21 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Si svolgerà nei giorni 23, 24 e 25 maggio 2025 presso il Centro Ester di Napoli, in via Giambattista Vela 91, la quinta edizione del “Trofeo Pasquale Miele”, torneo calcistico riservato alla categoria Under 14, promosso dalla Scuola Calcio Centro Ester Carioca.
Il memorial, che vedrà coinvolte otto squadre tra le più rappresentative del panorama giovanile italiano, nasce per ricordare Pasquale Miele, figura emblematica del riscatto sociale attraverso il calcio. Allenatore, educatore e guida per intere generazioni, Miele ha saputo usare il pallone come strumento di inclusione, crescita e speranza per i ragazzi dell’area orientale di Napoli.
Il “Trofeo Miele” non sarà soltanto un evento sportivo, ma un importante momento di riflessione e condivisione, che vedrà la partecipazione di autorità locali, famiglie, istruttori e soprattutto dei giovani atleti, veri protagonisti di questa tre giorni all’insegna del fair play, della memoria e del futuro.
“Questo torneo è un atto d’amore verso il nostro territorio e verso chi, come Pasquale Miele, ha dedicato la vita ai ragazzi. Il calcio non è solo uno sport: è una scuola di vita, un’opportunità di crescita e un rifugio sicuro per tanti giovani. Il nostro impegno, oggi come ieri, è quello di continuare a costruire occasioni sane, inclusive e formative per tutti i bambini di Napoli”, ha affermato il patron Pasquale Corvino.
Il ricordo di Pasquale Miele continua a vivere ogni giorno nei sorrisi e nei sogni dei ragazzi che giocano su un campo di calcio non solo per vincere, ma per imparare a diventare persone migliori.
Le squadre partecipanti, divise in due gironi, sono:
Girone A: SSC Napoli, Casertana, Cantera Napoli, Centro Ester
Girone B: Venezia FC, Avellino, ASD Vives Calcio, Real Casarea
📅 Programma delle gare
Venerdì 23 maggio
10:00 – Real Casarea vs Vives (Girone B)
11:00 – Cantera Napoli vs Casertana (Girone A)
12:00 – Centro Ester vs SSC Napoli (Girone A)
14:00 – Venezia vs Avellino (Girone B)
Sabato 24 maggio
9:00 – Centro Ester vs Cantera Napoli (Girone A)
10:00 – Venezia vs Real Casarea (Girone B)
11:00 – SSC Napoli vs Casertana (Girone A)
12:00 – Avellino vs Vives (Girone B)
15:30 – SSC Napoli vs Cantera Napoli (Girone A)
16:30 – Real Casarea vs Avellino (Girone B)
17:30 – Centro Ester vs Casertana (Girone A)
18:30 – Venezia vs Vives (Girone B)
Domenica 25 maggio
9:00 – Semifinale: 1ª Girone A vs 2ª Girone B
10:10 – Semifinale: 1ª Girone B vs 2ª Girone A
11:30 – Finale
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21 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Per una donna con disabilità vittima di violenza chiedere aiuto è un percorso complesso e spesso ostacolato da pregiudizi, barriere fisiche e comunicative. Ancora più difficile è trovare un luogo sicuro e privo di ostacoli in cui poter ricostruire la propria vita. Con il progetto “Artemisia” (Attraverso reti territoriali per l’emersione di situazioni di violenza), un importante passo in avanti è stato compiuto in questa direzione: una casa rifugio gestita dalla Fondazione Somaschi, infatti, è stata adattata per accogliere anche donne con disabilità fisica, sensoriale o cognitiva.
Il progetto, promosso da Fondazione Somaschi Onlus, Fondazione ASPHI Onlus, LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, CEAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà e Fondazione Centro per la Famiglia Card. Carlo Maria Martini, ha come obiettivo quello di far emergere la violenza ai danni delle donne e delle ragazze con disabilità, favorendone così la presa in carico da parte dei Centri antiviolenza (Cav) e, se necessario, al loro inserimento in case rifugio. I risultati del progetto sono stati presentati questa mattina a Palazzo Marino durante il convegno “Nessuna esclusa”.
“Intervenire su un tema complesso come l’emersione della violenza ai danni delle donne con disabilità ha richiesto un lavoro complesso e su diversi fronti: dalla formazione delle operatrici al superamento delle barriere ambientali ancora presenti all’interno delle reti antiviolenza -sottolinea Chiara Sainaghi di Fondazione Somaschi, ente capofila del progetto-. L’esperienza di ‘Artemisia’ ha dimostrato che è possibile rendere le nostre strutture accessibili, non solo da un punto di vista fisico ma anche per quanto riguarda l’informazione e la comunicazione. Il nostro auspicio è che altre realtà, in Lombardia ma non solo, intraprendano lo stesso percorso per un’interconnessione sempre più stretta tra diverse le competenze e i servizi a supporto di tutte le donne. Nessuna esclusa”.
La formazione per fare emergere la violenza
La violenza ai danni delle ragazze e delle donne con disabilità è un fenomeno sommerso e difficile da far emergere: in alcuni casi perché le vittime stesse non sono consapevoli di essere tali, oppure perché dipendono – fisicamente e per l’assistenza – proprio dalla persona che abusa di loro. Oppure, ancora perché non vengono credute quando chiedono aiuto. Per questo, la prima cosa da fare è formare le operatrici dei Cav e quanti lavorano con le persone con disabilità su come riconoscere i campanelli d’allarme.
L’attività di formazione messa in campo dal progetto “Artemisia” ha permesso di raggiungere un primo importante risultato: tra il 2023 e il 2024 c’è stato un aumento significativo (+43%) delle donne con disabilità che si sono rivolte ai Cav di Milano e dell’hinterland gestiti dalle associazioni coinvolte nel progetto. Il numero delle donne con disabilità prese in carico è passato dalle 41 del 2023 (su un totale di 691, pari al 5,9% del totale) alle 59 del 2024 (su un totale di 782, pari al 7,5% del totale). A queste ne vanno aggiunte altre 17, seguite dal consultorio familiare della Fondazione Centro per la famiglia Card. Carlo Maria Martini.
Una casa rifugio per tutte le donne
Nelle scorse settimane si sono conclusi gli interventi per rendere accessibile alle donne con disabilità una casa rifugio gestita dalla Fondazione Somaschi. Sono state innanzitutto rimosse le barriere architettoniche che rendevano complicato accedervi e muoversi al suo interno: in cucina, ad esempio, sono stati installati un set di fornelli e un lavandino sospesi, che possono essere utilizzati anche da chi si trova in sedia a rotelle. Mentre il piano di lavoro si alza e si abbassa grazie a un sistema di domotica a comando vocale, che ne permette un uso agevole da parte di tutte le abitanti della casa.
L’installazione di montascale, bagni e docce accessibili è un altro accorgimento dedicato a chi ha una disabilità motoria. A terra sono stati posizionati dei loges per guidare le donne cieche che si orientano con il bastone, mentre per le donne con disabilità uditiva che comunicano attraverso la lingua italiana dei segni (LIS) è previsto l’intervento di un’interprete formata. Le operatrici, inoltre, sono state formate all’uso della Comunicazione alternativa aumentativa (Caa) per poter interagire in maniera semplice e chiara con chi ha una disabilità di tipo cognitivo.
“Linee d’indirizzo” per replicare questa esperienza
Il lavoro svolto nei tre anni progetto per migliorare l’accessibilità di Cav e Case rifugio è confluito all’interno delle “Linee di indirizzo” che “Artemisia” mette a disposizione di tutte le realtà impegnate in questo ambito. Il documento contiene informazioni utili per rendere accessibili e fruibili alle donne e alle ragazze con disabilità vittime di violenze gli spazi fisici e per garantire l’accesso alle informazioni; realizzando, ad esempio, testi in formato easy to read o costruendo siti internet fruibili a chi ha una disabilità sensoriale.
Nell’esperienza di “Artemisia”, ad esempio, sono state sviluppate delle tabelle di comunicazione semplificata analogica (attraverso disegni e immagini) che sono poi state inserite in tabelle di comunicazione digitali presenti su tablet che le operatrici hanno iniziato a utilizzare. Infine, all’interno delle Linee guida è stato inserito un questionario di autovalutazione che può essere utilizzato dalle operatrici del singolo Cav per verificare l’accessibilità della struttura registrando la presenza o meno di barriere architettoniche, di segnaletica interna e di bagni accessibili. Uno strumento utile da cui partire per valutare quali interventi mettere in atto.
Il contributo di Regione Lombardia
Durante il convegno Alessia Belgiovine, referente dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio e delle Case di accoglienza di Regione Lombardia, ha ribadito l’impegno di Regione in questo ambito. In particolare, ha ricordato la misura “Vicini a ogni donna” che prevede la destinazione di 3,68 milioni di euro per finanziare interventi di potenziamento dei servizi o di ristrutturazione per individuare Centri antiviolenza e Case rifugio specializzati nella presa in carico di donne con disabilità in situazioni di violenza.
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21 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
L’Intelligenza Artificiale al servizio della sicurezza sul lavoro, sia nel momento formativo dei dipendenti con l’ausilio di strumenti come la realtà aumentata, sia durante le loro mansioni attraverso app e dispositivi di protezione in grado di monitorare l’effettiva applicazione di tutte le norme. Obiettivo dichiarato: ridurre in maniera significativa le cosiddette morti bianche, oltre mille nel 2024 e con un trend simile anche quest’anno. Sono stati i temi al centro del convegno “L’innovazione al servizio della prevenzione. Dagli adempimenti ai provvedimenti: una nuova prospettiva nell’approccio alla sicurezza sul lavoro”, organizzato da Con.forma con il supporto logistico e operativo di Vialab che si è tenuto all’Area Asi di Caserta.
Alla tavola rotonda presieduta e moderata dal presidente di Con.forma Domenico Gallo, sono intervenuti l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, il Direttore centrale della Prevenzione Inail Ester Rotoli, il Direttore dell’Ispettorato del lavoro area metropolitana di Napoli Giuseppe Cantisano, l’amministratore di Vialab Group Vincenzo Iavarone, dopo i saluti istituzionali dell’amministratrice del Consorzio ex 3M Angela Marchese. «In questa area industriale l’apertura di nuove attività è molto più di un traguardo, è una promessa di continuare ad investire nel territorio, nelle persone e nella qualità del lavoro». Ha detto la numero uno dell’area Asi Caserta, tagliando il nastro dei nuovi uffici di Vialab. Durante l’evento sono intervenuti anche Andrea Rossi ideatore dell’app AR Check-In, un’applicazione che monitora la corretta esecuzione delle procedure di sicurezza, e Lidano Lunghi ideatore del Casco Cascam, che aiuta a monitorare i parametri biologici del lavoratore e chimico/fisici dell’ambiente di lavoro.
Il “padre” del decreto legislativo 81 del 2008, l’ex ministro Cesare Damiano, ha parlato di digitalizzazione dei processi produttivi. «La domanda è se i nuovi strumenti tecnologici possono aiutare al fine di diminuire le morti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali». Si è chiesto, rispondendo: «Penso che le opportunità ci siano perché sono già sperimentate molte di queste tecnologie. Il mio sogno è quello del cantiere digitale, l’ingresso con un badge, l’utilizzo dei sensori nei dispositivi di protezione individuale per fare in modo che le squadre di lavoratori utilizzino effettivamente tutti questi dispositivi. Poi possiamo avere l’airbag di caduta o l’allarme per l’uomo isolato». Specificando: «Insieme ai sindacati bisognerebbe far capire che l’uso dell’intelligenza artificiale non serve a controllare il lavoratore ma l’utilizzo di tutte le regole e i dispositivi per salvaguardarne l’integrità psicofisica».
Per Ester Rotoli bisogna parlare di «approccio umanistico all’introduzione del digitale». Secondo il Direttore centrale della Prevenzione Inail: «Non dobbiamo perdere di vista la visione della centralità dell’uomo. Le tecnologie digitali, che sicuramente possono realizzare condizioni di migliore salute e sicurezza, devono essere applicate in modo tale da non creare un digital device. Dobbiamo trovare il modo attraverso cui rendere inclusiva l’innovazione digitale nei processi produttivi. Questo si fa con tanta formazione, sia in aula sia esperienziale. E in quest’ultimo caso le tecnologie digitali aiutano: la realtà aumentata può riprodurre condizioni di rischio che si possono verificare».
Sul fronte del controllo, il Direttore dell’ispettorato del lavoro Area metropolitana di Napoli ha spiegato che il suo ente «non è soltanto un organo che fa repressione, ma vigilanza che va nell’ottica della prevenzione. Fare controlli – ha detto Giuseppe Cantisano – vuol dire anche far sì che aumenta quella che è la cultura della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è possibile avere ancora oggi tre morti al giorno per motivi di sicurezza».
Soddisfazione espressa dal presidente Domenico Gallo che ha commentato: «È una giornata ricca di interventi molto pregni di sostanza. La dottoressa Rotoli ci ha fatto capire quanto l’Inail sia vicina alle imprese e ai lavoratori, il direttore Cantisano ci ha palesato l’importanza della collaborazione tra tutti i soggetti, dai lavoratori ai datori di lavoro, fino agli organi di vigilanza. Con l’onorevole Damiano abbiamo ripercorso le tappe che hanno portato al decreto 81. Inoltre – ha continuato il numero uno di Con.forma – abbiamo visto una dimostrazione della realtà virtuale applicata alla formazione. Infine, ho presentato il chatbot che sarà presente sul nostro sito a beneficio degli associati che potranno porre tutte le domande per avere chiarimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro».
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20 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Un centro per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di pazienti affetti da D.C.A. (disturbi del comportamento alimentare), dove si possa fare anche ricerca specifica per un nuovo farmaco ad aziono protettiva a largo spettro.
L’associazione Arcobaleno Sole Cuore Amore lancia una raccolta fondi, attraverso la piattaforma Crowdnet, con l’obiettivo di proseguire la sua attività di prevenzione dei Disturbi dei Comportamento Alimentare.
Da tempo l’associazione è impegnata a diffondere una maggiore consapevolezza dei disturbi alimentari e si è fatta promotrice di vari progetti di prevenzione.
Questo progetto, portato avanti in partenariato con la facoltà di Biologia dell’Università degli Studi Link si pone come obiettivo la realizzazione di un centro terapeutico per la prevenzione e cura dei pazienti affetti da D.C.A.
Allo stesso tempo, il centro diventa il luogo dove sperimentare la ricerca di un nutraceutico /farmaco ad azione protettiva largo spettro, da utilizzare come coadiuvante in pazienti affetti da D.C.A. e oncologici sottoposti a terapia antitumorali classiche. Il farmaco diventa così protettivo in soggetti esposti a rischio tumori per abitudini alimentari e comportamentali.
L’obiettivo economico da raggiungere è di 10mila euro. Arcobaleno Sole Cuore Amore ODV ha scelto Crowdnet, la piattaforma di CSV Napoli che promuove la responsabilità sociale condivisa e la cultura del dono.
Qui il link con le info per donare
https://crowdnet.it/causes/aiutiamoci-a-salvarli/
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20 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Il Parco Archeologico di Ercolano annuncia la propria partecipazione all’iniziativa nazionale ArtBonus, promossa dal Ministero della Cultura, che consente a cittadini e imprese di sostenere attivamente il patrimonio culturale italiano attraverso erogazioni liberali.
Per l’anno 2025, chi vorrà erogare un contributo per il sito di Ercolano, troverà sul sito Artbonus il titolo: “Sostegno alle attività del Parco Archeologico di Ercolano per l’anno 2025”, l’iniziativa mira a rafforzare le azioni di tutela, valorizzazione, ricerca e fruizione del sito, nell’ottica di una gestione sostenibile e partecipata del patrimonio culturale.
Grazie all’ArtBonus, chiunque – privati, aziende, enti – può contribuire direttamente alla tutela e valorizzazione del sito archeologico di Ercolano, beneficiando di un credito d’imposta pari al 65% dell’importo donato. Una concreta opportunità per partecipare al futuro del Parco e alla conservazione di uno dei luoghi più straordinari dell’antichità romana.
Inoltre, è possibile sostenere il Parco Archeologico di Ercolano anche attraverso la destinazione del 5×1000 dell’IRPEF: un gesto semplice e senza costi aggiuntivi, che permette di trasformare una scelta fiscale in un investimento culturale – inserisci il Codice Fiscale del Parco Archeologico di Ercolano 95234870632.
Ogni contributo, piccolo o grande, rappresenta un gesto d’amore verso la storia, l’arte e la bellezza. I fondi raccolti saranno impiegati per interventi di restauro, progetti educativi, miglioramento dei servizi al pubblico e valorizzazione del sito.
Sostenere il Parco di Ercolano significa diventare protagonisti della sua storia millenaria e contribuire alla sua trasmissione alle future generazioni.
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