Oggi, 2 aprile, è la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, un’occasione voluta dall’Onu per puntare i riflettori su bisogni e diritti di chi ha un disturbo dello spettro autistico. Sono circa 500mila le famiglie italiane in cui c’è un caso di disturbo dello spettro autistico. Secondo dati del ministero della Salute un bambino su 77, nella fascia di età tra i 7 e i 9 anni, presenta disturbi del neurosviluppo. Seconda l’Istat le diagnosi di disturbo dello spettro autistico nelle scuole nel precedente anno scolastico è aumentata di molto, fino a raggiungere 108mila casi.

FISH – “Potrebbe sembrare un paradosso che in un Paese in cui la natalità cala, le diagnosi di autismo invece crescono. Questa tendenza evidenzia la necessità urgente di una maggiore consapevolezza e comprensione dell’autismo. Solleva inoltre importanti questioni riguardanti le risorse e i servizi necessari per sostenere adeguatamente le persone autistiche e le loro famiglie. È necessario che il nostro Paese investa in programmi di sensibilizzazione, formazione e sostegno per garantire che le persone autistiche ricevano la migliore assistenza possibile e abbiano accesso a servizi e opportunità che favoriscano il loro benessere e la loro inclusione sociale”. A dirlo è il presidente FISH, Vincenzo Falabella, che si unisce alle associazioni federate nel promuovere la necessità di inclusione delle persone autistiche. A lanciare l’allarme è anche l’Istituto Serafico di Assisi – che dal 1871 si pone come un Centro di eccellenza nell’ambito della riabilitazione, della ricerca e dell’innovazione medico-scientifica per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali – che basandosi sulle diagnosi effettuate nel corso degli ultimi cinque anni (2018-2023) registra un aumento dell’11%. Secondo i dati dell’Istituto, infatti, dall’esame delle valutazioni clinico-funzionali svolte nell’ultimo quinquennio, il 36% dei bambini e ragazzi che ha avuto accesso alla valutazione è risultato affetto da disturbi dello spettro autistico.  “Ad oggi parlare di una vera e propria emergenza in merito ai disturbi dello spettro autistico è d’obbligo”, spiega Gianni Lanfaloni, psicologo clinico e Responsabile Unità DSA dell’Istituto Serafico, secondo cui le cause di questo aumento affondano le radici, come evidenziato da recenti studi statunitensi, nel complesso sistema della genetica e dell’epigenetica. E quindi entrano in campo la familiarità, l’essere portatori di determinate malattie, i fattori ambientali, le diagnosi tardive. “La diagnosi precoce infatti – continua Lanfaloni – permette alla famiglia di iniziare fin da subito un percorso riabilitativo che permette di recuperare moltissimo”.

SERAFICO – Con l’intenzione di aumentare la consapevolezza sui disturbi dello spettro autistico e di invocare maggiore concretezza nell’affrontare i tanti problemi con cui si scontrano quotidianamente le persone con disturbi del neurosviluppo, la Presidente dell’Istituto Serafico, Francesca Di Maolo, ha sottolineato la necessità di farlo “anche per le famiglie di queste persone, che hanno bisogno di essere guidate e seguite non solo fornendo loro servizi adeguati, ma anche attraverso percorsi che le supportino in tutte le fasi del percorso riabilitativo. Il nostro Ssn a volte si rivela insufficiente anche quando si ha la fortuna di avere una diagnosi precoce, perché la presa in carico, poi, è sempre molto complessa. Negli ultimi anni sono esplose le diagnosi di autismo e hanno portato al collasso i Centri di Neuropsichiatria di tutta Italia, facendo sentire il peso della carenza di personale specializzato””. Un peso, ribadisce la Di Maolo “che portano sulle spalle soprattutto le famiglie”.  Il Serafico, che nell’ultimo anno ha aumentato le valutazioni clinico funzionali, invoca in primis la necessità di lavorare sull’aspetto multidisciplinare nell’ambito della presa in carico.

ANFFAS – Sulla Persona al centro, la presa in carico globale e continuativa in ottica bio-psico-sociale e gli interventi precoci, si concentra da sempre anche Anffas – associazione maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, sulle disabilità intellettive e del neurosviluppo tra le quali rientrano anche i disturbi dello spettro dell’autismo. Tante infatti sono le attività, iniziative e progettualità di Anffas su tutto il territorio, che concretizzano il pensiero associativo “Prima le persone e poi gli autismi”, pensiero che ovviamente pone in evidenza come gli interventi da mettere in atto non debbano mai essere standardizzati ma sempre personalizzati e declinati sulla Persona nella sua peculiarità e specificità, ascoltando preferenze, aspettative e desideri

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