08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
“Io, Noi… Raffaele Viviani” è il titolo del lavoro – scritto da Elisabetta Mercadante e Luca Napolano, che ne cura anche la regia – che ripercorre il genio artistico e la profonda attualità sociale di Viviani, autore, attore e uomo di spettacoli a tutto tondo, che sarà presentato a Napoli martedì 9 gennaio, alle 17,15, nel salone del Museo di Napoli – Collezione Bonelli, presso Fondazione “Casa dello Scugnizzo” in Piazzetta San Gennaro a Materdei.
Una presentazione, moderata dal giornalista Franco Buononato, che si aprirà con i saluti di Gaetano Bonelli, direttore Museo di Napoli, dell’avvocata Valeria Carusone, vicepresidente dell’associazione” Ali e Radici”, presieduta dall’avvocata Michela Pirozzi, del regista e attore Alan De Luca, e di Luca Napolano, regista di “Io, Noi, Raffaele Viviani” che debutterà domenica 14 gennaio, alle 19, al TheAtri di Largo Arianiello a Napoli, nel cuore del centro storici di Napoli, tra via Tribunali e via della Sapienza. Alla presentazione dello spettacolo, sarà presente l’intero cast con Barbara Lombardi, Elisabetta Mercatante, Gennaro Sacco, Sergio Priante, partecipazione di Lidia Ferrara ed ovviamente, il regista Luca Napolano.
Raffaele Viviani, nato a Castellammare di Stabia il 10 gennaio del 1888 e morto a Napoli il 22 Marzo 1950, 74 anni fa, è stato attore, commediografo, compositore, poeta e traduttore italiano.
“I temi cardine dello spettacolo tracciano, attraverso alcune liriche, i principali diritti umani sostenuti dai principi noetici di equita’ ed uguaglianza sostanziale – si legge nel testo preparatorio di Napolano e Mercadante -. Partendo dallo ius in bellum, il diritto nello stato di guerra, intesa come conflitto armato e guerra quotidiana, per la difesa della dignità. Viviani si fa precursore dei tempi moderni, traendo le proprie radici e il proprio credo da ciò che è stato, da sempre sostenuto, dall’etica della cultura classica greca, la comunicazione attraverso il bello, attraverso l’arte e la cultura”.
“Il drammaturgo – continua il testo – sempre a difesa degli ultimi, scrisse “fravecature” per mettere in evidenza le problematiche legate alle morti bianche ed al dramma famigliare che da esse deriva.
La canzone “si vide all’animale” è palesemente una denuncia alla guerra, non solo intesa come conflitto bellico armato, ma la guerra quotidiana che ogni essere umano deve affrontare, per riuscire a sopravvivere in un mondo che, sempre più mette al tappeto la dignità, la libertà, la civiltà”.
E ancora: “Il tema della violenza di genere è trattata, seppur in maniera ironica, nello stilema “ ‘o guappo ‘nnammurato”, dove un figuro, armato di coltello, evidenzia la sua inadeguatezza nell’affrontare un rifiuto, come se fosse segno di debolezza nei confronti del contesto sociale nel quale vive.
“Nello “spazzino interventista” un umile operatore ecologico – continua il testo – porta alla luce il dramma quotidiano della scelta simbolica tra purezza d’animo o apparente ricchezza materiale sostenuta dalla scelta tra l’andare in guerra e quindi sostenere i “potenti” o restare nell’umile “spazza territoriale” e difendere la propria dignita’, indi per cui, il proprio diritto di liberta’ e, l’ancor piu’ importante, diritto alla vita”.
Infine, la canzone “l’emigrante”, sempre attuale, legata al tema del cosiddetto “viaggio della speranza” che, ancora oggi, vede protagonista una grande fetta dell’umanità, costretta ad abbandonare le proprie radici, nella speranza di un futuro migliore, fuggendo da conflitti economici, bellici e religiosi”.
“Questi i temi e, tanti altri, che si sono voluti trattare – concludono gli autori – per far sì che, non solo sia data giusta collocazione ad uno dei principali cultori della magnificenza partenopea, grande culla della magna grecia, ma per denunciare, ancora una volta, le vessazioni alle quali, l’essere umano è esposto, a causa di un diritto positivizzato, non sempre giusto ed equo, monitorato da un’oligarghia, spesso mascherata dal bellissimo termine coniato dai grandi illuminati greci, democrazia “demos kratos” potere del popolo”.
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
La Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle diversità”, pubblicazione fondata all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo nel 1996, diretta da Vito Minoia, docente in discipline dell’Educazione e dello Spettacolo, ha assegnato il Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere 2023.
La comunicazione ufficiale è arrivata, in forma inedita, a conclusione del Progetto nazionale di teatro in carcere “Sentieri Incrociati” tenutosi a Pesaro dal 18 al 20 dicembre 2023.
L’iniziativa, solitamente abbinata al convegno internazionale della Rivista, promosso in collaborazione con l’Associazione Casa Natale Gramsci di Ales, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, l’International Network Theatre in Prison – International Theatre Institute Partner, è giunta alla sua settima edizione avendo come giurati Giulio Baffi (Presidente della Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), Valeria Ottolenghi (critico teatrale a Parma), Mariano Dolci (Maestro Burattinaio a Pisa, già docente di Teatro di Animazione all’Università di Urbino).
Il Premio è stato assegnato a Rui Frati e Théâtre de l’Opprimé Paris.
Così cita la motivazione: «Attore e regista, Rui Frati ha iniziato la sua carriera teatrale in Brasile, dopo aver effettuato studi in teatro e sociologia. Lavora con Robert Wilson, Andrei Serban, Enrique Buenaventura, Augusto Boal, Ariane Mnouchkine, Maurice Vanneau, Alvin Nikolais.
In Europa, ha insegnato al Conservatorio Nazionale d’Arte Drammatica di Lisbona prima di stabilirsi a Parigi, dove è succeduto ad Augusto Boal come direttore del Teatro dell’Oppresso dal 1998. Ha contribuito a conferire al teatro di Parigi lo status di centro europeo per la ricerca e lo sviluppo del metodo del Teatro dell’Oppresso.
Rui Frati nella sua lunga carriera ha attuato significative esperienze nelle carceri di diversi Paesi. Emblematica rimane la prima esperienza nel carcere minorile di Casablanca nel 2004. Oggi, con la regista Delphine Dey e Teresa Ferreira, Benoît Felix Lombard, Leo Frati, Alain Ramirez, Joel Anderson, attori del collettivo Théâtre de l’Opprimé Paris, dirige o partecipa a numerosi progetti nazionali e internazionali in collaborazione con ONG e Centri Culturali (in Germania, Brasile, Bulgaria, Burundi, Cile).
Nel settembre del 2023 ha ancora una volta diretto nel carcere di Santiago del Cile un workshop introduttivo sulle basi del Metodo del Teatro-Forum, che ha lo scopo di promuovere la consapevolezza critica, l’empatia, l’azione sociale, incoraggiando gli spettatori ad agire per il cambiamento nella comunità».
Il Premio sarà consegnato, come da tradizione, all’interno della prossima edizione (venticinquesima) del Convegno della Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle diversità” che si terrà a Urbania (Pesaro e Urbino) nell’autunno 2024, quando Rui Frati terrà una conferenza sul senso del proprio agire teatrale in carcere e in altri contesti sociali.
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Martedì 9 gennaio alle ore 10:30, presso Palazzo Ricca sede della Fondazione Banco di Napoli in via Tribunali si terrà l’incontro dal titolo “Valorizzazione, attualizzazione e tutela: il ruolo delle dimore storiche italiane”, promosso dall’ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane in collaborazione con la Sezione Campania.
Una tavola rotonda per un confronto a 360° sull’importanza della conservazione e della tutela delle dimore storiche del nostro Paese che vede coinvolti, oltre i proprietari, anche istituzioni, associazioni e imprenditori uniti dall’impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del nostro territorio.
L’appuntamento è l’occasione per presentare per la prima volta a Napoli il Premio Tesi di Laurea A.D.S.I. giunto alla sua V edizione, il concorso nazionale per promuovere e valorizzare ricerche svolte da giovani studiosi nel settore del Patrimonio dei Beni Culturali.
Dopo i saluti di Orazio Abbamonte, Presidente Fondazione Banco di Napoli e Riccardo Imperiali di Francavilla, Presidente A.D.S.I. Campania, interverranno: Luigi La Rocca, Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Ministero della Cultura, Sergio Locoratolo, Professore, Coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, Alberto Sifola, Architetto, Presidente Friends of Naples, Giovanni Fiore e Glauco Cerri, Palazzo del Catasto Napoli.
Al termine della tavola rotonda si terrà la cerimonia di premiazione dell’edizione 2023 del Premio Tesi di Laurea A.D.S.I., con la proclamazione della tesi vincitrice e delle due finaliste scelte dalla giuria.
Il Premio è rivolto ai laureati delle facoltà italiane di Architettura, Agraria, Ingegneria, Storia dell’Arte, Conservazione dei Beni Culturali, I.S.C.R., O.P.D., Scienze della Comunicazione, Economia e Giurisprudenza che abbiano svolto una tesi di laurea magistrale e approfondito tematiche che riguardano uno o più immobili vincolati privati, comprese le loro decorazioni e pertinenze, quali parchi e giardini.
L’edizione 2023 ha visto la candidatura di giovani autori di tesi di laurea magistrale, discusse presso diverse università in tutta Italia.
La commissione di giuria – composta dai Consiglieri dell’ADSI nazionale Immacolata Afan de Rivera, Guido Borgogelli, Gianludovico de Martino, Giulia Lechi, Wolfgang von Klebelsberg oltre a Teresa Perusini, Lorenza Mochi Onori, Enzo Pinci, Rainaldo Perugini e Giulio Gidoni – esprimendo il proprio apprezzamento per l’eccellente qualità scientifica dei lavori presentati da tutti i candidati, ha designato i tre finalisti:
Laura Coppetta e Angela Mandriota, Facoltà Edile-Architettura dell’Università Politecnica delle Marche per la tesi dal titolo “Valorizzare le DS marchigiane: Il caso Villa Leonardi a Treia”;
Laura De Riso e Marina Curcio, Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II per la tesi su “Villa della Rocca a Gragnano”;
Giorgia Misia, Facoltà Architettura dell’Università degli Studi di Palermo per la tesi “Palazzo Merendino-Costantino a Palermo tra storia e restauro”.
Martedì 9 gennaio saranno consegnate le targhe al vincitore (che riceverà anche un premio in denaro) e ai due finalisti di questa V edizione 2023.
L’Associazione A.D.S.I. prosegue così anche quest’anno il programma di sostegno alle nuove generazioni con l’intento di dare l’opportunità a giovani talenti di contribuire, con il loro percorso di ricerca, alla valorizzazione del nostro ricco patrimonio culturale, architettonico e artistico.
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08 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Il docufilm “Quel che resta” documentario realizzato da Luca Pagliari su Angelo Vassallo, l’amato Sindaco Pescatore della comunità del Cilento, si appresta a raggiungere nuovi orizzonti, sbarcando a Tohno in Giappone e negli Stati Uniti. Questa emozionante produzione cinematografica, che svela una verità oscura e commovente, verrà trasmessa per la prima volta in due delle nazioni più influenti del mondo. La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore è lieta di annunciare che, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata Giapponese, siamo entrati in contatto con il Sindaco Toshiaki Honda della città di Tohno. Con grande onore e rispetto, abbiamo inviato il docufilm insieme al prestigioso premio della città di Tohno ricevuto alla 77 edizione del festival Cinema di Salerno. Allo stesso modo, abbiamo intrapreso un percorso simile negli Stati Uniti, con l’obiettivo di far conoscere questa toccante storia oltre i confini nazionali. Stati Uniti e Giappone, come prime due destinazioni, ma non ci siamo fermati a questo abbiamo iscritto il nostro Docufilm al Brussels Capital Film Festival un importante festival del cinema europeo. ‘Quel che resta’ in Giappone non si limiterà solamente a Tohno, ma raggiungerà anche tutte le Cittaslow grazie all’inestimabile aiuto e sostegno del Presidente. Le Cittaslow, con la loro dedizione alla qualità della vita e alla sostenibilità, rappresentano un luogo ideale per far eco alla storia di Angelo e per stimolare riflessioni su temi universali di giustizia e impegno civico.
“Il docufilm “Quel che resta” non è solo un tentativo di vincere premi, ma piuttosto una testimonianza coraggiosa e necessaria. Rappresenta il risultato di un impegno incrollabile nel portare alla luce la verità dietro l’efferato omicidio di Angelo Vassallo. Il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, Dario Vassallo, esprime la speranza che questo lavoro possa essere la spinta decisiva per raggiungere la giustizia e svelare i mandanti di questo tragico evento. La nostra fondazione ha intrapreso questo viaggio cinematografico con l’obiettivo di portare la verità sulla tragica fine di Angelo, un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità e al bene del Cilento. La scelta di Tohno e degli Stati Uniti come prime destinazioni per questa proiezione è un segno tangibile del desiderio di far conoscere la storia di Angelo oltre i confini nazionali, toccando cuori e menti in tutto il mondo. Abbiamo contattato con profondo rispetto l’Ambasciata Giapponese, che ci ha collegato al Sindaco Toshiaki Honda di Tohno. Il docufilm ‘Quel che resta’ non è solo una testimonianza delle tenebre che hanno seguito il 2010, ma è anche un grido di giustizia per Angelo e per tutti coloro che hanno sofferto a causa di un sistema corrotto. La nostra speranza è che questa proiezione sia un passo significativo verso la verità completa su chi ha ucciso Angelo e chi sono i veri responsabili di questa tragedia. La memoria di Angelo vive attraverso questa opera e attraverso il nostro impegno continuo per giustizia e verità. Grazie a tutti coloro che ci sostengono in questo viaggio difficile ma imprescindibile”-conclude Vassallo-.
L’opera cinematografica “Quel che resta” rimane un monumento vivente e commovente alla memoria di Angelo Vassallo, un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità e allo Stato. La Fondazione continua a perseguire la verità e a onorare il suo spirito, portando questa storia avvincente in tutto il mondo per illuminare le coscienze e promuovere la giustizia.
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05 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Un presidio solidale in piazza Cavour 190, a Napoli, per ribadire la vicinanza a Mani Tese Campania, la cui sede qualche giorno fa è stata oggetto di un raid nella notte. Alcuni ignoti, infatti, hanno fatto irruzione nel presidio della ong-onlus, distrutto alcune vetrate e rubati diversi prodotti destinati al commercio equosolidale. In una nota, i volontari hanno parlato di “un vandalismo senza precedenti”, denunciando “il più ampio contesto di insicurezza nella piazza che, purtroppo, coinvolge regolarmente i volontari di Mani Tese, vittime di episodi incresciosi durante l’anno”. Domani alle 12 c’è, dunque, il presidio di solidarità davanti alla bottega di piazza Cavour, con le istituzioni, le associazioni della società civile e le forze dell’ordine. “Siamo vicini a Mani Tese Campania. Riteniamo inaccettabili raid del genere e ci auguriamo che ci sia maggior tutela per tutti quei volontari che con il loro impegno quotidiano sono accanto a chi è in difficoltà”, è il commento del presidente di CSV Napoli, Nicola Caprio
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04 Gen, 2024 | Comunicare il sociale
Sessanta bambini saranno accolti dalla Befana solidale venerdì 5 gennaio 2024 negli spazi all’aperto del ristorante Il Poggio di via Poggioreale 160 C a Napoli. L’iniziativa, organizzata per il terzo anno consecutivo da Gesco grazie a una donazione della Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, nell’ambito del progetto Un sorriso per i più piccoli, vedrà protagonisti bambine e bambini tra i 3 e i 12 anni accolti dagli operatori per festeggiare l’Epifania con un gioco adatto alla loro età.
L’appuntamento con la Befana solidale sarà dalle ore 16 alle 17, con l’accoglienza dei bambini e dei ragazzi, accompagnati da un genitore. La Befana sarà “interpretata” da Chiara Nocerino, operatrice del gruppo Gesco e a darle il benvenuto saranno il direttore di Gesco Giacomo Smarrazzo e la consigliera nazionale della Cesare Pozzo Rosalba Lasorella.
Giochi creativi e libri, insieme alla tradizionale calza di dolciumi, sono i doni scelti per i bambini che arriveranno da Poggioreale, Secondigliano e San Giovanni a Teduccio.
Un sorriso per i più piccoli è un progetto di solidarietà su scala nazionale di Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità, Coordinamento Giovani e Coordinamento Donne Cesare Pozzo che ha l’obiettivo di offrire un aiuto concreto ai bambini ospedalizzati e ai minori che si trovano in condizione di disagio, mediante donazioni alle associazioni, alle cooperative e alle fondazioni che, sull’intero territorio nazionale si occupano di supportare i più piccoli
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