“Dalla confisca al riscatto sociale”: i giovani del Servizio Civile al centro dell’esperienza Terra Felix per la produzione dell’olio extravergine di oliva Vesevo

Il 28 marzo 2025 alle ore 11:00 presso la Biblioteca di Villa Bruno, in Via Cavalli di Bronzo, 20 – San Giorgio a Cremano (NA), si terrà l’evento “Dalla confisca al riscatto sociale: l’esperienza di Terra Felix”, focalizzato sul riutilizzo di un bene confiscato e restituito alla Città di San Giorgio a Cremano.

All’evento parteciperanno l’On. Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e per i Giovani; Michele Di Bari, Prefetto di Napoli; Nunzio Fragliasso, Procuratore Capo di Torre Annunziata.  I saluti sono affidati a Giorgio Zinno, Sindaco di San Giorgio a Cremano e Francesco Micera, Presidente di Callysto APS.

Il focus dell’incontro sarà incentrato sul percorso di riutilizzo dei beni confiscati e in particolare sul progetto “Terra Felix”, terreno di oltre 20 mila mq, riqualificato attraverso iniziative di inclusione e sviluppo territoriale che hanno coinvolto i giovani del Servizio Civile Universale.

Sarà evidenziato il ruolo centrale delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della magistratura, fondamentali per garantire sicurezza, legalità e sviluppo sociale e sarà valorizzato l’impegno dei giovani volontari, protagonisti di un percorso che, attraverso CallystoArts APS e Giancarlo Siani soc. coop, ha trasformato questo bene in un luogo simbolo di rinascita e valorizzazione del territorio. Saranno illustrate le attività svolte, dimostrando come l’impegno civico e la partecipazione attiva possano generare un impatto positivo e duraturo sul territorio.

Dopo le testimonianze dei giovani del Servizio Civile Universale che racconteranno le sfide, i risultati e le competenze acquisite, sarà presentato ufficialmente “Olio Vesevo”, il primo olio extravergine di oliva prodotto in Terra Felix, dalla raccolta effettuata dai giovani volontari.

L’evento rappresenterà anche un’occasione per riflettere sul ruolo delle istituzioni nel promuovere opportunità formative capaci di incentivare la partecipazione giovanile e generare un impatto positivo sulla comunità, contribuendo così alla costruzione di un futuro più equo, inclusivo e fondato sulla cultura della legalità.

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Ogni giorno un piatto di speranza: la mensa dei poveri “don Pietro Ottena” di Torre Annunziata

Arrivano nei locali della mensa poco prima delle 9. Nella routine mattutina dei volontari e dei giovani del servizio civile universale il caffè non manca mai, c’è sempre una classica moka napoletana sui fornelli della cucina ad attendere chiunque entri per dare una mano o anche solo per scambiare qualche parola, quasi come un benvenuto. Si fa il punto della situazione, si riorganizza la dispensa con quello che le tante persone portano anche di sera o di primo mattino, ci si divide i compiti e riparte il lavoro frenetico giornaliero. Ore intense, almeno fino alle 14 quando si richiude di nuovo tutto per riprendere poi il giorno dopo, con la mattinata divisa in due dall’appuntamento con gli ospiti che entrano nel salone già preparato ad accoglierli quando le lancette dell’orologio segnano le ore 12. Una quotidianità che non va in vacanza, che non conosce le pause dei fine settimana e nemmeno quelli estivi o dei giorni festivi di Natale o Pasqua. La mensa dei poveri “Don Pietro Ottena” di Torre Annunziata funziona 365 giorni l’anno, dal primo gennaio al 31 dicembre, da oltre 20 anni, da quando il gruppo storico di volontari, l’8 dicembre 2002, aprì per la prima volta le porte ai tanti che vivevano situazioni di disagio e di solitudine. Da allora sono stati serviti oltre mezzo milione di pasti, con una media di 60 al giorno che aumentano di altri 20 o molti più tra i weekend e le settimane calde di agosto, quando chiudono alcune mense nel circondario vesuviano e quella oplontina resta tra le poche a servire pasti, ad accogliere ed ascoltare.
Statura piccola ed età che avanza, ma molto risoluta e decisa. È intorno alla signora Maria che ruota il lavoro e l’organizzazione dei gruppi di volontari. Se ne alternano 120 al mese divisi per settimane, così da poter essere presenti ogni giorno. Insieme a loro, da un po’ di tempo, si sono aggiunti anche i giovani che hanno deciso di aderire al progetto del servizio civile ideato dalla Caritas Napoli che vede come riferimento territoriale la piccola parrocchia dell’Immacolata Concezione, dove nei suoi locali c’è, appunto, la mensa. Quest’anno ci sono Ottavio che vorrebbe diventare fumettista, Anna che studia psicologia, Mariarosaria iscritta alla facoltà di Servizio sociale e Cristina che vorrebbe intraprendere la stessa strada. Quattro giovani poco più che diciottenni del territorio, con storie ed esperienze diverse, ma con lo spirito e la voglia di dedicarsi al prossimo. L’esperienza di volontariato che stanno vivendo, come hanno sostenuto, gli ha cambiato la prospettiva dalla quale guardare la vita. «È una bella esperienza che ci permette di conoscere una realtà diversa da quella che viviamo. Proviamo ad accompagnare gli ospiti che spesso non vogliono solo il pasto ma anche qualcuno con il quale parlare». Dicono. Intanto nelle prossime settimane il gruppo in alcuni giorni crescerà. Ci saranno anche ragazzi degli istituti superiori che hanno aderito a “Scuola e solidarietà”.
I locali della Don Pietro Ottena sono stati recentemente e completamente ristrutturati, con un imponente lavoro di riqualificazione, dal titolo “Il pranzo della speranza”, sostenuto da Intesa Sanpaolo, attraverso il Programma Formula, in collaborazione con la fondazione Cesvi. «Questi lavori ci permetteranno di aumentare il numero di pasti che si possono preparare e quindi il numero di ospiti e famiglie che possiamo sostenere. Siamo passati dall’aprire una volta a settimana ad esserci tutti i giorni». Ha commentato Luigi Cirillo, presidente dell’associazione omonima della mesa, ringraziando chi, come l’architetto Nino Lanzetta, ha ideato i nuovi spazi.

 

di Raffaele Perrotta 

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Massimo Recalcati a Nola per “Dialoghi in Cattedrale a 1700 anni dal Concilio di Nicea”

Lo psicoanalista e scrittore Massimo Recalcati, giovedì 27 marzo 2025, alle 19:00, presso la Cattedrale di Nola, sarà ospite del secondo appuntamento di “Dialoghi in Cattedrale a 1700 anni dal Concilio di Nicea”, ciclo di incontri promosso dalla Diocesi di Nola in occasione dello speciale anniversario del primo Concilio ecumenico, celebrato a Nicea nel 325 d.C.

Recalcati dialogherà con monsignor Francesco Iannone, vicario episcopale per la liturgia e la formazione del clero, sul tema «Fissando lo sguardo su Gesù (Eb 12,2)».

«Il Concilio di Nicea, di cui stiamo celebrando l’anniversario in questo anno giubilare, rappresenta una pietra miliare nella storia della Chiesa e del pensiero cristiano: per la prima volta, infatti, per esprimere la fede nella divinità di Gesù, i padri ricorsero a un termine che non apparteneva alla Bibbia ma alla filosofia: “consustanziale” cioè “della stessa sostanza”. Fu un incontro, prima teso poi riuscito, tra fede e cultura che ha ispirato tanta riflessione successiva, fino al Vaticano II. Il prossimo giovedì, con il professore Massimo Recalcati vorremmo rivivere quell’incontro fecondo: fede e psicanalisi dialogheranno alla ricerca di nuove strade da percorrere insieme, per un servizio all’uomo e alla sua verità più profonda. Siamo convinti che dall’ascolto reciproco di voci apparentemente così diverse può nascere una nuova passione, un desiderio rinnovato di impegno a favore dell’umano autentico, cui il Vangelo non è estraneo», spiega monsignor Iannone.

Ad aprire il ciclo degli incontri dedicato al Concilio di Nicea I, lo scorso 25 febbraio, sono stati il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, e il giornalista Matteo Matzuzzi, a confronto sul tema «Mi sarete testimoni a cominciare da Gerusalemme (At 1,18)». Lunedì 26 maggio 2025, sempre alle 19:00 e sempre in Cattedrale, si terrà il terzo e ultimo appuntamento: ospite della Diocesi di Nola sarà la pedagogista e coordinatrice dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, già presidente nazionale dell’Azione cattolica, Paola Bignardi.

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Autismo nelle donne e stereotipi di genere, in un libro mille risorse

Quanto e come il genere ha influito sulla conoscenza e sullo studio dell’autismo sulle donne? Sembra paradossale, ma anche in un campo così particolare, sul quale il dibattito è spesso delicato e certamente scivoloso, la differenza di diagnosi e anche di trattamento tra uomini e donne ha fatto sentire il suo peso. Un gap che, oggi, un libro cerca di spiegare offrendo strumenti per superarlo. “Autismo sulle donne e stereotipi di genere” è il volume, un gioiellino, scritto da una specialista del settore, la dottoressa Valentina Pasin.
«Quanto uno stereotipo di genere influenza le scelte e, in generale, la vita di una persona? E se questa persona è una donna con autismo, quanto può condizionare ulteriormente la sua esistenza?». È un punto di vista del tutto nuovo e particolarmente inesplorato quello affrontato dal libro della Pasin, che sarà in Campania nel corso della prossima settimana in occasione di un breve tour in alcune librerie di Napoli, Caserta e Salerno, città che ospitano oramai da qualche tempo i consueti ASPIE Cafè organizzati dall’associazione Gruppo Asperger Campania.
«Dalla nascita fino alla scolarizzazione e al mondo del lavoro, affrontando tematiche come l’accertamento diagnostico e il “masking” – si legge – il volume tenta di rispondere a questi ed altri interrogativi grazie ad interventi specialistici e a testimonianze dirette di donne confrontate con la diagnosi di autismo».
Il libro sarà presentato nei prossimi giorni in tre differenti tappe. Il 25 marzo ad ospitare il dibattito sarà la libreria Raffaello al Vomero – modera Angela Silletti Restucci, presidente Gruppo Asperger Campania – mentre il 26 il libro sarà presentato alla Feltrinelli di Salerno – moderatrice Tiziana Valeriani, vicepresidente dell’associazione e referente della sezione Salerno – per poi essere discusso il giorno seguente a Caserta presso la Giunti, con moderatore Mariano Marinelli, referente della sezione locale. I tre incontri sono stati fortemente voluti e organizzati in collaborazione con Gruppo Asperger Campania e Gruppo Emphatie.
di Nadia Labriola

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Napoli ospita il Congresso AILE sulla Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH) nell’adulto

Si terrà a Napoli il prossimo 27 marzo nella sala convegni di via Orazio 170 il Congresso AILE, un importante workshop dedicato alla Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH) nel paziente adulto, promosso dall’Associazione Italiana contro la Linfoistiocitosi Emofagocitica (AILE). L’evento rappresenta un’occasione di rilievo per approfondire questa rara e complessa sindrome ematologica, coinvolgendo esperti di fama nazionale.

Il congresso si aprirà alle 11:00 con l’introduzione di Ugo Ricciardi (AILE), per poi articolarsi in due sessioni tematiche.

La prima sessione, “I mille volti della sindrome emofagocitica” (11:20 – 13:00), vedrà gli interventi della Prof.ssa Elena Sieni (Firenze), che esplorerà le diverse manifestazioni della malattia, e del Prof. Fabrizio De Benedetti (Roma), che affronterà il legame tra HLH e infiammazione. Seguirà una tavola rotonda sulle sfide nella diagnosi della patologia.

Dopo la pausa pranzo, la seconda sessione, “Prospettive di trattamento” (14:30 – 17:00), offrirà una panoramica sui più recenti sviluppi terapeutici, con la Prof.ssa Francesca Minoia (Milano) che illustrerà i nuovi approcci terapeutici e il Prof. Simone Cesaro (Padova) che approfondirà il ruolo del trapianto. Anche questa sessione si concluderà con una tavola rotonda sulle sfide terapeutiche.

Il congresso si chiuderà alle 17:00, con la sintesi finale a cura di Ugo Ricciardi (AILE).

L’evento si inserisce nel quadro delle iniziative per la Giornata delle Malattie Rare, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità medico-scientifica e favorire il progresso nella diagnosi e nel trattamento dell’HLH.

 

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“Il Paese delle Meraviglie”: la rassegna antirazzista a cura di Feltrinelli fa tappa a Napoli

Feltrinelli, in collaborazione con l’Associazione Il Razzismo è una brutta storia,
dedica tutto il mese di marzo a Il paese delle meraviglie, rassegna di incontri, talk e dibattiti pensata e realizzata per stimolare una riflessione sulle molteplici e sfaccettate forme di discriminazione del nostro tempo.
A dare il nome al palinsesto è la nuova creatività della campagna di comunicazione del Gruppo Feltrinelli Leggere insegna a leggere: “Il paese delle meraviglie” è un invito a osservare e comprendere le  contraddizioni del concetto di “meraviglia” nell’Italia di oggi. Da un lato, un Paese in cui episodi di discriminazione colpiscono in modi sorprendenti; dall’altro, un luogo in cui le nuove generazioni si adoperano per tracciare un futuro alternativo, più inclusivo ed equo.
Dal 3 al 31 marzo la rassegna attraverserà le librerie Feltrinelli delle città di Milano, Bologna, Verona, Napoli, Messina, Torino, Roma e Parma ospitando alcune tra le voci più autorevoli della letteratura, dello sport, della musica, della scuola e dell’associazionismo solidale. Tra i protagonisti: Mokhtar Amoudi, Jonathan Bazzi, Leila Belhadj Mohamed, Ascanio Celestini, Massimo Congiu, Ilaria Cucchi, Sabrina Efionayi, Amir Issaa, Paolo Rumiz, Ilaria Salis.
UN MESE DI EVENTI TRA LIBRI, TESTIMONIANZE E IMPEGNO CIVILE – Dalla coesione sociale alla migrazione, dalla violenza istituzionale all’omofobia e al razzismo: un percorso in 13 appuntamenti che coinvolge anche la Feltrinelli di Napoli, dove il 26 marzo, alle ore 18:00, si terrà il panel “Invisibili ed emarginati” con Ascanio Celestini, autore di Poveri cristi (Einaudi), Sabrina Efionayi, autrice di Padrenostro (Feltrinelli), e Fatima Ouazri, operatrice presso la Cooperativa Sociale Dedalus, in dialogo con il regista e drammaturgo Davide
Iodice e le letture a cura degli allievi e delle allieve della Scuola Elementare del teatro/ conservatorio popolare per le arti della scena e della Scuola del Teatro di Napoli.
A arricchire il mese tematico sono anche un concorso realizzato in collaborazione con Prima Effe. Feltrinelli per la scuola, rivolto a studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie, a cui è stato chiesto di interpretare nella forma espressiva da loro ritenuta più efficace il tema Quella volta che… il razzismo non esisteva?, e una proposta bibliografica di oltre 100 suggerimenti di lettura, esposta in tutte le librerie Feltrinelli e online su feltrinelli.it, dedicata ai temi della migrazione e dell’integrazione, della diversità e
dell’emancipazione. Tra i titoli, per citarne solo alcuni, Corpi Estranei di Oiza Oubashi (People), Cultura, razza, potere di Stuart Hall (Ombre corte), Che razza di libro di Jason Mott (NNEditore), Fratellino di Ibrahime Balde (Feltrinelli).

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