Scuola e territorio equi e accessibili a tutti: Napoli si apre all’accoglienza e all’inclusione

 

Napoli simbolo di accoglienza e inclusione: il capoluogo campano ha accolto un gruppo di 70 ragazzi e ragazze dai 12 ai 17 anni con fragilità cognitive e disabilità intellettive, provenienti da diverse regioni italiane, che hanno vissuto l’esperienza del campus sportivo e ricreativo Inclusi Summer Camp. L’obiettivo? Intraprendere e condividere attività mirate all’inclusione sociale e alla valorizzazione delle diversità.

L’iniziativa – organizzata dalla Cooperativa Proodos e dai partner territoriali Società Sportiva Dilettantistica Sant’Anastasia e O.R.A. Aps – rientra in “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, progetto triennale selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che vede coinvolte ben 52 organizzazioni del Terzo settore (con capofila il Consorzio Consolida di Trento) oltre a scuole e istituzioni, di 5 regioni (Campania, Lazio, Marche, Lombardia, Trentino-Alto Adige) impegnate nel promuovere una scuola e un territorio equi e accessibili a tutti.

“Il progetto Inclusi è nato per favorire l’accesso a una formazione di qualità per tutti e una reale inclusione dei bambini e dei ragazzi con disabilità nella comunità e nella scuola” dichiara Francesca Gennai, presidente del consorzio Consolida. “Lo fa attraverso strumenti educativi e didattici che prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita di un ragazzo e una ragazza nella sua comunità di riferimento: le relazioni, il benessere, lo sport, la cultura, il futuro lavorativo”.

La Campania e Napoli sono state protagoniste in questa fase del progetto Inclusi ospitando il campus che per 5 giorni ha accolto in una struttura di Sant’Anastasia a 70 ragazzi e ragazze, provenienti da Milano, Cremona, Roma e dalle vicine Torre del Greco e San Sebastiano al Vesuvio. I ragazzi, che presentano principalmente fragilità cognitive e disabilità intellettive, hanno partecipato a un programma organizzato ogni giorno in laboratori musicali, attività manipolative, grandi giochi di condivisione come la caccia al tesoro e visite guidate sul territorio: tutti strumenti per vivere la socialità e mostrare le proprie competenze, dando un reale esempio di abbattimento delle barriere e degli stereotipi.

Nel perseguire questo grande obiettivo, molta importanza viene assegnata allo sport, considerato un efficace strumento educativo e inclusivo per la sua capacità di accrescere le facoltà cognitive e relazionali, di creare socialità e aggregazione, di promuovere la partecipazione attiva e il confronto, di insegnare il rispetto. In generale le attività ludico-educative all’aperto (outdoor education, ovvero l’educazione in contesti diversi da quelli istituzionali) permette di acquisire competenze di tipo trasversale (life skills) che hanno un impatto positivo sulla salute, sullo sviluppo cognitivo, fisico, sociale ed emotivo, rilevanti in particolare nelle situazioni di fragilità.

Punto di attenzione anche per i pomeriggi culturali in città e dintorni, gestiti dalla cooperativa sociale Parteneapolis che ha organizzato visite accessibili e inclusive al Complesso Museale di Sant’Anna dei Lombardi, importante testimonianza del Rinascimento fiorentino a Napoli. I ragazzi hanno poi preso parte a un giro guidato al centro storico e all’antico acquario pubblico, dove hanno potuto conoscere gli ecosistemi e le biodiversità del Golfo di Napoli e del Mediterraneo. E ancora a Ercolano hanno vissuto l’esperienza di un viaggio nel tempo, fino al momento prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., all’interno del Museo Archeologico Virtuale.

L’esperienza proposta ai ragazzi e alle ragazze al campus di Napoli è stata pensata offrire loro la possibilità di acquisire competenze utili per il rientro a scuola: la capacità di interagire ed esprimere le proprie idee e i propri bisogni, di ascoltare e rispettare gli altri, ma anche di avvicinarsi alla conoscenza in maniera multidisciplinare (attraverso i laboratori creativi e le visite culturali), acquisendo così una maggiore fiducia in sé per affrontare gli obiettivi futuri.

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La solidarietà non si ferma d’estate: l’associazione “Ampio Raggio” Odv dona un analizzatore alla Croce Rossa di Salerno

La solidarietà non si ferma mai, nemmeno d’estate: l’associazione di volontariato “Ampio Raggio Odv” continua senza sosta il proprio operato, con l’ultima iniziativa che ha visto la giovane realtà associativa collaborare con la Croce Rossa Italiana Comitato di Salerno. A quest’ultimo i volontari hanno donato, nei giorni scorsi, un analizzatore, strumento di importanza fondamentale per le attività svolte dai paramedici.
Il progetto che ha visto impegnati per mesi, instancabilmente, i membri del direttivo , si è concluso con la consegna del dispositivo sanitario al Direttore Generale della Croce Rossa Italiana di Salerno, Ing. Antonio Carucci, ed al Vicepresidente dott. Giuseppe La Mura.
Già in passato “Ampio Raggio Odv” aveva collaborato con la Croce Rossa salernitana: era l’estate del 2020, in piena emergenza Covid-19, quando la giovane associazione di volontariato donò un defibrillatore, per aiutare i paramedici in prima linea in quella che è passata alla storia come una guerra contro un nemico invisibile, che assale i più deboli.
E proprio questo fine ultimo” aiutare chi ne ha più bisogno” ha portato ad una nuova collaborazione tra le due realtà. Il tutto è stato possibile grazie all’impegno profuso e alla generosità dal Dottor Sebastiano Viscuso ed il suo collaboratore, Vito Santarsiero.
“Ci tengo a ringraziare di cuore il direttivo dell’associazione, composto dal Dottor Cavaliere Eugenio Fortunato, dal Dottor Cavaliere Bruno Zamboli, ed i volontari Alfonso Cascone e Ciro Palma, per lo sforzo profuso anche in questa iniziativa e sopratutto per la gestione di essa che ha tenuto tutti impegnati per l’intera estate” ha commentato il presidente di “Ampio Raggio Odv”, dott. Antonio Pio Autorino.

(Giuseppe Carrafiello)

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Pompei, al via nel Parco Archeologico percorsi inclusivi per ragazzi con disabilità cognitiva con la cooperativa Il Tulipano

Il Parco Archeologico di Pompei a misura di ragazzi fragili, grazie alla regia della cooperativa il Tulipano che da anni sviluppa attività per l’inserimento sociale e lavorativo per persone con disabilità cognitiva. Con l’accoglienza dei giovani dell’associazione Pianeta Down odv di Pescara, si è dato il via alle proposte didattiche inclusive dedicate a ragazzi con disabilità cognitiva, un’esperienza che amplia l’offerta culturale del Parco Archeologico con l’obiettivo di una fruizione che sia davvero per tutti e con tutti. Grazie all’utilizzo dell’agenda visiva, ideata dal Tulipano in collaborazione con L’Università Federico II, i ragazzi di Pianeta Down hanno potuto effettuare una visita interattiva presso la “Casa del Menandro” per poi giungere a “Casa di Pansa” sede del vivaio del Parco Archeologico dove ‘I Ragazzi di Plinio’ hanno illustrato le loro attività di agricoltura ivi sociale realizzate da oltre un anno.

“Un giorno memorabile, un momento emozionante in cui i nostri ragazzi si sono sentiti protagonisti. Hanno accolto e accompagnato gli amici di Pescara con gli strumenti e le abilità acquisite in anni di lavoro e impegno. Insieme abbiamo effettuato un percorso alla Casa del Menandro, grazie all’agenda visiva ‘Pompei in Blu’, e successivamente al vivaio della Casa di Pansa. Il messaggio che vogliamo parta da Pompei e si irradi in tutto il Paese è che la cultura è uno straordinario strumento di inclusione in grado di abbattere ogni barriera e che può offrire reali opportunità lavorative”, lo ha detto Giovanni Minucci, responsabile della cooperativa sociale Il Tulipano.

 

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Stati Generali dell’invecchiamento attivo

Il prossimo 3 ottobre HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo organizza la Seconda Edizione degli Stati Generali dell’invecchiamento attivo presso l’Acquario Romano di Piazza Manfredo Fanti, 47, Roma.

HappyAgeing fonda la sua attività sui cinque pilastri dell’invecchiamento attivo che sono immunizzazione, alimentazione, movimento, screening e corretto utilizzo dei farmaci. Una politica di invecchiamento attivo efficace dovrebbe mirare infatti a conferire maggiore vitalità agli anni vissuti: l’obiettivo non è quello di aggiungere, ma di migliorarli sensibilmente. Sin dalla sua costituzione nel 2014 l’Alleanza si è concentrata sul tema dell’immunizzazione e non a caso è da sempre impegnata nella promozione delle vaccinazioni tra gli over 65. La consapevolezza del percorso compiuto, l’inserimento di HappyAgeing nel “Coordinamento Nazionale Partecipato e Multilivello delle Politiche sull’Invecchiamento Attivo” e la costituzione dell’Intergruppo Parlamentare per l’Invecchiamento Attivo hanno motivato l’impegno dell’Alleanza su tutti i pilastri dell’invecchiamento attivo con la medesima determinazione dimostrata sul tema dell’immunizzazione.

Per questa ragione quest’anno ci sarà la Seconda Edizione degli Stati Generali dell’invecchiamento attivo, una giornata di confronto durante la quale il tema dell’invecchiamento sarà affrontato in modo nuovo, anche alla luce della Legge Delega in materia di politiche a favore degli anziani.

Fanno parte di HappyAgeing: Federsanità – Confederazione delle Federsanità ANCI regionaliFondazione Dieta Mediterranea, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, la Società Italiana di Igiene, i sindacati SPI CGILFNP CISLUIL Pensionati e la Federazione Anziani e Pensionati ACLI. HappyAgeing è anche membro dell’IFA – International Federation of Ageing, prestigiosa organizzazione non governativa internazionale, presso le Nazioni Unite, impegnata a garantire l’invecchiamento attivo in salute su scala globale.

Per partecipare in presenza all’Acquario Romano, e fino ad esaurimento posti, sarà necessario accreditarsi con il proprio NOME/COGNOME ed ENTE/ORGANIZZAZIONE di appartenenza all’indirizzo di posta elettronica stampa@happyageing.itPotranno accedere in sala solo quelli che, dopo la richiesta, avranno ricevuto conferma di accreditamento dagli organizzatori.

 Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming.

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Asia amplia la raccolta differenziata dell’umido a Napoli

Campane di raccolta da 2.250 litri di capacità, distribuzione dei bidoncini ai singoli abitanti è così che Asia ha fatto parte la raccolta porta a porta dell’umido nel quartiere napoletano di Soccavo. L’operazione è stata organizzata seguendo la traccia del Comune di Napoli per allargare la raccolta dell’umido che già coinvolge gran parte della città e continua ad ampliare i quartieri coperti.

“E’ un altro passo in avanti – spiega l’assessore all’igiene urbana del Comune di Napoli Vincenzo Santagada – per incrementare la raccolta differenziata in città e per avere una Napoli sempre più pulita. La prossima settimana riparte il quartiere pulito ma i risultati saranno tanto più tangibili quanto maggiore sarà la collaborazione dei cittadini al rispetto degli orari di conferimento  e al completamento del percorso di digitalizzazione della raccolta dei rifiuti da me sollecitato al gestore Asia”.

Nella Municipalità 9, nel quartiere di Soccavo, è stata svolta una riunione ad agosto per dare il via all’operazione con Asia, che ha cominciato a rendere realtà dal 4 settembre per ampliare il servizio di raccolta dell’umido con contenitori di tipo a campana, nelle strade del quartiere di Soccavo, nelle quali non è già attiva la raccolta tipo porta a porta. Il servizio sarà eseguito sempre con contenitori di colore marrone di tipo “a campana” che andranno ad affiancarsi alle postazioni già esistenti. Le dimensioni della campana sono: larghezza 1.100cm, lunghezza 1.600cm.

 “Facciamo un altro passo avanti – spiega l’amministratore di Asia Domenico Ruggiero – in un percorso che stiamo mettendo in pieno funzionamento in tutta la città, contando anche sui  nuovi mezzi e le nuove assunzioni di Asia. L’azienda è sempre più attiva per avere strade pulite e una giusta raccolta differenziata che renda quanto più possibile i rifiuti riciclabili, in un cerchio contemporaneo che funziona”.

 Il servizio è condotto a Soccavo da Asia anche nel dialogo con la cittadinanza, con una comunicazione agli abitanti per spiegare le modalità della raccolta differenziata dell’umido e sensibilizzarle a partecipare alla Napoli ecopulita. Ci sono infatti all’opera degli infopoint itineranti, nelle zone limitrofe alle campane, così da istruire i cittadini a un corretto utilizzo delle attrezzature per una efficace differenziazione. Negli infopoint a ogni utente sarà distribuito gratuitamente un kit contenente: una bio-pattumiera, un rotolo di sacchi per l’umido e materiali illustrativi per il corretto conferimento della differenziata. Le strade coinvolte nelle nuove installazioni sono: Via Tullio Ostilio, Via Cassiodoro, Via Comunale Cinthia, Via Giustiniano, Piazza Ettore Vitale, Via Catone, Via Adriano, Via A. Pio, Via Attilio Capano, Via Bottazzi, Via Cornelia dei Gracchi, Via Croce di Piperno, Via del Discobolo, Via dell’Epomeo, Via dello Sport, Via Eneide, Via Erasmo Percopo, Via IV Novembre, Via Livio Andronico, Via Montevergine, Via N. Garzilli, Via Nerva, Via P. della Valle, Via Padula, Via Palazziello, Via Quintiliano, Via Risorgimento, Via Servio Tullio, Via Stanislao Manna, Via Vicinale Paradiso.

La raccolta differenziata dell’umido è già attiva nei quartieri di Napoli di Chiaia , Posillipo, San Ferdinando, Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe, Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno, Stella, San Carlo all’Arena, Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia, San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Soccavo, Pianura, Arenella, Vomero, Bagnoli, Fuorigrotta.

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Accesso al cibo e percorsi formativi, ecco Solidarity Pass

Un sostegno ai più fragili con un approccio non assistenziale ma basato sull’inclusione, attraverso un più facile accesso al cibo e un possibile reinserimento nel mondo lavorativo. Solidarity Pass – prossimità per l’autonomia e dei soggetti svantaggiati – ha il merito di essere un progetto innovativo rispetto al recupero di chi è rimasto ai margini. Dopo la stesura 6 mesi fa della progettualità e il coinvolgimento di varie realtà locali a sostegno, con l’appoggio fondamentale della Società di San Vincenzo De Paoli, Solidarity Pass partirà in via sperimentale il prossimo 1 ottobre. Protagoniste inizialmente saranno 50 famiglie del centro storico di Napoli nella zona di Porta Capuana e del quartiere Ponticelli, beneficiarie della card “Spesa Giusta’’ da utilizzare in negozi convenzionati per l’acquisto di cibo grazie a un’ottimizzazione della distribuzione. L’obiettivo è quello di allargare la platea dei beneficiari in altri contesti dell’area metropolitana di Napoli, con la Società di San Vincenzo De Paoli che ha intervistato oltre 100 utenti potenziali fruitori.

La conferenza stampa –  Sabato 9 settembre, presso la mensa sociale Don Raffaele Criscuolo della chiesa di Santa Sofia, dove sino a 6 volontari preparano ogni giorno una cinquantina di pasti, la presentazione ufficiale de Solidarity Pass alla presenza tra gli altri dell’assessore regionale alle Politiche Sociali Lucia Fortini e ai vari partner del progetto. «Solidarity Pass incentra tutte le azioni sulla promozione dell’autonomia dei soggetti svantaggiati, come dice l’acronimo: ciò significa creare dei percorsi di facilitare l’uscita da una condizione di disagio» afferma Martina Galdo operatrice della San Vincenzo De’ Paoli e coordinatrice del progetto Solidarity Pass. Il tutto aggiunge Galdo, «si incentra anzitutto sull’accesso al cibo con un network che mette a sistema i vari operatori per la distribuzione e l’utilizzo della card “La spesa giusta’’». Nel pomeriggio di sabato, a seguito della conferenza stampa, la partenza dei primi workshop. Alla Solidarietà si aggiunge la formazione lavorativa. «Partiamo con corsi di formazione per addetto sala e come figure che assistono gli anziani. Imparando un mestiere, anche quelli di antica data come per esempio il calzolaio, guardiamo al futuro di queste persone che hanno bisogno di sostegno» afferma Carmelina Palmese, presidente del consiglio centrale della San Vincenzo di Napoli che si dichiara in «disaccordo con le mere forme di assistenzialismo, si deve puntare all’integrazione delle persone. Abbiamo cominciato con la banca del tempo, cioè con la persona da noi assistita che poteva mettere a disposizione le proprie competenze. È un modello nuovo, dove è fondamentale la rete tra soggetti». Ad oggi Solidarity Pass vede l’adesione di 4 nuovi Ets e 10 volontari, con patrocinio morale del Comune di Napoli e della Città Metropolitana, l’ascolto di 136 famiglie, 20 di queste visitate a domicilio (e anche incontri individuali). E ancora: 20 gli utenti coinvolti nei percorsi di formazione, altri 20 gli utenti e i volontari coinvolti nell’azione di socializzazione. Grande attenzione è riservata al lavoro sull’autostima, all’approccio su una nuova dignità alimentare e alla costruzione di nuove opportunità. Infine, come già accennato, parte importante è la creazione di una rete sociale per combattere la solitudine e definire i bisogni reali per sviluppare nuove soluzioni.

La card “spesa giusta’’ – Giuseppe Cafarella, presidente Forgat Odv, uno dei partner del progetto, si mostra soddisfatto per aver «portato la digitalizzazione all’interno del processo dell’assistenza alimentare e alla costruzione di un magazzino che potesse poi servire da centrale di controllo dell’entrate e dell’uscita. Avevamo già fatto la stessa esperienza della digitalizzazione nell’ambito della sanità. Con l’aiuto dell’algoritmo stiamo lavorando con questa produzione, senza nulla togliere all’intervento dell’uomo, che è alla base». Angelo Carullo, sempre della Forgat Odv, è colui il quale ha avuto l’intuizione della card “La spesa giusta’’. «Da un’analisi che Forgat Odv aveva sviluppato sul fabbisogno quindicinale per nuclei di 2-3-4 persone, ci siamo accorti che il cibo donato era carne in scatola, pesce in scatola con dei costi superiori al mangiare fresco. E allora la domanda è sorta spontanea: perché non donare anche carne fresca, pesce fresco, pane fresco, verdura, uova? Ed ecco che è nata la card “spesa giusta’’ che partì come “spesa sospesa’’ durante i periodi più duri dell’emergenza Covid. Il concetto – aggiunge Carullo – è quello di spendere negli esercizi commerciali di prossimità, dove si vive, così il beneficiario coinvolto in Solidarity Pass diventa un fruitore come gli altri».

L’intervento di Lucia Fortini – Lucia Fortini, assessore regionale al Welfare dice: «Ho fatto una serie di riflessioni dopo quanto accaduto a Caivano. Spesso ci sono dei territori in cui il terzo settore non è particolarmente sviluppato mentre questo progetto immediatamente cerca di dare una mano alle persone in difficoltà sviluppando buone pratiche perché il tessuto sociale possa rendersi indipendente». Secondo l’assessore «accade delle volte che un’associazione dopo la fine di un progetto, lascia senza guardare alla lunga distanza. Le risorse per il terzo settore ci sono, bisogna saperle intercettare. La Regione Campania sta stiamo partendo con la programmazione». Il nuovo stanziamento previsto dal nuovo fondo europeo per le politiche sociali per la Regione arriverà, ricorda la Fortini, a 300 milioni di euro. Oggetto centrale della questione, per l’assessore, riguarda «è il partenariato che le associazioni ed enti del terzo settore dovrebbero sviluppare. Questa è la nostra idea: non dare fondi alla singola associazione ma fare dei partenariati per consentire la crescita del tessuto sociale e di progetti di alto respiro. Noi – insiste l’assessore regionale – facciamo i bandi ogni anno ma sui territori ci vogliono le progettualità.  In passato c’è stata la paura di non vedersi riconosciute le risorse, anche di quelle non legate alle proprie capacità per permettere alle persone di lavorare». Nonostante ciò, si compiace l’assessore Lucia Fortini, «oggi il cambiamento del terzo settore lo vedo, le associazioni più solide aiutano quelle più piccole».

Il ruolo della Caritas a Napoli – Intanto, le fragilità e le povertà a Napoli come altrove continuano ad essere tante. La direttrice della Caritas di Napoli, suor Marisa Pitrella sottolinea come alle 20 mense della Caritas in città i volontari preparano e distribuiscono «tra i 1800 e i 2000 pasti al giorno tra il pranzo e la cena. La più grande mensa è quella del Carmine, che ogni giorno cucina tra i 350 e i 400 pasti. Durante il periodo di agosto siamo arrivati anche a 600 pasti al giorno». Non solo stranieri e senza fissa dimora, a richiedere un pasto alla Caritas sono oggi anche molti napoletani, da un giorno all’altro senza più nulla e risucchiati dalla povertà. «Le persone del territorio che utilizzano la mensa sono passate dal 30 al 50%» è la stima di suor Pitrella. «Molte di queste sono persone sole che si sono ritrovate senza il supporto del reddito di cittadinanza. Ci sono problemi di salute e marginalità e nel frattempo le bollette di gas e luce sono aumentate. Va data alla persona un piccolo aiuto; il sussidio previsto dal governo (350 euro mensili e con il beneficiario che deve essere inserito in corsi di formazione volti in teoria al reperimento di un impiego ndr.) può avere un senso ma il beneficiario che fa esperienza di formazione di lavoro dovrà attendere 3 mesi. Nel frattempo queste persone che fanno? Non c’è soluzione e il governo non si è posto questo problema». Per cercare di ovviare, conclude suor Pitrella, «la Caritas gestisce e supporta le persone e facciamo anche dei piccoli prestiti per sostenerle se è necessario».

di Antonio Sabbatino

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