06 Set, 2023 | Comunicare il sociale
Malinverno (Edizione Feltrinelli, pagine 336, costo 18 euro) nasce dalla vena poetica e fantasiosa di Dario Dara. Nato nel 1971, lo scrittore, dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Girifalco, in Calabria, ha studiato a Pisa, laureandosi con una tesi sulla poesia di Cesare Pavese. Numerosi i riconoscimenti ottenuti prima della pubblicazione di Malinverno quali il Premio Palmi, il Premio Viadana, il Premio Corrado Alvaro e il Premio Città di Como.
Le vicende rappresentate nel romanzo si svolgono a Timpamara e gli abitanti hanno nomi che evocano sogni e desideri.
Il protagonista Astolfo è guardiano del cimitero la mattina e al pomeriggio lavora in biblioteca. Ben presto verrà affascinato dalla foto di una donna posta su una lapide, priva di nome e cognome, senza nessuna indicazione circa la data di nascita e di morte. Una donna che lo turba a tal punto da indurlo a dare voce e nome a quel volto muto, misterioso e triste. La chiamerà Emma come la protagonista di Madama Bovary, libro da lui profondamente amato ed ogni giorno da innamorato andrà a farle visita. Intorno a tale vicenda si muovono, poi, personaggi stravaganti, taluni vivi altri estinti: dal resuscitato alla ragazza vedova alla vigilia delle nozze che tinge l’abito nuziale di nero e chiede ad Astolfo di celebrare il matrimonio, tanto agonizzato, con il defunto.
L’autore, sin dalle prime battute, palesa la capacità di trasformare in eventi importanti dei fatti ancorati alla quotidianeità e spesso privi di rilevanza, di donare ai morti la giusta collocazione nell’universo, voce a chi non riesce o non può farlo più.I pensieri, i sentimenti, i personaggi sono abilmente rappresentati e analizzati dall’autore con una forte carica introspettiva ed un infinito senso di umanità ed attenzione per i più fragili. Un libro che esalta la vita, riconoscendo importanza e dignità alla morte.
Maria Rosaria Ciotola
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06 Set, 2023 | Comunicare il sociale
Nell’approssimarsi del voto sull’adeguamento del PRG alla modifica del PUT apportata dalla Regione Campania per consentire la realizzazione del nuovo Ospedale unico della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, Legambiente Campania si appella alla Giunta e al Consiglio Comunale di Sant’Agnello perché venga scongiurata questa scelta che si sta rivelando sempre più divisiva per le comunità locali e fortemente problematica sia per le criticità di carattere urbanistico, ambientale e paesaggistico, sia per ricadute di carattere funzionale del servizio sanitario cui afferiscono oltre 100.000 cittadini della penisola sorrentino-amalfitana, in particolare dei comuni di Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Massa Lubrense e Positano.
La scelta di costruire un nuovo nosocomio a Sant’Agnello si basa su un’idea progettuale nata nel 2011 che, dopo oltre 10 anni, è giunta al progetto definitivo con una stima dell’investimento necessario di € 65.000.000,00, di cui € 61.750.000,00 a carico dello Stato e € 3.250.000,00 a carico della Regione). Molto opportunamente la nuova Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Antonino Coppola ha ritenuto utile fornire al Consiglio Comunale il supporto di consulenti esperti per la disamina delle osservazioni pervenute rispetto alla fattibilità e compatibilità dell’opera. Tra queste, in particolare, quella a firma congiunta del WWF e di Italia Nostra, pone addirittura pregiudizi sull’idoneità, per la sua genericità ed indeterminatezza, della delibera regionale di variante al PUT della penisola sorrentino-amalfitana di cui alla L.R. 35/1987, adducendo in particolare la violazione di precise disposizioni di legge e il contrasto con le prescrizioni del PUT.
Per Legambiente, oltre alle più che condivisibili violazioni segnalate dalle due associazioni, risultano di particolare gravità le criticità connesse quali: la scelta localizzativa/costruttiva che comporta un ulteriore incremento edificatorio, con un conseguente rilevante consumo di suolo. Un nuovo edificio di 5 piani, posto su un’area di sedime di circa un ettaro, occupata attualmente per la maggior parte da agrumeti, con una volumetria di 121.000 metri cubi, un’altezza di oltre 16 metri e un indice di edificabilità più che quintuplo rispetto a quello oggi vigente. Per tale struttura ad oggi non risulta prevista la dotazione di parcheggi pertinenziali , tanto da non poter soddisfare nemmeno le esigenze degli operatori sanitari, né tanto meno quelle dei visitatori e quelle a servizio delle degenze brevi delegando a un eliporto sul piano di copertura la funzione di accoglienza delle emergenze di ricovero che potrebbe essere compromessa dalla difficile accessibilità; alla mobilità, considerando le significative limitazioni connaturate al sistema trasportistico del contesto insediativo della costiera, che determinano serissimi problemi di accessibilità, sia con riguardo al trasporto privato che a quello pubblico, sia su ferro che su gomma; al rischio idrogeologico, in relazione alla sussistenza sul lotto di nuova edificazione di condizioni di rischio idrogeologico “molto elevato” (R4) attestato dal PSAI, connesso alla presenza del rivolo S. Giuseppe; alla compromissione del paesaggio e alla sua mancata tutela a fronte delle previsioni dello strumento di tutela paesaggistica sovraordinato vigente.
Inoltre, a queste criticità connesse alla salvaguardia del contesto territoriale, ambientale e paesaggistico si aggiungono quelle relative alla funzionalità del servizio sanitario e in generale alla tutela della salute dei cittadini e dei turisti.
Dopo la drammatica esperienza della pandemia di COVID 19 la programmazione sanitaria, a fronte delle più che opportune esigenze di razionalizzazione e riduzione delle diseconomie, nella riorganizzazione del sistema ospedaliero deve tener conto di una molteplicità di aspetti, a partire tra quelli demografici, urbanistici, sociali, economici, logistici, senza tuttavia operare in modo invariante rispetto alle specificità dei contesti. Ecco perché il tema della riorganizzazione del sistema sanitario attraverso la concentrazione nei cosiddetti “Ospedali Unici” è certamente positivo se mira non alla mera riduzione dei presidi sanitari, ma all’ottimizzazione dell’offerta di salute per gli abitanti dello specifico territorio. Al di là delle criticità logistiche, ambientali, paesaggistiche l’Ospedale Unico di Sant’Agnello non risulta soddisfare questi fondanti presupposti. Accentrare in un nuovo ospedale le funzioni svolte dai tre presidi esistenti (i due ospedali di Vico Equense e Sorrento e il Distretto Sanitario Mariano Lauro di Sant’Agnello) che allo stato operano in chiave integrata e sinergica ciascuno con funzioni diverse in un’unica struttura da realizzare a Sant’Agnello, non garantisce automaticamente il miglioramento della salute pubblica. L’articolazione dislocata rispetto al bacino di utenza, le difficoltà logistiche dovute alla particolare situazione geomorfologica del sito, la difficile accessibilità dovuta alla collocazione in pieno centro storico non sono presupposti ottimali per il ruolo che deve assolvere un Ospedale Unico.
Legambiente Campania fa appello alla sensibilità e alla responsabilità dell’Amministrazione Comunale di Sant’Agnello affinchè non venga approvato l’adeguamento del PRG alla modifica al PUT apportata dalla Regione Campania per consentire la realizzazione del nuovo Ospedale Unico al posto dell’attuale Distretto sanitario 59 “Mariano Lauro”.
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06 Set, 2023 | Comunicare il sociale
La tecnica è quasi sempre la stessa. Parliamo della truffa del finto corriere e a cadere nel tentativo di trappola è stata una donna di 80 anni.
La vicenda si è svolta a a Melito di Napoli e la vittima viene contattata da una sedicente nipote: “Nonna sta arrivando un pacco per me, è urgente! Per piacere paga tu il corriere!”.
La donna acconsente, deve consegnare 1.300 euro, ma in quei minuti di attesa che arrivi il corriere un dubbio la assale e fortunatamente contatta il 112.
Pochi istanti e i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Marano di Napoli raggiungono l’abitazione dell’anziana. I militari non indossano l’uniforme e si appostano in attesa che arrivi qualcuno. Passano pochi secondi e si avvicina all’ingresso dell’abitazione un uomo con una scatola tra le mani: è il truffatore. Si tratta di Michele Migliaccio*, 25enne di Afragola già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici. I Carabinieri assistono al tentativo di scambio e intervengono. Il 25enne viene bloccato e arrestato, nella scatola solo alcune cialde di caffè. Dovrà rispondere di tentata truffa aggravata ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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06 Set, 2023 | Comunicare il sociale
Oggi, nella Basilica di Santa Maria della Sanità in Piazza Sanità a Napoli, si terrà un momento di riflessione dal titolo “Nel nome del Figlio”, dedicato a Genny Cesarano, giovanissima vittima innocente di camorra. Per ricordarlo Antonio, papà di Genny, porterà la sua testimonianza insieme a Giannino Durante, papà di Annalisa, vittima innocente di camorra, e a Gaetano De Pandi, papà di Fabio, vittima innocente di camorra. L’evento, che avrà inizio alle ore 18:30, sarà preceduto da una celebrazione eucaristica in suffragio di Genny che si terrà alle ore 18:00.
Al confronto prenderanno parte, inoltre, Mario Morcone, assessore alla Sicurezza, Legalità, Immigrazione della Regione Campania, don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, Fabio Greco, presidente della Terza Municipalità di Napoli, Emanuela Perillo, referente del Presidio Libera Centro Storico dedicato alla memoria di Genny Cesarano e di Ciro Colonna, Bruno Vallefuoco del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità ed esponente di Libera Memoria, don Luigi Calemme, parroco di Santa Maria della Sanità.
La commemorazione è promossa dalla Fondazione Pol.i.s. con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e dall’Associazione “Un popolo in cammino per Genny vive”.
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05 Set, 2023 | Comunicare il sociale
Sarà ospitata nel Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte la decima edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti” in programma sabato 16 settembre 2023 a partire dalle ore 19. Una cornice prestigiosa per il premio dedicato agli esempi concreti di impegno civile e solidale, organizzato dall’associazione Jonathan e dal gruppo di imprese sociali Gesco con il coordinamento tecnico di Exit Communication. La cerimonia,presentata dal giornalista Ettore De Lorenzo, sarà aperta dai saluti del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte SylvainBellengere ospiterà sul palco gli interventi del presidente di Gesco Sergio D’Angelo e dei responsabili di Jonathan Silvia Ricciardi e Vincenzo Morgera.
Il premio per l’Edizione 2023 andrà al regista Roberto Andò, quello della Cittadinanza al sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione e per la Cultura al fondatore del Festival di Giffoni Claudio Gubitosi. Il riconoscimento per l’impegno per la Pace sarà consegnato a Laura Marmorale presidente dell’associazione Mediterranea Saving Humans; un premio Speciale andrà al fotografo Fabio Donato mentre il premio alla Memoria sarà consegnato a Vittoria Colucci per il marito, lo scrittore Mauro Giancaspro, scomparso lo scorso aprile. Il Premio per l’Impresa andrà ai Fratelli la Bufala, quello Napoli Città Solidale al musicista Massimo Jovine dei 99 Posse e la menzione speciale “Paolo Giannino” sarà consegnata alla Lega Navale di Napoli.
Oltre alla targa, tutti i premiati riceveranno in dono un’opera d’arte, creata per l’occasione da un gruppo di artisti di rilievo internazionale coordinati dalla giornalista ed esperta d’arte Paola De Ciuceis. Per il 2023 hanno dato il loro contributo Donatella Donatelli, Clara Garesio, Lello Lopez, Giorgio Milano, Antonella Raio, Carmine Rezzuti, Antonella Romano, Luca Sivelli e dagli streetartist Undeterred e Unplatonic. Donerà due opere il laboratorio di fotografia “Creativity for Life” organizzato dall’Associazione Jonathan e da Manfrotto – Videndum Media Solutions.
L’edizione 2023ha i patrocini di: Ministero della Giustizia; Regione Campania; Comune di Napoli; Ordine dei Giornalisti della Campania; Federazione Nazionale della Stampa Italiana; Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. È organizzata grazie alla collaborazione del Museo e Real Sito di Capodimonte. Il rinfresco è a cura di Fattoria Selvanova e ristorante Il Poggio e ha il contributo di Dolci Delizie di Capodimonte.
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05 Set, 2023 | Comunicare il sociale
Hai terminato gli studi? Vuoi acquisire nuove competenze ed essere protagonista
nel mondo del lavoro? Il progetto Next Gen: BE Your DIGITAL Revolution può essere un’occasione per te. Selezionato dal “Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale”, prevede corsi di formazione in settori in continua crescita che necessitano di figure altamente qualificate. Attraverso la realizzazione di attività formative e orientative completamente gratuite, e all’ausilio di metodologie e strumenti didattici innovativi, il progetto vuole sviluppare e potenziare, nei giovani partecipanti, soft skill e competenze digitali sempre più richieste in un mercato del lavoro competitivo e in continua evoluzione. E’ possibile partecipare a tirocini, laboratori, percorsi di apprendimento, attività di e-learning.
A questo link il form per l’iscrizione
https://nextgenrevolution.it/registrazione/
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