NAPOLI. L’appartenenza alla mafia non è una questione di famiglia. Non è scritta nel dna. Non sempre almeno. Ci sono storie che insegnano che si può scegliere di cambiare strada. Storie che insegnano che si può decidere di stare dalla giusta parte. Storie come quelle di Alessandro Gallo e Antonio Prestieri, in arte Maldestro. Due giovani napoletani che hanno scelto la strada dell’arte e della cultura, non solo come professione, ma anche come contrasto alla mafia. Le storie di Alessandro Gallo e Maldestro saranno raccontate in un’intervista a cura di Ciro Oliviero nel corso di uno degli appuntamenti della rassegna “Giugno giovani”, promossa dall’assessorato ai Giovani del Comune di Napoli. Appuntamento venerdì 8 giugno alle 17.30 presso la biblioteca comunale “Guido Dorso” sita in piazza G. Zanardelli 20 nel quartiere napoletano di Secondigliano.

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