NAPOLI -Da Spazio Nea un aperitivo per presentare il particolare e innovativo progetto che è costituito da un gruppo interdisciplinare di professionisti che intende promuovere lo studio, il racconto e la valorizzazione dell’oro rosso, con particolare attenzione al Sud e alla Campania, dove grazie alle felici condizioni climatiche e al tramandarsi di buone pratiche agricole e conserviere, una ricca biodiversità “resiste” nella sua più florida espressione. «In Campania ci sono 53 varietà di pomodori –spiega Patrizia Spigno, ricercatrice Arca 2010-, ma pochi le conoscono e ancor meno sanno distinguerle. Le più famose sono il Piennolo ed il San Marzano, ma ce ne sono molte altre. Vogliamo che le persone mangino bene e sano. Intorno al mondo dei pomodori e al loro studio ruotano tantissime figure e fra queste anche i sommelier del vino, come Tommaso Luongo, delegato dell’Associazione Italiana Sommelier: ”Sul pomodoro se ne parla tanto ma c’è poca consapevolezza, eppure in tavola è il protagonista».

L’Osservatorio ha l’intento di monitorare la produzione, promuovere la ricerca scientifica, diffondere la cultura della salutare verdura lungo due direttive, passato e futuro. Infatti, nonostante sin dalla metà dell’Ottocento abbia conquistato la cucina del Sud Italia, invadendo poi progressivamente l’intero territorio nazionale, la sua conoscenza resta approssimativa: se ne confondono le tipologie varietali, spesso se ne ignorano le caratteristiche nutrizionali, se ne trascurano le dinamiche colturali e produttive. Dal punto di vista della sua esplorazione sensoriale, il pomodoro è stretto tra tecnicismi normativi in etichetta, banalità della comunicazione commerciale e ricordi familiari ormai lontani. La pianta, inoltre, ha ricevuto due recenti riconoscimenti UNESCO a Patrimonio Immateriale dell’Umanità: la Dieta Mediterranea e l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano, iscritti rispettivamente nel 2010 e nel 2017. In rappresentanza del mondo della pizza, anche Gino Sorbillo, presente da Spazio Nea.

Grazie a questo progetto verranno raccolti e analizzati i dati della produzione e della distribuzione, ogni anno verrà compilato un report che sarà divulgato e pubblicato. Si cercherà di ricavare dati a livello internazionale e di intrecciare relazioni e collaborazioni con istituzioni estere che abbiano le medesime finalità. Ogni anno, inoltre, sarà organizzata una giornata studio sul pomodoro, in cui saranno previsti workshop, seminari, laboratori di degustazione. Verranno coinvolti per l’evento tutti gli stakeholder della filiera, i produttori, i trasformatori, i ristoratori, i cuochi, i pizzaioli, i buyer, gli appassionati, i giornalisti e i food blogger. Nell’ambito dell’iniziativa “Osservatorio del pomodoro”, anche il progetto “Sommelier del Pomodoro del Sud – Pummalier”: un approfondimento tecnico delle caratteristiche organolettiche e sensoriali delle diverse varietà, al fine di diffonderne la conoscenza presso i consumatori e valorizzarne le tipicità, anche nella ristorazione. Tra i “Pummalier” presenti ieri c’era Monica Piscitelli, giornalista enogastronomica.

I padrini di battesimo dell’Osservatorio, sono Pietro Parisi – cuoco contadino, alfiere della biodiversità a tavola nel suo “Era Ora” a Palma Campania con le sue specialissime “merende” e Magnà, progetto de La Casa dei Cristallini – associazione che opera a favore dei piccoli e delle famiglie nel Rione Sanità a cui è stata devoluta la raccolta fondi dell’aperitivo – con un laboratorio tattile “al pomodoro” guidato dall’artista Luca Dalisi. I bartender Dario Albano e Roberto Gentile di Bima Academy hanno dedicato all’occasione originali creazioni a base di pomodoro La Fiammante e di birra “Cuore di Napoli” del birrificio artigianale Kbirr di Fabio Ditto. A metà settembre, dopo la raccolta, ci sarà il primo appuntamento dell’Osservatorio del Pomdoro, con una giornata interamente dedicata a laboratori, workshop, e risultati di ricerche in merito.

di Roberta De Maddi













 

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