“No alla povertà sanitaria”, convegno di Adoc

Domani, 7 Maggio 2024, alle ore 10, si svolgerà il convegno organizzato dall’Adoc dal titolo “No alla povertà sanitaria. La salute non è un privilegio ma un bisogno primario”. L’iniziativa si terrà presso la sede nazionale della UIL in via Lucullo 6 a Roma.
Con:
Guido Bertolaso Assessore al Welfare Regione Lombardia,
Santo Biondo Segretario confederale Uil,
Chiara Braga Presidente del Gruppo PD alla Camera,
Annamaria Furlan Senatrice PD, X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro,
Silvio Garattini Fondatore e Presidente IRCSS Mario Negri, tra i 14 firmatari dell’appello per la sanità,
Rita Longobardi Segretaria generale Uil Fpl,
Pasquale Lucia Segretario Uil Pensionati,
Fabio Piacenti Presidente Eures,
Francesco Rocca Presidente Regione Lazio
Anna Rea Presidente Adoc nazionale.
Modererà i lavori Vittoriana Abate, Giornalista di Rai1.
Durante il convegno sarà presentata la ricerca a cura di Adoc ed Eures sulle risorse economiche destinate al Sistema Sanitario Nazionale, sulle liste d’attesa, sulla mobilità regionale e sulla carenza dei posti letto nel nostro Paese. L’Adoc lancerà, inoltre, la campagna nazionale contro la povertà sanitaria per informare i consumatori sui loro diritti, con una testimonial d’eccezione l’attrice Rosanna Banfi.

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IL RUOLO DELLE AGENZIE PER LA VITA INDIPENDENTE NELLA FORMAZIONE DEL PROGETTO DI VITA

Martedì 7 maggio la mediateca comunale Alda Merini di Pontecagnano Faiano ospita l’evento di chiusura del progetto dell’Avic S04_2. Il ruolo delle agenzie per la vita indipendente nella formazione del progetto di vita. Questo il titolo dell’iniziativa che avrà luogo martedì alle 10 in via Trento nel comune in provincia di Salerno. La data scelta non cade a caso. Il 5 maggio, infatti, è la Giornata europea della vita indipendente. Il convegno è dunque l’occasione per fare il punto sulla vita indipendente in Campania e per segnalare alle istituzioni che è necessario investire nei progetti di vita indipendente.

Il convegno sarà aperto dai saluti dell’assessore alle Politiche sociali di Pontecagnano Faiano, Gerarda Sica, e del coordinatore dell’ambito S04_2, Tommaso Maioriello. A seguire gli interventi del presidente di FISH Campania, Daniele Romano, e della presidente di Movica, Maria ⁠Rosaria Duraccio. Concludono il sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara, e l’assessore alle Politiche sociali della Regione Campania, Lucia Fortini. L’evento sarà tramesso in diretta sulla pagina Facebook di Movica.

“La vita indipendente è un concetto ancora poco diffuso e non prioritario, per questo è necessario che le istituzioni si rendano conto delle necessità di stanziare maggiori fondi per i progetti personalizzati per le persone con disabilità. Progetti di vita come quelli attivati attraverso le Avic danno il senso del lavoro che mettiamo in campo quotidianamente. Speriamo possano essere da stimolo per le istituzioni, per la politica, affinché il mondo associativo sia maggiormente accompagnato in questo percorso”. A dirlo la presidente di Movica, Maria Rosaria Duraccio.

La Regione Campania ha finanziato quattro agenzie per la vita indipendente attraverso la legge 41/86. Un’agenzia per la vita Indipendente ha l’obiettivo di accompagnare le persone con disabilità fisica e intellettiva nella realizzazione di un percorso di autonomia, di vita indipendente, appunto. Una delle agenzie campane è stata realizzata presso l’Ambito sociale S04_2, che vede capofila del progetto l’associazione di promozione sociale Movica, che si occupa di promozione e diffusione dei principi della vita indipendente delle persone con disabilità. Gli altri partner del progetto sono l’ente del terzo settore FISH Campania e la cooperativa sociale Icaro a marchio Anffas.

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Arriva a Napoli il Pet Camper Tour, in collaborazione con Polizia, Carabinieri, Anas, contro l’abbandono, in difesa dell’ambiente e per la sicurezza stradale

Torna on the road il Camper green a 4 zampe che attraverso laboratori, esperienze sensoriali, giochi, aiuta adulti e bambini a comprendere meglio l’importanza di rispettare l’ambiente e le sue creature.
L’associazione Pet Carpet, ente educativo e culturale per la salvaguardia dell’ambiente e degli animali, in collaborazione con Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e il patrocinio di Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs Italiane) e Fnovi, dopo il grande successo riscosso nelle tappe laziali arriva a Napoli per una due giorni (4 e 5 maggio 2024) alla Città della Scienza, il museo scientifico interattivo di Bagnoli, che ha deciso di intitolare il weekend “Animalia”.
Per i visitatori, che avranno la possibilità di esplorare il meraviglioso mondo animale e la sua incredibile biodiversità, ci saranno anche tanti gadget in regalo messi a disposizione dal Pet Camper Tour grazie alle realtà sostenitrici del progetto educativo – solidale come: Pet Store Conad e Vitakraft e la collaborazione di Verdemax.
Tra le attività previste nella piazza dove sosterà il coloratissimo camper: percorsi con Polizia, Carabinieri e cantonieri dell’Anas, contro l’abbandono e per la sicurezza stradale, la ruota della fortuna, il crucipet, il giardiniere per un giorno. Per tutti gli amanti degli animali sarà possibile, inoltre, lasciare la propria video dedica del cuore attraverso il racconto di una storia a 4 zampe o wild, raccolta e girata sul posto dal team di video maker con tanti snack in dono per cani e gatti.
Le video dediche più belle saranno poi selezionate per il Pet Carpet Film Festival, la kermesse cinematografica internazionale sul mondo animale che si terrà a settembre 2024.
Una grande opportunità per grandi e piccini per comprendere l’importanza di preservare e difendere la terra che abitiamo e diventare guardiani responsabili del nostro pianeta.

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A NAPOLI DIALETTO E TOPONOMASTICA, TOUR IMMAGINARIO E MILLE STORIE DA RACCONTARE

Fu Ferdinando IV di Borbone nel 1792 a dare un primo assetto ufficiale e sistematico alla toponomastica napoletana. Questa è soltanto una delle mille scoperte che si potranno fare partecipando a “Dialetto e toponomastica”, l’ottavo e penultimo appuntamento degli “Incontri sul dialetto”, curati dal Comitato per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano e organizzati dalla Fondazione Campania dei Festival.
Lunedì prossimo 6 maggio alle 16 al MUSAP-Fondazione Circolo Artistico Politecnico ETS di Piazza Trieste e Trento a Napoli (Palazzo Zapata), la professoressa Marina Castiglione (Università degli Studi di Palermo, Coordinatrice scientifica del Dizionario-atlante dei toponimi orali in Sicilia e Responsabile per l’applicazione della L.R. 9/2011 per la valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano a scuola), il dottor Umberto Franzese (membro del Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano) e l’architetto Franco Lista proporranno una riflessione sulla toponomastica come testimonianza storica e linguistica, guidando anche il pubblico in un tour immaginario tra le strade di Napoli.
Il navigatore delle emozioni ci accompagnerà dunque verso destinazioni note, delle quali forse ignoravamo le suggestioni: dalla toponomastica archeologica (Anticaglia, Ponti Rossi) a quella che fa riferimento a strade e architetture storiche (Porta Nolana e Porta Capuana, Poggioreale, La Duchesca e Corso Vittorio Emanuele, considerata la prima tangenziale della città), fino ad arrivare al Vomero per fare una scoperta davvero significativa.
Fu una Commissione comunale, presieduta da Bartolommeo Capasso, segretario un giovane Benedetto Croce, a intitolare nel 1890 le principali vie e piazze del famoso quartiere collinare ai più noti artisti napoletani, scelti tra pittori, scultori, architetti e musicisti. Ecco allora che da via Luca Giordano si arriva a via Scarlatti, si fa una piccola deviazione per via Cimarosa, poi a sinistra nella piazza dedicata a Vanvitelli e si prosegue verso via Bernini. Senza dimenticare Stanzione, Solimena, Palizzi, Pitloo, Altamura, Alvino, Gemito e tanti altri ancora.
Non meno interessante è la toponomastica che si riferisce alle caratteristiche fisiche del luogo (Arenaccia, Lavinaio, Argine, Cavone), alla presenza di alberi e relativi frutti (Pignasecca, Noce, Olivella e la Salita Infrascata, l’attuale Salvator Rosa), agli usi e alle curiosità (Pazzariello, Scassacocchi, Ferze, Chiavettieri), ma anche alla prostituzione e alla gozzoviglia (Cerriglio, dall’omonima osteria dove fu aggredito e sfregiato Caravaggio, Belledonne a Chiaia e l’ancora più esplicita Cavallerizza).
Insomma, ce n’è abbastanza per non perdersi più una targa stradale, viaggiando in un passato che è ancora presente, alla ricerca di un’identità da trasferire nel futuro. In un tessuto urbano magari diverso, ma capace di conservare le stesse radici.
Il programma dell’intero ciclo di incontri, che si terranno fino al 27 maggio nello stesso luogo e alla stessa ora, è disponibile sul sito della Fondazione Campania dei Festival.

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Le origini della festa della mamma

La festa della mamma è una ricorrenza diffusa in tutto il mondo anche se celebrata in periodi  differenti dell’anno a seconda del luogo in cui ci si trova. In Italia la festa cade nella seconda domenica di maggio, in Egitto è il 21 marzo, in Thailandia il 12 agosto, in Norvegia la seconda domenica di febbraio ed in Argentina la seconda domenica di ottobre.

Antiche sono le sue origini. Già in epoca pagana era legata al culto della fertilità della terra che, dopo il lungo e freddo inverno, in primavera esplodeva prepotentemente.

Nella forma a noi conosciuta, fu proposta per la prima volta nel maggio 1870 negli Stati Uniti da Julia Ward Howe,  pacifista e femminista americana. Anni dopo, Anna M. Jarvis, profondamente legata alla madre venuta a mancare,  si impegnò strenuamente affinché venisse istituita una festa per celebrare tutte le mamme del mondo.

Grazie alla sua insistenza e tenacia la prima festa della mamma venne celebrata a Grafton il 10 maggio 1909.

Nel 1914 il presidente americano Wilson decise di renderla manifestazione pubblica in onore di tutte le madri dei soldati,

In Italia la prima giornata dedicata alla maternità “ufficiale” è stata organizzata durante l’epoca fascista, il 24 dicembre 1933.

Si chiamava ‘Giornata della madre e del fanciullo’ e si celebrava la Vigilia di Natale. In tale occasione  erano  premiate le madri che avevano avuto più figli.

Tramandata nel tempo, la festa della mamma permette di  onorare le madri ed esprimere affetto e gratitudine per il  ruolo svolto in famiglia e nella società.

 

 

 

di    Maria Rosaria Ciotola

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