26 Apr, 2023 | Comunicare il sociale
Prosegue il percorso del Patto educativo per Napoli, avviato il 13 maggio 2022 con la sottoscrizione sull’isola di Nisida del Patto, promosso dall’Arcidiocesi di Napoli, con la Diocesi di Pozzuoli e di Ischia, che prevede il coinvolgimento di scuole, Istituzioni territoriali, Enti locali, organizzazioni del volontariato e del Terzo settore per arginare la dispersione scolastica e il disagio formativo e accompagnare studentesse e studenti della Città di Napoli lungo tutto il percorso di crescita.
Il Patto rappresenta un accordo di collaborazione interistituzionale, un processo educativo volto a generare un sistema territoriale in grado di prevenire i fenomeni del disagio minorile e della devianza, e nello stesso tempo offrire occasioni di speranza e di vita ai giovani, dei bambini di Napoli.
Nel corso di un anno sono stati realizzati diversi appuntamenti territoriali per raccogliere riflessioni, testimonianze, spunti d’intervento. Il ciclo d’incontri si concluderà con tre momenti previsti nel corrente mese di aprile e maggio. Queste le tre date:
Mercoledì 26 aprile, ore 17:30- Parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo – Via Filippo Bottazzi 29 – SOCCAVO Napoli
Giovedì 27 aprile, ore 17:30 – Casa di Vetro – Via delle Zite, 40 – FORCELLA Napoli
Mercoledì 3 maggio, ore 17:30 –Parrocchia San Francesco e Santa Chiara – Via Decio Mure Console Romano- PONTICELLI Napoli
Negli incontri saranno presenti: l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, Gennaro Pascarella, il vescovo ausiliare, Carlo Villano, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, rappresentanti della Prefettura di Napoli, rappresentanti del mondo ecclesiale, della scuola, del volontariato e del Terzo Settore.
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26 Apr, 2023 | Comunicare il sociale
Mattel ha annunciato l’inserimento di una bambola Barbie con sindrome di Down all’interno della linea Barbie Fashionistas. Come riportato da agi.it, il nuovo modello è stato creato per consentire a un numero ancora maggiore di bambini e bambine di vedersi riflessi in Barbie, inoltre che a far sì che Barbie rifletta sempre più il mondo che li circonda. La bambola Barbie con sindrome di Down, si legge in una nota, ha lo scopo di ispirare tutti i bambini e le bambine a raccontare sempre più storie attraverso il gioco. “In quanto brand di bambole con il maggior numero di rappresentazioni di diversità sul mercato, Barbie svolge un ruolo importante nelle prime esperienze di ogni bambino e bambina e per questo ci impegniamo a fare la nostra parte per contrastare lo stigma sociale attraverso il gioco”, ha affermato Lisa McKnight, Executive Vice President e Global Head di Barbie & Dolls di Mattel.
“Il nostro obiettivo è quello di consentire a tutti i bambini e le bambine di rivedersi in Barbie, incoraggiandoli anche a giocare con bambole che non assomigliano a loro. Il gioco con le bambole, oltre all’esperienza vissuta da un bambino, può insegnare la comprensione e creare un maggiore senso di empatia, rendendo il mondo più accogliente. Siamo orgogliosi di presentare una bambola Barbie con sindrome di Down per rappresentare ancora meglio il mondo che ci circonda e dimostrare il nostro impegno nel celebrare l’inclusione attraverso il gioco”.
In Italia, si legge ancora su agi.it, Mattel ha identificato in Luca Trapanese e in sua figlia Alba gli ambassador perfetti per portare avanti questo progetto. Luca è il padre single di Alba, una bambina con sindrome di Down adottata nel 2018. Da sempre impegnato nel sociale, ha fondato A ruota Libera Onlus, La Casa di Matteo e da molti anni porta avanti una serie di progetti legati alle disabilità. E’ autore di Nata per te, libro che racconta con empatia e gioia la storia dell’adozione di Alba e la loro storia insieme come famiglia.
Sul suo profilo Instagram, Luca Trapanese ha commentato: “Oggi è un giorno speciale per Alba e per i bambini come lei! Barbie ha fatto un regalo incredibile per tutti, quello di realizzare una Barbie con la sindrome di Down. E’ molto importante per i bambini sentirsi accolti nel gioco e riconoscersi in esso. Alba subito si è riconosciuta nella nuova Barbie ed ha voluto giocare creando tante avventure. Sono tanti i modi che abbiamo per dare possibilità a tutti di sentirsi incluso nella vita quotidiana, per questo ringrazio Mattel per questa importante intuizione che ha un grande valore sociale”.
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26 Apr, 2023 | Comunicare il sociale
Dopo il lancio della prima edizione nel 2022, Fondazione CON IL SUD, ActionAid Italia e Fondazione Realizza il Cambiamento proseguono nel loro impegno di finanziare iniziative virtuose nel Sud Italia promuovendo la seconda edizione del bando “Realizziamo il cambiamento con il Sud”. Il contributo sarà erogato da Fondazione Realizza il Cambiamento e l’ammontare complessivo a disposizione è di 500 mila euro.
Anche in quest’edizione, il bando vuole sostenere interventi di contrasto alla povertà e promozione dei diritti a favore di persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, soprattutto persone con background migratorio, donne e giovani che si trovano in condizione di povertà e/o di diritti negati.
La novità dell’edizione 2023 è l’apertura alle imprese sociali senza scopo di lucro, purché costituite in forma di associazione, fondazione o in forma societaria – comprese le cooperative sociali. Gli altri soggetti ammissibili sono gli Enti del Terzo Settore (ETS) non societari, le Fondazioni, le associazioni riconosciute e non riconosciute e gli enti ecclesiastici e religiosi senza scopo di lucro. Gli interventi dovranno realizzarsi in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Gli ambiti d’intervento individuati sono due: povertà e diritti. L’ambito POVERTÀ è rivolto a favorire la fuoriuscita da condizioni di povertà economica e marginalità sociale, promuovere soluzioni di welfare comunitario e di welfare generativo che coinvolgano attivamente le persone più vulnerabili. L’ambito DIRITTI è volto a favorire l’empowerment socio-economico e la tutela dei diritti umani e civili di persone in condizione di vulnerabilità e a contrastare la violenza di genere in ogni sua forma. Le proposte potranno intervenire in uno o entrambi gli ambiti d’intervento.
“Con la seconda edizione di questo bando vogliamo proseguire la proficua collaborazione con ActionAid Italia e Fondazione Realizza il Cambiamento”, dichiara Marco Imperiale, Direttore Generale della Fondazione CON IL SUD. “Siamo sempre più convinti che il vero cambiamento non possa che partire dal sociale, dalle comunità e dai loro bisogni, mettendo al centro le energie positive dei territori. In questo senso, le organizzazioni di terzo settore hanno un ruolo centrale, per l’approfondita conoscenza dei contesti in cui operano e per l’impegno e la capacità di “spendersi” per rispondere alle necessità di chi vive situazioni difficili a causa della povertà o di diritti negati o violati”.
“Nella scorsa edizione abbiamo selezionato nove progetti e constatato l’interesse di moltissime organizzazioni. Ora ripartiamo con una nuova edizione del bando che punta ancora una volta a intervenire su povertà ed esclusione dei diritti. Vogliamo continuare la strada intrapresa e generare nuovi circoli virtuosi, capaci di dare risposte concrete alle persone in situazione di marginalità e vulnerabilità creando opportunità nei territori in cui operano perché crediamo fortemente nella capacità che le persone hanno di generare un cambiamento sostenibile e duraturo nel tempo se sono messe nelle condizioni di poterlo fare” dichiara Katia Scannavini, Vicesegretaria generale ActionAid Italia.
Le iniziative – dalla durata compresa fra i 18 e i 24 mesi – dovranno essere presentate da un partenariato composto da almeno tre enti di cui uno ricopra la funzione di soggetto proponente. I contributi richiesti potranno variare da un minimo di 40.000 euro ad un massimo di 80.000 euro con un cofinanziamento previsto del 10% dell’importo richiesto. Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate tramite il format d’invio delle proposte disponibile sulla pagina del bando www.actionaid.it/cambiamentoconilsud entro il 26 giugno 2023.
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26 Apr, 2023 | Comunicare il sociale
Un momento di incontro e riflessione sul rapporto tra uomo e natura in ambito urbano per uno sviluppo sostenibile. E’ stato questo il tema al centro del convegno “Noi siamo natura”, organizzato dal WWF Napoli con il patrocinio del Comune di Napoli e del’Anci Campania
prendendo spunto dall’ultimo scritto di Gianfranco Bologna “ Noi siamo natura”. Una tappa importante per programmare e pensare la città del domani che deve essere sempre più sostenibile e attenta alla natura «Esiste un legame di dipendenza – spiega il presidente del WW Napoli Francesco Marino – che, se ignorato, non porta a risultati sperati in termini di sostenibilità. Essere connessi significa confrontarsi per comprendere anche gli effetti delle singole azioni. Dobbiamo sforzarci di costruire un mondo migliore senza avere l’ambizione di avere in tasca la soluzione. La sintesi sta nel saper accogliere tutte le informazioni necessarie che offre il mondo scientifico e tradurle in fatti concreti». All’incontro hanno partecipato anche Luigi Carbone – Vice presidente Anci Campania-, Anna Luise- Dirigente di Ricerca ISPRA, Emanuela Coppola – Ricercatrice in Urbanistica della Facoltà Federico II, Alessandro di Ruocco -presidente gruppo giovani imprenditori di Napoli , Raffaele Lauria – delegato Campania WWF Italia e Vincenzo Santagada -assessore al Verde e salute del Comune di Napoli.
«Le nuove generazioni- prosegue Marino- sono già pronte ad affrontare le nuove sfide ma purtroppo gli interessi economici impongono un concetto di benessere basata esclusivamente sulla ricchezza. Occorre far prevalere la consapevolezza del valore della qualità dell’ambiente. Se abbiamo acqua, aria, oceani e suoli alterati ed inquinati facciamo un danno incalcolabile a noi stessi. Per farlo è, inevitabile, cambiare i modelli economici e sociali dominanti». Il referente cittadino del WWF si è concentrato, poi- sulle iniziative che la sua Organizzazione sta portando avanti « Abbiamo lanciato un appello – prosegue- in occasione dell’evento al Sindaco di Napoli e della città metropolitana di azzerare immediatamente il consumo di suolo intervenendo per edificazione solamente in aree già cementificate senza intaccare il suolo vergine all’interno delle stesse aree. Gli esponenti della politica, gli amministratori della res pubblica hanno l’obbligo di tramandar il patrimonio ambientale ai più giovani in modo sostenibile, attivando un modello di sviluppo alternativo, poiché non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori, ma l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli».
di Maria Rosaria Ciotola
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26 Apr, 2023 | Comunicare il sociale
Da Torino a Roma in bicicletta. Per dimostrare che è possibile convivere con una patologia onco-ematologica e che una vita attiva contribuisce non solo alla prevenzione dei tumori ma anche alla salute di chi ha già ricevuto una diagnosi di malattia, migliorando il benessere fisico e psicologico dei pazienti.
È la storia di Roberto Laudati, medico ematologo presso l’Unità di Ematologia AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, che domenica 30 aprile partirà da Torino, la sua città, alla volta di Roma, in sella alla sua bicicletta. Un viaggio di oltre 700 chilometri, divisi in 5 tappe, per dimostrare la valenza terapeutica dell’attività fisica nelle terapie oncologiche. La manifestazione si articolerà in 5 tappe, con partenza da Centro Oncoematologico Subalpino di Torino e arrivo al Dipartimento di Onco-Ematologia del Policlinico di Tor Vergata di Roma giovedì 4 maggio.
“Nel dicembre 2021 – racconta Roberto Laudati – mi è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin e, da allora, seguendo le indicazioni degli studi più recenti ho iniziato un programma di attività fisica che mi ha notevolmente aiutato nel contrastare gli effetti collaterali della terapia e, spero, la malattia stessa. Di qui l’idea della pedalata Torino-Roma, con l’intento di unire idealmente tutti i Centri Oncoematologici italiani e di far conoscere l’importanza dell’esercizio fisico anche durante la terapia per contrastare i tumori”.
Sono circa 2 milioni e 250mila gli italiani che vivono con una diagnosi di tumore, il 4% dell’intera popolazione (fonte AIOM); nel corso del 2022 è stato calcolato che in Italia ci siano state circa 391.000 nuove diagnosi di tumore. Le diagnosi di tumore ematologico sono in aumento a causa dell’invecchiamento generale della popolazione ma le speranze di vita sono maggiori e il 40-50% dei malati può addirittura aspirare alla guarigione. Inoltre, i notevoli progressi della medicina hanno fatto sì che molte delle malattie considerate mortali si siano trasformate in croniche.
“L’attività motoria, anche per chi si sottopone alla chemioterapia, è fondamentale non solo per migliorare la qualità di vita dei pazienti ma anche per prevenire gli effetti collaterali delle terapie oncologiche a lungo termine. Un’attività fisica personalizzata sulle caratteristiche del paziente, che nelle prime 8-12 settimane deve essere seguito da un “allenatore esperto”, riesce a restituire buona parte della perdita di efficienza fisica, psicologia e mentale, oltre a porre le basi per la prevenzione di altre complicazioni – dichiara la dottoressa Maria Christina Cox, ematologa presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria Policlinico Tor Vergata di Roma e docente di esercizio fisico adattato nei pazienti con tumore.
I pazienti oncologici, se guidati da esperti, possono dedicarsi in sicurezza ad esercizi volti a migliorare il benessere, la funzionalità fisica e la qualità della vita, mitigando anche la stanchezza legata alla patologia; svolgere attività fisica, infatti, riduce ansia, depressione e dolore ed è anche utile per migliorare la qualità del sonno, aumentare il senso di benessere e l’autostima, oltre che per mantenere una certa mobilità e indipendenza. Ovviamente occorre tener presente le condizioni specifiche del paziente, del tipo di tumore e del trattamento in corso, rivolgendosi sempre al proprio oncologo per capire bene come e quanto muoversi. Numerosi studi hanno dimostrato che le persone che hanno avuto un tumore e si sono mantenute fisicamente attive manifestano una maggiore aderenza alle terapie, presentano un minor rischio di recidive e un aumento della sopravvivenza rispetto alle persone inattive.
Obiettivo della “Pedalata Arcobaleno della Speranza”, che parte dal Centro Oncoematologico piemontese di Torino e si conclude al Dipartimento di Ematologia del Policlinico di Tor Vergata, è quello di unire idealmente tutti i centri onco-ematologici italiani. Per la pedalata verranno utilizzate due biciclette a pedalata assistita, adatte anche a chi inizia a fare attività sportiva durante la malattia; una delle due biciclette verrà utilizzata da Roberto mentre sull’altra si alterneranno alcuni amici sportivi di Roberto e anche altre figure di sportivi che vorranno unirsi a questa avventura.
“La pedalata ha un duplice obiettivo – afferma Maria Stella Marchetti, presidente de L’Arcobaleno della Speranza Odv. Sensibilizzare medici, operatori sanitari e pazienti sull’importanza dell’attività fisica in tutte le sue forme per migliorare la qualità di vita dei pazienti onco-ematologici e raccogliere fondi per finanziare due borse di studio destinate ad esperti di scienze motorie al fine di realizzare il progetto di esercizio fisico adattato a pazienti onco-ematologici sia pediatrici che adulti. La nostra Associazione è da sempre impegnata nel favorire il miglioramento dei servizi e dell’assistenza sociosanitaria in favore dei pazienti leucemici ed altri emopatici e delle loro famiglie”.
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26 Apr, 2023 | Comunicare il sociale
Grande partecipazione per la quarta edizione della “Sgambettata” che si è svolta a Santa Maria Capua Vetere la scorsa domenica, confermando la tendenza sempre in crescita sin dalla prima edizione del 2020.
La manifestazione, organizzata dalla Federazione Italiana Camminatori Sportivi (FICS) con il patrocinio di Regione Campania, Provincia di Caserta e Comune di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con l’Eps ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane) e il CONI ha registrato la partecipazione di oltre 120 appassionati di cammino appartenenti a tutte le età, con gruppi provenienti sia dalla Campania che da fuori regione, come i Camminatori del Golfo dal Lazio (Minturno, Formia e Gaeta) e Born to walk-Nati per camminare da Vasto, in Abruzzo.
Due i percorsi ad anello proposti, da 6 o 12 Km, relativi all’itinerario dei cammini della Campania felix ideati dall’istruttore nazionale Fiorentino la Greca, fondatore e Presidente della FICS, con partenza dal Parco Urbano nei pressi dell’Anfiteatro campano costruito in età flavia nel luogo che aveva visto le imprese gladiatorie di Spartaco, e transito (per il percorso dei 12 Km) accanto alla longobarda Abbazia di Sant’Angelo in Formis.
I camminatori hanno indossato l’esclusiva T-shirt con la stampa di un disegno, realizzato dall’ artista sammaritana Gemma Beato, evocativo di illustrazioni che furono pubblicate sui poster di alcune edizioni degli anni ’80 della Sgambettata, per sottolineare il legame e la continuità con la storica manifestazione ideata da Giovanni e Bernardo Iodice.
Lo start è stato dato dal sindaco Antonio Mirra dopo una cerimonia protocollare in cui ha consegnato una targa riconoscimento all’Associazione Nazionale Finanzieri (ANFI), partner sia della Sgambettata dal 2020 che di tutte le iniziative della FICS.
Nella fase finale dell’evento, il Presidente Fiorentino la Greca ha insignito Anna Nargiso, speaker della manifestazione dal 2020, quale socia onoraria della Federazione.
Riconoscimenti anche al sempre collaborativo Presidente regionale ASI, Nicola Scaringi, al Gruppo Comunale Protezione Civile Santa Maria Capua Vetere.
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