genova5GENOVA – I vicoli del centro storico di Genova sono un labirinto solo all’apparenza: districarsi tra le stradine non è così difficile, memorizzarne gli incroci è solo questione di tempo e di pratica. Come in tutti i quartieri popolari, però, nel centro storico genovese è invece molto più complicato distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, i buoni dai cattivi. Un esercizio inutile, peraltro: la ricchezza del posto sta tutta lì, nella mescolanza e nelle contraddizioni, nei mille colori che danno alla città un sapore tutto mediterraneo. Capita, allora, che gli spacciatori occupino spazi proprio a ridosso di aree riqualificate e restituite alla legalità, dando vita ad una convivenza difficile ma non impossibile, paradossalmente resa armonica proprio dalla Città Vecchia e dai suoi vicoli, capace di abbracciare e includere per sua stessa natura.
Quelli dell’associazione “Il Ce.sto”, trent’anni fa, nemmeno se lo chiesero cosa fosse buono e cosa cattivo. E non se lo chiedono neppure adesso. Un po’ di volontari si misero assieme e cominciarono ad occuparsi soprattutto di minori. Nel corso degli anni hanno fatto anche altro, lavorando però sempre nel centro storico e per il centro storico di Genova, quella fetta di città che fa i conti costantemente col disagio economico e sociale. Perché Ce.Sto, come spiegano gli stessi volontari, “è un punto di riferimento, uno spazio aperto in cui lavorare insieme, un contenitore in cui accogliere e promuovere obiettivi educativi, creativi e culturali fornendo percorsi e strumenti per valorizzare il potenziale di ciascuno e intrecciare relazioni positive”. Dal 2012 il Ce.Sto gestisce i Giardini Luzzati, un’agorà nel cuore della vecchia Genova: un luogo di incontro aperto e di dialogo, dove le proposte provenienti dal territorio possono trovare realizzazione. I giardini sono intitolati a Emanuele “Lele” Luzzati, scenografo, costumista, illustratore e scrittore, ceramista e decoratore, autore di cinema d´animazione e teatro. Un artista legato a doppio filo a Genova, ma anche a Napoli: le sua rivisitazione di Pulcinella è notissima.

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Nella zona sovrastante la piazza dei Giardini, è aperta l’area degli orti urbani, uno spazio aperto a chiunque ha voglia di vedere crescere piante e fiori: ogni cittadino può curare una porzione di orto e farla sua. Da qualche anno, poi, il Ce.Sto si occupa anche di accoglienza di rifugiati: ora sono circa 120, divisi in piccoli nuclei, secondo un modello di accoglienza diffusa che tende a coinvolgere l’intero centro storico. Spiega Sara Montoli, responsabile dell’agricoltura sociale dell’associazione: “I giardini si trovano a due passi da zone della città che stanno in mano a pusher e balordi, ma noi puntiamo ad un modello di inclusione e convivenza pacifica: nel corso degli anni tanti ragazzi che seguivamo sono poi diventati educatori dell’associazione”.

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di Francesco Gravetti e Walter Medolla

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