Dinamici, in buona salute, autonomi, tecnologici, sportivi, viaggiatori, ma soprattutto ottimisti e con uno sguardo al domani: questi sono gli over 65 del terzo millennio secondo quanto descritto dalla ricerca “Over 65: una vita a colori” commissionata da BNP Paribas Cardif ad AstraRicerche. Oggi, secondo l’Istat, gli Over 65 sono circa 13.672.000, pari al 22,6% della popolazione attuale, e sono destinati a crescere (34% entro il 2050), ma sono molto cambiati rispetto ai loro coetanei di soli vent’anni fa. Ma per favore, non chiamateli anziani.
Chi pensa che i Senior non siano tecnologici deve innanzitutto ricredersi: amano la tecnologia e la utilizzano. Oltre quattro su dieci dichiara di “amarla”, e questo grazie anche ai nuovi device diventati più semplici e intuitivi da usare. Una categoria, quindi, sempre più smartnei confronti di internet, dei social networks e degli smartphone, con il 66,2% che dichiara di utilizzarli in modo autonomo e il 57,1% che ha particolarmente apprezzato l’avvento dei social network perché li rende meno isolati. Certo, non sono loro a essere innovatori (solo il 12,5% ritiene di esserlo), non è il loro compito, ma sono ben disponibili a mettersi in gioco e imparare.
Ma non finisce qui: i Senior odierni si definiscono dinamici e attivi e, oltre alle faccende domestiche e alla cura della casa, non rinunciano alle attività che li rendono felici, come viaggiare (54,2%), prendersi cura di sé (49,1%), praticare attività ludico-sportive (45,7%) o culturali (43,4%). C’è chi frequenta un corso di ballo, chi è iscritto a corsi di natura artistica, chi va a teatro o chi preferisce studiare.
Una maggiore dinamicità comporta, ovviamente, un maggiore rischio per la propria incolumità. Quali sono le principali paure? Ai primi posti rientrano la paura di cadere in casa causandosi fratture o altri danni rilevanti (per il 50,2%) e l’insorgere di piccoli acciacchi che impedirebbero di frequentare un corso o un programma a cui ci è iscritti (47%). Ma si sono anche timori non legati all’ambito salute, come subire furti o aggressioni nella propria abitazione (42,9%) o avere un imprevisto che fa annullare o interrompere un viaggio (35,8%).
Hanno forti valori e ideali (per il 56,2%) e uno «sguardo al futuro» più che al passato, con una vita ancora da vivere. Si reputano curiosi (47,8%), ottimisti (44,1%), capaci di invecchiare serenamente (60,8%) e alcuni sono desiderosi di fare nuove esperienze (29,6%).
Se la maggior parte si augura in futuro di poter fare le stesse attività che svolge oggi, c’è, infatti, anche il 35,2% che auspica di poterle fare con maggiore serenità e il 4,5% addirittura di ampliarle nei prossimi 5 anni prevedendo più viaggi (+13,7 p.p. al 67,9%), più attività ludico-sportive (+4,9 p.p.) e culturali (+6,4 p.p.).
In sintesi, è prima generazione di questa fascia d’età che progetta concretamente un futuro. Non mancano, però, dei lati più critici, come il basso livello di felicità e il sentirsi poco ammirati, la possibilità che loro condizione di salute possa peggiorare, oltre che considerarsi un peso per le casse dello stato (ma non per le famiglie).
“Era importante fotografare gli Over 65 nella società odierna, il loro nuovo ruolo, i nuovi bisogni, le diverse aspettative rispetto ai coetanei del passato, e dare la dovuta attenzione a un gruppo sociale oggi altrettanto importante, così da rappresentare un nuovo target a cui si stanno interessando molte industries”, afferma Isabella Fumagalli, Amministratore Delegato di BNP Paribas Cardif in Italia.
“Nel settore assicurativo, la longevità, il miglior stato di salute, la tecnologia e la dimestichezza nell’utilizzo della stessa dei Senior hanno cambiato il paradigma di consumo e di offerta. Si sono creati nuovi modelli di prodotto e di servizio, fino a qualche anno fa impensabili, che coniugano gli obiettivi di business con il ruolo sociale su cui si basa l’assicurazione. Oggi possiamo, ad esempio, sviluppare soluzioni innovative e sostenibili dedicate agli Over 65 nel campo della mobilità, dei viaggi, della salute, della smart home, semplicemente attraverso un’app.”
Danila Navarra
vi scriviamo per invitarvi all’inaugurazione della nuova sede dell’associazione YaBasta!-Restiamo Umani che si terrà domenica 15 Aprile alle ore 10.30 in Corso Umberto I n.51.
La nostra associazione si sta avvicinando ai dieci anni di attività e in questo periodo abbiamo sempre mantenuto aperti degli spazi di solidarietà, cultura e aggregazione. Questa nuova sede, la casetta YaBasta!, risponde proprio all’esigenza di avere uno strumento più funzionale e adatto ad ospitare le nostre attività di mutualismo: dal doposcuola gratuito, al corso di Italiano per stranieri gratuito, al laboratorio di musica gratuito e al tempo stesso riuscire ad aprire uno spazio di aggregazione e discussione a disposizione della cittadinanza.
Per rispondere a questa duplice esigenza abbiamo quindi deciso di dar vita a questo nuovo spazio che pensiamo come un luogo aperto e a disposizione di tutte le buone pratiche che abbondano sul territorio e che spesso non vengono valorizzate per l’assenza di strutture adeguate o realmente accessibili.
Vi invitiamo quindi ad inaugurare con noi la nuova sede e a dare gambe a questo nuovo percorso costruito in direzione ostinata e contraria nei confronti di un mondo che ci vuole sempre più egoisti, indifferenti e individualisti. In questo tempo in cui gli stati alzano muri, costruiscono frontiere e respingono innocenti noi abbiamo deciso di aprire una casa. Una casetta che sarà sempre pronta ad accogliere tutti i sognatori che credono nell’altro mondo possibile!
L’Associazione Sanitansamble indice un nuovo bando per l’ampliamento delle attività formative e musicali già esistenti per l’Orchestra Giovanile Sanitansamble. Giovani talenti di età compresa tra i 14 e i 21 anni potranno essere accolti e ricevere una formazione musicale e orchestrale nell’ambito di un progetto dall’alto valore formativo e culturale. In particolare, si ricercano strumentisti per le seguenti sezioni:
– n° 13 Archi (6 violini, 3 viole, 2 violoncelli, 2 contrabbassi);
– n° 12 Fiati (3 oboi, 1 corno, 2 fagotti, 2 flauti, 2 clarinetti, 2 trombe).
Le domande di ammissione alle selezioni dovranno pervenire nei termini e con le modalità del bando entro le ore 20:00 di sabato 30 aprile 2018. Le selezioni si svolgeranno il giorno sabato 5 maggio dalle ore 9:00 presso la Basilica di San Severo Fuori le Mura, in Piazzetta San Severo a Capodimonte 81 a Napoli. Sanitansamble aderisce al Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia. Il bando, promosso in collaborazione con l’Associazione L’Altra Napoli Onlus e la Fondazione San Gennaro, è possibile scaricarlo dai seguenti siti: sanitansamble.italtranapoli.itfondazionesangennaro.org
ROMA- Amnesty International presenta l’indagine, realizzata in collaborazione con Doxa, “Gli italiani e le discriminazioni” e spiega cosa ne pensa il Paese dell’incidenza in Italia e nel mondo dei fenomeni di violenza di genere, omofobia, bullismo. Lo studio, realizzato su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta (18-70 anni), è stato presentato dall’organizzazione che dà così il via alla campagna di raccolta fondi con il 5×1000. I dati emersi su queste forme di discriminazione non sono incoraggianti. Per sei italiani su dieci la violenza sulle donne è aumentata in questi ultimi anni e sempre più spesso si sentono notizie in cui si parla di femminicidio. Ma, a pensarla così, sono quasi 7 donne su 10, contro il 50% degli uomini. C’è un restante 40% di italiani per i quali il fenomeno è rimasto invariato e che se ne parla di più in ragione dello spazio che a determinate notizie viene dato da media e social media. A minimizzare il problema sono soprattutto gli uomini: il 47 per cento di loro risponde così contro il 30% delle donne. “Le discriminazioni, in ogni loro forma, sono ancora oggi all’ordine del giorno e sappiamo che c’è ancora tanto da fare” dichiara Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Che sottolinea come dall’indagine Doxa emerga una maggiore consapevolezza degli italiani, che iniziano a vedere il problema. Valutazioni confermate dai preoccupanti dati sulle discriminazioni in Italia. Infatti, nel 2017, dei 355 omicidi commessi, 140 sono femminicidi. Di fatto, sebbene il numero degli omicidi commessi nell’ultimo anno sia diminuito dell’11% dal 2016 e del 25% negli ultimi 4 anni, il numero dei femminicidi è rimasto invariato. Ma le donne non sono le uniche a subire discriminazioni.
LE DISCRIMINAZIONI BASATE SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE – Il 61,3% dei cittadini tra i 18 e i 74 anni ritiene che in Italia gli omosessuali siano molto o abbastanza discriminati. D’altronde è stato oggetto di insulti e umiliazioni il 35,5% della popolazione Lgbti contro il 25,8% degli eterosessuali. E, in generale, il 40,3% delle persone Lgbti afferma di essere stato discriminato nel corso della vita, il 24% a scuola o in università mentre il 22% sul posto di lavoro. La consapevolezza c’è, ma anche un evidente retaggio culturale che continua a camminare in direzione opposta. Questo, infatti, è il Paese dove il 55,9% si dichiara d’accordo con l’affermazione “se gli omosessuali fossero più discreti sarebbero meglio accettati”, mentre per il 29,7% “la cosa migliore per un omosessuale è non dire agli altri di esserlo”. L’Italia è spaccata. “La legge che istituisce le unioni civili per le coppie formate da persone dello stesso sesso, approvata a maggio 2016 dal Parlamento – spiega l’indagine – è considerata come un passo di civiltà per un italiano su due, che vede un reale cambiamento nei diritti delle persone omosessuali negli ultimi anni”. L’86% degli italiani pensa che le persone omosessuali debbano avere gli stessi diritti degli altri, dato in aumento rispetto al 72% di una ricerca pubblicata nel 2016. Ma per le coppie omosessuali c’è ancora tanto da fare e questo viene confermato da un italiano su cinque per cui, nonostante i progressi fatti, le coppie omosessuali sono ancora vittime di omofobia.
LA PAURA DEL BULLISMO – In molti casi, discriminazioni e violazioni dei diritti umani avvengono già tra i ragazzi. Altro fenomeno in crescita, infatti, secondo sette italiani su dieci, è quello del bullismo. Quasi la metà degli intervistati (45%) pensa che si sia verificato un incremento del fenomeno proprio a causa della grande cassa di risonanza fornita dai social media. Un ulteriore 26% crede che la crescita sia dovuta al costante clima di incitamento all’odio e alla discriminazione presente sui media. Per un italiano su quattro, invece, il bullismo è sempre stato presente e non ci sono differenze sostanziali rispetto al passato, se non un incremento delle denunce. La verità è che in Italia, un ragazzo o una ragazza su due, tra gli 11 e i 17 anni, ha subìto episodi di bullismo e circa il 20% ne è vittima assidua, cioè subisce prepotenze più volte al mese. Se il bullismo non è un fenomeno nuovo, sicuramente lo è il cyberbullismo. Secondo i dati Istat, il 22% dei ragazzi italiani che utilizzano Internet e smartphone (oltre il 90%) sono derisi e umiliati in rete. Per quasi il 6%, più di 210mila di loro, ciò avviene più volte al mese.
Anche quest’anno al fianco di Amnesty International a sostegno della campagna e della lotta alle discriminazioni c’è chef Rubio, artefice di ricette di solidarietà per persone e situazioni disagiate, dal ‘pasto sospeso’ per migranti e indigenti alle lezioni di cucina in carcere per i detenuti. “Confermo la mia scelta – spiega – perché la tutela dei diritti umani riguarda tutti noi ed è fondamentale continuare nelle grandi battaglie per affermare i diritti di chi non ha voce, sia in Italia che nel mondo”.
NAPOLI- Presentato lo spot ufficiale del Napoli Bike Festival. Protagoniste le bici chopper dal design unico, realizzate delle sapienti doti artigiane di Carmine Spiniello, produttore e collezionista di bici custom, guidate da una simpatica comitiva di ciclisti hippy. Riconfermata la regia di Stefano Russo, dopo il successo dello spot dell’ultima edizione con la partecipazione di Fabio De Caro, mentre per quest’anno ruolo da protagonista al femminile con Mariasilvia Malvone. Bicycle Revolution, è il tema dell’edizione 2018. Rivoluzione è girare al contrario, scardinare l’ordine a cui siamo assuefatti, rivoluzione è ribaltare il punto di vista in modo da potere osservare le cose da un’altra prospettiva. Questo è quello che fa la bici e chi la usa. Lo spot si concentra sulla rivoluzione individuale della protagonista e su quella collettiva del gruppo di bikers. Lo spot è prodotto da Napoli Pedala, che organizza per la settima edizione consecutiva il Festival, che si terrà il 4.5.6 Maggio. Appuntamenti principali il 4 Maggio con il concerto in Galleria Principe di Napoli, di Sandro Joyeux, il 5 maggio con la mega pedalata del #pedaloper che attraverserà tutta la città con partenza alle 17.00 dalla Bicycle House (Galleria Principe di Napoli) ed il gran finale con il bike village per tutta la giornata del 6 maggio dalle 10 alle 19, per la prima volta al Real Bosco di Capodimonte. Programma in aggiornamento su www.napolibikefestival.it