28 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
“Una recente ricerca delle università di Pavia e Bicocca di Milano insieme all’Irccs Mondino dimostra che un uso eccessivo dello smartphone da parte dei genitori può disturbare notevolmente le primissime relazioni tra loro e il neonato, producendo in lui una risposta fisiologica assimilabile allo stress fisico o mentale”. Così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni.
“Tutti vediamo spesso giovani madri e padri spingere il passeggino senza distogliere lo sguardo dallo schermo, trascurando quell’attenzione e quella comunicazione non-verbale, occhi negli occhi con il bambino, decisive per l’evolversi della relazione e per lo sviluppo della personalità. La dipendenza dal digitale, dunque, può danneggiare i bambini anche quando a esserne colpiti sono i loro genitori”.
Nove italiani su 10 non lasciano passare un’ora senza controllare più volte lo smartphone e il tempo trascorso online supera in media cinque ore e mezza al giorno. “Dai risultati della ricerca si deduce l’urgenza di una presa di coscienza da parte delle famiglie – continua l’Autorità garante – che sono e restano il nucleo educativo decisivo e insostituibile. Senza l’‘aggancio oculare’ che veicola la comunicazione pre-verbale lo sviluppo del linguaggio può essere compromesso”.
“La scuola – prosegue Terragni – può certamente fare molto imponendo un tempo ‘sconnesso’ in orario di lezione; limitazioni per l’età del primo accesso ai social network possono ridurre notevolmente i danni prodotti da un contatto precoce. Ma l’imprinting della personalità si produce in famiglia fin dalle prime interazioni, e la famiglia non può deresponsabilizzarsi di fronte a una sfida decisiva per la salute fisica e mentale delle generazioni future delegando importanti compiti educativi al tempo-schermo”. Conclude l’Autorità garante: “Il miglior presidio contro gli enormi danni causati da un’‘infanzia basata sul telefono’ (phone-based childhood, come la definisce Jonathan Haidt, autore del bestseller La generazione ansiosa) è una famiglia non-basata sul telefono”.
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28 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Agostino Sella e Marco Canzonieri sono rientrati a piazza Armerina, concludendo ufficialmente il viaggio solidale “Palermo-Dakar”: 10.112 km percorsi in moto e circa 4.000 km in nave, attraversando 7 Stati – Italia, Spagna, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania, Senegal e Gambia – per un totale di 28 tappe.
Un’impresa straordinaria nata con un grande obiettivo: raccogliere fondi per la costruzione di un nuovo dispensario medico a Tambacounda, nella regione orientale del Senegal, dove l’Associazione Don Bosco 2000 opera da quasi un decennio offrendo supporto educativo e sanitario alla popolazione locale.
L’avventura, partita dall’Ostello del Borgo di Piazza Armerina – cuore pulsante dell’Associazione – si è trasformata in un potente esempio di solidarietà senza confini. Durante il cammino, Marco e Agostino hanno coinvolto anche altri motociclisti che si sono uniti spontaneamente alla missione umanitaria, dimostrando che la solidarietà non conosce barriere né bandiere.
“Non siamo eroi, ma semplicemente volontari che ogni giorno sperano e credono in un futuro migliore per ogni uomo e ogni donna del pianeta”, ha dichiarato Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000.
“Questa esperienza è stata dura ma bellissima: ci ha arricchiti umanamente. La grande festa di accoglienza quando abbiamo consegnato il nostro contributo a Tambacounda mi ha fatto capire che, con semplicità, si può fare tanto bene”, ha aggiunto Marco Canzonieri.
A Tambacounda si sta costruendo il diritto alla salute, uno degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La missione “Palermo-Dakar” ha già ottenuto un primo grande risultato: oltre 45.000 euro raccolti in donazioni, grazie alla generosità di tanti amici e sostenitori.
Insieme alle autorità locali è stata definita una roadmap operativa per avviare i lavori, che saranno realizzati secondo le normative sanitarie senegalesi. L’obiettivo è costruire una struttura stabile, duratura e al servizio della popolazione, un luogo sicuro dove la sanità sia protagonista e dove ogni persona possa sentirsi a casa.
Il sogno di un dispensario a Tambacounda sta prendendo forma. Ma c’è ancora molto da fare.
Insieme si può costruire un futuro di salute e dignità.
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28 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Dopo la première campana dell’ottobre 2022, il docufilm “Dall’Est con amore” torna a Napoli, venerdì 2 maggio, alle ore 16, nella Mediateca Santa Sofia (Via Santa Sofia 7), proseguendo un tour che ha toccato le principali città italiane — tra cui Cagliari, Milano, Genova, Verona, Padova, Roma, Bologna, Firenze, Siena, Palermo, Bolzano, Biella, Pordenone, Merano, Cesena, Perugia — e internazionali come Vienna, Berlino e Valencia. L’evento si svolge grazie alla collaborazione della Mediateca Santa Sofia, struttura pubblica del Comune di Napoli – Assessorato alle Politiche Giovanili, Servizio Giovani e Pari Opportunità.
Prodotto dall’associazione Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale con il sostegno della Fondazione di Sardegna, e diretto da Karim Galici, il film racconta le storie di quattro donne provenienti dall’Est che hanno scelto la Sardegna come luogo dove vivere, crescere, lavorare e amare. Un racconto al femminile che parla di solidarietà, integrazione e inclusione, intrecciando esperienze individuali e vissuti collettivi.
«Tornare a Napoli -spiega Giuseppe Carboni, presidente di Cittadini del Mondo e produttore esecutivo di CdM Cinema per il Sociale- dopo tre anni, con lo stesso film e con nuove consapevolezze, è per noi un’emozione profonda. Dall’Est con amore ha percorso tanta strada, ma ritrovarsi qui, dove il pubblico ci ha accolti fin dalla prima volta con calore, ha un significato speciale. Napoli è una città che ascolta con il cuore e restituisce energia, bellezza, senso. È il luogo ideale per chi crede in un cinema che unisce, racconta e ispira»
La proiezione si inserisce nel ciclo “Gli incontri del Cinema per il Sociale di Cittadini del Mondo”, dedicato a storie vere e testimonianze di vita che mettono al centro la dignità delle persone e il valore dell’accoglienza.
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24 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Per contrastare la povertà educativa associazioni, scuole, Enti conunali e parrocchie in campo: entra nel vivo il Patto educativo di Comunità
Disagio sociale e povertà educativa sono due fenomeni in stretta relazione tra loro che coinvolgono non solo i giovani delle periferie e delle aree depresse, ma anche gli adolescenti di realtà storicamente più floride. Fenomeni, questi, che non possono essere trascurati anche perché il ricasco è innegabilmente pesante e complesso poiché incidono negativamente sullo sviluppo sociale di intere comunità.
Spesso, spessissimo, però, tali fenomeni vengono affrontati dalla buona volontà di associazioni e istituzioni religiose, anche se in maniera disorganica.
Ma come sempre l’unione fa la forza ed è per questo che il Comune di San Sebastiano al Vesuvio ha abbracciato l’idea di siglare un patto che unisca istituzioni politiche, religiose e associazioni di volontariato per mettere in rete le esperienze educative e le risorse del territorio. «Si tratta – afferma il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Panico – di un protocollo d’intesa che mira a mettere in rete le esperienze educative e le risorse del territorio in stretta connessione tra Comune, organizzazioni della società civile, del Terzo Settore, del Volontariato e le istituzioni religiose».
Infatti, proprio in questi giorni sono stati aperti gli incontri per sondare risorse e metterle a disposizione nel pratico. «Il nostro Ente ha pubblicato l’avviso pubblico rivolto ai soggetti del Terzo Settore che, con la loro adesione, andranno ad ampliare questa rete territoriale virtuosa che ha come obiettivo principale il contrasto al disagio e alla povertà educativa giovanili, attraverso attività che muovono dall’ascolto dei loro bisogni – aggiunge il vicesindaco con delega alla Cultura e alla Politiche Giovanili, Assia Filosa – I soggetti del Terzo Settore operanti sul territorio ed interessati ad aderire al Patto, dovranno inviare all’indirizzo pec dell’Ente l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione, insieme ad un documento d’identità del suo legale rappresentante. Dopo l’acquisizione di questi documenti, saranno convocati dall’Ente per prendere parte all’incontro che sarà organizzato per la sigla del Patto Educativo di Comunità di San Sebastiano al Vesuvio».
Ma il Comune ai piedi del Vesuvio non sarà solo in questo percorso. Il patto, infatti, nasce con la sottoscrizione dell’accordo interistituzionale dello scorso agosto tra Ambito Sociale 28, col Comune di San Giorgio a Cremano capofila e le città di Ercolano, Torre del Greco e Portici, il Patto Educativo di Comunità, su input del cardinale di Napoli don Mimmo Battaglia.
Ora si entra nella fase successiva, quella progettuale ed operativa. Con la firma di don Enzo Cozzolino, parroco del Santuario Diocesano di San Sebastiano al Vesuvio, padre Pasquale Incoronato, referente per la Diocesi Napoli e la dirigente scolastica Fabrizia Landolfi in rappresentanza della platea scolastica di San Sebastiano al Vesuvio, si passa infatti alla progettazione delle specifiche attività territoriali attraverso l’adesione all’ampia intesa di natura socio-educativa.
di Nadia Labriola
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24 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Ritorna puntuale come ogni anno il tradizionale appuntamento della SGAMBETTATA a Santa Maria Capua Vetere organizzata dalla Federazione Italiana Camminatori Sportivi (FICS) presieduta da Fiorentino La Greca. La SGAMBETTATA è una manifestazione ludico-sportiva non competitiva, dedicata completamente agli amanti del cammino, a cui possono partecipare tutti.
Il consolidato evento, giunto alla sesta edizione, si svolgerà domenica 27 Aprile 2025 con partenza alle ore 8,30 dal Parco Urbano in Via dei Romani, alle spalle dell’Anfiteatro Campano. Le distanze previste, tra cui scegliere, sono tre: 6 km – 12 km – 21 km.
Uno dei temi caratterizzanti la manifestazione di quest’anno è “Vivi l’Età”, un invito a praticare il movimento fisico per favorire longevità, vitalità e benessere personale.
Un altro focus è incentrato sulla ormai classica e attesa T-shirt d’autore, realizzata in esclusiva per questa edizione da uno studente del liceo artistico della città, che rappresenta una fortissima motivazione alla scoperta del percorso personale da intraprendere sia in una attività sportiva sia durante il cammino di vita di ognuno di noi, e che sarà consegnata a tutti i partecipanti insieme al pacco gara.
In concomitanza con lo svolgimento della SGAMBETTATA, il 27 aprile vi è la giornata conclusiva della manifestazione Appia Week dedicata, in quest’anno Giubilare, all’accoglienza, e presso il Parco Urbano la FICS accoglierà i ciclisti che partecipano alla staffetta che celebra la Via Appia: gli Amici in Bici “Bruno Della Valle” di San Tammaro e del Normanni Team di Aversa che partiranno per raggiungere Benevento e quelli dell’Associazione CO.S.MOS di Minturno che arrivano da Roma.
La manifestazione, che vedrà la presenza dalla speaker Anna Nargiso, si svolge sotto l’egida dell’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), CONI, Fondazione Sport City e Sport e Salute, e gode del patrocinio del Comune di Santa Maria Capua Vetere, della Provincia di Caserta e della Regione Campania.
Le iscrizioni possono essere effettuate on line e a Santa Maria Capua Vetere presso Busico Serramenti in Via Galatina n. 230.
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24 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Sovraffollamento carcerario, sanità negata e aumento della criminalità minorile. E’ questa la fotografia delle carceri campane che emerge nella “Relazione annuale 2024”, elaborata dal Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale. Dallo studio, presentato a Napoli, emerge che a dicembre 2024, sui 15 istituti penitenziari della Campania si contavano 7.509 detenuti, di cui 892 stranieri e 349 donne, a fronte di 5.584 posti regolarmente disponibili, con l’istituto penitenziario di Poggioreale che detiene il primato del sovraffollamento con una percentuale del 155,45%.
In Campania, si contano 2.706 detenuti con una pena residua al di sotto dei 3 anni: ”Abbiamo bisogno di capire se la politica, almeno per coloro che devono scontare un anno di carcere, un anno solo di carcere, è in grado di fare un’amnistia o un indulto. – evidenzia Ciambriello – Lo dico anche come portavoce nazionale dei garanti. Siamo stati ricevuti dal Ministro. A lui gli abbiamo posto questa questione. Ottomila persone in Italia devono scontare meno di un anno di carcere. 3004 solo sei mesi. Fate un provvedimento di indulto”. Dalla relazione emerge anche l’aumento dei reati dei minori, nonostante il “Decreto Caivano” i giovanissimi in carcere sono in aumento. Al 31 dicembre 2024, in Campania risultano 99 minori ristretti: “Noi fermiamo l’orologio della politica solo quando un minore uccide e basta. – denuncia il Garante – 6.200 minori l’anno scorso, solo in Campania e 14mila in Italia sono stati fermati, denunciati, affidati ai servizi sociali, accompagnati dai genitori, messi alla prova, mandati nelle comunità e per reati più gravi nelle carceri. Di questi attualmente 2.500 sono presi in carico dai servizi sociali, 38 di loro sono stati l’anno scorso accusati di tentato omicidio, 6 di omicidio consumato, 4 di tentato omicidio stradale”.
In Campania ci sono 1.709 detenuti tossicodipendenti, 620 malati di mente e solo due Rems: “Lancio un appello al Consiglio regionale: mettiamo in campo misure alternative in comunità terapeutiche. Se facciamo questo eviteremo il sovraffollamento, i suicidi, tentativi di suicidio e saremo un Paese più democratico”continua Ciambriello. Appello che viene accolto dal presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero: “La regione può fare molto perché la sanità penitenziaria e la sanità regionale non è più delegata al Ministero di Giustizia” mentre sull’assistenza sanitaria un “buon lavoro lo stanno facendo già molto i servizi sanitari regionali, le molte ASL, stanno rafforzando tantissimi il sistema penitenziale, però tenete conto che siamo ancora una regione che credo in questi giorni esca definitivamente dal piano di rientro, credo che per fine maggio si chiuderà questa vicenda e noi potremmo fare ulteriori assunzioni che al momento sono ancora contingente”. Infine un dato degno di nota arriva dal numero di suicidi. Rispetto al 2023 risulta evidente l’aumento del numero dei suicidi sia a livello nazionale che a livello regionale. Nel 2023 si contano 68 suicidi, nel 2024 ben 90. In Campania si sono verificati 11 suicidi, sono quindi aumentati rispetto al 2023, anno in cui si sono verificati 5 suicidi.
di Adriano Affinito
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