Fabula, legalità, azione civile e valorizzazione dei beni comuni

La comunità atellana prova a reagire a poche settimane dai due gesti vandalici e intimidatori di inaudita violenza perpetrati ai danni dell’ex Municipio di Atella di Napoli, forte simbolo di identità territoriale. Dopo il flash mob #AmoAtella, proprio all’interno  dell’ex Municipio di Atella, è prevista, per stasera alle 17.30 nell’ ex Municipio di Atella, la presentazione del progetto “Fabula – Laboratorio di Comunità. Legalità, azione civile e valorizzazione dei beni comuni”. Fabula è uno dei sette interventi sostenuti da Fondazione con il Sud in tutto il Mezzogiorno, nell’ambito del bando storico artistico culturale “il bene torna comune”. Prevede uno sviluppo triennale e coinvolge i partner: Terra Felix, F2Lab, Creactivitas – Creative Economy Lab, Polo Museale della Campania, Cantiere Giovani, Coordinamento Sviluppo Locale, FederHand/Fish Campania onlus, Il Colibrì, Istituto Studi Atellani, Pro Loco Sant’Arpino, Social Techno. Il progetto, in particolare, è finalizzato alla riattivazione dell’ex Municipio di Atella trasformandolo nel Salotto della Città Atellana attraverso il trasferimento in esso del Museo Archeologico di Atella e l’attivazione di una serie di servizi ed eventi di particolare spessore sociale e culturale. Con “Fabula”, dunque, l’ex Municipio torna ad essere un bene comune fruibile diventando uno spazio polifunzionale di grande aggregazione non solo della popolazione locale. 

All’iniziativa,  coordinata dal caporedattore di Avvenire Toni Mira, porteranno il loro saluto i sindaci dei comuni proprietari della struttura: Giuseppe dell’Aversana (Sant’Arpino), Gianni Colella (Succivo), Andrea Villano (Orta di Atella). Interverranno inoltre: Antonio Pascale, cooperativa Terra felix; Anna Imponente, direttore del Polo Museale della Campania; Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; Antonello Ardituro, magistrato e consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura; Vanessa Pallucchi, vicepresidente di Legambiente nazionale; Anna Ceprano, presidente Legacoop Campania; Stefano Consiglio, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II di Napoli. A concludere sarà Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud.  Saranno presenti anche il Questore e il Prefetto di Caserta, rispettivamente Antonio Borrelli e Raffaele Ruberto;  il Presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca; i rappresentanti del Centro Servizi al Volontariato di Napoli e Caserta, del Comitato Don Peppe Diana, di Libera – Coordinamento Provinciale di Caserta. A fine serata sarà firmato l’appello al Governatore della Campania Vincenzo De Luca per avviare azioni di contrasto alla camorra necessarie per il riscatto e la rinascita civile del territorio di Atella. L’evento, tra l’altro, è una tappa straordinaria del Festival dell’impegno civile, promosso dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera Coordinamento Provinciale di Caserta

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Campi di volontariato a Castel San Giorgio

Nuove Prospettive onlus, con il partenariato di Segnali Di Vita onlus entrambe di Roccapiemonte (Salerni) organizzano il ” Campo di Volontariato OVER 18 “, attività sostenuta dal Centro Servizi per il Volontariato di Salerno.

Il Campo di Volontariato si terrà dal 5 al 8 agosto a Castel San Giorgio presso l’area verde de “La Fioravante”, l’attività verrà svolta in loco con anche escursioni e si dormirà in tenda.

Quattro giorni ricchi di importanti momenti che formeranno i potenziali o già volontari che decideranno di partecipare, rafforzando così l’identità sociale del cittadino o volontario già attivo.

L’attività è rivolta a tutti gli OVER 18 ed è gratuita, ha come obiettivo la PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO.

L’attività prevede la realizzazione di percorsi di conoscenza e di vicinanza al volontariato utili non solo a far interagire i partecipanti con chi opera su e nel territorio, quanto ad orientare gli stessi, attraverso un’esperienza diretta, alle attività messe in campo quotidianamente dalle organizzazioni del Terzo Settore.
I percorsi previsti devono utilizzare metodologie esperienziali ed essere in grado di potenziare il rapporto che la comunità ha con l’impegno volontario, valorizzando il punto vista di ciascuno e le sensibilità individuali e collettive sui temi della prossimità, dell’impegno civico e della solidarietà.

In allegato il link dell’evento su Facebook

https://www.facebook.com/events/1321969357978440/

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“Volley anch’io”, lo sport come inclusione sociale

«La nostra idea era quella di creare un micromondo di persone che stanno bene insieme, ed è questo anche il nostro modo di vedere lo sport», Angela De Nuzzo, ci descrive come nasce Casa d’Or, l’associazione di pallavolo creata dalle mamme. Cinque anni fa, un gruppo di genitori, 15 atleti ed ex, accomunati dalla passione della pallavolo decidono di regalare ai propri figli, e ai ragazzi del quartiere, una nuova occasione di crescita, basato sulla condivisione di ideali.
Una scuola di pallavolo, dove non è importante il talento, o essere bravi, ma è fondamentale la volontà di imparare le regole di uno sport e crescere in un ambiente sano.
Quest’anno la Volley Casa d’Or ha lanciato un progetto di inclusione, unico sul territorio a nord di Napoli. Attraverso accordi di partenariato con tre scuole di Casoria e di Casavatore. “Volley anch’io”, con la collaborazione di presidi e professori di educazione fisica, si sono individuati bambini e ragazzi tra la scuola primaria e secondaria, quindi dagli 8 ai 12 anni, che dimostravano particolare interesse ad imparare la pallavolo. Come criterio di selezione si è data priorità a chi non aveva mai svolto attività fisica extrascolastica. Quest’ultimo indice del fatto che probabilmente pur essendo appassionati di sport, non potevano sostenerne le spese. Allo stesso tempo la scuola ha intrapreso una battaglia contro il bullismo. Spiega Angela De Nuzzo: «L’inclusione è garanzia che anche chi ha difficoltà di inserimento, sentendosi parte di un gruppo, può diventare più forte». Da qui si sono organizzati incontri con i bambini, supportati da psicologi e figure professionali, per comprendere ed eventualmente debellare ogni problematica legata al bullismo. Solidarietà, amicizia e rispetto, questi sono gli elementi fondamentali della nuova realtà sportiva casoriana. Il paradosso è che tutte le associazioni sportive della città sono costrette ad appoggiarsi alle scuole per gli allenamenti. Conclude Angela: «Ci auguriamo che da settembre anche le associazioni del territorio potranno usufruire del Palacasoria, il palazzetto dello sport simbolo delle Universiadi».

di Elena Petruccelli

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Antimafia, diritti delle donne e Lgbtq+: l’appello che parte da Napoli

Il dialogo è il punto di partenza, è la base per comprendere come intraprendere un percorso comune e “Connettere i puntini”, è questo, infatti, il nome che è stato dato al progetto voluto da GenPol (Gender &Policy Insights), Cambridge Centre for Social Innovation, La Cooperativa sociale Giancarlo Siani e ALFI-Associazione Lesbica Femminista Italiana che hanno riunito 25 associazioni per partecipare a tre incontri con il fine ultimo di fare formazione su questioni di genere, antimafia e tematiche ambientali. «Il progetto parte dall’idea che le battaglie di giustizia sociale, a cominciare da quelle per l’emancipazione femminile e i diritti civili e dalle lotte di liberazione dal giogo mafioso, siano inscindibilmente legate – afferma Lilia Giugni, ricercatrice all’Università di Cambridge e direttrice del think tank GenPol – Gender & Policy Insights. – Si tratta di connettere i puntini, da cui il titolo del progetto. Auspichiamo che il nostro primo meeting rappresenti un volano per nuove connessioni con ulteriori realtà del Sud Italia».

LE ASSOCIAZIONI – La call-to action è partita proprio da Napoli. L’incontro si è svolto venerdì 12 luglio nella Biblioteca Storica della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università Federico II di Napoli. Tra le associazioni presenti: Associazione Antigone, Cooperativa Lazzarelle, Associazione Trerrote, Associazione Maestri di Strada, Rain Arcigay Caserta, Associazione Apple Pie: l’amore merita LGBT+, Associazione Dream Team – Donne in rete, Arcigay “Antinoo” Napoli, Consulta pari opportunità del Comune di Portici, Spazio Donna, Associazione Nostos Teatro, Associazione Mani Tese Campania, Arci Ragazzi Portici e Collettivo Lgbtqi* Napoli, oltre ad esponenti del movimento per i beni comuni e per la finanza etica . L’incontro di Napoli rappresenta il primo di tre appuntamenti che, nel Sud Italia, permetteranno alle realtà presenti di condividere e ampliare conoscenze e risorse nell’ambito della lotta contro la mafia, alla prevenzione della violenza di genere e ai diritti LGBTQ.

COOP – «L’obiettivo è sensibilizzare gruppi e individui attivi nel sociale, nella promozione culturale e nella tutela dell’ambiente in territori a forte presenza mafiosa rispetto a questioni legate ai diritti delle donne, ai diritti LGBTQ+ e alla violenza di genere – aggiunge Giuseppe Scognamiglio, Presidente della Cooperativa G. Siani. – Per fare questo, mettiamo a disposizione la nostra esperienza nel campo dell’anti-mafia e del sociale». Tra le attività della giornata: presentazioni e testimonianze delle realtà chiamate a confrontarsi, sessioni interattive e partecipate per stimolare riflessioni sulle connessioni tra diverse forme di attivismo e tra differenti battaglie di emancipazione.

di Lea Cicelyn

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Un murale per Salvo D’Acquisto: «Un esempio per i giovani»

«Il murale dedicato a mio fratello sia esempio di speranza e monito per i giovani del Rione Sanità, dove sono stati sradicati clan grazie al processo di riqualificazione in atto tuttora, ma anche per i giovani degli altri quartieri di Napoli». Alessandro è il fratello di Salvo D’Acquisto e insieme ad altri familiari è intervenuto al taglio del nastro dell’opera di street art realizzata da Corrado La Mattina in piazzetta Stella, che raffigura il carabiniere ucciso dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Alla cerimonia hanno partecipato il comandante della compagnia Stella Francesco Cinnirella, il comandante della legione Campania Maurizio Stefanizzi, il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani, il rettore del santuario di Santa Maria della Stella padre Fulvio Montisanti e il presidente dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco Ciro Taranto. Aveva appena 23 anni quando fu fucilato dai nazisti, a Torre Perla di Palidoro, a Fiumicino. Era il 23 settembre 1943, quando il vice brigadiere dell’Arma dei carabinieri Salvo D’Acquisto sacrificò la sua vita per salvare un gruppo di 22 civili durante un rastrellamento delle truppe tedesche. Un gesto eroico che gli valse la medaglia d’oro al valor militare alla memoria e che, oggi, si rinnova nel murale che gli è stato dedicato in piazzetta Stella, dove ha sede la stazione locale dei carabinieri. «Ricordare qui mio fratello è significativo, oltre che per la presenza della stazione dei carabinieri, perché qui c’è il cuore di Napoli, un rione come la Sanità che ha tanti problemi, atavici, ma sta rinascendo – dichiara Alessandro D’Acquisto – pur abitando al Vomero vengo spesso a prendere il caffè in un bar del quartiere, dove mi avevano detto che era stata fatta un’opera di street art dedicata a mio fratello. Per me è motivo di commozione, perché la figura di Salvo viene additata ai giovani per la speranza in un mondo migliore. Come San Francesco che sacrificò tutti i suoi beni, mio fratello sacrificò la vita e come i Salesiani, dove lui studiò, sono severi, così coloro che hanno responsabilità devono avere un tenore di vita che sia consono alle esigenze della nuova società». «Ho voluto raffigurare la grandezza del suo gesto che cresce sempre di più – spiega La Mattina, autore del murale – dal ritratto centrale in bianco e nero parte la sua silhouette, che simboleggia il gesto di protezione che lui fece nei confronti dei 22 civili che salvò. Quella stessa silhouette cresce a formare altre mani che rappresentano il numero di quei civili. Stessa cosa accade tra il volto e il suo ingrandimento sulla sinistra, dove ho voluto riprodurre l’uomo e poi il valore alla memoria con una figura che diventa più grande per proteggere gli altri». «Questo non è solo un murale – dice Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità – ma un ulteriore tassello per la riqualificazione della piazzetta, insieme al potenziamento dell’illuminazione, alle giostre per i bambini e al rifacimento del manto stradale. Ed è maggiormente importante – aggiunge – perché l’opera nasce in un rione dove la subcultura camorristica è endemica e a volte non è facile sradicarla. Ma in questi due anni siamo riusciti insieme alle forze dell’ordine a debellare due clan e a ridare dignità al quartiere».

di Giuliana Covella

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