Il Custode di Terra Santa a Napoli per presentare il suo libro “Come un pellegrinaggio. I miei giorni in Terra Santa”

Sabato 25 gennaio 2025 alle ore 10.30 la Sala del Mandato dell’Arciconfraternita dei Pellegrini a Napoli (Via Portamedina 41) ospita l’iniziativa “La via della pace è il dialogo”. L’incontro è promosso dall’Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della Santissima Trinità dei Pellegrini e dei Convalescenti in occasione della presentazione del libro “Come un pellegrinaggio. I miei giorni in Terra Santa. Conversazione con Roberto Cetera” (TS Edizioni) di Francesco Patton.
Impreziosito dalla prefazione di Papa Francesco e con l’introduzione di Massimo Fusarelli, Ministro generale dei Frati Minori, il toccante libro-intervista racconta uno spaccato della multiforme e spesso tragica realtà mediorientale.
Dopo i saluti di Giovanni Cacace, Primicerio Arciconfraternita dei Pellegrini, Fra Sergio Galdi d’Aragona Ofm, Commissario Generale di Terra Santa, e Giovanbattista Rossi, Luogotenente per l’Italia Meridionale Tirrenica dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, intervengono: Fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa; Roberto Cetera, Giornalista dell’Osservatore Romano; Mons. Gaetano Castello, Vescovo Ausiliare di Napoli. Introduce e modera Enzo Perone, Inviato RAI.
 IL LIBRO- Il 2 giugno 2016, un aereo scendeva dalle nuvole verso Tel Aviv. A bordo, il nuovo Custode di Terra Santa, fresco di nomina. Fino a poche settimane prima l’idea di trasferirsi a Gerusalemme non rientrava neanche tra le immaginazioni più ardite di fra Francesco. La scelta aveva stupito persino lui. Tuttavia, sentiva che anche questa volta il Signore non gli avrebbe fatto mancare il suo aiuto.
Francesco Patton, francescano, dalla primavera del 2016 Custode di Terra Santa, ha iniziato più o meno in questo modo una missione che ha cambiato radicalmente il corso dei suoi giorni. E che merita di essere raccontata, poiché aiuta a conoscere dettagli della vita in quella terra che spesso rimangono nascosti. Perché la Terra Santa non si può mai dire di conoscerla abbastanza. E perché il cammino lungo quelle pietre rimane una delle esperienze spirituali più potenti che un cristiano possa compiere.
Roberto Cetera, inviato in Medio Oriente per l’Osservatore Romano, in questo intenso dialogo con il Custode ripercorre gli anni del suo lungo mandato. Anni segnati da eventi importanti, talora tragici, che nel suo ruolo Patton ha saputo affrontare con dedizione e coraggio, senza perdere l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto. Ne scaturisce un ritratto autorevole della realtà mediorientale, fatta di controversie sociali, conflitti e rivalità interreligiose ma anche di passione e tanta speranza. Perché dopotutto la Terra Santa non è una terra qualunque: c’è un magnetismo in quelle pietre, che la ragione non riesce a comprendere, e che ha segnato un punto di svolta nella vita di molti.
 L’AUTORE – Francesco Patton Ofm, nato a Trento (1963), appartiene alla Provincia di S. Antonio dei Frati Minori, Italia. Ha emesso la prima professione religiosa nel 1983 e quella solenne nel 1986. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale nel 1989. Nel 1993 ha conseguito la Licenza in scienze della comunicazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Dal 2016 è Custode di Terra Santa. Per TS Edizioni ha pubblicato: Abbecedario biblico (20232), Va’ e ripara la mia casa (2022), Più forte della morte è l’amore (2021), Via Crucis (2019), «Voi chi dite che io sia?» (2024).
Informazioni: segreteria@arciconfraternitapellegrini.net – www.arciconfraternitapellegrini.net

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Santobono Pausilipon e Duke University insieme per la ricerca nel campo delle terapie innovative in oncoematologia

Il Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono Pausilipon e il Centro per i Trapianti di Cellule Staminali e Terapie Cellulari del Dipartimento di Pediatria della Duke University di Durham, in North Carolina, insieme per la ricerca nel campo delle terapie innovative per i bambini sottoposti a trapianti di cellule staminali.
Il prestigioso progetto è stato possibile anche grazie al sostegno dell’Associazione di volontariato Genitori Insieme APS-ETS, guidata dalla presidente Fiorella di Fiore, che ha contribuito concretamente a rendere possibile questa importante esperienza di formazione e di ricerca internazionale che confermando il proprio impegno nella promozione di cure avanzate per i piccoli pazienti del Polo Oncologico pediatrico partenopeo. Una collaborazione che prevede, tra l’altro, un anno di formazione e di ricerca negli Stati Uniti per Fabiana Cacace, ematologa del Pausilipon.
Un primo risultato di questa collaborazione è stata l’accettazione, da parte dell’American Society of Hematology (ASH), il congresso più prestigioso al mondo nel campo dell’ematologia, di uno studio che analizza le condizioni cliniche dei bambini di età inferiore a un anno sottoposti a trapianto di cellule staminali e che necessitano di supporto in terapia intensiva.
Questa specifica fascia di pazienti, chiamata “infanti”, è caratterizzata da un rischio particolarmente elevato di complicanze gravi dopo il trapianto. La loro vulnerabilità è dovuta all’immaturità degli organi e al metabolismo farmacologico non completamente sviluppato, che li espone a tossicità e infezioni.
Lo studio, condotto su 107 infanti trapiantati tra il 2003 e il 2023 presso la Duke University, ha evidenziato come le complicanze respiratorie acute siano una delle principali cause di mortalità post-trapianto. Più della metà dei pazienti che necessitano di terapia intensiva richiede ventilazione meccanica invasiva. Tuttavia, un dato particolarmente significativo emerso dalla ricerca è che il numero di neutrofili o il raggiungimento dell’engraftment non influenzano in modo decisivo la sopravvivenza dei pazienti sottoposti a ventilazione invasiva. Questo dato suggerisce che, anche in assenza di una risposta immunitaria completa, i piccoli pazienti possono superare con successo le fasi più critiche.
I risultati ottenuti rappresentano un’importante base scientifica per la definizione di nuove linee guida e strategie terapeutiche personalizzate per la gestione di questi pazienti estremamente fragili. L’obiettivo a lungo termine è migliorare la capacità di individuare precocemente i bambini a maggior rischio di complicanze post-trapianto, garantendo loro cure tempestive ed efficaci.
All’importante evento internazionale, inoltre, è stata presentata anche una nuova metodologia di lavaggio delle cellule staminali pre-trapianto, sviluppata per ridurre la tossicità, specie nei bambini, legata ai prodotti utilizzati per il congelamento.
“Grazie all’associazione Genitori Insieme che da anni ci supporta in importanti iniziative a sostegno dei nostri piccoli pazienti. Investiamo in formazione internazionale per acquisire competenze sempre più avanzate e per avviare importanti collaborazioni internazionali che ci consentiranno di implementare ulteriormente la qualità delle nostre cure oncologiche” dichiara Rodolfo Conenna, direttore generale dell’AORN Santobono Pausilipon.
“La nostra ricerca rappresenta solo l’inizio di una collaborazione scientifica internazionale volta a migliorare la qualità della vita e le prospettive di guarigione dei nostri piccoli pazienti,” concludono Francesco Paolo Tambaro, direttore della Struttura Trapianto di Cellule Ematopoietiche e Terapie Cellulari e Fabiana Cacace, che fanno parte del team di ricerca internazionale.

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Lotta al disagio giovanile: a Fondazione Asilo Mariuccia il sostegno di Fondazione Cariplo e Regione

Un passo importante verso l’inclusione sociale e lo sviluppo delle comunità nel territorio della provincia di Varese: Fondazione Asilo Mariuccia ottiene un finanziamento, da Fondazione Cariplo, pari a 1,5 milioni di euro per la realizzazione del progetto “Un Porto Nuovo” volto a ristrutturare la storica sede di Porto Valtravaglia realizzando due comunità educative, un centro diurno, 5 laboratori educativi al lavoro e un polo sportivo e dare una risposta concreta al disagio sociale del territorio.
La progettualità promossa da FAM e presentata in partnership con l’Ambito di Luino, ANFFAS e Fondazione Officine dell’Acqua, ha l’obiettivo finale di fronteggiare il disagio giovanile espresso, manifestato, sommerso o non intercettato, per favorire l’emancipazione personale e sociale dei giovani (in particolare, dei Minori stranieri non accompagnati, minori del penale, fragili, vulnerabili, con disagio o disabilità).
La sede di Porto, risalente agli anni ’50, si estende su circa 24.000 mq (4 mila mq di stabili e 20 mila mq di bosco), ed è, attualmente, utilizzata soltanto al 50% per le attività della fondazione, mentre la restante metà della proprietà è in disuso. In particolare, ad oggi il polo ospita 30 giovani e dispone di un solo laboratorio di florovivaistica volto alle attività di educazione al lavoro per i ragazzi. Il progetto “Un Porto Nuovo” punta, così, da un lato, a sostenere il riuso e la rigenerazione degli spazi, e dall’altro, ad una significativa espansione delle aree di attività di FAM: dall’accoglienza, ai laboratori di avviamento al lavoro, dalla formazione alle attività ricreative. L’obiettivo finale è di accogliere sino 90 ragazzi tra residenziali e diurni.
Il piano di sviluppo complessivo prevedere un investimento pari a 3,1 milioni di euro, con un contributo di 1,5 milioni da parte di Fondazione Cariplo. Il restante finanziamento di 1,6 milioni sarà reperito da altre fonti. L’inizio dei lavori è previsto per marzo 2025, con conclusione programmata per giugno 2026.
Il progetto, in particolare, prevede:
  •  L’apertura di due nuove Comunità educative che amplieranno il servizio residenziale attualmente attivo che si compone di due Comunità alloggi per minori (che ospitano già circa 20 ragazzi) e 4 alloggi per la semiautonomia (che possono accogliere fino a 18 ragazzi). Le 2 nuove Comunità potranno accogliere 20 tra MSNA, Minori stranieri non accompagnati, e minori sottoposti a misure penali emesse dalle Autorità Giudiziarie minorili ai sensi del DPR 448/88 e del D.lgs. 272/89, anche in pronta accoglienza. Complessivamente si prevede di accogliere in via residenziale 50 giovani. Le due nuove comunità, che avranno a disposizione modalità per l’accesso agli spazi da parte di soggetti disabili, saranno realizzate con tetto piano con parapetto per posa e manutenzione futura di pannelli fotovoltaici in ottica di un maggior efficientamento energetico;
  •   L’avvio di un Centro educativo diurno aperto ai minorenni di età compresa tra 14 e 18 anni, provenienti da Comuni limitrofi, inviati dai Servizi Sociali territoriali o su richiesta spontanea della famiglia e che vivono in condizione di abbandono scolastico, disagio familiare o personale. Il centro educativo sarà realizzato all’interno della storica villa, realizzata negli anni ’20, presente nella proprietà. Il progetto prevede la ristrutturazione completa del piano superiore per la realizzazione di aule formative, didattiche e spazi dedicati ai colloqui. Il piano rialzato, che ospiterà anche il laboratorio dedicato alla cucina, e l’intera Villa verranno resi accessibili ai disabili tramite apposito ascensore. Infine, gli spazi della serra, creati nei primi del ‘900 e il nuovo spazio vetrato saranno utilizzati come grandi aule multifunzionali;
  •   L’attivazione di Laboratori formativi di avviamento al lavoro dedicati ai ragazzi accolti all’interno dei servizi residenziali e diurni e propedeutici all’inserimento lavorativo. Cinque laboratori previsti che si aggiungeranno al già attivo laboratorio di florovivaistica: quattro saranno sviluppati all’interno della sede di FAM, nel piano interrato dell’immobile, e uno presso Fondazione Officine dell’Acqua (partner di progetto) dove si prevede il proseguimento del già attivo laboratorio di restauro di barche, sotto la guida e la supervisione di Maestri d’Ascia e di educatori o psicologi. I laboratori, che riguarderanno gli ambiti della cucina, panetteria, barberia e taglia capelli, informatica e manutenzioni saranno avviati grazie al potenziamento della rete territoriale composta da aziende (Confindustria), enti formativi ed enti preposti alla gestione del lavoro;
  •   L’inaugurazione, infine, di un Polo sportivo aperto al Territorio grazie alla riqualificazione della palestra interna. L’iniziativa consentirà: l’organizzazione di attività sportive e ricreative per i ragazzi accolti all’interno dei servizi residenziali e diurni (attività esclusivamente interne ai servizi o integrate con il territorio, quali tornei, organizzazione di allenamenti settimanali, organizzazione di squadre per partecipare a campionati Provinciali etc.); l’apertura di uno spazio dedicato ai giovani del territorio adeguato ed attrezzato per lo svolgimento di attività motorie e riabilitative; l’accoglienza delle associazioni sportive dilettantistiche del territorio, dei gruppi scout, degli oratori e delle attività che organizzano ginnastica dolce per anziani.
 “Siamo molto felici che l’ambizioso, ma fondamentale progetto di ristrutturazione della nostra storica sede di Porto Valtravaglia abbia ottenuto il finanziamento da parte di Fondazione Cariplo rientrando tra le cinque progettualità emblematiche dedicate alla provincia di Varese. L’obiettivo è quello di dotare il territorio di una struttura di eccellenza nel contrasto al disagio giovanile, offrendo non solo accoglienza ma opportunità formative e di educazione al lavoro fondamentali per la realizzazione personale e professionale dei ragazzi. Desidero esprimere il mio ringraziamento a nome di tutta FAM a Fondazione Cariplo e a Regione Lombardia per aver creduto nella nostra idea. Ora ci aspetta un lavoro importante attraverso il quale sono sicura riusciremo a rispettare le tempistiche che ci siamo dati ed arrivare a concludere il tutto entro giugno 2026” ha dichiarato la Presidente di Asilo Mariuccia, Emanuela Baio.

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«Povertà educativa, il governo ripristini il fondo»: la lettera dei Comuni a Meloni e Valditara

Da Napoli a Milano, 19 assessori di 10 grandi Comuni d’Italia hanno preso carta e penna per scrivere una lettera al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, portando la loro «forte preoccupazione» per la decisione del Governo di non rifinanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa. Il testo della lettera:
 
Alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni
Al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
 
Egregia signora Presidente, egregio signor Ministro,
con la presente intendiamo rappresentare una forte preoccupazione per la decisione del Governo di non rifinanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa.
Il Fondo è stato, fin dalla sua creazione, uno strumento prezioso per il contrasto alle disuguaglianze e alla povertà educativa, una realtà allarmante e spesso sottovalutata, che segna destini di deprivazione e fragilità.
Ad oggi migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, da nord a sud, sono esclusi da opportunità fondamentali per la loro crescita e il loro apprendimento. I dati Istat mostrano una situazione assai critica per la quale il 70% dei giovani tra i 3 e i 19 anni non ha mai visitato una biblioteca, quasi il 40% non pratica sport e molti non hanno mai avuto accesso a esperienze culturali come il teatro, il cinema o i musei.
In questo quadro il Fondo per il contrasto alla povertà educativa ha consentito negli anni di realizzare centinaia di progetti, di raggiungere 500 mila persone e di permettere la creazione di percorsi di supporto e opportunità per i più vulnerabili.
Interventi che hanno interessato tutta Italia, dal mezzogiorno al nord, consentendo un’attivazione delle migliori energie dei territori in connessione con gli enti locali e le scuole.
Una sinergia che ha consentito di tessere reti solidali e sedimentare un apprendimento diffuso sul contrasto alla povertà educativa, un patrimonio prezioso per agire in profondità
nella rigenerazione dei contesti territoriali. Non programmi calati dall’alto, ma un lavoro bottom up, che ha pazientemente accompagnato i territori nel cambiamento e dischiuso opportunità di emancipazione a bambini e ragazzi.
Chiediamo perciò con forza un ripensamento urgente e il ripristino del Fondo. Non è infatti sostenibile la cancellazione di una misura che ha dato un contributo imprescindibile nel delicato compito di tenuta sociale e di contrasto alle diseguaglianze.
Al contrario, proprio l’esperienza maturata in questi anni grazie al Fondo dovrebbe suggerire di trasformare in senso strutturale azioni come quelle sperimentate. Non servono le cattedrali nel deserto, azioni sensazionalistiche o interventi episodici. Occorre al contrario generalizzare, rendere strutturali e coltivare metodo e strategie nate intorno al Fondo per il contrasto alla povertà educativa. E serve rispondere con determinazione e urgenza alle fratture che attraversano i nostri e le nostre giovani, risposte fatte di opportunità culturali ed educative, percorsi di crescita ed emancipazione sociale.
 
Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alle Famiglie del Comune di Napoli
Luca Trapanese, Assessore al Welfare e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli
Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale
Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale
Anna Scavuzzo, Vicesindaca e Assessora all’Istruzione del Comune di Milano
Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare del Comune di Milano
Martina Riva, Assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Milano
Daniele Ara, Assessore alla Scuola e Adolescenti del Comune di Bologna
Matilde Madrid, Assessora al Welfare e Salute del Comune di Bologna
Carlotta Salerno, Assessora all’Istruzione del Comune di Torino
Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare del Comune di Torino
Benedetta Albanese, Assessora all’Educazione del Comune di Firenze
Nicola Paulesu, Assessore al Welfare del Comune di Firenze
Vito Lacoppola, Assessore alla Scuola del Comune di Bari
Elisabetta Vaccarella, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bari
Marzia Marchesi, Assessora all’Educazione e alle Politiche Giovanili del Comune di
Bergamo
Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali, Salute e Sport del Comune di Bergamo
Costanza Spera, Assessora al Welfare del Comune di Perugia
Francesca Tizi, Assessora all’Istruzione Comune di Perugia
Matteo Tosetto, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Vicenza

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“Juliano. L’uomo nato due volte”, il nuovo libro di Deborah Divertito

Esce oggi nelle librerie “Juliano. L’uomo nato due volte”, il nuovo libro di Deborah Divertito, pubblicato da Garrincha Edizioni. Questo volume, terza opera dell’autrice, racconta la storia di un uomo, un calciatore e una bandiera: Antonio Juliano, simbolo del Napoli Calcio e del quartiere a est della città: San Giovanni a Teduccio,
“Ho scritto questo libro per ridare luce a una figura centrale del calcio italiano, ma anche per parlare di San Giovanni a Teduccio, l’ex quartiere operaio che ha dato a Juliano alcuni valori che lo hanno reso unico, come la lotta per il riconoscimento di diritti per tutti lavoratori del calcio, a partire dal magazziniere”, dichiara Deborah Divertito. “Credo che sia giunto il tempo che questo territorio venga visto non solo per le sue difficoltà, ma anche per le sue infinite potenzialità. Antonio Juliano è stato un pioniere, un esempio di professionalità e appartenenza, valori che vorrei trasmettere soprattutto ai più giovani, non è un caso che il vero protagonista di questo libro è un ragazzino di 12 anni della San Giovanni contemporanea” conclude Divertito.
Il volume, parte della collana “Figurine”, è il risultato dell’impegno di Garrincha Edizioni, un marchio della Marotta&Cafiero, che in pochi anni ha conquistato il pubblico raccontando il calcio con uno sguardo poetico e non convenzionale. Giovanni Salomone, direttore editoriale, sottolinea: “‘Antonio Juliano. L’uomo nato due volte’ occupa un posto speciale tra le nostre pubblicazioni. Questo libro mescola calcio e territorio, il legame con un colore ma anche con una terra. Juliano è il simbolo di un calcio diverso, più autentico e poetico, che vogliamo far scoprire ai ragazzi di oggi”. Aggiunge Salomone: “Questa figurina su Juliano è un manifesto della nostra visione: storie che meritano di essere raccontate per la loro capacità di evocare appartenenza, suggestione e bellezza”.
Un calcio che diventa racconto. La narrazione di Deborah Divertito esplora le radici di Juliano a San Giovanni a Teduccio, tratteggiando un affresco del quartiere operaio in cui è cresciuto. “Juliano non ha mai dimenticato il suo quartiere, pur non riconoscendolo più – dice l’autrice – questo libro vuole essere un omaggio a lui, ma anche a tutti i talenti di periferia che aspettano di essere riconosciuti”.
Prime presentazioni. “Juliano. L’uomo nato due volte” verrà presentato a Napoli alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri il 29 gennaio alle ore 18 insieme a “Bagni. Dal sorriso alla guerra” di Giuliano Pavone, altra figurina della Garrincha edizioni, e il 30 gennaio alle ore 18 presso l’associazione Figli in Famiglia, in via F. Imparato 111(Na).
Garrincha Edizioni: una casa editrice con il calcio nel cuore. Fondata nel 2023, Garrincha Edizioni è diventata un punto di riferimento per chi cerca storie calcistiche che vadano oltre il semplice gioco. Con oltre 35 pubblicazioni distribuite in collane come “Figurine”, “Rabone” e “Scudetti”, il progetto editoriale si propone di raccontare la bellezza e la poesia del calcio.
Bio autrice: Deborah Divertito(1981) è scrittrice, criminologa e presidente della Fiera del Libro di Napoli “Ricomincio dai Libri”. E’ fondatrice della cooperativa sociale Se.Po.Fà. “Juliano. L’uomo nato due volte” è la sua terza opera, prima ha scritto “Partenope, Plurale . Storie comuni di donne straordinarie” (2024, Marotta&Cafiero) e “Napoli 2020” (2022, Coppola editore).

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Ercolano, siglato Il Patto Educativo tra scuole, parrocchie e Comune

Presso la sede del Comune di Ercolano è stato siglato il patto educativo ‘Essere comunità educante’.  Un progetto che nasce con l’intento di creare un sistema educativo inclusivo e integrato, capace di rispondere alle sfide poste da fenomeni complessi, come la dispersione scolastica, la povertà educativa e la devianza minorile.
Il Patto rappresenta un impegno congiunto di scuole, parrocchie, autorità competenti, enti del terzo settore e associazioni locali, che insieme lavoreranno per costruire una rete territoriale solida e coesa. Attraverso processi partecipativi e un approccio condiviso, il Patto mira a trasformare le difficoltà in opportunità.
Tra le priorità del Patto vi sono l’inclusione e la lotta all’esclusione sociale, con interventi volti a garantire pari opportunità educative a tutti i giovani, specialmente ai più vulnerabili. Saranno promossi percorsi personalizzati e integrati, in grado di prevenire l’abbandono scolastico e il disagio formativo.
“Oggi compiamo un passo importante verso il futuro dei nostri giovani – ha dichiarato il sindaco Ciro Buonajuto – dando una risposta concreta alle sfide educative e sociali del nostro tempo. Insieme, vogliamo costruire un futuro fondato sui valori della legalità e della solidarietà, perché la tutela delle nuove generazioni è una responsabilità collettiva. Ringrazio Letizia Allocca, dirigente del Comune, e tutti coloro che hanno lavorato incessantemente a un progetto che ritengo centrale per il territorio”.
“Sono estremamente soddisfatta per la sigla di un accordo che testimonia la grande attenzione che il Comune di Ercolano pone verso il benessere e lo sviluppo dei giovani – afferma Carmelina Saulino, assessore alla Pubblica Istruzione – Mettere al centro dell’agenda politica il loro futuro significa investire nella nostra comunità, favorendo la crescita culturale, sociale e civile del nostro territorio”.
Padre Pasquale Incoronato ha portato il punto di vista della chiesa: “E’ un cammino iniziato quattro anni fa dall’Arcivescovo Don Mimmo Battaglia, che ha avuto l’intuizione di mettere insieme tutte le realtà che si occupano di giovani con l’obiettivo di non escludere nessun bambino, nessun ragazzo, in modo che questa rete non lasci nessuno indietro. Il patto, la rete, la comunità educante sono esse stesse il progetto, ovvero gli adulti che si prendono cura dei giovani, in modo sinergico, come forse mai era accaduto in precedenza. Oggi raggiungiamo un obiettivo importante in questo lungo e difficile cammino”.
La dirigente scolastica Laura Patrizia Cagnazzo, in qualità di portavoce di tutte le scuole e gli istituti di Ercolano, ha affermato: “Stiamo vivendo un momento storico di reale povertà educativa, per questo ringrazio e plaudo l’amministrazione e tutti i partecipanti per questo fatidico momento, in cui ci impegniamo nel siglare un patto educativo per il territorio. Un territorio che necessita di infrastrutture e risorse umane per migliorare la formazione dei nostri giovani. Abbiamo bisogno di spazi dedicati, di scuole all’avanguardia, di aule innovative e, soprattutto, di rendere facilmente raggiungibili le scuole del territorio. Nessuno di noi dovrà chiudersi nella propria comfort zone. L’obiettivo è dare alla cittadinanza, soprattutto alle sacche più povere del territorio, l’assistenza e gli strumenti necessari per uscire vincitori da situazioni di disagio economico, culturale e lavorativo. Tre fattori che diventano determinanti per un futuro di scarso successo dei nostri studenti. Sono convinta che i progetti che riusciremo a portare a compimento saranno fondamentali per il raggiungimento di questi scopi”.
Oltre al sindaco Buonajuto, all’assessore Saulino, a Don Pasquale e alla dirigente scolastica Cagnazzo, hanno partecipato alla firma del patto: Don Marcello Bello, Don Aniello Gargiulo, Don Valerio Piro, Don Marco Ricci e i dipendenti dell’ufficio politiche sociali.

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