13 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Un luogo abbandonato che diventa simbolo di speranza. Al Parco Verde di Caivano, grazie all’intervento dei volontari dell’associazione Un’infanzia da vivere, lo spazio antistante la chiesa di San Paolo Apostolo è stato recuperato e fatto oggetto di un intervento di decoro urbano. Qui dove prima c’erano solo erbacce e immondizia, è stato creato uno spazio verde che diventa il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Ad abbellire la piazzetta, rinominata “Rompi il silenzio”, sono state poste una panchina e una scarpetta rosse, un modo per incoraggiare e favorire la diffusione della consapevolezza nelle donne che la violenza non è amore e che la manipolazione psicologica non è più tollerabile.
A inaugurare lo spazio, dato in gestione dal Comune di Caivano all’associazione Un’infanzia da Vivere, giovedì 20 luglio alle ore 17, parteciperanno, tra gli altri il Sindaco di Caivano Vincenzo Falco e Antonella Piccolella referente di Fondazione CON IL SUD.
«Il 20 luglio- dice Vincenzo Falco, Sindaco di Caivano- festeggeremo la sistemazione dell’aiuola nei pressi della Chiesa San Paolo Apostolo del Parco Verde. Un doveroso omaggio in ricordo delle donne vittime di violenza. Un grazie sentito all’associazione “Un’infanzia da vivere” e al suo animatore Bruno Mazza. Le aiuole, le piccole e grandi aree verdi devono essere gestite dai cittadini. Dobbiamo rendere ordinario ciò che oggi è straordinario».
«Penso sia un momento importante – spiega Chiara Campestre, presidente di Un’infanzia da Vivere-per dare voce a tutte quante le donne che prenderanno il coraggio di denunciare qualsiasi violenza. Il parco verde ha bisogna di bellezza e quella bellezza la possiamo trasmettere recuperando gli spazi dei beni comuni. Ringraziamo la Fondazione Con il Sud e il suo presidente Stefano Consiglio, la Regione Campania e l’assessore Lucia Fortini per il patrocinio morale, il Comune di Caivano nella persone del Sindaco Vincenzo Falco, i volontari della nostra associazione e il CSV di Napoli per il supporto. Faccio,poi, un ringraziamento particolare alla società Max Pubblicità di Luigi Loffredo per aver donato l’ opera simbolo della lotta contro la violenza sulle donne».
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13 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Il caldo ruggente, ormai consueto fenomeno estivo legato al cambiamento climatico, è arrivato anche quest’anno su tutta la penisola italiana. Mentre cade anche l’ultimo record della temperatura massima registrata a livello globale, le misure per la mitigazione degli effetti del collasso climatico continuano ad avere uno spazio marginale nelle agende governative. Così, a farne maggiormente le spese oggi, come in futuro, sono le aree urbane, dove in estate si sviluppano sempre più frequentemente le cosiddette “isole di calore”. L’isola urbana di calore è un’anomalia termica che interessa quei territori particolarmente edificati, come le nostre città, dove si manifestano temperature molto più elevate rispetto alle aree rurali circostanti. Nelle isole di calore, l’incremento di temperatura è più evidente di notte che di giorno, con una differenza di temperatura tra area urbana e suburbana che può variare, di giorno tra +1°C e +3°C, mentre di notte può raggiungere valori che vanno da +7 a +12°C. Questa differenza di temperatura è molto più marcata nelle grandi metropoli, che impiegano in modo estensivo materiali da costruzione che trattengono il calore. La diffusa cementificazione, la prevalenza delle superfici asfaltate sulle aree verdi, l’uso di materiali edilizi con bassa capacità di dispersione termica sono tra le principali cause della formazione delle isole di calore urbane, anche nella città di Napoli. Il report del CMCC, “I cambiamenti climatici in Italia”, ha evidenziato come tutte le aree costiere italiane saranno caratterizzate da un aumento delle temperature medie, e la costa partenopea non ne sarà immune. Se prendiamo in esame l’arco temporale 2021-2050, rispetto al periodo di riferimento 1981-2010, l’aumento delle temperature medie equivale a +1,3°C nelle aree del Mediterraneo Centrale e Occidentale. In questo contesto si colloca la città di Napoli che, con i suoi 911222 abitanti, rappresenta l’area urbana italiana con la più alta densità di abitanti per km2: 2535 abitanti per km2.
L’alta densità abitativa e la forte cementificazione (63%) rendono il comune di Napoli particolarmente vulnerabile all’aumento delle temperature e alle ondate di calore, e più in generale, alle conseguenze derivanti dagli impatti del cambiamento climatico.
Nel territorio cittadino, l’isola di calore è direttamente legata alla densa distribuzione delle aree edificabili, alla presenza di strade strette, di piccoli parchi e profondi canyon e ad una particolare architettura urbana, che limita la libera circolazione dell’aria utile al rinfrescamento. Le analisi alla base del report hanno evidenziato con chiarezza l’eccesso termico nel centro storico di Napoli, soprattutto nell’area di San Marcellino, rispetto ad un’area più vicina al mare, come l’area di Bacoli, proprio a causa delle caratteristiche dell’abitato. La variabilità climatica storica, che si basa su indicatori di temperatura massima e minima registrati dalla stazione meteorologica di Capodichino, rispetto ai periodi di riferimento storici del 1971-2001, evidenzia come sia altamente probabile che eventi di ondate di calore simili a quelli registrati negli ultimi anni, 36°C per 6 giorni consecutivi, aumenteranno di frequenza e intensità nei prossimi trent’anni, fino ad arrivare ad oltre 9 giorni consecutivi con temperature superiori ai 38°C. L’incremento nel numero delle ondate di calore si traduce anche in un marcato aumento del discomfort termico per la popolazione della città di Napoli e che comporta, di conseguenza, un maggior numero di ospedalizzazioni nei periodi estivi, così come un maggior numero atteso di mortalità giornaliera per stress da calore.
di Valerio Orfeo
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13 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Sicurezza, innovazione e partecipazione. Sono questi per Legambiente i tre pilastri su cui si deve basare la ricostruzione territoriale, economica e sociale dell’isola di Ischia, ferita dall’alluvione del novembre 2022 e prima ancora dal sisma del 2017. Un’isola fragile aggravata in primis dall’alto valore del consumo di suolo pari ad un terzo della superfice isolana (32,9%), con punte del 47,6% a Lacco Ameno e del 45,4% a Ischia. E dove ben il 15,4% di consumo di suolo è avvenuto in aree a rischio idrogeologico1, con punte del 26,70% a Serrara Fontana e 24,56% a Barano. L’alto valore del consumo di suolo non fa che aumentare l’esposizione al rischio.
Di fronte a questo quadro, per Legambiente sono dieci le aree tematiche di intervento su cui devono poggiare questi tre pilastri e che, in sintesi, possono rappresentare i punti di un Manifesto nazionale per la ricostruzione di Ischia al 2030 e un modello virtuoso a cui guardare in futuro anche per altre aree del Paese: si va dal tema sicurezza territoriale in termini di prevenzione e adattamento allo stop al consumo di suolo e agli abusi edilizi, dalla legalità alla valorizzazione delle bellezze isolane dal turismo e l’agricoltura di qualità, alla rigenerazione energetica con lo sviluppo delle rinnovabili e delle comunità energetiche, poi inclusione e partecipazione. Aree tematiche che si traducono in azioni ben precise: dalla delocalizzazione degli insediamenti residenziali e produttivi più vulnerabili agli strumenti per prevenire l’illegalità negli appalti e sul lavoro, dall’upgrading degli impianti di depurazione e della rete fognaria all’istituzione di un’area protetta per tutelare la natura del Monte Epomeo, dalla promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS) all’istituzione di un Osservatorio del Mercato immobiliare locale, solo per citarne alcuni. Proposte e temi che l’associazione ambientalista ha riassunto nel dossier “Cantiere Ischia 2030” e che ha presentato oggi a Ischia, a Casamicciola, alla presenza di Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2017 e commissario delegato per l’emergenza post frana 2022 e del vice commissario delegato per l’emergenza post frana 2022 Gianluca Loffredo, in occasione dell’arrivo di Goletta Verde a Ischia, in Campania, e della tappa campagna itinerante congressuale I cantieri della transizione ecologica (raccontata anche sul sito cantieridellatransizione.legambiente.it con la mappa aggiornamento di cantieri, storie e proposte che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica).
Per l’associazione ambientalista Ischia rappresenta il cantiere dei cantieri per eccellenza, l’occasione per voltare pagina nel governo del territorio; ma per far ciò è fondamentale coinvolgere tutta l’isola e non solo i Comuni colpiti dagli ultimi tragici eventi perché, pur nel rispetto delle autonomie locali, l’intero territorio isolano va considerato nella sua totalità e ha bisogno di una governance unitaria. Un’occasione per garantire il massimo della sicurezza possibile, salvaguardare il suolo e il paesaggio, consumare meno energia e materia, offrire nuove e durature opportunità lavorative alla gioventù ischitana. Per questo la scelta di raccontare Ischia come cantiere al centro della sua campagna.
“Per vincere la sfida di ripensare e realizzare il futuro della splendida Isola di Ischia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – non ci si può affidare, per quanto efficace, solo ad una struttura commissariale. C’è bisogno del protagonismo delle forze locali a partire dalle istituzioni locali, dal mondo produttivo, dalla società civile tutta. Per questo vogliamo aprire un confronto con i protagonisti istituzionali, produttivi, sociali, e cittadini sulle nostre proposte per definirle e realizzarle in modo collettivo e partecipato. A livello nazionale, chiediamo che si approvi quanto prima una legge per dire stop al consumo di suolo e per velocizzare gli abbattimenti delle costruzioni abusive, ponendo fine alla logica dei condoni edilizi”.
“A Ischia – aggiunge Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – la filosofia della pianificazione non può essere quindi quella del “dov’era com’era” ma quella del “ricostruire meglio e in sicurezza”. Ciò comporterà che un certo numero di edifici, privati e pubblici, dovranno necessariamente essere delocalizzati. Siamo consapevoli, e non lo sottovalutiamo, dell’impatto sociale che le delocalizzazioni possono avere sulle famiglie e le imprese. Sarà quindi fondamentale, da parte delle istituzioni in primis garantire un percorso trasparente e partecipato con un ruolo importante anche degli organi di informazione e di tutta la società civile organizzata per gestire con cura questa fase”.
L’incontro di oggi è stata anche l’occasione in cui Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2017 e commissario delegato per l’emergenza post frana 2022, insieme al vice commissario delegato per l’emergenza post frana 2022, Gianluca Loffredo, ha presentato il Piano degli interventi di messa in sicurezza del territorio e di mitigazione del rischio idrogeologico.
“Oggi – dichiara il Commissario straordinario Giovanni Legnini – ho provato molta emozione per l’ingresso di Goletta Verde nel Porto di Casamicciola, appena dragato e ripristinato dopo l’invasione di fango e detriti con la catastrofe del 26 novembre scorso. Ringrazio moltissimo Legambiente per aver previsto una tappa di Goletta Verde e un momento di comune riflessione sul futuro dell’Isola nel segno di proposte concrete e lungimirante racchiuse nel documento oggi presentato insieme ai Sindaci, alla Regione e ai cittadini. Il porto e le aree accessorie e di servizio investite dalla drammatica frana sono tornate ad essere belle e fruibili, con l’intervento di dragaggio e molti altri lavori che siamo riusciti a concludere in appena cinque mesi. Il fatto che Goletta Verde sia una delle prime imbarcazioni a entrare nel porto di Casamicciola è motivo di grande soddisfazione. Ischia è pronta ad accogliere i turisti che merita e a ripartire in sicurezza. Con l’impegno di tutti riusciremo a vincere le sfide enormi della ricostruzione post sisma e posta frana, che per gran parte devono trovare compimento nel segno della sicurezza, della sostenibilità e dell’ambiente”.
Fondamentale la sicurezza del territorio: Per Legambiente il Piano di ricostruzione previsto a seguito del sisma del 2017 e dell’alluvione del 2022, che dovrà essere approvato dalla regione Campania, deve tenere conto sia di tutti gli elementi di rischio, di vulnerabilità, di pericolosità al fine di garantire il massimo della sicurezza possibile alla popolazione e alle attività produttive; sia dei risultati delle indagini scientifiche e delle migliori tecnologie costruttive disponibili; sia delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, prevedendo una maggiore frequenza degli eventi meteorologici estremi (alluvioni e ondate di calore).
Le criticità di Ischia, la piaga dell’abusivismo. Per mettere fine alla piaga dell’abusivismo Legambiente propone a tal riguardo tre proposte. 1) è fondamentale accelerare l’esame di tutte le pratiche di condono che giacciono negli archivi dei sei Comuni. 2) Sorvegliare il territorio per bloccare l’abuso già alla posa in opera della prima pietra. 3) Procedere con le demolizioni di ciò che non è sanabile, per eliminare le situazioni di rischio. Le demolizioni costituiscono anche un deterrente. Il numero delle demolizioni: Quanto alle demolizioni, secondo i dati raccolti da Legambiente nell’ambito della campagna “Abbatti l’abuso”, nel solo Comune di Ischia su 1.274 ordinanze di demolizione emesse dal 2004 al 2022 ne sono state eseguite appena 175, pari al 13,8%2. Insomma, quasi otto volte su dieci chi ha costruito illegalmente nel Comune di Ischia ed è stato oggetto di un’ordinanza di demolizione l’ha fatta, finora, franca. A spese della sicurezza del territorio, dell’ambiente, di chi ha costruito nella legalità e persino di chi ha commesso un abuso edilizio ma può beneficiare di un condono.
Ritardi sul fronte sostenibilità: (Report Isole Sostenibili 2023 Legambiente e CNR-IIA). La raccolta differenziata è molto indietro: ad Ischia con una produzione annua di 38.987 ton di rifiuti ci attestiamo ancora su una media del 45% di raccolta differenziata, con migliore performance del comune di Ischia che però e fermo al 50%, mentre il dato peggiore è di Serrara Fontana con il 21%. Si registra una produzione annua di 625 Kg/ab, ben superiore alla media nazionale che si attesta al di sotto dei 500 Kg/ab. Sul fronte delle rinnovabili, come in tutte le isole minori, anche Ischia registra uno sviluppo lento delle fonti rinnovabili.
In termini assoluti l’installazione del fotovoltaico è di 3.960,40 kW, pari a 0,06 kW/ab, circa il 16% della media nazionale. Il solare termico a Ischia si attesta, dato del 2021, a 1.504,33 m2 installati. Quanto all’eolico siamo all’anno zero. La dispersione della rete idrica si attesta sul 26%, al di sotto della media nazionale del 43%. Il problema che ancora perdura nell’isola è quello della depurazione. Infine, sul fronte mobilità l’isola campana ha un parco auto di ben 39.249 veicoli su una popolazione di 62.374 abitanti, pari a 63,5 auto ogni 100 abitanti (compresi bambini e anziani). Inoltre, con riguardo all’inquinamento atmosferico il 63% delle vetture è inferiore o uguale a Euro 4 e solo il 37% è Euro 5 o più.
Il report Cantiere Ischia 2030
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12 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Saranno 146 gli psicologi di base che saranno in servizio presso i distretti sanitari della Campania. I cittadini campani saranno i primi in Italia a poter ricevere gratuitamente un primo livello di assistenza psicologica.
Come prevede la legge regionale 35 del 2020, saranno due gli psicologi per ogni distretto sanitario e lavoreranno in raccordo con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Dopo un periodo di formazione dedicata, che seguirà immediatamente l’ingresso in servizio, forniranno un importante supporto al lavoro svolto dai medici di famiglia e dai pediatri.
L’istituzione del servizio di Psicologia di base avrà anche un impatto sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale, attraverso la riduzione dei ricoveri impropri, delle prescrizioni di psicofarmaci e degli accessi al pronto soccorso per sintomi relativi a disturbi d’ansia e dell’umore.
Nel corso dell’incontro, la consigliera dell’Ordine degli Psicologi della Campania e coordinatrice della commissione Sanità, Antonietta Grandinetti, ha illustrato l’iter legislativo e amministrativo, partito nel 2020 con l’approvazione della legge regionale.
“E’ una figura che non ha eguali in Italia – sottolinea il presidente dell’OPRC, Armando Cozzuto – i cittadini potranno usufruire delle prestazioni professionali degli psicologi sia per il tramite dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, ma anche ad accesso libero, attraverso i distretti sanitari di base. Questo ci consentirà di sostenere soprattutto le fasce sensibili della popolazione, ovvero bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità. L’obiettivo è quello di avere una legge nazionale, un percorso formativo come quello che hanno i medici di medicina generale e un contratto collettivo nazionale. In questo modo potremo garantire l’assistenza psicologica a milioni di cittadini italiani”.
Su questo punto si è soffermato anche De Luca. “Noi siamo partiti e siamo stati la prima regione a farlo – evidenzia – se non dovesse esserci una legge nazionale, allora consentiremo ai nostri direttori generali di inserire in pianta stabile una quota di psicologi nell’ambito delle forze che possono essere assunte pienamente nelle nostre Asl. Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo traguardo, con l’assunzione di 146 psicologi al servizio delle nostre famiglie e dei nostri giovani. È un servizio di grandissimo valore, che onora la Regione, gli psicologi e il servizio sanitario regionale”.
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12 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Itinerari culturali e di evangelizzazione nei quartieri della Maddalena e di Forcella per mettere insieme Chiese del territorio e patrimonio della Diocesi, a sostegno dei minori e dei senza dimora, attraverso nuove forme di imprenditoria giovanile fondate sul welfare comunitario, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale.
Fulcro della straordinaria eredità del patrimonio artistico-culturale della città di Napoli sono le chiese, che custodiscono tesori di inestimabile valore. Tuttavia, molte sono rimaste chiuse e irrecuperate nel corso degli anni, rimanendo in uno stato di abbandono che mortifica la loro importanza storica.
La Commissione «Prima i poveri», annunciata dall’Arcivescovo don Mimmo Battaglia ai giovani nell’incontro del 20 novembre 2022 a Portici, per analizzare il Patrimonio della Chiesa di Napoli, tra le sue finalità ha il compito di restituire a fedeli e visitatori le chiese chiuse, garantendo che esse siano destinate a un nobile scopo: ridare dignità agli impoveriti e promuovere autoimprenditoria giovanile.
Obiettivo primario della riapertura delle Chiese è l’evangelizzazione e la fruibilita’ di un patrimonio artistico collegato alla fede che a Napoli e’ stato espresso attraverso molteplici forme architettoniche come il Duomo, le chiese parrocchiali, le basiliche, gli oratori, i complessi legati agli ordini religiosi e alle arciconfraternite, affinché possano diventare luoghi di incontro e di preghiera per i fedeli, luogo di carità per i più poveri, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale e spirituale della città.
Nel solo centro storico di Napoli, nei suoi 10 quartieri, sono censite finora 416 chiese, di cui 231 aperte, 39 aperte su richiesta, 144 chiuse, 13 da verificare. Le Chiese di proprietà dell’Arcidiocesi sono 148 e quelle che ricadono sotto la responsabilità diretta dell’Arcivescovo sono 180. Ora si sta provvedendo a stilare un regolamento per gli usi consentiti in un edificio destinato al culto.
Nei prossimi mesi, alla luce di tutto questo, prenderà il via un itinerario di evangelizzazione che metterà insieme la fruizione delle chiese e il patrimonio della Chiesa di Napoli tra i quartieri della Maddalena e di Forcella: VISITA alla Basilica di San Pietro ad Aram per sostenere il connesso polo della carità che dal prossimo anno farà accoglienza di primo e secondo livello per senza dimora, disporrà di una farmacia solidale, nonche’ di ambulatori con i medici di strada e di un centro di ascolto per famiglie e immigrati; VISITA alla Basilica dell’Annunziata Maggiore, accanto alla Ruota degli esposti, per sostenere la cura dei minori a rischio nello spirito del Patto educativo per Napoli; VISITA alla Parrocchia di San Giorgio Maggiore e visita in ambiente di Metaverso della chiesa chiusa di San Pietro in Vinculis, per sostenere i lavori alla chiesa di Santa Maria a Piazza previsti per il prossimo autunno.
I protagonisti di questo percorso sociale e imprenditoriale sono i giovani del Centro storico e quelli che per competenze e sensibilità acquisite hanno a cuore la liberazione di questo immenso patrimonio umano, culturale e sociale. Ad alcuni giovani è stato gia’ affidato il complesso di Santa Maria di Portosalvo e presto un sacerdote sarà nominato rettore della chiesa. Un gruppo di giovani progettisti sociali, coinvolgendo i giovani del Centro storico, sta accompagnando la progettazione di questi itinerari nelle chiese progressivamente censite, affinché siano itinerari sostenibili e in rete con quei giovani che già da tempo sono protagonisti affinché impresa, cultura e sociale possano essere un volano per rilanciare persone, luoghi e comunità.
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12 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Hanno giurato alla presenza del capo della Polizia Vittorio Pisani, i 13 allievi agenti tecnici della Polizia di Stato da assegnare al gruppo sportivo della Polizia di Stato – Sezione paralimpica Fiamme Oro.
La cerimonia – come si legge dal sito della Polizia di Stato- segna una tappa fondamentale nella storia della Polizia di Stato e dello sport paralimpico. I 13 neo poliziotti, infatti, vengono assunti come agenti tecnici e, quando smetteranno di gareggiare come atleti paralimpici, lavoreranno presso la sezione paralimpica delle Fiamme oro. Un ulteriore tassello verso la totale parificazione tra atleti normodotati e paralimpici, che elimina un’altra barriera e che rappresenta la naturale evoluzione del percorso di integrazione iniziato dalla Polizia nel 2012 con il tesseramento dei primi sportivi con disabilità.
All’evento che si è svolto presso la sede del Comitato italiano paralimpico, a Roma, hanno preso parte il presidente del Comitato Luca Pancalli, il vice capo della Polizia Raffaele Grassi, il presidente del Gruppo sportivo Fiamme oro Francesco Montini e il direttore dell’Ispettorato per le Scuole della Polizia di Stato Tiziana Terribile.
A dare lettura della formula del giuramento è stato il direttore dell’Istituto per ispettori di Nettuno, Vincenzo Avallone, scuola nella quale i 13 atleti hanno frequentato i 6 mesi di corso.
Il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli, nel suo intervento ha ringraziato la Polizia di Stato per aver organizzato l’evento nella sede del Comitato, evidenziando come rappresenti un garbo istituzionale che ricade nell’ottica di quel certosino lavoro di collaborazione interistituzionale iniziato molti anni fa, grazie anche alla sensibilità del capo della Polizia Antonio Manganelli, tra i primi a comprendere l’entità della sfida e dell’importanza di quello che oggi è stato celebrato con il giuramento dei primi allievi agenti tecnici paralimpici.
A prendere la parola, per l’intervento conclusivo, Il capo della Polizia Vittorio Pisani che ha sottolineato: «Penso che in giornate come questa, di commozione, qualsiasi parola non sia adeguata ad esprimere la straordinarietà dell’evento. L’importante qui non sono le medaglie ma il vostro esempio di vita straordinario. Siete un esempio di forza d’animo e di coraggio e per questo dobbiamo ringraziare i vostri genitori per l’amore e la loro capacità di tramettervi quella forza d’animo che vi ha permesso di raggiungere questi risultati. Ho sempre detto che tutti quanti dobbiamo cercare di fare di più e voi siete la dimostrazione concreta di questo, voi sarete d’esempio e di stimolo per darci la forza di fare sempre di più. Grazie e benvenuti nella famiglia della Polizia di Stato».
I giovani agenti tecnici sono otto uomini e sei donne. In passato, gareggiando per il gruppo sportivo della Polizia di Stato, hanno raggiunto risultati importanti nelle competizioni paralimpiche mondiali, olimpiche e internazionali nelle discipline della scherma, nuoto, tiro con l’arco, tiro a segno, snowboard e lo sci.
Si tratta di Bebe Vio, Ionela Andreea Mogos, Emanuele Lambertini e Edoardo Giordan per la scherma, Carlotta Gilli, Monica Boggioni, Giulia Ghiretti, Antonio Fantin, Simone Barlaam e Stefano Raimondi per il nuoto, Vincenza Petrilli per il tiro con l’arco, Renè De Silvestro e Jacopo Luchini per sci e snowboard.
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