Il futuro sostenibile della cucina italiana. Al Suor Orsola per festeggiare il ‘compleanno’ del riconoscimento UNESCO alla Dieta Mediterranea

“La Dieta Mediterranea è in modo scientificamente provato il regime alimentare più sostenibile al mondo, perché fa bene alla salute delle persone (in senso fisico e nel senso della convivialità), alla salute dell’ambiente e ci riconcilia con le altre specie viventi”. Così Marino Niola, direttore, insieme con Elisabetta Moro, del MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, presenta il tema della settima edizione della Mediterranean Lecture: il futuro sostenibile della cucina italiana.

Dal 2016 al Suor Orsola è diventata ormai una tradizione consolidata l’appuntamento annuale con il ciclo di lezioni magistrali ideato per celebrare con un approfondimento scientifico il ‘compleanno’ del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale conferito nel 2010 da parte dell’UNESCO. Un approfondimento dedicato ad Ancel e Margaret Keys, gli scopritori della Dieta Mediterranea come stile di vita e modello agroalimentare sostenibile, che negli anni ha visto in cattedra grandi maestri (da Pier Luigi Petrillo ad Andrea Segrè, da Matteo Lorito a Paolo Giulierini) dell’antropologia, dell’archeologia, dell’economia e dei diversi settori della scienza per analizzare i valori della Dieta Mediterranea da diversi punti di vista.

Quest’anno in cattedra al Suor Orsola ci sarà chi la Dieta Mediterranea la pratica in cucina e la serve a tavola quotidianamente da oltre 50 anni: Livia Iaccarino, tra le più celebri ristoratrici italiane che, insieme al marito Alfonso Iaccarino, ha dato vita al ristorante Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui due Golfi, a due passi da Sorrento, e alle sue dépendances a Macao, Toronto, Saint Louis, Nuova Zelanda, in Portogallo e a Lavello in Italia, unanimemente considerati gli avamposti della Dieta Mediterranea nel mondo.

L’appuntamento con la Mediterranean Lecture 2023 (“Una vita per la cucina italiana”) è fissato per giovedì 16 Novembre alle ore 11.30 nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola dove, dopo gli interventi introduttivi del Rettore, Lucio d’Alessandro, e del direttore del Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione Enricomaria Corbi, ci sarà la lezione di Livia Iaccarino, che tornerà nell’Ateneo che nel 2019 le ha conferito il prestigioso Premio internazionale Elisa Frauenfelder “per il suo prezioso lavoro di pedagogia della dieta mediterranea”. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming su www.facebook.com/unisob.

“Ridurre del 55% le emissioni prodotte già a fine 2024, un futuro sostenibile a 360°: dalla produzione dei rifiuti, ai consumi idrici ed energetici, alla qualità dell’aria ed alle emissioni di CO₂”. Livia Iaccarino, in dialogo con Marino Niola, al Suor Orsola illustrerà gli scenari futuri della cucina italiana sostenibile attraverso le nuove sfide di innovazione del ristorante Don Alfonso 1890, già premiato con la Stella Verde Michelin per le buone pratiche sostenibili. Un tema che al Suor Orsola è già da quasi un decennio uno degli assi portanti dell’attività didattica e di ricerca anche del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche con il suo corso di laurea triennale in Economia aziendale e green economy ed il corso di laurea magistrale in Economia, management e sostenibilità. Gli studi e le ricerche sui temi della sostenibilità condotti dall’Ateneo napoletano sono pubblicati nella galleria dei contributi didattici e scientifici del Mediterranean Diet Virtual Museum (www.mediterraneandietvm.com), il primo museo digitale al mondo interamente dedicato alla Dieta Mediterranea, fondato proprio grazie al lavoro del MedEatResearch, il primo Centro di Ricerca accademico italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea.

L’articolo Il futuro sostenibile della cucina italiana. Al Suor Orsola per festeggiare il ‘compleanno’ del riconoscimento UNESCO alla Dieta Mediterranea proviene da Comunicare il sociale.

Autismo, al Museo Archeologico di Eboli giovani adulti impegnati nei servizi all’accoglienza

Il gruppo Tulipano Hub Giovani Adulti, della cooperativa sociale Il Tulipano, ha accompagnato i visitatori alla scoperta del Museo Archeologico di Eboli. Sabato 11 novembre è stato il primo di una serie di appuntamenti che vede i giovani adulti con autismo e/o disabilità cognitiva impegnati nella realizzazione di Tulipano Art Friendly, un modello di welfare culturale, ideato e realizzato da Tulipano Hub, dedicato alla fruizione dei musei e dei luoghi della cultura per persone con autismo. Il progetto vuole anche rappresentare una reale occasione di inserimento lavorativo, all’interno della filiera dei servizi culturali, per persone con autismo e/o disabilità cognitiva.

“Si tratta di una proposta culturale innovativa che vede i giovani con autismo fruitori e al tempo stesso divulgatori dei beni culturali, un’occasione di condivisione fondata sui valori dell’inclusione e dell’accessibilità che derivano dalla concreta valorizzazione delle diversità. Una nuova tappa si aggiunge al cammino del gruppo Tulipano Hub che intende proporsi presso il Museo di Eboli come proposta culturale stabile ponendo al centro la visione, l’esperienza e il pensiero dei giovani neurodivergenti offrendo quindi un punto di vista nuovo e diverso dei musei e luoghi della cultura. Come Tulipano siamo molto soddisfatti per la riuscita della giornata e per le numerose prenotazioni già registrate per i prossimi appuntamenti, che puntiamo a far diventare fonte stabile di sostenibilità per i giovani impegnati nei progetti di inserimento lavorativo nella filiera dei servizi culturali”. Questo quanto dichiarato da Giovanni Minucci, presidente della cooperativa sociale Il Tulipano, nel commentare l’evento organizzato dal Rotary Club di Eboli, in collaborazione con Il Tulipano, la Direzione Regionale Musei Campania e il Museo Archeologico Nazionale di Eboli.

L’articolo Autismo, al Museo Archeologico di Eboli giovani adulti impegnati nei servizi all’accoglienza proviene da Comunicare il sociale.

Anziani non autosufficienti, il welfare si fa con la domotica. Iniziativa dell’ambito sociale N23

La domotica per offrire agli anziani non autosufficienti un servizio di assistenza completo e sicuro senza il trauma del trasferimento in una RSA. In un contesto dove gli over 65 rappresentano una percentuale consistente della popolazione residente l’obiettivo è di moltiplicare il numero degli utenti presi in carico, ridurre il ricorso ai ricoveri non necessari, ma, soprattutto, aumentare comfort, sicurezza e vigilanza senza spezzare il filo dei rapporti che esistono tra gli utenti, i familiari, i vicini di casa e gli amici.
Il supporto 4.0 che mette al centro la dignità della persona, che ne soddisfa i bisogni e le esigenze senza strapparla dal rassicurante ambiente delle pareti domestiche è il risultato di un progetto innovativo firmato dall’ambito N23 che coinvolgerà anche i territori compresi nel perimetro degli ambiti sociali N22 ed N26 : in pratica l’area interessata dalla iniziativa è quella che comprende Nola, Camposano, Carbonara Di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Roccarainola, San Paolo Bel Sito, Saviano, Scisciano, Tufino, Visciano, Somma Vesuviana, Brusciano, Castello di Cisterna, Marigliano, Mariglianella, San Vitaliano, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano, Striano e Terzigno.
Ventisette Comuni che contano una popolazione complessiva di 346.202 abitanti, 65.630 dei quali ha più di 65 anni.
Il progetto è stato finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con risorse del PNRR che ammontano a € 2.458.000,00.
Agli utenti in possesso dei requisiti previsti dall’avviso pubblico in virtù del quale sarà adesso possibile candidarsi ad ottenere il servizio saranno forniti dispositivi tecnologici in grado di mettere in sicurezza l’ambiente domestico con un monitoraggio di 24 ore su 24, il supporto di un’equipe multidisciplinare e la formazione dei caregiver.
A fare la differenza sarà un’assistenza non omologante tarata sulle necessità effettive dell’utente grazie all’applicazione del metodo User-Centred Design e vale a dire progettazione basata sulla persona.
Rilevatori di fumi, gas e monossido e soprattutto sensori che lanceranno un alert in caso di allagamento, porte e finestre aperte, temperatura e umidità all’interno della casa e segnaleranno alla centrale operativa attiva 7 giorni su 7, 24 ore su 24 l’esistenza di un pericolo che farà scattare le procedure di intervento. Non solo: ad essere costantemente monitorata anche la salute dell’anziano grazie ai sensori per la rilevazione del battito cardiaco, di un sistema di contapassi utile per controllare le attività motorie e ad un sistema di promemoria farmaci per evitare l’interruzione delle terapie in corso.
Con altrettanta velocità, premendo un solo pulsante, sarà possibile contattare il centro di teleassistenza della centrale operativa oppure i familiari caregiver.

“Ancora una volta – evidenzia Francesco Cantalupo, consigliere comunale di Nola, delegato all’ambito N23 che comprende 14 Comuni con la città di Giordano Bruno capofila – affermiamo un modello di welfare che coglie ogni opportunità per garantire ai cittadini in difficoltà servizi sempre più evoluti ed efficienti che tendono a migliorare la qualità della vita delle persone puntando alla personalizzazione dell’assistenza. La strada maestra resta sempre quella dell’ottimizzazione delle risorse per incrementare il numero degli utenti garantendo loro allo stesso tempo elevati standard di assistenza e di professionalità. D’altra parte non è un caso che il progetto abbia ottenuto un finanziamento importante che certifica l’alto livello della proposta formulata”.
“Gli anziani – spiega Anna Cuomo, assessore alle politiche sociali di Somma Vesuviana, città capofila dell’Ambito N22 che comprende 6 Comuni – rappresentano una parte considerevole della popolazione, nel nostro territorio così come nel resto del Paese. Modellare un progetto come quello che sarà realizzato in collaborazione con altri due ambiti sociali della nostra area significa alleviare le sofferenze di una consistente componente della nostra comunità, dei potenziali utenti ma anche dei familiari che così potranno contare su un sistema che mette la sicurezza ed il benessere dell’individuo in primo piano. Aver saputo cogliere le opportunità offerte dalla nuova tecnologia coniugandole con la competenza dei professionisti è una sfida che eleva la qualità dell’assistenza e dei servizi”.

L’articolo Anziani non autosufficienti, il welfare si fa con la domotica. Iniziativa dell’ambito sociale N23 proviene da Comunicare il sociale.

FEMMINICIDIO: A NAPOLI UNA TAVOLA ROTONDA PER DARE AGLI ORFANI RISPOSTE CONCRETE

Che cosa succede ai figli delle vittime di femminicidio e crimini domestici? Qual è la loro sorte quando si spengono i riflettori della cronaca e resta da fare i conti con la vita e i problemi della quotidianità? In che modo possono chiedere e ricevere supporto, esiste una rete intorno a loro?

È a queste ed altre domande che si proverà a dare una risposta nel corso della tavola rotonda interistituzionale in programma a Napoli giovedì 16 novembre alla Sala dei Baroni del Maschio Angioino dalle 10 alle 12.

L’evento, organizzato dalla cooperativa sociale Irene ’95 e dal consorzio Co.Re in collaborazione con il Comune di Napoli e Cnca (coordinamento nazionale comunità di accoglienza), è realizzato nell’ambito del progetto Respiro (REte di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali) che si occupa appunto dell’anello più debole della catena composta da chi resta dopo un crimine così efferato come il femminicidio: gli orfani. Respiro, giunto ormai al secondo anno di operatività, è realizzato dalla cooperativa Irene ’95 in collaborazione con una rete di 13 partner dell’area sud Italia e isole, ed è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Nel corso della tavola rotonda, verrà anche fatto il punto della situazione relativamente ai numeri dei casi trattati dal progetto in Campania.

 

“L’obiettivo di questa tavola rotonda è quello di mettere insieme tutte le istituzioni che in qualche modo hanno a che fare con la storia e vicende degli orfani speciali – commenta Fedele Salvatore, presidente della cooperativa Irene ’95 e responsabile del progetto Respiro – Vogliamo passare da quelle che possiamo chiamare ‘le buone intenzioni’ alle ‘procedure istituzionali’. Abbiamo già siglato molti protocolli d’intesa con la maggior parte degli enti coinvolti in questi lavori, adesso vogliamo lavorare per scrivere insieme una procedura condivisa e standardizzata, che resti nel tempo e serva in tutti i casi di femminicidio. Per intenderci, dobbiamo rispondere alla domanda: quando succede un femminicidio e nei mesi successivi, chi interviene e cosa deve fare? Da qui parta il lavoro condiviso di presa in carico degli orfani fin dal momento dell’emergenza”.

 

Interverranno per i saluti Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Marco Rossi Doria, presidente Impresa Sociale Con i Bambini, Giovanpaolo Gaudino, presidente del consorzio Co.Re.

L’introduzione dei lavori sarà affidata a Fedele Salvatore, presidente della Cooperativa sociale Irene ’95 e responsabile del progetto Respiro.

Parteciperanno Maria de Luzenberger, procuratrice della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Napoli; Patrizia Imperato, procuratrice della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Salerno; Antonio Jannece, comandante Legione dei Carabinieri della Campania; Nunzia Brancati, dirigente divisione Anticrimine Questura di Napoli; Giovanni Galano, Autorità Garante per l’Infanzia e l’adolescenza Regione Campania; Immacolata Troianello, presidente Ordine degli Avvocati di Napoli; Gilda Panico, presidente Ordine degli Assistenti sociali della Campania; Roberta Gaeta, consigliere regionale Campania; Elena Procino, comitato “Pari Opportunità e cura delle relazioni” Ordine degli Psicologi della Campania. Modera la giornalista Amalia De Simone.

L’articolo FEMMINICIDIO: A NAPOLI UNA TAVOLA ROTONDA PER DARE AGLI ORFANI RISPOSTE CONCRETE proviene da Comunicare il sociale.

Alla stazione Argine Palasport di Eav il primo laboratorio permanente per documentare e produrre la creatività urbana

È on-line la call del progetto “Urbanizer: documentazione, formazione e operatività nell’ambito della creatività urbana” dell’associazione Arteteca, che presso gli spazi della stazione Argine Palasport da più di dieci anni anima il primo Centro Territoriale per la Creatività Urbana, ossia graffiti writing, street art e nuovo muralismo.
Il presidente Umberto De Gregorio, dichiara: “La collaborazione con INWARD è per Eav una costante degli ultimi anni in cui hanno visto luce decine di opere di street art in tante stazioni. Questo nuovo progetto appare in linea con il percorso di rigenerazione urbana intrapreso che andrà avanti nei prossimi anni con nuovo impulso”.
La call selezionerà 20 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residenti a Napoli o in provincia, per seguire gratuitamente un percorso di formazione presso il Centro Territoriale di Ponticelli.
I laboratori saranno due: “Far sapere”, dedicato alla catalogazione di materiale di documentazione, e “Saper fare”, dedicato alla produzione di opere murali. I laboratori si concluderanno con la realizzazione di un podcast, di una web app per gestire in digitale documenti e opere e di un’opera murale proprio sulla stazione Argine Palasport.
La candidatura dovrà essere presentata esclusivamente online, compilando, entro le ore 23.59 del 26/11/2023, l’apposito modulo disponibile al link:

[https://docs.google.com/forms/d/18cyeZogFpcBLnSTXJUGuNMyVxZOMns-XwlrZr_FN_I8/edit]

Il progetto è sostenuto da Creative Living Lab – Edizione 5, promosso dalla Direzione Generale Creatività
Contemporanea del Ministero della Cultura, ideato dall’Associazione Arteteca / INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, con la collaborazione di Centro Studi BAP –
Università degli Studi di Napoli “Federico II”, EAV Regione Campania e Comune di Napoli – Municipalità 6.

L’articolo Alla stazione Argine Palasport di Eav il primo laboratorio permanente per documentare e produrre la creatività urbana proviene da Comunicare il sociale.

PIO MONTE DELLA MISERICORDIA: LE OPERE DI UN MUSEO APERTO. Presentazione delle iniziative e attività inclusive per superare le barriere architettoniche, sensoriali e culturali

 Il Pio Monte della Misericordia apre sempre più i suoi spazi. Il palazzo seicentesco con le sue collezioni diventa patrimonio di tutti, si conferma “luogo di bellezza” accogliente e ospitale, “casa” per tutti coloro che desiderano viverlo.

A due anni dal governo presieduto da Fabrizia Paternò di San Nicola, prima Soprintendente donna, l’ente secolare di via Tribunali celebra l’inclusività e l’accoglienza: mercoledì 15 novembre (alle ore 10) presso il Salone delle Assemblee si terrà “Pio Monte della Misericordia: le Opere di un Museo Aperto” una giornata dedicata alla presentazione delle iniziative e attività inclusive che l’Istituzione svolge per aprire i suoi spazi a tutti, superare le barriere architettoniche, sensoriali, culturali per una più ampia fruizione e accessibilità degli spazi e dei contenuti museali.

L’appuntamento propone un incontro di presentazione e, a seguire un percorso speciale negli ambienti della Casa del Pio Monte per tutto il pubblico: un racconto itinerante con i protagonisti dei progetti in corso tra le meraviglie artistiche e storiche del complesso museale e una performance conclusiva dell’evento. L’ingresso all’iniziativa è libero fino ad esaurimento posti disponibili.

Si comincia alle ore 10 con i saluti di Fabrizia Paternò, Soprintendente Pio Monte della Misericordia, Rosanna Romano, Direzione Generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania e Luca Trapanese, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli. A seguire si terranno gli interventi di Anita Florio, Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche della Regione Campania, Ciro Pizzo, Delegato del Rettore alle disabilità SAAD – Servizio di Ateneo per le Attività degli studenti con Disabilità e DSA, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, prof. Pietro Piscitelli, presidente Uici Campania e presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi “R. Margherita” di Monza, Vincenzo Massa, Vice presidente nazionale I.Ri.Fo.R onlus (Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione) e Coordinatore regionale del Centro di trascrizione Braille della Campania. Chiuderà gli interventi Francesco Carignani, Consigliere regionale ICOM.

A seguire, dopo la visita itinerante, presso la Cappella seicentesca che custodisce il celebre dipinto del Caravaggio, si potrà assistere alla performance della compagnia Orbomu dell’Associazione La Scintilla onlus 1989 che presenterà “Le Sette Opere della Misericordia”, regia di Aniello Mallardo.

 “Da anni coltiviamo l’accoglienza e l’accessibilità al sito e alla sua collezione, rivolgiamo la nostra attenzione ai bisogni dell’altro e ci impegniamo affinché l’importante patrimonio artistico e storico sia al servizio di tutti. – spiega Fabrizia Paternò Soprintendente Pio Monte della Misericordia – In questa giornata speciale vogliamo celebrare la nostra Istituzione e tutti coloro che ne fanno parte, un modo per raccontare le iniziative in corso e ricordare le numerose ‘buone pratiche’ attualizzate al presente, sempre guidati dal senso del motto, scolpito sulla facciata dell’Istituzione: “Fluent ad eum omnes gentes” ovvero “Tutte le genti affluiranno ad esso” (Isaia, 2;2-4)”.

 Il Palazzo seicentesco di via Tribunali che si presenta oggi con un’identità visiva completamente rinnovata (dalla biglietteria ai banner sulla facciata d’ingresso, alla nuova segnaletica di percorso fino alle didascalie e pannelli inclusivi sul patrimonio esposto),  custodisce oltre 1500 oggetti d’arte tra cui 160 dipinti dal XV al XX secolo e più di 60 opere d’arte contemporanea; preserva presso il suo prestigioso archivio storico oltre 17.000 volumi; e inoltre ospita in vari ambienti dell’edificio Associazioni no profit e Onlus sostenute dal Pio Monte.

Ma soprattutto ogni giorno accoglie quotidianamente adulti e bambini, persone con diverse abilità, diverse appartenenze culturali, lingue e interessi.

Insieme ai turisti e ai visitatori occasionali e abituali desiderosi di immergersi nel ricco patrimonio d’arte di via Tribunali, persone con disabilità ciechi e ipovedenti possono fruire di nuovi strumenti in Braille grazie ai contributi messi a disposizione dalla Regione CampaniaSainey e Ibrahim, due giovani immigrati, si impegnano nel Corso di formazione per Operatore museale; i giovani de La Scintilla abitano quotidianamente la sede dell’Associazione, si dedicano alla gestione dello spazio bar “Cantiere delle idee” e propongono le visite del progetto ScintillArte. I bambini e le famiglie del quartiere frequentano il nuovo spazio lettura “Semi di storie”, realizzato con Fondazione Pol.i.s.Ancora, un gruppo di studenti, portatori di disabilità, partecipa alle lezioni, condotte da esperti e responsabili del Pio Monte, del Corso di formazione per operatore per la tutela l’organizzazione e la fruizione del patrimonio librario, archivistico e documentario.

Per il Pio Monte inclusione significa far collaborare attivamente tutti: le persone con bisogni speciali, le persone con disabilità, gli stranieri, gli esperti e gli appassionati.

Tutto questo è il Pio Monte della Misericordia, una realtà secolare che da sempre rivolge la propria attenzione alla “persona” e che costruisce ogni giorno progetti in un’ottica di accoglienza e apertura.

Oggi il Palazzo del Pio Monte della Misericordia è diventato una delle tappe imperdibili del centro antico di Napoli e il 2023 conferma le oltre 100 mila presenze. La sua missione è unica: essere “al servizio” dell’altro, anche attraverso il proprio patrimonio culturale, accogliere e stimolare l’altro ad essere risorsa.

Il complesso museale è aperto al pubblico 7 giorni su 7 mattina e pomeriggio (solo la domenica fino alle 14.30). Il ricavato dei biglietti di ingresso è interamente destinato all’opera assistenziale e caritativa che il Pio Monte della Misericordia svolge da oltre 400 anni.

L’articolo PIO MONTE DELLA MISERICORDIA: LE OPERE DI UN MUSEO APERTO. Presentazione delle iniziative e attività inclusive per superare le barriere architettoniche, sensoriali e culturali proviene da Comunicare il sociale.