La Partita della Parità e del Rispetto si terrà martedì 1 ottobre dalle 10.30 alle 13 nei campi sportivi realizzati grazie al progetto “La bellezza necessaria”, nell’area sportiva di Parco Verde, viale Rosa a Caivano. Non si tratterà quindi di una iniziativa spot ma di un intervento sociale organico realizzato insieme al terzo settore del territorio, che lancia un appello alle istituzioni affinchè il progetto prosegua.
L’iniziativa punterà i riflettori sulla necessità di legalità, di parità di genere, di inclusione e di interventi di rigenerazione urbana da parte delle istituzioni, che siano continuativi nel tempo e permanenti, nella logica della coprogrammazione e coprogettazione con le organizzazioni sociali del territorio.
Per questo le associazioni nazionali promotrici dell’iniziativa (Amnesty International Italia, Usigrai, AIC-Associazione Italiana Calciatori, Assist-Associazione Nazionale Atlete; Sport4society e Uisp, con il patrocinio della Fnsi) hanno unito le loro forze a quelle di Fondazione con il Sud, alle associazioni di Caivano, a Uisp e Libera Campania. La manifestazione è inserita all’interno della campagna “Un’altra partita. Comunità in campo” promossa da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, in occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni.
Scenderanno in campo la squadra dei ragazzi e delle ragazze di Caivano, la squadra dei giornalisti Rai e quella dei rappresentanti delle organizzazioni sociali coinvolte, con personaggi dello sport e dello spettacolo. Le squadre saranno miste e si giocheranno due tempi di 15 minuti ciascuno. Parteciperanno i ragazzi delle scuole del territorio e rappresentanti dell’Università di Cassino. Sono stati invitati rappresentanti delle istituzioni territoriali.
Il progetto “La bellezza necessaria”, sostenuto da Fondazione con il Sud e attivo da tre anni, ha permesso di rigenerare spazi in condizione di degrado e di attivare processi di partecipazione comunitaria tramite lo sport sociale. Il titolo del progetto sta a significare la forza che si genera quando lo sport diventa sociale ed incontra la cittadinanza. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di veicolare le attività fisiche e il gioco sportivo attraverso le associazioni sportive ed educative del quartiere, che fanno rete tra di loro.
Oltre a Uisp Campania, soggetto responsabile del progetto “La bellezza necessaria”, tra i partner figurano le Asd Phoenix Caivano; Pallacanestro Jirafa Caivano; Patatrac; Un’infanzia da vivere; il Comune di Caivano; I.C.3 Parco Verde; Intra Cooperativa sociale Onlus; Uisp Zona Flegrea; Uisp Napoli; Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

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