Organizzare un tour che racconti, pietra per pietra, la fatica e la bellezza di vivere da questa parte di mondo. Calpestare il basolato che ha raccolto nel tempo storie di violenza e parallelamente storie di coraggio. Narrare all’ombra del Vesuvio la straordinarietà delle civiltà nascoste sotto metri di cenere e lapilli e al contempo portare in giro per i vicoli di Pugliano studenti grandi e piccoli provenienti da tutto il mondo e completanente rapiti da tutte queste contraddizioni che esistono nello stesso tempo, nello stesso luogo, nella stessa cultura. Non solo. Fare tesoro della bruttezza e piegarla alla bellezza della speranza, alla necessità – una volta formati dalle vicende negative – di diventare formatori di legalità. È questo e molto, molto altro il progetto ercolanese intrecciato a quello generale denominato Legalitour, una idea che si è concretizzata partire dal 2020 grazie alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa finalizzato alla promozione di percorsi di legalità, formazione e orientamento presso i beni confiscati alla mafia con in prima fila il Ministero dell’Istruzione e del merito.
Il Legalitour in linea generale vede ogni anno la partecipazione di migliaia di studenti durante il periodo estivo, finalizzato ad attività di legalità, rispetto e buone pratiche, dislocando le visite degli studenti in oltre dieci cooperative sociali tra Puglia, Calabria e Sicilia e Campania.
E se si considera la Campania è impossibile non pensare immediatamente a Ercolano, al “progetto Ercolano”, a quella città liberata dal racket e divenuta per tanti motivi un simbolo di legalità duraturo e strutturato.
A raccontare la versione ercolanese dei Legalitour è Giuseppe Scognamiglio, presidente di Radio Siani, la radio della legalità che trova sede da anni all’interno di un bene confiscato alla camorra e legata negli intenti e nelle mondialità alla cooperativa sociale omonima.
«Nel corso degli anni abbiamo avviato questi tour della legalità stabilendo dei partenariati con altre associazioni e realtà delle nostre terre con le quali condividiamo gli intenti. In particolare attualmente lavoriamo spalla a spalla con “Addio pizzo”, un partner siciliano, e “Viaggi e Miraggi” realtà napoletana che, in rete con noi, si occupa di promuovere i tour, mentre noi li gestiamo anche in collaborazione con La Paranza del quartiere Sanità e con l’Ecomuseo di Scampia».
Il tour gestito dai giovani di Ercolano parte proprio dagli Scavi fino ad arrivare alla città moderna, passeggiando e narrando punto per punto tutta la storia legata anche alle battaglie volte a debellare il fenomeno estorsivo che per anni ha tenuto sotto scacco i commercianti locali, raccontando anche l’esperienza della radio passando per la valorizzazione dei beni confiscati.
Una delle tappe obbligate è anche il punto in cui, in via Mare, non molto distante dal fortino di uno dei boss che adesso è casa della legalità e dell’informazione via radio, fu ucciso per un errore il giovane Salvatore Barbaro, una delle tante vittime innocenti morte negli anni bui della guerra tra due clan rivali.
Anni bui che, se a Ercolano, grazie a Dio sono alle spalle, in Corsica, a Marsiglia, e in molte altre zone europee e non solo, sono una realtà assai attuale. «È per questo che ai tour che organizziamo spesso prendono parte non solo scolaresche ma anche amministratori locali stranieri, referenti di nascenti associazioni a supporto di vittime innocenti, loro familiari. All’estero il fenomeno è terribilmente in crescita, il modello Ercolano è pronto per essere esportato per recare del bene alla collettività».
La fase conclusiva di ogni “passeggiata della legalità” si tiene all’interno del Mav, il Museo Archeologico Virtuale, dove i partecipanti hanno infine l’occasione di incontrare qualche commerciante che al tempo era vittima dei clan ma che poi ha trovato il coraggio di denunciare, con la possibilità di degustare delle produzioni offerte dalla Cooperativa sociale.
di Nadia Labriola
L’articolo Migliaia di studenti in giro sui luoghi del riscatto per i Legalitour proviene da Comunicare il sociale.