NAPOLI – Il mercato del falso in Italia è pari al bilancio di una manovra finanziaria. 7 miliardi di euro l’anno di mancate vendita e 64 mila posti di lavoro persi. Numeri che riguardano i settori dell’abbigliamento, delle calzature, dei cosmetici, degli articoli sportivi, delle borse, dei giocattoli e della gioielleria. A questi vanno poi aggiunti un miliardo di euro per la contraffazione alimentare. Un vero e proprio mercato parallelo che costa all’economia italiana un passivo di 130mila nuovi posti di lavoro. Su questi dati la Campania fa la sua parte. Solo nel 2016 le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre un milione di prodotti contraffatti, principalmente nei settori di pelletteria e abbigliamento. A rafforzare questi dati la cronaca quotidiana. Pochi giorni fa la Guardia di Finanza ha sequestrato una fabbrica che replicava scarpe del noto marchio Hogan.

IL PROGETTO – Per mettere un freno al mercato parallelo della contraffazione la direzione Lotta alla contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico ha finanziato il progetto “Io sono originale”, realizzato da Federconsumatori, Movimento Consumatori, Adoc, Adiconsum, Asso-consum, Adusbef e Cittadinanzattiva, si è svolto nei giorni scorsi a piazza del Gesù a Napoli. “Io sono originale” è stato anche lo slogan scelto dagli organizzatori dell’ultimo appuntamento per contrastare la contraffazione che si è svolto nei giorni scorsi a piazza del Gesù a Napoli. “È importante che Napoli abbia risposto con questa iniziativa. La contraffazione – ha sottolineato il presidente di Federconsumatori Campania, Rosaro Stornaiuolo – ha un mercato forte. Sono in aumento i settori merceologici che vengono contraffatti. L’aspetto più pericoloso è il rischio che il consumatore, in un periodo di crisi come queto, alla ricerca di prezzi più bassi acquisti merce adulterata, non sicura. Quello che ci fa rabbia è che si è arrivati a vendere finanche i medicinali contraffatti che significa giocare sulla pelle degli ammalati”. Non solo medicinali, ma anche i cosmetici possono creare non pochi prolemi alla salute di quanti, incuranti del pericolo, acquistano ed utilizzano prodotti contraffatti. Secondo quanto riferito da Stornaiuolo è infatti in aumento il numero di persone recatesi in ospedale con gravi complicazioni alla pelle dopo l’utilizzo di cosmetici acquistati al mercato del falso. Non solo danni alla salute. La contraffazione porta con sé anche enormi costi sociali: frode, lavoro nero, sfruttamento minorile, scarsa sicurezza e poca qualità.

IL MUSEO – Napoli ha una lunga storia legata alla contraffazione. Chi ci rimette maggiormente sotto il profilo economico sono le imprese. Per questo motivo Confindustria lo scorso dicembre ha dato vita all’associazione del Museo del Vero e del Falso il cui scopo è far apprendere le nozioni base per il riconoscimento di un prodotto contraffatto da quello originale.

di Ciro Oliviero

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