In Italia sono più di 6 milioni le persone che dedicano il proprio tempo al volontariato, il 54,3% aderendo ad organizzazioni e associazioni, il 37,6% in maniera non organizzata, mentre l’8,1% fa volontariato in entrambi i modi. A livello territoriale, nel Nord – Est si registra il tasso di volontariato più elevato del nostro Paese (16%), seguono Nord – Ovest (13,9%) e Centro (13,4%). Al Sud si registrano livelli di partecipazione sensibilmente più bassi (8,6%), addirittura dimezzati rispetto a quelli del Nord-Est (Dati Istat 2014).

L’obiettivo dell’iniziativa “Con il Sud che partecipa”, promossa dalla Fondazione CON IL SUD e rivolta alle organizzazioni non profit di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia, è proprio quello di sollecitare l’impegno dei cittadini in attività di volontariato al Sud, capaci di generare utilità sociale.

L’Iniziativa si articola in due fasi. Fino al 12 febbraio le organizzazioni di terzo settore e volontariato potranno presentare, esclusivamente online tramite il sito della Fondazione, idee per avvicinare i cittadini al volontariato, valorizzando il loro impegno per il bene comune e provocando effetti di profonda innovazione nei contesti in cui vivono: meccanismi duraturi ed efficaci di cittadinanza attiva, impatto in termini di visibilità e capacità di coinvolgimento.

Le idee proposte potranno prevedere interventi in diversi ambiti. A titolo esemplificativo: accoglienza degli immigrati, assistenza legale a categorie svantaggiate, assistenza ospedaliera (supporto malati oncologici, animazione in reparto, servizi alla persona, ecc.), contrasto delle dipendenze (alcol, droga, ludopatie, ecc.), emergenze (rifiuti, caldo, freddo, sangue, incendi, ecc.), accompagnamento turistico, mobilità sostenibile (pedibus, ciclofficine, bike sharing, ecc.), riqualificazione degli spazi (orti urbani o sociali, pulizia di spazi comuni, ecc.), sicurezza stradale, sistemazione di archivi storici, tutela ambientale, assistenza e inserimento sociale di soggetti svantaggiati (anziani, disabili, detenuti, ecc.), sorveglianza di scuole, giardini comunali, beni comuni e luoghi di pubblico interesse (nonni vigili, volontariato di quartiere, ecc.), e altri ancora. Le proposte potranno riguardare situazioni di emergenza o problematiche territoriali persistenti.

Nel corso della seconda fase le idee selezionate dalla Fondazione saranno convertite in progetti esecutivi, attraverso una proposta di intervento più dettagliata e completa.

Le partnership progettuali dovranno essere composte da almeno 3 organizzazioni: oltre al terzo settore e al volontariato potranno essere coinvolte istituzioni, università, mondo economico e della ricerca.

Le idee saranno selezionate anche in base alla sostenibilità e alla capacità di promuovere in maniera efficace le iniziative proposte, per condividerle con la comunità locale e diffondere esperienze potenzialmente esemplari per altri territori.

La Fondazione mette a disposizione 2 milioni di euro.

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