L’associazione Oratorio ANSPI San Francesco Caracciolo cerca volontari

Nel quartiere Miano, periferia nord di Napoli, da circa 10 anni opera l’Associazione Oratorio ANSPI San Francesco Caracciolo, realtà del terzo settore legata all’omonima parrocchia.
L’associazione si muove sul territorio cercando di contrastare la povertà educativa, l’assenza di luoghi di cultura e di socializzazione e il forte stato di deprivazione socio-economica nel tentativo di creare inclusione sociale, alternative sane in una realtà devastata da dispersione scolastica e devianza sociale, possibilità lavorative e l’acquisizione di competenze e strumenti spendibili sul territorio.
L’impegno di tutti gli associati, molti dei quali già negli anni precedenti partecipavano alle attività parrocchiali, assieme ai valori cristiani che li muovono, permettono di dare una mano a molte famiglie del territorio e ai loro figli. Numerose sono infatti le richieste di adesione all’associazione da parte delle famiglie della municipalità per far partecipare i propri giovani e giovanissimi figli alle proposte culturali e ludiche e ai progetti educativi che l’Associazione propone. Tante le iniziative messe in campo per bambini e ragazzi tra cui la ludoteca, le attività di supporto scolastico, tanti laboratori creativi e artistici e incontri di lettura in biblioteca. Per gli abitanti del territorio è aperto anche uno sportello di accoglienza con funzioni di segretariato che mette in connessione il cittadino con professionisti in ambito fiscale, la municipalità o altri enti di pubblico servizio.
Per offrire alle famiglie la continuità delle attività, l’Associazione Oratorio San Francesco Caracciolo è in costante ricerca di nuovi volontari e tirocinanti.
La call prevede il reclutamento di nuove leve che possano essere di supporto nell’organizzazione delle attività didattiche e ricreative ma anche nella stesura di possibili nuovi progetti, nella gestione degli eventi e nelle attività di back office. Si ricercano risorse che siano di aiuto a livello organizzativo e logistico e si impegnino fattivamente perseguendo l’obiettivo comune associativo.
Nessuna particolare competenza è richiesta ma è sicuramente preferibile avere una formazione che permetta di dare in maniera adeguata assistenza ai minori e alle loro famiglie. Anche l’impegno di tempo da dedicare è certamente flessibile.
«Il presidio deve vivere quotidianamente» afferma Annalisa Caccioppoli dell’Associazione e per far questo c’è bisogno dell’impegno di tante persone. Per informazioni è possibile  visitare il sito internet dell’associazione.
di Emanuela Nicoloro

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Caffè Alzheimer: una mostra d’arte per combattere l’isolamento

Il bene passa attraverso la cura, il bello, la condivisione. Anche quando la memoria svanisce e i ricordi diventano labili, anche quando la possibilità di una vita autonoma diventa un fatto complicato. E proprio in virtù della condivisione del bello, e in linea con quanto portato avanti ormai da tredici anni, sta per essere presentata a San Giorgio a Cremano la terza edizione della mostra d’arte degli utenti del Caffè Alzheimer.
Si tratta della terza mostra dedicata alle opere artistiche create dai partecipanti, utenti di un centro d’incontro per il benessere psicologico degli utenti e anche dei loro familiari.
Il progetto è ideato ed ospitato da TAM -Tieni A Mente, una associazione di volontariato nata a San Giorgio a Cremano nel 2012. In particolare le attività del Caffè Alzheimer aiutano l’anziano a mantenere uno stile di vita attivo attraverso momenti di socializzazione e riabilitazione cognitiva e motoria grazie al supporto di operatori e specialisti, e attraverso numerose e diverse attività fondamentali sia da un punto di vista medico e morale, ma anche e soprattutto da un punto di vista sociale.
Parola d’ordine semplicità: il laboratorio d’arte dal quale verrà poi fuori la mostra d’arte, propone in modo pratico agli utenti del progetto di esprimersi attraverso le arti pittoriche e manipolative. La stimolazione creativa, la sperimentazione del colore, il disegno e l’opportunità di mettersi in gioco in un ambiente protetto, offrono l’opportunità alle persone con difficoltà di esprimersi liberamente, riconoscendo e a volte anche ricostruendo la propria identità.
Dal punto di vista delle attività ad oggi la Tam organizza e gestisce un centro di incontro per persone con demenza nel territorio di San Giorgio a Cremano; attività di stimolazione cognitiva domiciliare per persone con demenza; un laboratorio di musicoterapia individuale per persone con problematiche neuropsicologiche o con demenza; terapie domiciliari; un laboratorio di potenziamento delle abilità sociali per ragazzi con disabilità psichica e relazionale, e con difficoltà diverse; attività di inserimento lavorativo per persone con disabilità; attività di potenziamento cognitivo; progetti di servizio civile universale e di inclusione. Da associazione di volontariato il gruppo di lavoro si è ulteriormente ampliato fondando anche una cooperativa sociale ed una Srl impresa sociale, permettendo a circa 40 professionisti del settore della riabilitazione in ambito psicologico e neuropsicologico di mettere a disposizione la propria professionalità.
Per ulteriori informazioni www.tieniamente.it 
di Nadia Labriola

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“Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie”: convegno nazionale antimafia a Napoli

Si terrà venerdì 31 gennaio alle ore 17, nella Sala della Loggia del Maschio Angioino di Napoli, il convegno nazionale antimafia dal titolo “Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie”. Un evento organizzato dall’”Osservatorio per la Legalità – Iniziative Pubbliche” con il patrocinio del Comune di Napoli.

L’iniziativa ha l’intento di fare il punto sulla normativa che regola la confisca, l’affidamento e il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Non mancherà l’occasione per mettere a fuoco le difficoltà esistenti e gli esempi virtuosi. L’”Osservatorio per la Legalità – Iniziative Pubbliche”, l’associazione fondata da Ugo De Cesare, negli ultimi anni sta organizzando iniziative pubbliche con l’intento di creare momenti di confronto tra la Magistratura, i rappresentanti degli enti pubblici, l’avvocatura, le forze dell’ordine, il giornalismo e la società civile per creare dei veri e propri laboratori su tematiche inerenti la lotta alle mafie.

Presenta i lavori Ugo De Cesare, presidente dell’Associazione Osservatorio per la Legalità. Interverranno: Giovanni Scotto di Carlo presidente della XI Sezione Civile del Tribunale di Napoli, Michele Del Prete procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Cesare Sirignano già sostituto procuratore della Direzione Nazionale antimafia e Antiterrorismo, Massimiliano Manfredi già membro della Commissione Parlamentare Antimafia e attuale Consigliere Regionale, Giuseppe Gambardella console del Benin, Nello Mazzone responsabile Beni Confiscati del Comune di Quarto, Francesco Casillo penalista del Foro di Napoli e Antonio Sabino sindaco di Quarto e consigliere della Città Metropolitana. Modera il giornalista Ciro Biondi, autore del libro “I beni confiscati alla camorra. L’esperienza del comune di Quarto nella Città Metropolitana di Napoli” (coedizione New Media Press – Casa Mehari). Ingresso libero.

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A scuola con prof e medici per parlare di dismorfismo e prevenire il disagio tra i più giovani

Guardarsi allo specchio e non riuscire ad accettare l’immagine rimandata indietro. Farne un problema, e dal problema farne qualcosa di più serio, e di pericolosissimo.
Si chiama dismorfia ed è qualcosa di concretamente allarmante, soprattutto per i più giovani, soprattutto nell’era del digitale dove forma e sostanza sono due concetti diametralmente opposti. Così, nell’ambito delle numerose iniziative messe in campo a servizio dei giovani e giovanissimi studenti dell’istituto statale d’istruzione superiore Carlo Levi di Portici, per martedì 4 febbraio è stato organizzato un incontro ad hoc su dismorfismo e dismorfofobia, due lati della stessa medaglia che parlano di difficoltà e fragilità, di adolescenza, ma non solo.
Sentirsi brutti, in alcuni casi percependo sé stessi con un senso addirittura di disgusto, può generare atteggiamenti sbagliati e dannosi in grandi e piccoli, tanto che la dismorfia può colpire chiunque, ma è più frequente negli adolescenti e nei giovani.
E ancora una volta, la soluzione passa innanzitutto dalla conoscenza e dall’informazione al fine di attuare la prevenzione: è importante comprendere che non si tratta di vanità, ma che può essere una condizione angosciante, causa di ulteriori problemi di salute mentale, come l’ansia e la depressione.
Sebbene le cause non siano completamente chiare, è probabile che, come per molti altri problemi di salute mentale, il dismorfismo corporeo sia causato da uno o da una combinazione di fattori genetici, ma anche ambientali, culturali e relativi alle esperienze pregresse. Già, perché anche le esperienze negative della vita, come il bullismo, l’essere presi in giro, gli abusi e i traumi, come le pressioni o le aspettative relative alla bellezza da parte della società, possono scatenare la dismorfia. Da qui, la necessità di parlarne, e di parlarne proprio a scuola.
L’incontro previsto per martedì prossimo è organizzato a scuola grazie all’accoglienza del preside Giovanni Liccardo in collaborazione con il centro diagnostico San Ciro di Portici – con esperti e consulenti scientifici in prima linea – sotto l’impulso del club Rotary Torre del Greco comuni vesuviani e con la supervisione della professoressa Veronica Varriale, e mira a informare e a sensibilizzare una riflessione chiara e limpida su cosa siano dismorfismo e dismorfofobia, quali siano le loro implicazioni psicologiche e sociali, per prevenire i problemi e i disagi e per stimolare empatia e consapevolezza.
di Nadia Labriola

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“Progetti, Cammini e Cultura nei Monti Lattari”: un’opportunità per i Comuni del Parco. L’ente stanzia 100mila euro

Il Parco Regionale dei Monti Lattari annuncia l’inserimento nel proprio bilancio della nuova misura “Progetti, Cammini e Cultura dei Monti Lattari”. Si tratta di un’importante iniziativa destinata a finanziare progetti presentati dai Comuni del territorio, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale, culturale e storico della zona, con particolare attenzione alla rete sentieristica.

Per l’anno in corso, il fondo complessivo destinato alla misura è pari a 100.000 euro. I Comuni interessati potranno presentare i loro progetti entro il 30 giugno.

“Questa iniziativa rappresenta un passo importante per rafforzare la sinergia tra il Parco e le amministrazioni comunali,” ha dichiarato il Presidente del Parco Regionale dei Monti Lattari, Enzo Peluso, che prosegue: “Vogliamo offrire ai Comuni l’opportunità di sviluppare progetti innovativi che possano valorizzare il nostro territorio, promuovendo il turismo sostenibile, il recupero e la fruizione della sentieristica e la tutela del patrimonio culturale. Insieme possiamo fare la differenza per i nostri Monti Lattari.”

Per facilitare la stesura dei progetti e chiarire gli aspetti tecnici e operativi della misura di finanziamento, il Parco organizzerà nelle prossime settimane un incontro in modalità remota, a cui saranno invitati i Sindaci o loro delegati. “Sarà un momento di confronto prezioso per offrire tutto il supporto necessario e rispondere a eventuali dubbi operativi,” ha aggiunto Peluso.

Continua Peluso: “Confidiamo nella partecipazione attiva dei Comuni per la presentazione di progetti che possano davvero fare la differenza. La collaborazione tra il Parco e le amministrazioni locali è fondamentale per il futuro del nostro straordinario territorio”.

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