ROMA – Nei locali dell’Ambasciata della Repubblica di Serbia a Roma, Amesci ha presentato il progetto “Drina River Committee for local development” ideato, in partenariato con FOSDI, per favorire attraverso l’impegno di giovani volontari i processi di democratizzazione, di mediazione e di riconciliazione nei territori della ex Jugoslavia in cui, dalla fine della guerra, permangono conflitti sociali, economici e culturali.

In risposta al bando per la presentazione di progetti per i Corpi Civili di Pace, emanato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, Amesci, associazione nazionale di promozione sociale, in collaborazione con FOSDI, ONG attiva sul fronte dei diritti umani in Serbia, puntano a offrire supporto alle capacità operative e tecniche della società civile locale tramite l’attivazione di reti tra persone, organizzazioni e istituzioni.

L’obiettivo è quello di istituzionalizzare la cooperazione ambientale municipale transfrontaliera nel bacino del fiume Drina, area in cui insistono la Serbia e la Bosnia ed Erzegovina, partendo da un comune impegno delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni locali per la conservazione della biodiversità e la tutela dell’ambiente. Attraverso il coinvolgimento di 10 giovani dislocati su due centrali operative, Belgrado e Bajina Basta, territorio di confine in cui convivono etnie diverse e sono forti i ritardi allo sviluppo e alla conquista del benessere delle comunità locali, si punta a favorire, con un’azione sperimentale della durata di 12 mesi, il processo di ricostruzione sociale e culturale avviatosi dopo la fine della guerra.

“Il Servizio Civile Nazionale, istituto della Repubblica Italiana al quale sono legati i Corpi Civili di Pace, è stato individuato dalle associazioni promotrici quale strumento per favorire una collaborazione tra i due Paesi sui temi dei diritti umani, della parità di genere e dello sviluppo ambientale” spiega il presidente di Amesci, Enrico Maria Borrelli. “Il progetto rappresenta un importante lavoro che rafforza l’impegno che Amesci sta mettendo in campo sull’asse Italia-Serbia per promuovere la diffusione del Servizio Civile in chiave sempre più europea”.

“Insieme a FOSDI – aggiunge Borrelli – garantiremo ai volontari un primo nucleo di competenze e la necessaria sensibilità che occorrono agli operatori dei Corpi Civili di Pace per poter essere di effettivo supporto alla risoluzione dei conflitti locali”.

“FoSDI accoglie con favore l’iniziativa italiana e il programma come la straordinaria opportunità per le opere comuni su temi tanto delicati quanto importanti. FoSDI faciliterà l’integrazione dei giovani italiani nel progetto e nell’ambiente ospitante, fornendo un’adeguata supervisione e supporto personale ai volontari. Le nostre aspettative sono focalizzate non solo sui risultati del progetto, ma anche sul lavoro comune, sull’atteggiamento positivo e sulla positiva esperienza che l’impatto del progetto produrrà. Non c’è alcun dubbio sulla necessità di tali programmi all’interno della regione, e questa nuova partnership potrebbe diventare un modello per la futura cooperazione tra i cittadini dei nostri due paesi”, ha affermato il presidente di FoSDI, Nataša Milojević.

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