Il mese di novembre è decisivo per l’approvazione della riforma di legge sulla cittadinanza. Un atto di civiltà nei confronti di tutte quelle persone che sono nate o arrivate in Italia da piccoli, che sono e si sentono italiani, ma che oggi non vedono riconosciuti tutti i diritti – compresi il diritto di vivere e di partecipare alla vita pubblica nel nostro paese.

Per tutto il mese è necessario continuare a fare pressione sui Capigruppo al Senato per chiedere con le nostre email di calendarizzare e approvare la riforma di legge.

Di seguito un esempio di testo e un elenco di indirizzi a cui inviare la richiesta elaborata da una rete di associazioni : Amnesty International, A Buon Diritto, Acli, Arci, Asgi, Anolf, Associazione SEI, Caritas Italiana, Centro Astalli, Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti, CEMEA, Cgil, Cisl, Cnca, Comitato 1° Marzo, Comune di Reggio Emilia, Comunità di Sant’Egidio, Coordinamento Enti Locali Per La Pace, Emmaus Italia, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Italiani senza cittadinanza, Insegnanti per la cittadinanza Movimento di Cooperazione Educativa, Legambiente, Libera, L’Italia sono anch’io, Lunaria, Migrantes, Il Razzismo è Una Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola Della Pace, Terra del Fuoco, Uil, Uisp, Italiani senza cittadinanza, Rete degli studenti medi e Unione degli universitari.

Il testo:

Egregia Senatrice, Egregio Senatore,

Coloro che sono nati o giunti da piccoli in Italia e che hanno con il nostro paese un legame profondo, durevole e prevalente rispetto al paese di origine della famiglia, devono poter considerare l’Italia il “proprio paese” a tutti gli effetti, e devono poter godere in Italia di tutti i diritti umani – compresi il diritto di viverci e di partecipare alla vita pubblica.
Questo risultato può essere ottenuto solo riconoscendo loro la cittadinanza sin dalla nascita, e non al compimento del diciottesimo anno di età, al termine di una procedura che lascia spazio alla discrezionalità della pubblica amministrazione.
Con questa email voglio esprimere la mia preoccupazione perché il fatto che bambini e giovani nati o cresciuti in Italia non siano riconosciuti come cittadini può tradursi in una limitazione dei loro diritti umani e può lasciare spazio ad atti e comportamenti discriminatori nei loro confronti.
Chiedo dunque a Lei, e agli altri rappresentanti del Senato e del governo, di porre fine a questa situazione, calendarizzando e approvando immediatamente la riforma della legge di cittadinanza.
La ringrazio per l’attenzione.

Cordialmente,
[Firma]

Indirizzata a:

Luigi ZANDA luigi.zanda@senato.it
Paolo ROMANI paolo.romani@senato.it
Giovanni ENDRIZZI giovanni.endrizzi@senato.it
Laura BIANCONI laura.bianconi@senato.it
Karl ZELLER karl.zeller@senato.it
Mario FERRARA mario.ferrara@senato.it
Maria Cecilia GUERRA mariacecilia.guerra@senato.it
Lucio BARANI lucio.barani@senato.it
Gian Marco CENTINAIO gianmarco.centinaio@senato.it
Gaetano QUAGLIARELLO gaetano.quagliariello@senato.it
Loredana DE PETRIS loredana.depetris@senato.it

Per saperne di più www.amnesty.it