29 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Si terrà venerdì 31 gennaio alle ore 17, nella Sala della Loggia del Maschio Angioino di Napoli, il convegno nazionale antimafia dal titolo “Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie”. Un evento organizzato dall’”Osservatorio per la Legalità – Iniziative Pubbliche” con il patrocinio del Comune di Napoli.
L’iniziativa ha l’intento di fare il punto sulla normativa che regola la confisca, l’affidamento e il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Non mancherà l’occasione per mettere a fuoco le difficoltà esistenti e gli esempi virtuosi. L’”Osservatorio per la Legalità – Iniziative Pubbliche”, l’associazione fondata da Ugo De Cesare, negli ultimi anni sta organizzando iniziative pubbliche con l’intento di creare momenti di confronto tra la Magistratura, i rappresentanti degli enti pubblici, l’avvocatura, le forze dell’ordine, il giornalismo e la società civile per creare dei veri e propri laboratori su tematiche inerenti la lotta alle mafie.
Presenta i lavori Ugo De Cesare, presidente dell’Associazione Osservatorio per la Legalità. Interverranno: Giovanni Scotto di Carlo presidente della XI Sezione Civile del Tribunale di Napoli, Michele Del Prete procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Cesare Sirignano già sostituto procuratore della Direzione Nazionale antimafia e Antiterrorismo, Massimiliano Manfredi già membro della Commissione Parlamentare Antimafia e attuale Consigliere Regionale, Giuseppe Gambardella console del Benin, Nello Mazzone responsabile Beni Confiscati del Comune di Quarto, Francesco Casillo penalista del Foro di Napoli e Antonio Sabino sindaco di Quarto e consigliere della Città Metropolitana. Modera il giornalista Ciro Biondi, autore del libro “I beni confiscati alla camorra. L’esperienza del comune di Quarto nella Città Metropolitana di Napoli” (coedizione New Media Press – Casa Mehari). Ingresso libero.
L’articolo “Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie”: convegno nazionale antimafia a Napoli proviene da Comunicare il sociale.
29 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Guardarsi allo specchio e non riuscire ad accettare l’immagine rimandata indietro. Farne un problema, e dal problema farne qualcosa di più serio, e di pericolosissimo.
Si chiama dismorfia ed è qualcosa di concretamente allarmante, soprattutto per i più giovani, soprattutto nell’era del digitale dove forma e sostanza sono due concetti diametralmente opposti. Così, nell’ambito delle numerose iniziative messe in campo a servizio dei giovani e giovanissimi studenti dell’istituto statale d’istruzione superiore Carlo Levi di Portici, per martedì 4 febbraio è stato organizzato un incontro ad hoc su dismorfismo e dismorfofobia, due lati della stessa medaglia che parlano di difficoltà e fragilità, di adolescenza, ma non solo.
Sentirsi brutti, in alcuni casi percependo sé stessi con un senso addirittura di disgusto, può generare atteggiamenti sbagliati e dannosi in grandi e piccoli, tanto che la dismorfia può colpire chiunque, ma è più frequente negli adolescenti e nei giovani.
E ancora una volta, la soluzione passa innanzitutto dalla conoscenza e dall’informazione al fine di attuare la prevenzione: è importante comprendere che non si tratta di vanità, ma che può essere una condizione angosciante, causa di ulteriori problemi di salute mentale, come l’ansia e la depressione.
Sebbene le cause non siano completamente chiare, è probabile che, come per molti altri problemi di salute mentale, il dismorfismo corporeo sia causato da uno o da una combinazione di fattori genetici, ma anche ambientali, culturali e relativi alle esperienze pregresse. Già, perché anche le esperienze negative della vita, come il bullismo, l’essere presi in giro, gli abusi e i traumi, come le pressioni o le aspettative relative alla bellezza da parte della società, possono scatenare la dismorfia. Da qui, la necessità di parlarne, e di parlarne proprio a scuola.
L’incontro previsto per martedì prossimo è organizzato a scuola grazie all’accoglienza del preside Giovanni Liccardo in collaborazione con il centro diagnostico San Ciro di Portici – con esperti e consulenti scientifici in prima linea – sotto l’impulso del club Rotary Torre del Greco comuni vesuviani e con la supervisione della professoressa Veronica Varriale, e mira a informare e a sensibilizzare una riflessione chiara e limpida su cosa siano dismorfismo e dismorfofobia, quali siano le loro implicazioni psicologiche e sociali, per prevenire i problemi e i disagi e per stimolare empatia e consapevolezza.
di Nadia Labriola
L’articolo A scuola con prof e medici per parlare di dismorfismo e prevenire il disagio tra i più giovani proviene da Comunicare il sociale.
28 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Il Parco Regionale dei Monti Lattari annuncia l’inserimento nel proprio bilancio della nuova misura “Progetti, Cammini e Cultura dei Monti Lattari”. Si tratta di un’importante iniziativa destinata a finanziare progetti presentati dai Comuni del territorio, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale, culturale e storico della zona, con particolare attenzione alla rete sentieristica.
Per l’anno in corso, il fondo complessivo destinato alla misura è pari a 100.000 euro. I Comuni interessati potranno presentare i loro progetti entro il 30 giugno.
“Questa iniziativa rappresenta un passo importante per rafforzare la sinergia tra il Parco e le amministrazioni comunali,” ha dichiarato il Presidente del Parco Regionale dei Monti Lattari, Enzo Peluso, che prosegue: “Vogliamo offrire ai Comuni l’opportunità di sviluppare progetti innovativi che possano valorizzare il nostro territorio, promuovendo il turismo sostenibile, il recupero e la fruizione della sentieristica e la tutela del patrimonio culturale. Insieme possiamo fare la differenza per i nostri Monti Lattari.”
Per facilitare la stesura dei progetti e chiarire gli aspetti tecnici e operativi della misura di finanziamento, il Parco organizzerà nelle prossime settimane un incontro in modalità remota, a cui saranno invitati i Sindaci o loro delegati. “Sarà un momento di confronto prezioso per offrire tutto il supporto necessario e rispondere a eventuali dubbi operativi,” ha aggiunto Peluso.
Continua Peluso: “Confidiamo nella partecipazione attiva dei Comuni per la presentazione di progetti che possano davvero fare la differenza. La collaborazione tra il Parco e le amministrazioni locali è fondamentale per il futuro del nostro straordinario territorio”.
L’articolo “Progetti, Cammini e Cultura nei Monti Lattari”: un’opportunità per i Comuni del Parco. L’ente stanzia 100mila euro proviene da Comunicare il sociale.
28 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Si svolgerà giovedì 30 gennaio alle ore 17:30, a Portici in via Zumbini 38 (presso Palazzo Serra di Cassano, sede dell’Università Popolare Cattolica “Montemurro – D’Ippolito” – UNIUPC), il primo appuntamento del ciclo di incontri 2025 del Portici Science Cafè (PSC) a cura di Vincenzo Bonadies e promosso dall’Associazione BLab, realizzato in collaborazione con l’UNIUPC.
Protagonisti dell’incontro “Mobilità sostenibile e buone pratiche” saranno Domenico Salierno e Vittorio Piccolo, Centro Studi sui Trasporti e sulla Mobilità Sostenibile (CeSTraMS) dell’Università Popolare Cattolica “Montemurro – D’Ippolito”, e Bruna Vendemmia, Dipartimento di Architettura (DIARC) dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”.
Il settore dei trasporti ha un notevole impatto sull’atmosfera e il traffico urbano condiziona molto la nostra vita quotidiana. Riuscire ad incidere con un approccio che tuteli maggiormente l’ambiente, la salute, e l’economia, pertanto, è una delle sfide più complesse a cui le città, soprattutto quelle di grandi dimensioni, sono chiamate a rispondere. Immaginando soluzioni che connettano mobilità, urbanistica e sostenibilità.
Ma che significa muoversi in modo sostenibile?
E ancora: potrebbe l’Intelligenza Artificiale incidere in tal senso al fine di migliorare soprattutto la mobilità nelle aree interne caratterizzate da limitate infrastrutture di trasporto?
Partendo da questi interrogativi, l’incontro divulgativo proverà a fornire risposte possibili e applicabili nel più breve tempo possibile, apportando esempi di buone pratiche e di ricerche fin qui condotte per cambi rotta altamente integrati ed efficienti.
L’articolo Incontro del Portici Science Cafè su mobilità sostenibile proviene da Comunicare il sociale.
28 Gen, 2025 | Comunicare il sociale
Una lieta conclusione dopo settimane di passione. Gennaro Zanfardino, il 21enne di San Pietro a Patierno costretto sulla sedia a rotelle, può finalmente uscire di casa e cominciare le necessarie terapie all’Ospedale Cardarelli utilizzando il famigerato saliscale.
Era stata propria nostra rivista (qui l’articolo) a denunciare il paradosso che andava avanti da settimane sulla pelle di un ragazzo, invalido al 100% a causa di una meningite contratta quando aveva soltanto 5 mesi. A metà dicembre, infatti, la ditta incaricata dal Comune di Napoli aveva montato l’attrezzatura per il trasporto meccanico del giovane all’interno del palazzo di via Paternum 18 nel quale Gennaro risiede con i genitori, senza però completare il collaudo. Tale momento di stasi, durato un mese circa, ha nei fatti relegato nella sua casa al terzo piano Gennaro contribuendo alla sua sofferenza.
«I tecnici ci avevano assicurato che sarebbero bastati due o tre giorni per il collaudo ma così non è stato. Non possiamo più portare in braccio la carrozzina di mio figlio perché la tromba delle scale si è ristretta e non c’è più spazio» aveva denunciato Antonia De Luca, la mamma del ragazzo. Da metà gennaio in poi Comunicare il Sociale ha erudito sulla situazione l’assessore alle Politiche Sociali dell’amministrazione cittadina, Luca Trapanese, compulsato gli uffici competenti del Comune (da quello Welfare a quello del Patrimonio) e chiesto spiegazione sia alla Napoli Servizi che le ditte incaricate affinchè l’anomalia venisse superata. Ad interessarsi della faccenda, anche il consigliere della Settima Municipalità Giuseppe Pistone, costantemente in contatto con la famiglia Zanfardino. La svolta è arrivata lo scorso weekend. I tecnici sono giunti in via Paternum 18, effettuato tutti i passaggi tecnici e attivato il saliscale. Tira un sospiro di sollievo mamma Antonia. «Sono contentissima, finalmente Gennaro potrà effettuare tutte le visite di cui ha bisogno. Ci accingiamo a farle. Nel frattempo, in questi primi giorni ha già preso delle boccate d’aria. Ringrazio tutti quelli che si sono impegnati in questa storia».
vedi anche
Il saliscale non ha il collaudo: Gennaro è prigioniero in casa sua
di Antonio Sabbatino
L’articolo Arriva il collaudo al saliscale: Gennaro può uscire di casa proviene da Comunicare il sociale.