“Giordano Bruno. Le forme dell’anima”. Dialogo con Giuseppe Ferraro e Nino Daniele

Lunedì il 17 febbraio 2025 alle ore 17.30 ritorna l’annuale appuntamento di Filosofia fuori le Mura dedicato a Giordano Bruno nel Complesso di San Domenico Maggiore di Napoli, nella Sala del Capitolo.

Non è una commemorazione ma un dialogo con Giuseppe Ferraro e Nino Daniele, con letture di Jenny Del Prete.

Giordano Bruno ha vissuto nel tempo del passaggio alla Modernità, così come oggi viviamo la transizione digitale. Un passaggio d’epoca, moda, termini e voci. Il moderno è stata la transizione verso la soggettività e la costituzione sociale degli stati. La costituzione della coscienza e degli Stati sono oggi in crisi, o meglio, in transito, nel passaggio verso ciò che ignoriamo e stiamo vivendo con mancanza di coscienza.

Ricordare Giordano Bruno significa dialogare con le sue pagine non per catalogarle e fissarle negli scaffali del tempo, ma per ritrovare il nostro tempo delle forme dell’anima, riprendendo l’immagine dell’anima del mondo che si fa sfondo e voce dell’essere presente. Quando il mondo sembra aver perso coscienza smemorandosi nei dati dell’IA e nella conquista predatoria del cielo. Il desiderio dell’anima è la speranza dell’umano.

 Filosofia Fuori le Mura è una pratica educativa sui luoghi d’eccezione, sui confini interni alla Città, confini di voci, escluse, recluse o perdute. Ambisce a fare della Città una Scuola per ritrovarne i suoi sentimenti, abitarla dei legami che la sostengono e la liberano.

 Ingresso gratuito prenotazione obbligatoria al link:

https://www.eventbrite.it/d/italy–napoli/giordano-bruno/

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AstraDoc ospita Sonia Bergamasco per l’anteprima napoletana del suo film “DUSE The Greatest” sulla leggendaria Eleonora Duse

“AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale”, la rassegna di documentari curata da Arci Movie giunta alla quindicesima edizione, ospita in esclusiva a Napoli Sonia Bergamasco per l’anteprima in città del suo documentario “Duse, the Greatest” che celebra la vita e la carriera di Eleonora Duse, la leggendaria attrice che ha influenzato diverse generazioni. Il film, prodotto da Propaganda Italia, Quoiat Films, Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma (sezione Freestyle) e ha vinto poi il Premio Miglior Documentario al Festival del Cinema Italiano di Madrid. L’appuntamento per la proiezione al Cinema Academy Astra è venerdì 14 febbraio alle 20:30 alla presenza della regista che sarà accompagnata dagli interventi di Antonella Di Nocera e della giornalista Francesca Saturnino. Ad arricchire la serata, prima della proiezione, alle ore 20, ci sarà, inoltre, un dialogo che vedrà protagoniste Sonia Bergamasco e Maria Pia Pagani dell’Università di Napoli Federico II con alcune letture affidate all’attore Salvatore Iermano.

A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, l’attrice italiana più famosa al mondo, Sonia Bergamasco ci accompagna in un’investigazione sull’attrice che ha cambiato il mestiere per sempre ispirando Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, e generazioni di attori. Eleonora Duse intercetta le nuove generazioni attraverso la sensibilità di figure carismatiche come Charlie Chaplin – che la vede a teatro a Los Angeles e scrive “è la più grande artista che ho mai visto” – e il giovane Lee Strasberg che, guardandola al lavoro, intuisce il segreto di un’arte della recitazione che entra a far parte dell’immaginario collettivo di generazioni di attori di cinema. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Come può una donna, di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? La Divina oltre il mito.

“Sono certa che fare l’attrice mi abbia salvato la vita, che l’abbia resa vivibile – a tratti esaltante, comunque intensa, concreta, mia. E che continui a farlo. Con questo film, come una detective, mi sono messa sulle tracce di Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Al centro di questa indagine è il corpo dell’attrice, il suo labirinto. Seguendo il percorso di Eleonora Duse, artista simbolo, e grande “assente” (in video, di lei ci resta solo un film muto) Duse, The Greatest vuole fare luce sul mestiere dell’attrice oggi: che cos’è diventato, qual è il suo spazio nell’immaginario collettivo contemporaneo”, dalle note di regia.

Biglietto 5 euro, ridotto 4 euro per i soci Arci. AstraDoc si svolge in sinergia con Parallelo 41 Produzioni, Coinor, Università di Napoli Federico II e con il patrocinio del Comune di Napoli. Sui social AstraDoc e Arci Movie per altri dettagli e curiosità di film e ospiti.

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Prevenire il disagio e promuovere il benessere: a scuola torna il counseling psicologico

 

Dopo il successo degli anni scolastici precedenti, l’Associazione di volontariato “La Grotta di Guizzo Azzurro”, guidata dalla presidente Casillo Giuseppa Paolina, rinnova il suo impegno con il progetto di counseling scolastico gratuito per l’anno 2024/25 con il liceo “Caccioppoli” di Scafati.

L’iniziativa, che ha già riscosso ampio consenso tra studenti, insegnanti e famiglie, mira a offrire uno spazio di ascolto, sostegno e orientamento psicologico per affrontare le difficoltà che possono emergere nel contesto scolastico.

Il servizio si rivolge a studenti, genitori, docenti e personale ATA, offrendo:

  • Percorsi di ascolto e sostegno per gli alunni
  • Supporto per le famiglie nella gestione delle dinamiche educative
  • Indicazioni psicopedagogiche per gli insegnanti e attività di gruppo nelle classi

Il servizio sarà garantito dalla Dott.ssa Valeria Cioffi (Psicologo, Psicoterapeuta) e dalla Dott.ssa Fabiana Iacopino (Psicologo), con la presenza settimanale della Dott.ssa Serena Genghi, che accoglierà chiunque senta il bisogno di una consulenza psicologica.

Le sedute, che si svolgeranno in orario scolastico previo appuntamento, saranno riservate e personalizzate. Per i minori sarà necessario il consenso informato firmato da entrambi i genitori.

Il progetto prevede cicli da 4 a 8 colloqui individuali, durante i quali gli psicologi aiuteranno i partecipanti a comprendere le proprie difficoltà e a trovare soluzioni creative per affrontarle.

Il counseling scolastico sarà completamente gratuito e rappresenta un importante investimento per la prevenzione del disagio psicologico tra i giovani.

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TORNA “SENSUABILITY: TI HA DETTO NIENTE LA MAMMA?”, LA MOSTRA DI FUMETTI CHE ROMPE I PREGIUDIZI SU DISABILITÀ E SESSUALITÀ

Per dare un senso alla giornata più celebrata e romantica dell’anno torna a Roma “Sensuability, ti ha detto niente la mamma?”, la mostra di fumetti e illustrazioni promossa da associazione di promozione NessunoTocchiMario-APS, nell’ambito del progetto Sensuability®, che affronta il legame tra sessualità e disabilità, sfidando pregiudizi e tabù.

La mostra, che si terrà dal 14 febbraio al 14 marzo presso la Biblioteca Laurentina (Piazzale Elsa Morante snc, Roma), esplora il rapporto tra sessualità, disabilità e letteratura, ponendo l’accento su come la narrazione, il fumetto e l’arte possano contribuire a cambiare il modo in cui vengono percepiti il desiderio, l’erotismo e la corporeità delle persone con disabilità.

L’evento inaugurale del 14 febbraio, dalle ore 19.00 alle 21.00, vedrà la partecipazione di artisti di rilievo nel panorama del fumetto italiano: Fumettibrutti, autrice che con le sue opere ha ridefinito i confini della rappresentazione dell’identità di genere, Francesco Cattani, già vincitore del miglior fumetto al Comicon 2018 e da sempre alfiere di un fumetto autoriale e indipendente, dallo stile minimale ma di grande impatto emozionale, alino, curatore ed esperto del settore, e Fabio Magnasciutti, illustratore e vignettista di fama, che impreziosirà la serata con una performance musicale.

In mostra oltre 130 tavole, di cui più di 80 provenienti dal lavoro di esordienti cha hanno partecipato al concorso Sensuability & Comics, promosso in collaborazione con il Comicon, il festival internazionale di fumetti. Supportano l’iniziativa anche Officina B5, scuola d’illustrazione romana, e ARF! Festival del Fumetto di Roma.

“Sensuability continua il suo percorso di crescita, portando avanti con determinazione la sua missione di decostruzione degli stereotipi sulla sessualità e la disabilità – dichiara Armanda Salvucci, presidente di NTM e ideatrice del progetto –. Il nostro obiettivo è mostrare un immaginario nuovo, dove i corpi siano raccontati nella loro autenticità e complessità, liberi dai vincoli di una rappresentazione standardizzata”.

Un tema centrale dell’edizione di quest’anno è la letteratura, un ambito che da sempre esplora l’erotismo e la sessualità, spesso trascurando però la prospettiva delle persone con disabilità. La mostra vuole offrire uno sguardo innovativo e privo di pregiudizi su desiderio, amore e piacere.

Sensuability® è un progetto che, attraverso il linguaggio dell’arte e dell’illustrazione, invita a riflettere su un nuovo immaginario erotico, dove la sensualità non è sinonimo di perfezione ma di autenticità, e dove ogni corpo merita di essere rappresentato e celebrato.

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Cotti in Fragranza, un nuovo laboratorio a Casal di Principe

È stato inaugurato a Casal di Principe (CE) il nuovo laboratorio di Cotti in Fragranza. Un impegno che ha portato le professionalità siciliane a supportare l’avvio della nuova squadra di lavoro.
Il laboratorio di pasticceria e panificazione ha sede in un bene confiscato alla criminalità organizzata e gestito dal 2022 dalla Fondazione Don Calabria per il Sociale, che nel territorio supporta percorsi di crescita e di inserimento socio lavorativo di giovani a rischio marginalità sociale.
Il laboratorio sfornerà prodotti sotto il marchio Cotti in Fragranza, nato nel 2016 all’interno dell’IPM Malaspina di Palermo e oggi operativo nel capoluogo siciliano con una seconda sede, Casa San Francesco, nel cuore del quartiere Albergheria.
La produzione di Casal di Principe esprimerà la stessa qualità che ha distinto il brand in tutti questi anni, con una declinazione fortemente territoriale, a partire dall’uso degli ingredienti.
Il laboratorio di Casal di Principe trova la piena funzionalità grazie all’impegno di UniCredit, gruppo bancario che ha contribuito all’acquisto delle attrezzature: “UniCredit è da sempre vicina alle esigenze del territorio – ha sottolineato Roberto Bellavista, Responsabile Territoriale Development Sud di UniCredit – fornendo un contributo concreto alle necessità delle comunità in cui opera. La nostra donazione è stata resa possibile grazie al Progetto Carta Etica, un’iniziativa di solidarietà legata all’utilizzo delle carte di credito, cosiddette «Etiche», da parte di clienti e dipendenti UniCredit in Italia. Per ogni acquisto effettuato, UniCredit dona al Fondo Carta Etica il 2 per mille del totale delle spese sostenute con una delle carte di credito ‘Etiche’ emesse dalla Banca.
Dal 2005, anno in cui è stato lanciato il “Progetto Carta Etica”, sono stati raccolti oltre 40 milioni di euro destinati al sostegno di circa 1.400 iniziative di solidarietà. progetti di utilità sociale in risposta ai bisogni più urgenti delle comunità come la gestione delle emergenze, il sostegno alla disabilità, le iniziative per l’infanzia, le donne, gli anziani ed altre realtà in difficoltà o in forte disagio. Negli ultimi 5 anni, attraverso i fondi Carta Etica, UniCredit ha sostenuto 51 progetti nel Sud continentale, di cui 11 nel 2024”.

Fare rete con tutte le realtà del tessuto sociale e istituzionali del territorio, è sempre stato l’obiettivo della Cooperativa Sociale Rigenerazioni Onlus che ha dato vita, insieme a Fondazione Don Calabria per il Sociale, al progetto Cotti in Fragranza.
Fondamentale, in questo caso, è stata la tavola rotonda sul tema dell’inserimento sociale e lavorativo, a cui ha partecipato il sindaco di Casal di Principe, Ottavio Corvino ed il Presidente del Consiglio Comunale di Casal di Principe, Adolfo Natale.

Le istituzioni hanno potuto confrontarsi sul tema e su prospettive future, insieme con le sette realtà sociali: Cooperativa Eva, Progetto Rest-Up, Aps Tarita, Asd Team Capasso – Associazione Nazionale Carabinieri, Città Nuova, cooperativa Rigenerazioni e Fondazione Rut. A cui si è aggiunta la partecipazione dell’avvocato del foro di Santa Maria Capua Vetere, Vincenzo Di Simone.

“Il nostro obiettivo è la crescita personale e professionale dei ragazzi coinvolti, per far questo anche il nuovo laboratorio deve essere connesso con le reti del territorio, avere una proposta di prodotti di qualità e una sua identità. Il progetto Cotti in Fragranza si amplia puntando alla sostenibilità e al coinvolgimento di nuovi compagni di viaggio” ha detto Lucia Lauro, Project manager delle start up innovative Fondazione Don Calabria per il Sociale.

Progetto sociale e progetto di inserimento socio lavorativo, camminano di pari passo con la rete territoriale, come ha detto Giuseppe Marino, coordinatore dell’area Minori Campania: “La presenza dell’Opera don Calabria a Casal di Principe vuole avere come finalità la promozione e la realizzazione del benessere di tanti nostri giovani vulnerabili presenti nel territorio. Riteniamo che sia necessario, quindi, offrire loro un posto dove poter vivere il tempo necessario e giusto a riprendere il cammino della vita reso impervio dalle difficoltà contingenti; assicurare l’opportunità di essere formati nei mestieri della panificazione e della pasticceria e di favorire opportunità di inserimento socio-lavorativo nel settore della ristorazione. Per questa finalità, l’Opera don Calabria attraverso le proprie realtà organizzative ha avviato come servizi una comunità alloggio con un gruppo appartamento annesso (Fondazione Don Calabria per il Sociale), corsi di formazione professionale (Centro Studi Opera don Calabria) e opportunità di lavoro nel biscottificio (Coop. Rigenerazioni)”.

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Violenza sulle donne, i dati della città di Napoli e il lavoro dei CAV

Sono state 463 le nuove richieste di aiuto giunte l’anno scorso alla Rete dei Centri Antiviolenza del Comune di Napoli. È quello che emerge dai dati raccolti nel 2024 dalle strutture che operano sul territorio, analizzati e raccolti in un dossier consultabile sul sito del comune di Napoli. Dallo studio si evince che non ci sono quartieri in cui la violenza attecchisce più che in altri e, inoltre, ci sono sempre più ragazze, dai 18 ai 25 anni, che si rivolgono alle strutture comunali. “Il dato che va messo in evidenza perché molto grave, riguarda le ragazze che già a 18 anni vengono a chiedere supporto – evidenzia l’assessora alle Pari opportunità del comune di Napoli Emanuela Ferrante – Sicuramente, dipende dal fatto che ne stiamo parlando molto nelle scuole, dove spieghiamo quali possono essere i tipi di violenza: da quella fisica, sessuale, o anche più subdole, come quella psicologica, economica, così come la gelosia eccessiva che è anche quella chiaramente una forma di violenza”.

Quello che le cifre sintetizzano è un problema trasversale: rispetto ai contesti sociali, economici e culturali. Casi di violenza si registrano in tutte le Municipalità in maniera quasi uniforme (dai 33 della Prima ai 56 della Quinta) con le eccezioni della Settima e dell’Ottava (rispettivamente 9 e 7 casi). Quattrocento persone seguite sono italiane, altre 16 provengono da Paesi europei, 47 da Paesi extraeuropei. Tra le vittime figurano sia donne coniugate (169) che nubili (184), sia lavoratrici con occupazione stabile o saltuaria (232) che non occupate (169), ma anche casalinghe (21), studentesse (27) e pensionate (10). La maggior parte (301) ha un diploma o una laurea. Per Rosa Di Matteo, presidente di Arcidonna e coordinatrice dei centri antiviolenza comunali “la violenza sulle donne è assolutamente trasversale, non ha confini, non ha geografia, non ha classe sociale, non ha classe economica. Infatti i nostri dati lo dicono chiaramente. Noi abbiamo il Vomero e la nona municipalità Soccavo-Pianura che esprimono gli stessi numeri”. 

La fascia di età in cui si registra il maggior numero di casi (193) è quella che va dai 40 ai 49 anni, ma non mancano segnalazioni di minorenni (2) e di donne ultra 69enni (17). Molte vittime (193) si sono rivolte spontaneamente ai Centri antiviolenza, gli altri casi sono stati segnalati, tra l’altro, dai pronto soccorso o dalle forze dell’ordine.  
Secondo l’assessora Ferrante e la dottoressa Di Matteo oggi ci sono gli strumenti per intercettare i casi di violenza, ma bisogna anticipare l’intervento delle istituzioni agendo prima che si verifichino, con azioni culturali e di formazione. “La formazione è importante e sarebbe necessario farla fare a tutti gli operatori del settore, – spiega l’assessora – a partire anche dagli stessi insegnanti delle scuole che dovrebbero poter intercettare eventuali casi di disagio da parte dei ragazzi e quindi adoperarsi. I giovani non sono più abituati ad avere relazioni normali tra di loro, quindi occorrerebbe intervenire nella scuola che è l’unico presidio al di fuori della famiglia, che può intercettare se ci sono problematiche. Un altro elemento fondamentale di prevenzione è la formazione degli operatori del settore, perché anche negli ospedali ad esempio, se non nei percorsi rosa che comunque sono pochi a Napoli, non c’è magari il personale qualificato a ricevere e capire se una donna è stata vittima di violenza. Come pure ci vuole formazione presso le forze di polizia, anche lì molto spesso le donne trovano operatori non qualificati che tendono culturalmente a sminuire l’episodio”. 

“Laddove noi troviamo formazione nella catena degli attori, dei diversi attori, il percorso di fuoriuscita non solo è più efficace e più efficiente, ma dura molto meno, perché parliamo la stessa lingua, – spiega la Di Matteo – non c’è bisogno che ci spieghiamo le cose, non c’è bisogno che ci dobbiamo confrontare subito a determinate cose, perché ci siamo formate e sappiamo fare tranquillamente la differenza tra violenza e conflitto. Questo ci consente praticamente di camminare in maniera più efficace, più efficiente, ma soprattutto più velocemente”.  
Andando ad analizzare l’ambiente in cui si sono consumati i casi di violenza e la tipologia di violenza subita, emerge che gli aggressori sono soprattutto coniugi e partner conviventi (163), partner non conviventi (40), ex coniugi o ex partner conviventi (76) ed ex partner non conviventi (102). Altri 24 casi sono riconducibili comunque all’ambiente familiare. Molto spesso le violenze si consumano davanti agli occhi dei figli. Quattro, infine, i casi segnalati in cui l’aggressore è il datore di lavoro. Da quasi tutte le storie delle vittime emerge come la violenza psicologica (422 casi) sia una costante, sovrapponendosi quasi sempre ad altri tipi di violenza: fisica (326 casi), economica (227 casi), sessuale (121 casi considerando anche le molestie) o di tipo persecutorio (138 casi). Tre i casi di mobbing.  
L’assessora Ferrante, poi, si sofferma su di un altro tipo di violenza, e cioè quella economica: “Circa il 65% delle donne che subiscono violenza sono quelle che non hanno un’indipendenza economica e quindi devono sottostare naturalmente, come dire, al ricatto perché non sanno dove andare. Quindi occorrerebbero una serie di misure a supporto per sviluppare e consentire ancora di più alle donne di trovare una loro autonomia lavorativa. Noi abbiamo preso 150mila in bilancio dei fondi comunali da destinare alle donne che hanno fatto il percorso dei nostri centri antiviolenza e che sono fuoriuscite dalla violenza di seguire dei tirocini extra curricolari utili poi all’inserimento lavorativo”.  
di Adriano Affinito

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