Nel mondo 3 milioni e 700mila bambini rifugiati non hanno accesso all’istruzione. Sono bambini che la guerra ha strappato alle loro case, ai loro cari. Senza istruzione, il loro futuro è incerto e la loro stessa sopravvivenza è in pericolo.
Dare a un bambino rifugiato la possibilità di andare a scuola significa salvargli la vita. Troppe volte infatti l’istruzione viene erroneamente considerata quasi come un lusso, o qualcosa di non necessario in una situazione di emergenza e post emergenza. Invece per un bambino rifugiato, che ha perso tutto a causa della guerra e della violenza, la scuola è un luogo protetto e sicuro, che lo mette al riparo e gli offre le risorse per costruire un futuro migliore. Dare istruzione a un bambino rifugiato significa offrirgli una opportunità per superare il trauma della guerra e ricominciare a scrivere la sua vita.
Per questo UNHCR, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, lancia in Italia la campagna #Mettiamocelo in testa per garantire ai bambini rifugiati un’istruzione e un futuro.
Obiettivo della campagna è quello di far tornare a scuola 1 milione di bambini rifugiati in 12 paesi: Siria, Ruanda, Sudan, Sud Sudan, Ciad, Kenya, Etiopia, Iran, Malesia, Pakistan, Uganda e Yemen. Grazie a questo progetto, dal 2012 ad oggi, UNHCR a ha aiutato più di 570 mila bambini a tornare a scuola. Siamo a metà strada e dobbiamo raggiungere l’obiettivo di 1 milione il più presto possibile!
Parte dei fondi raccolti saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione nelle scuole italiane sui temi dell’asilo e delle condizioni di vita dei rifugiati.
Senza l’accesso all’istruzione le drammatiche esistenze di chi è stato strappato dalla propria terra non hanno alcuna prospettiva futura. Gli operatori dell’Agenzia ONU per i rifugiati formano insegnanti e costruiscono scuole dove non ci sono, provano in tutti modi a restituire ai bambini costretti a fuggire dai loro paesi, dilaniati dalle guerre, una vita che tenta di tornare alla normalità, e il passo fondamentale per la realizzazione di questo obiettivo è garantire ai bambini l’accesso all’istruzione.
Anche molti personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport hanno prestato i loro volti e le loro voci invitando a pensare all’istruzione come alla sopravvivenza di questi bambini e ad aderire a questa raccolta di fondi, per consentirgli di ritornare a scuola e alla vita.
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