“Che libri arrivano sui banchi dei nostri figli?”, la denuncia dell’imprenditore Corrado Matacena

NAPOLI – “Siamo sicuri che per i nostri ragazzi vengano scelti i libri ideali per la loro crescita? Non è che le logiche di mercato siano leggermente… diverse?”. Questa la denuncia di Corrado Matacena, imprenditore attivo nel settore della promozione editoriale da decenni e ideatore di alcuni format di successo come Libri Market.

“In questo periodo – afferma Matacena – siamo in pieno fermento come ad ogni avvio di anno scolastico. E come ogni anno scolastico ci troviamo a dover fare i conti con i soliti problemi”. A quali problemi ci riferiamo? “Semplice: molte insegnanti non guardano nemmeno i cataloghi o sfogliano i libri che proponiamo, ma le loro scelte si orientano su favori e conoscenze”. Cosa vuol dire? “Che più di una volta abbiamo il sospetto, per usare un eufemismo, che alle insegnanti poco interessi di come è strutturato il libro didattico, ma che rappresentanti o presunti tali possano in qualche modo aiutarle in altri ambiti. Ad esempio, regalando libri per i parenti”.

Di illegale non c’è niente, sia chiaro, ma è una questione etica: “Sono 23 anni – spiega Matacena – che operiamo nel settore. Abbiamo accompagnato tanti insegnanti nelle loro scelte con competenza e professionalità e oggi se possiamo permetterci di sbilanciarci è perché abbiamo le spalle forti: siamo tra i primi gruppi in Italia per vendita di libri scolastici per le materne e le elementari”. “Proprio per questo – continua Matacena – vogliamo denunciare con questa lettera aperta ai giornali quella che è la nostra sensazione: le logiche di mercato sono sempre più sbilanciate verso ‘illogiche’, questioni che con la didattica non c’entrano niente”.

“Il nostro invito – conclude Matacena – è quello di mettere di nuovo al centro i bambini. Questo atteggiamento tende a far male solo a loro, che sono il nostro futuro. Speriamo che il nuovo anno scolastico 2018/19 sia orientato su questi principi. Parliamo tanto di merito a tutti i livelli, se non lo applichiamo già nei luoghi deputati all’istruzione non cambieremo mai le cose”.

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Pochi giorni al World Cleanup Day

ROMA – Il 15 settembre in oltre 150 Paesi si celebra il World Cleanup Day, un appuntamento di pulizia globale. Già 17 milioni di persone hanno aderito al movimento globale, ripulendo oltre 500.000 tonnellate di immondizia in tutto il mondo. La strada per risolvere il dramma dello smaltimento o riuso illegale dei rifiuti è lunga e tortuosa, ma le attività di ricerca e sviluppo, oltre che le azioni di pulizia, non si fermano.

Obiettivo della rete è il coinvolgimento del 5 per cento della popolazione mondiale. Un traguardo importante. Per raggiungerlo Let’s Do It! Ha implementato la già ampia rete che si è creata in questi anni di attivismo. Più di cento sono infatti le azioni organizzate lungo tutto lo stivale ed altre si continuano ad aggiungere a pochi giorni dall’appuntamento.

«Mancano pochi giorni al più grande appuntamento di pulizia al mondo, il World Cleanup Day. Più di cento le azioni previste in tutta Italia. Non ci resta che indossare i guanti e andare a pulire. Lo faremo perché vogliamo che il 2018 sia caratterizzato da un cambio di tendenza, rendendo i nostri luoghi più puliti e sani». A dichiararlo il presidente di Let’s Do It! Italy, Vincenzo Capasso.

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Presentazione del Bando Storico – Artistico e Culturale “Il bene torna comune”

Lunedì 17 settembre 2018 ore 10:00 Sala Convegni – Palazzo Ducale Sanchez De Luna Piazza Umberto I – Comune di SANT’ARPINO (Ce)

Saluti Istituzionali
Giuseppe DELL’AVERSANA / Sindaco di Sant’Arpino
Gianni COLELLA / Sindaco di Succivo
Andrea VILLANO / Sindaco di Orta di Atella
Introduce
Arch. Ernesto DI SERIO / Consigliere di Sant’Arpino con delega al Parco Archeologico
Interviene
Dott.ssa Maria Caterina RONCONI / Responsabile Bando Storico-Artistico Fondazione CON IL SUD

Presentazione Bando Storico-artistico e Culturale 2017

Senza dimora: estesi alla Città Metropolitana gli interventi delle Unità di Strada

NAPOLI- “Le attività di supporto, prevenzione e sostegno rivolte ai cittadini senza dimora” informa l’Assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta “continuano anche ad agosto, con una grande novità: quest’anno gli interventi delle Unità di Strada si ampliano, estendendosi nell’area della Città Metropolitana, in base al criterio della vicinanza. 
Spesso, infatti, i nostri operatori non possono intervenire in supporto delle persone segnalate che si trovano al di fuori dei confini territoriali della Città di Napoli: con questo servizio realizzato nell’ambito del “Pon Metro Città Metropolitane”, invece, le Unità di Strada potranno raggiungere i comuni limitrofi in modo da supportare un maggior numero di persone in difficoltà”. I Comuni interessati sono quelli di Casalnuovo, Arzano, Casavatore, Melito, Marano, Quarto, Pozzuoli, San Giorgio, Portici, San Sebastiano, Cercola e Volla. “Queste azioni – spiega la Gaeta- rappresentano un ulteriore tassello fra gli interventi che l’Amministrazione pone in essere per i cittadini più fragili. Soprattutto in vista dell’aumento delle temperature, tra l’altro, necessitano di maggiore cura e sostegno: a questo proposito, voglio ricordare che è possibile contattare la Centrale Operativa Sociale al numero 081/5627027 servizio attivo H24 al quale segnalare la presenza di senza dimora per un immediato aiuto da parte delle Unità Mobili di Strada. “Come Amministrazione – conclude l’Assessore – vogliamo valicare ogni tipo di confine che impedisce di aiutare il prossimo, soprattutto ogni essere umano in difficoltà”.

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Rapporto Unicef-Oms: nel mondo circa 78 milioni di bambini non vengono allattati nella prima ora di vita. «Così c’è un rischio più alto di morte e malattie»

ROMA – Secondo il nuovo rapporto dell’Unicef e dell’Oms Capture the Moment (Cogli l’attimo),è stato stimato che circa 78 milioni di bambini – 3 su 5 – non vengono allattati nella prima ora di vita, essendo così esposti ad un rischio più alto di morte e malattie e avendo meno probabilità di continuare ad essere allattati. La maggior parte di questi bambini è nato in paesi a basso e medio reddito. Secondo il rapporto, i tassi di allattamento nella prima ora dopo la nascita sono più alti in Africa Orientale e Meridionale (65%) e più bassi in Asia Orientale e nel Pacifico (32%). Circa 9 bambini su 10 nati in Burundi, Sri Lanka e Vanuatu sono allattati nella prima ora, rispetto a solo 2 bambini su 10 nati in Azerbaijan, Ciad e Montenegro. Il rapporto – come si legge sul portale dire.it- rileva che i neonati allattati nella prima ora di vita hanno molte più probabilità di sopravvivere. Anche un ritardo di poche ore dopo la nascita può avere conseguenze letali. Il contatto pelle a pelle e l’allattamento al seno stimolano la produzione del latte nella madre, compreso il colostro – chiamato anche ‘primo vaccinò del bambino, estremamente ricco di nutrienti e anticorpi. “Quando si tratta di iniziare ad allattare, il tempismo è tutto. In molti paesi può anche rappresentare una questione di vita o di morte” ha dichiarato Henrietta H. Fore, direttore generale Unicef. “Eppure ogni anno, milioni di neonati non hanno la possibilità di beneficiare dell’allattamento subito dopo la nascita e le ragioni – troppo spesso – sono aspetti che possiamo cambiare. Le madri semplicemente non ricevono abbastanza supporto per allattare nei primi minuti fondamentali dopo la nascita, anche dal personale medico nelle strutture sanitarie”.

“L’allattamento dà ai bambini il miglior inizio di vita possibile” ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms. “Dobbiamo urgentemente aumentare il supporto alle madri – sia che provenga da membri della famiglia, sia da operatori sanitari, datori di lavoro o governi, così che possano dare ai propri bambini l’inizio di vita che meritano”.

Il rapporto, Capture the Moment (Cogli l’attimo), attraverso un’analisi di dati di 76 paesi, ha rilevato che nonostante l’importanza dell’inizio dell’allattamento subito dopo la nascita, troppi neonati vengono lasciati ad aspettare a lungo per diverse motivazioni, che comprendono:

– Alimentazione dei neonati con alimenti o bevande, che includono anche le formule per lattanti: pratiche comuni, come quella di gettare via il colostro, anziani che alimentano i bambini con miele o operatori sanitari che danno ai neonati altro liquidi come acqua e zucchero o formule, ritardano la prima fondamentale poppata del neonato con la madre.

– L’aumento del numero di tagli cesarei: in Egitto, i tassi di taglio cesareo sono più che raddoppiati tra il 2005 e il 2014, dal 20% al 52%. Durante lo stesso periodo, i tassi di allattamento subito dopo la nascita sono diminuiti dal 40% al 27%. Uno studio su 51 paesi mostra che i tassi di allattamento subito dopo la nascita sono sensibilmente più bassi tra i neonati nati da taglio cesareo. In Egitto, solo il 19% dei bambini nati da taglio cesareo viene allattato nella prima ora dalla nascita, rispetto al 39% dei bambini nati con parto naturale.

– Lacune nella qualità delle cure fornite alle madri e ai neonati: secondo il rapporto, la presenza al parto di personale qualificato non sembra incidere sui tassi di allattamento subito dopo la nascita. In 58 paesi tra il 2005 e il 2017, i parti presso i punti nascita sono aumentati di 18 punti percentuali, mentre i tassi di allattamento precoce sono aumentati di 6 punti percentuali. In molti casi, i bambini sono stati separati dalle loro madri immediatamente dopo la nascita e il supporto offerto da operatori sanitari è limitato. In Serbia, il tasso è incrementato di 43 punti percentuali dal 2010 al 2014 grazie agli interventi per migliorare le cure ricevute dalle madri alla nascita.

Gli studi precedenti, citati nel rapporto, mostrano che i neonati che hanno cominciato ad attaccarsi al seno tra la 2a e la 23a ora dopo il parto hanno un rischio più alto del 33% di morire rispetto a quelli allattati nella prima ora dalla nascita. Tra i neonati che hanno cominciato a poppare un giorno dopo (o anche più) la nascita il rischio era alto più del doppio.

Il rapporto – si legge ancora su dire.it- chiede ai governi, donatori e altri decision maker di adottare forti misure legali per limitare la commercializzazione di formule o altri sostituti del latte materno. L’Oms e il Collettivo Mondiale per l’allattamento, guidato dall’Unicef, hanno anche rilasciato la Scheda di Valutazione Globale sull’allattamento 2018, che traccia i progressi delle politiche e dei programmi per l’allattamento. Attraverso la scheda, incoraggiano i paesi a portare avanti politiche e programmi che aiutino tutte le madri ad iniziare ad allattare nella prima ora di vita del loro bambino e a continuare per tutto il tempo che vogliono.

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