18 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Giovedì 20 luglio, ore 10.30, nella sede dell’Associazione Domina e su piattaforma online, il ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli incontrerà Federcasalinghe per la proposta di Legge sul riconoscimento della figura del Caregiver Familiare. Prenderanno parte all’incontro: Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia Federcasalinghe; Valeria Ciarambino Vice Presidente Consiglio Regionale Campania; Emanuele Monti Presidente Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia Consiglio Regionale della Lombardia; Antonio Salvatore Trevisi Senatore – Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal Governo; Massimo De Luca Presidente Comitato Amm.re del Fondo INPS di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.
In Italia sono milioni le persone che si prendono cura di parenti non autosufficienti. Quando in una famiglia, uno dei componenti si ammala in maniera grave e improvvisa, si sprofonda in un baratro di dolore al quale si affiancano una serie di problematiche relative alla gestione della vita quotidiana. L’assistenza familiare, in Italia, è infatti demandata, nella maggioranza dei casi, alle cure familiari, andando così a gravare principalmente sulle donne del nucleo familiare, soprattutto sulle casalinghe, che devono occuparsi a tempo pieno del familiare gravemente ammalato, senza avere alcun riconoscimento per il lavoro a tutti gli effetti svolto.
<<La stessa norma che definisce la figura del Caregiver – spiega la presidente Federica Rossi Gasparrini – prende a prestito le parole con cui la Legge 493/99 definisce la figura della casalinga. Ma un vulnus legislativo discriminante, che si è consolidato con l’applicazione delle agevolazioni previste a favore di “Caregiver familiare”, esclude proprio chi dedica a tempo pieno la propria attività all’assistenza familiare delle persone con disabilità: le casalinghe e i casalinghi. Un’assurda discriminazione, che ancora non siamo riuscite a sconfiggere. Dopo la Sentenza ONU che condanna l’Italia per la legislazione inadeguata e discriminante, il Parlamento e il Governo sono chiamati a correggere, a breve, questa ingiustizia. Federcasalinghe, la più rappresentativa Associazione delle persone che si dedicano a tempo pieno, gratuitamente, alla cura della famiglia ribadisce la richiesta di modifica legislativa>>.
La presente proposta di legge, già presentata alle Regioni Campania, Abruzzo, Lombardia e Sicilia, introduce alcune specifiche misure in favore della figura del caregiver familiare, attingendo alle esperienze legislative regionali, in modo particolare a quella della Regione Campania, e rispondendo alle sollecitazioni di tante associazioni, tra cui in prima fila Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe. Si chiede: in primo luogo, il riconoscimento economico della figura di Caregiver; una formazione adeguata che possa così aiutare chi deve occuparsi del proprio familiare nella maniera più opportuna; contributi figurativi durante l’assistenza e qualora essa superi un anno continuativo, il suo riconoscimento come abilità lavorativa, da integrare con dei corsi di formazione.
<<È una Proposta di Legge che di sicuro ha un suo costo – prosegue la Gasparrini – ma che si configura come inevitabile e urgente, visto l’impossibilità strutturale del nostro sistema sanitario di fronteggiare da solo l’aumento costante dei casi di ammalati gravi. Il Ministro Alessandra Locatelli è sensibile e favorevole alla proposta di legge di Valeria Ciarambino a sostegno di Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe, associazione che da anni si batte per un giusto riconoscimento di questa figura nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano>>.
Link per partecipare online:
bit.ly/44QLeka
ID riunione: 894 4684 2706
Passcode: 489599
PROGRAMMA
Apre i lavori:
Federica Rossi Gasparrini
Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia Federcasalinghe
Saluti:
Alessandra Locatelli
Ministro per la Disabilità
Intervengono:
Valeria Ciarambino
Vice Presidente Consiglio Regionale Campania
Emanuele Monti
Presidente Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia
Consiglio Regionale della Lombardia
Antonio Salvatore Trevisi
Senatore – Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal Governo
Testimonianze Caregiver Familiari
Dibattito
Conclude:
Massimo De Luca
Consigliere Associazione Domina
Presidente Comitato Amm.re del Fondo INPS di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari
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17 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
«Il memorandum firmato tra Tunisia e Ue è un ulteriore passo verso la creazione di un vero partenariato che possa affrontare in modo integrato la crisi migratoria e lo sviluppo per entrambe le sponde del Mediterraneo». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa a Tunisi a commento della firma del memorandum tra Ue e Tunisia, avvenuta insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, al primo ministro olandese Mark Rutte e al presidente tunisino Kais Saied. Lo riporta Redattore Sociale (www.redattoresociale.it)
«Il partenariato con la Tunisia – ha aggiunto Meloni- rappresenta per noi un modello per costruire nuove relazioni con i vicini del NordAfrica. Il memorandum è un punto di partenza al quale dovranno conseguire diversi accordi per mettere a terra gli obiettivi che ci siamo dati». Sempre Redattore Sociale riporta che la presidente del Consiglio ha ricordato che «domenica prossima 23 luglio a Roma ci sarà la conferenza internazionale sull’immigrazione che avrà come protagonista il presidente Saied e con lui diversi capi di Stato e governo dei paesi mediterranei. E’ l’inizio di un percorso che può consentire una partnership diversa da quella che abbiamo avuto nel passato.
Il memorandum di intesa firmato tra l’Unione europea e la Tunisia nel corso della visita a Tunisi della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del primo ministro olandese Mark Rutte e la premier italiana Giorgia Meloni, prevede l’impegno di Bruxelles a mobilitare 105 milioni di euro entro la fine del 2023 per aiutare la Tunisia a gestire i flussi migratori alla frontiera e a facilitare i rimpatri dei migranti irregolari presenti sul suo territorio nazionale.
Circa metà della somma dovrebbe essere impiegata per favorire le procedure di rimpatrio dei migranti irregolari provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana che si trovano sul territorio tunisino, ha riferito un funzionario della Commissione. Il finanziamento servirà a finanziare i viaggi di rimpatrio e i bisogni essenziali di circa 5 mila migranti che devono essere rimpatriati nei Paesi di origine.
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17 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
È un intervento innovativo quello che ha salvato la vita di Carlo (nome di fantasia) da una grave malattia dell’arco aortico. La procedura è stata realizzata per la prima volta nella Cardiochirurgia del Monaldi, andando ad ampliare in modo significativo le opzioni terapeutiche all’avanguardia a disposizione dei pazienti. La storia di Carlo è però emblematica. L’uomo, 80 anni, si è rivolto al pronto soccorso del Presidio Ospedaliero CTO per un malore. Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Ai primi accertamenti sono emersi, oltre ad un voluminoso aneurisma dell’aorta addominale sovrarenale, una trombosi parziale dell’aorta addominale e una trombosi totale del tripode celiaco e della mesenterica inferiore (due vasi che nascono dall’aorta e che forniscono sangue a gran parte degli organi addominali). Immediato, dunque, il trasferito presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare del Monaldi. All’angiotac total body, successivamente eseguita, è emerso, inoltre, che il paziente presentava un voluminoso pseudoaneurisma dell’arco aortico. Una patologia che consegue ad una rottura della parete aortica e che evolve verso la definitiva rapida rottura e, quindi, verso un esito infausto per il paziente. Di qui la scelta di operare in urgenza. Carlo, però, è un paziente ad altissimo rischio. La tecnica tradizionale per questa tipologia di intervento prevede che il paziente venga posto in circolazione extracorporea, arrestando il cuore, e il corpo venga portato a una temperatura di 26 gradi centigradi, di fatto fermando completamente la circolazione sanguigna e affidando alla cosiddetta “ibernazione” la protezione degli organi, incluso il cervello.
«Vista l’età e le sue gravi comorbidità, per rendere accettabile il rischio chirurgico è stato eseguito un trattamento dell’arco aortico con una tecnica innovativa di perfusione sistemica attraverso la macchina cuore-polmoni. Una tecnica che ci ha permesso di trattare con una protesi ibrida prefabbricata tutta l’aorta senza ricorrere all’ibernazione e all’arresto cardiocircolatorio che, di fatto, avrebbe messo a serio repentaglio la vita del paziente» spiega la professoressa Marisa De Feo, direttore della UOC di Cardiochirurgia generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli e Professore ordinario di Chirurgia cardiaca dell’Università degli studi della Campania “L. Vanvitelli”, che ha eseguito l’intervento con il supporto operativo del dottor Ciro Bancone.
Regolare e senza complicanze il decorso post operatorio. «Ad oggi – prosegue la professoressa De Feo – questa tecnica rappresenta il primo intervento di trattamento di patologia dell’arco aortico trattato con protesi ibrida prefabbricata eseguito in perfusione sistemica continua senza arresto di circolo e senza necessità di raffreddare eccessivamente il paziente».
«Queste procedure fanno parte di un’offerta terapeutica avanzata che prevede l’utilizzo delle tecniche cardiochirurgiche più innovative, endovascolari o ibride, impiegando, dove possibile, approcci mininvasivi (ministernotomia, minitoracotomia), per il trattamento di tutte le patologie cardiovascolari» chiosa Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.
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17 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Fondazione Progetto Arca inaugura oggi il suo nuovo Market solidale, che sorge a Milano in viale Luigi Bodio 16, dedicato al sostegno alimentare di cittadini in difficoltà economica nel fare la spesa per se stessi e per tutta la famiglia. Un modello innovativo, dove la persona è al centro, in un luogo protetto, dove l’aiuto è concreto e le parole chiave sono ascolto e ripartenza. In questa fase di avvio, i beneficiari sono 150 nuclei familiari in difficoltà.
Il progetto nasce grazie al sostegno di Fondazione Fiera Milano, JTI Italia, Osama e la collaborazione con il Comune di Milano e Regione Lombardia. Il taglio del nastro e l’apertura ufficiale del Market Solidale di viale Bodio sono stati sanciti dalla presenza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha dichiarato: “Ringrazio Progetto Arca e i partner coinvolti nell’iniziativa, per l’impegno e la serietà messi in campo per sostenere le famiglie in difficoltà del Municipio 9 con un aiuto concreto. In un periodo storico in cui ‘fare la spesa’ è un’incombenza vissuta con grande preoccupazione da tante persone che vivono una situazione di fragilità economica e sociale, garantire a chi ne ha bisogno alimenti, prodotti per l’igiene o per l’infanzia è un gesto di straordinario valore che, grazie alla formula del Market solidale, assume un significato ancora più ampio e profondo”. Presente all’inaugurazione per il Comune di Milano anche l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé.
Dall’ultima indagine Istat datata 2022, si registra un aumento importante negli ultimi anni in Italia del numero di famiglie (1,9 milioni) che vivono in uno stato di povertà assoluta, per un totale di 5,6 milioni di persone che non si possono permettere le spese minime per condurre una vita accettabile. Anche i numeri che ha registrato Progetto Arca nell’ultimo anno sono in aumento: la Fondazione ha distribuito 18.400 pacchi viveri e 11.200 spese di alimenti freschi, sostenendo così 3mila famiglie in tutta Italia.
“Dal nostro osservatorio sulle famiglie, a Milano e hinterland, a cui dedichiamo l’aiuto alimentare, registriamo in questi ultimi anni un aumento del 20% delle richieste” commenta Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca. “La pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, il rincaro dei prodotti alimentari sono tutte cause di un aggravamento della qualità di vita di tante famiglie, soprattutto quelle numerose, che fino a poco tempo fa non arrivavano alla terza settimana del mese, e ora non arrivano alla seconda. Persone che non hanno la possibilità di accedere a un’alimentazione sana e giusta in qualità e quantità. Osserviamo una facilità preoccupante con cui troppi scivolano nella fragilità estrema. Da qui la nostra volontà e il nostro impegno per aprire il Market solidale di viale Bodio, a cui ne seguiranno altri in città”.
Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, presente all’inaugurazione, afferma: “A partire dal 2017 Regione Lombardia promuove misure per la promozione delle attività di riconoscimento, tutela e promozione del diritto al cibo. Complessivamente, dalla prima edizione ad oggi, sono stati stanziati circa 8,5 milioni di euro. Risorse importanti che non rappresentano mai un costo bensì un investimento sociale a sostegno delle famiglie e di chi è a rischio marginalità. L’inaugurazione del Market solidale di Fondazione Progetto Arca, un autentico spazio di solidarietà e sostenibilità, testimonia la capacità e il valore delle progettualità sostenute. Esprimo gratitudine a chi ogni giorno rinnova questa alleanza sociale tra Istituzioni, Terzo settore e privati, dimostrando che solo insieme possiamo costruire una Lombardia sempre più inclusiva”.
Il Market solidale di viale Bodio nasce dall’esperienza del modello consolidato a Rozzano, dove sorge da 4 anni un emporio solidale attraverso il quale Progetto Arca garantisce un sostegno alimentare a 350 famiglie della zona.
In viale Bodio l’attenzione si concentra sul supporto alimentare, che soddisfa un bisogno primario, ma che diventa anche uno strumento di aggancio per l’orientamento e l’accompagnamento a un’eventuale presa in carico da parte di Progetto Arca o dei servizi sociali. L’obiettivo, dunque, non è solo “fare la spesa”, ma salvaguardare la dignità di ogni persona, proteggendola dalla solitudine e dall’esclusione sociale, conseguenze spesso inevitabili della povertà.
L’immobile di viale Bodio ha subìto un’importante ristrutturazione che oggi permette di poter accogliere le persone in un ambiente bello e funzionale, che si presenta come un vero e proprio negozio, con la differenza che all’uscita non ci sono casse e scontrini da pagare. Presente anche uno spazio giochi per accogliere i bambini mentre i genitori fanno la spesa.
Le famiglie beneficiarie vengono individuate dai servizi sociali o segnalate da associazioni partner tra coloro che abitano nei quartieri del Municipio 9. Prima di accedere al market, gli assistenti sociali di Progetto Arca valutano la composizione del nucleo familiare (presenza di minori e anziani), la condizione socioeconomica, la situazione abitativa e lavorativa, i bisogni primari. Per ognuna di loro, il programma personalizzato di sostegno dura 6 mesi, rinnovabile per altri 6.
La spesa viene fatta su appuntamento (il market è aperto tre pomeriggi a settimana per le famiglie selezionate) scegliendo in base alle proprie esigenze fra prodotti freschi e a lunga conservazione, alimenti e beni per l’infanzia, prodotti per la pulizia della casa e l’igiene personale. Con un’attenzione anche alla povertà educativa, sono presenti anche libri e quaderni.
Alle famiglie viene assegnata una card a cui sono associati dei punti sulla base del numero di componenti del nucleo familiare. Con questi punti, che si rinnovano mensilmente, è possibile acquisire i prodotti del market. Oltre a garantire il supporto alimentare, l’obiettivo è aiutare le famiglie a gestire meglio le risorse: per questo è presente la figura dell’educatore finanziario.
I prodotti alimentari del market provengono dal Banco Alimentare della Lombardia, partner storico di Progetto Arca, oltre che da donazioni di aziende agro-alimentari o derivanti dal recupero delle eccedenze di alcuni supermercati, salvate così dallo spreco e ritirate quotidianamente dai volontari di Progetto Arca. Fondamentale il ruolo dei volontari anche per l’accompagnamento delle persone nella scelta tra gli scaffali, offrendo consigli sulla spesa e su una corretta alimentazione.
Gli operatori, oltre al colloquio iniziale, si occupano di coinvolgere i beneficiari in attività di orientamento, informazione e socializzazione, con l’opportunità di partecipare a laboratori, incontri tematici e ricevere consulenze specifiche (per esempio: incontri con un nutrizionista o realtà del territorio). Il cibo diventa così l’elemento chiave per la costruzione di relazioni e di percorsi educativi di cittadinanza consapevole.
Oltre ai 4 di Milano e hinterland (Rozzano, Baggio, Sammartini, Bodio), oggi Progetto Arca gestisce Market solidali anche a Roma, Napoli, Bari e Ragusa.
Presenti all’inaugurazione del Market solidale di viale Bodio gli enti e le aziende sostenitori che rendono possibile il progetto.
Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano, commenta: “Le criticità sociali che si stanno sempre più ampliando in questi anni necessitano di attenzione. Per questo motivo abbiamo subito aderito a questa iniziativa di Fondazione Progetto Arca, con cui è in corso una collaborazione da ormai molto tempo, che va proprio nella direzione di dare un sostegno a chi è in condizioni di disagio. Lo dicono i numeri, ma lo vediamo anche ogni giorno nei diversi luoghi della città in cui vengono distribuiti generi alimentare. È una emergenza sociale a cui come Fondazione Fiera Milano sentiamo il dovere di dare un contributo, confermando il nostro impegno a supporto della comunità ponendo al centro le persone”.
“Per noi di JTI Italia sostenere progetti come il Market solidale è sempre motivo di grande orgoglio” dichiara Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia. “Oggi aggiungiamo un ulteriore elemento all’impegno che da anni portiamo avanti con Progetto Arca, una realtà di cui condividiamo mission e valori e che, da oltre 10 anni, ci accompagna nella messa a terra di progetti di grande rilevanza sociale. Il Market solidale è un esempio concreto della nostra visione di sostenibilità, del nostro impegno per creare un futuro migliore, mettendo sempre le persone al centro del nostro operato. Una visione integrata, così come a 360 gradi è l’impegno del Market solidale, che non si limita a sostenere dal punto di vista alimentare le famiglie in difficoltà, ma lavora sulla dignità degli individui, mettendo a disposizione dei soggetti beneficiari anche percorsi educativi di cittadinanza consapevole. Siamo quindi molto fieri di essere qui oggi al fianco di Progetto Arca per un’iniziativa di questa portata”.
“Desidero esprimere un sincero ringraziamento a Progetto Arca per averci offerto l’opportunità di partecipare a un progetto straordinario dedicato al sostegno alimentare dei cittadini in difficoltà economica” afferma Koici Tschang, CEO di OSAMA. “Fin dalla nostra fondazione, siamo stati consapevoli della nostra grande responsabilità sociale nei confronti dei nostri clienti, dei consumatori e dell’ambiente. Abbiamo sempre creduto che la responsabilità sociale sia un pilastro fondamentale dei valori aziendali, ed è per questo motivo che dedichiamo risorse e impegno a progetti per clienti non profit. Siamo quindi onorati di essere parte di un progetto, che abbraccia pienamente i nostri valori, dove la persona e il suo benessere sono al centro di tutto e dove l’aiuto è concreto e le parole chiave sono ascolto e ripartenza”.
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17 Lug, 2023 | Comunicare il sociale
Dopo cinque anni dalla vittoria del Mondiale a Roma nel 2018 e una pandemia nel mezzo, gli atleti di ‘Crazy For Football’, la Nazionale di calcio a cinque per persone con disturbi mentali, torna a giocare nella Capitale. Venerdì 21 luglio alle 19 al PalaTorrino di via Fiume Giallo 47 gli azzurri affronteranno la rappresentativa ItalianAttori composta da tanti artisti che hanno voluto partecipare a questo importante evento.
Il progetto ‘Crazy for Football’ nasce ufficialmente nel 2016 su iniziativa del medico psichiatra Santo Rullo, ricevendo immediatamente il sostegno della Figc per l’utilizzo delle divise ufficiali. Sostenuti da Ecos-European Culture and Spot Organization e con il patrocinio di Rai per la sostenibilità e Figc in meno di tre anni gli azzurri guidati dal ct Enrico Zanchini si sono laureati a Roma campioni del mondo vincendo la Dream World Cup.
“L’evento rientra nel nostro format #crazychallenge- ha spiegato Valerio Di Tommaso, presidente Ecos e organizzatore dell’amichevole- una sfida sul campo che la nostra Nazionale lancia alle imprese e alle organizzazioni sportive e culturali, nel segno della responsabilità sociale. Sono certo che vi sarà una grande partecipazione di pubblico”.
Molti gli attori che hanno accettato la ‘crazy-challenge’, tra questi Gilles Rocca, Riccardo Acerbi e Fabrizio Nevola. Ospite d’onore l’attore messicano Victor Gonzalez, protagonista del successo mondiale ‘Pasion Morena’.
“Questo progetto- ha spiegato Santo Rullo- ha una grande valenza sia dal punto di vista tecnico-sportivo che scientifico. La Nazionale è in primis una squadra di calcio con valori sportivi di assoluto livello. Inoltre- ha aggiunto- è stata da stimolo a tanti ragazzi che prima si nascondevano ad uscire allo scoperto e parlare della propria malattia, pur di indossare la maglia che diventa simbolo di libertà, civiltà e speranza”.
Per partecipare all’evento ad ingresso gratuito sarà possibile riservare il proprio posto al link https://www.crazyforfootball.org/
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