28 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
«È davvero una brutta pagina, quella che è stata scritta. Forse qualcuno non sa cosa voglia dire squarciare vivo un bambino per tentare di curarlo dalla sua grave malattia e dirgli addio per sempre, come successo a me e tanti altri genitori». Marzia Caccioppoli, fondatrice del comitato “Noi genitori di tutti”, nata la morte di suo figlio Antonio di 10 anni nel 2013, è a dir poco indignata per la decisione della Corte di Cassazione di annullare il decreto di confisca dei beni che la Corte di Appello di Napoli aveva emesso nei confronti dei fratelli Pellini – Giovanni, Cono e Salvatore –condannati nel 2017 in via definitiva a 7 anni di reclusione nel 2017 per disastro ambientale. Gli avvocati difensori degli imprenditori avevano sollevato l’obiezione che il decreto con cui la Corte d’Appello aveva deciso per la confisca era arrivato fuori il tempo massimo, ossia dopo la scadenza dei 18 mesi previsti per legge. Vista la condanna i tre imprenditori del settore dei rifiuti, che grazie all’indulto e vari benefici hanno comunque scontato soltanto pochi mesi di galera, sono stati ritenuti tra i maggiori responsabili del grosso inquinamento ambientale nell’area di Acerra e dintorni. Si tratta del territorio inserito nel perimetro della Terra dei Fuochi che include Napoli Nord nella sua quasi totalità e parte del Casertano. Con la sentenza della Corte Cassazione i Pellini torneranno in possesso del proprio patrimonio il cui valore ammonta, secondo alcuni calcoli, ad oltre 220 milioni di euro.
La rabbia- Marzia Caccioppoli, commentando la decisione dei giudici con la voce di chi non si arrende ma con l’umore cupo per uno smacco impossibile da sopportare, si chiede: «Lo Stato è complice di tutte le morti causati dall’inquinamento nella Terra dei Fuochi? Anche la Procura di Napoli Nord, va ricordato, tre anni fa aveva riconosciuto l’alta incidenza di inquinamento ad Acerra e delle terre circostanti. C’è collusione tra le istituzioni e certi soggetti? Quanto deciso significa che i delinquenti possono fare quello che vogliono contando sull’impunità? Forse non ci si rende conto della gravità della situazione». Marzia porta con sé il dolore lanciante di aver dovuto dire addio troppo presto a suo figlio Antonio, morto a 10 anni il 2 giugno 2013 a causa di Glioblastoma. Si tratta di composto da un eterogeneo insieme di cellule tumorali. La patologia colpisce soprattutto gli adulti ma in questo caso ha aggredito sino a portarlo alla morte dopo atroci sofferenze un’anima innocente, non ancora adolescente. «Non voglio arrendermi, ma mi sento tanto demotivata» confessa Caccioppoli che si lascia andare a una riflessione intrisa di uno spavento condivisibile: «E se la sottoscritta e gli altri che hanno contrastato i soggetti riconosciuti come avvelenatori andranno incontro alla loro vendetta? Restituire tutti quei milioni di euro a personaggi significa dargli nuovamente potere, non solo economico facendola passare liscia. E tutto questo, nonostante i comitati abbiano fatto approvare una legge sugli ecoreati».
La voglia di non arrendersi- Lo sgomento prevale, ma la voglia di non arrendersi fa ancora capolino. «Noi non ci fermiamo – promette Marzia – quanto accaduto non può passare sotto silenzio, così non viene data giustizia ai nostri morti. Ma chiedo alla società civile e a tutti i cittadini di essere presenti, ognuno di noi si sta addormentando ma l’essere umano non si deve rassegnare». Nei prossimi giorni verranno decisi dai comitati le iniziative pubbliche da mettere in campo dopo quanto deciso dalla Corte Cassazione. Tra le prime ipotesi di risposta allo shock della sentenza di restituzione dei beni ai Pellini, l’invio di una lettera al Procuratore di Napoli Nicola Gratteri per metterlo a conoscenza della situazione. Marzia Caccioppoli conclude: «Io vivo a Casalnuovo, territorio che nel 2015 venne riconosciuto come quello a più alta incidenza tumorale per l’infanzia. Quanto sta accadendo ha del surreale, sono ore davvero di sconforto».
di Antonio Sabbatino
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28 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Le festività di Pasqua rappresentano il vero avvio di primavera e per i siti archeologici, in quanto all’aperto, corrispondono a visitatori ancora più partecipi e soddisfatti della visita. Il Parco Archeologico di Ercolano accoglie i propri visitatori in questo periodo con le aperture nei giorni di Pasqua e Pasquetta dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo accesso alle ore 18.00) e invita a sperimentare la modalità di visita “slow” presso il c.d. giardino dei melograni della Casa del Rilievo di Telefo concedendosi una pausa sulle sdraio a disposizione, leggendo e consultando volumi in diverse lingue. Nel Parco Maiuri cittadini di Ercolano e visitatori potranno inoltre continuare ad approfittare dell’iniziativa “LIBeRI al Parco” progetto di booksharing lanciato ormai da quasi un anno. Lo staff del Parco suggerisce inoltre ai visitatori di approfittare dell’apertura, fino all’11 aprile, della Casa della Gemma, gioiello del Parco Archeologico di Ercolano, tra le più famose per i preziosi mosaici pavimentali.
“Il numero di visitatori che cresce in modo esponenziale – dichiara il direttore Francesco Sirano – rappresenta la vera primavera di questo periodo, le persone sono interessate, appassionate e consapevoli: noi poniamo i visitatori al centro con le iniziative che proponiamo in modo ciclico durante l’anno e ci ripagano per l’impegno profuso”.
I visitatori in questi giorni incontreranno nel Parco i giovani delle scuole del territorio (“Adriano Tilgher” di Ercolano – “Eugenio Pantaleo “ e “Gaetano De Bottis” di Torre del Greco e “Francesco Saverio Nitti” di Portici) che svolgono qui i percorsi della ex alternanza scuola-lavoro che avvicinano i ragazzi delle superiori all’esperienza sul campo per applicare le conoscenze apprese in modo dinamico anche in ambito lavorativo. Gli studenti, affiancati dai funzionari e dal personale di accoglienza dell’istituto, saranno impegnati nell’accoglienza dei visitatori in diversi punti del sito archeologico, potranno relazionarsi con i turisti in più lingue, fornire indicazioni sul sito, e vigilare sul rispetto delle strutture e dei manufatti antichi, oltre che effettuare monitoraggio dei gruppi con guide turistiche.
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27 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
«Per me è come se fosse sempre il primo giorno dalla morte di mia figlia, era la mia piccolina ed è rimasta per sempre la mia piccolina». Giovanni Durante, papà di Annalisa, vittima innocente di camorra uccisa vent’anni fa, il 27 marzo 2004, in via Vicaria Vecchia 23 a Forcella, alterna il dolore – visibile nei suoi occhi profondi – alla volontà di continuare ad onorare la memoria della ragazza allora 14enne. “Giannino’’, come lo conoscono tutti, lo fa quotidianamente organizzando un numero enorme di iniziative all’interno della biblioteca “A Porte Aperte Annalisa Durante – Spazio Comunale Forcella’’.
La biblioteca Annalisa Durante – La struttura si trova proprio in via Vicaria Vecchia, praticamente dove tutto tragicamente avvenne ed è un punto di riferimento di un quartiere che da anni ha imboccato la strada del cambiamento. In tanti arrivano alla biblioteca per donare libri, partecipare a proiezione di film e documentari, presenziare a dibattiti pubblici con personaggi pubblici e della società civile. Al suo interno si tengono da sempre laboratori per ragazzi e per i bambini da 0 a 6 anni. «Ma non solo – aggiunge Giovanni – Grazie alla nostra volontà abbiamo fatto aprire sempre a Forcella anche una scuola dell’infanzia intitolata a mia figlia e che era chiusa da 28 anni. L’intenzione era di aprire un presidio delle forze dell’ordine, noi però volevamo puntare sulla cultura perché è un qualcosa che salva le anime». Giovanni Durante è giustamente orgoglioso del percorso fatto sin qui. «Non credevano potesse accadere che si aprissero una biblioteca e una scuola intitolate ad Annalisa e invece è accaduto. Qualcuno che mi conosce in via Duomo e in altre strade del centro storico quando mi incontra afferma: “eccolo, lo spacciatore di libri’’. Nella scuola ci sono 320 bambini che prima non sapevano dove andare. I ragazzi di Forcella e non solo vengono accolti nelle strutture e ne siamo felici». Il quartiere si sta affrancando dal passato fatto solo di criminalità e degrado. Grazie al boom turistico di questi anni a Napoli, è diventata una tappa dei visitatori che si fermano per mangiare una pizza, fare un aperitivo, andare al teatro Trianon di piazza Calenda. «La camorra non c’è più come prima, è diminuita a Forcella oggi qui passano i turisti» conferma Giovanni Durante che è stato vicino agli altri familiari delle vittime ignare dei criminali, non ultimi Giovanni Pio Maimone, ucciso nel marzo 2023 dinanzi a uno chalet di Mergellina e Giovanbattista Cutulo, colpito anche lui mortalmente al culmine di una lite in piazza Municipio alla fine di agosto 2023. «Capisco il loro dolore, che è quello che portiamo io e la mia famiglia dentro ogni giorno».
La donazione degli organi – Dopo la tragica morte di Annalisa, che oggi avrebbe 34 anni, furono donati i suoi organi grazie ai quali sono state salvate 7 persone. «Ho lanciato tanti appelli perché vorrei conoscere queste 7 persone. Io e mia moglie abbiamo incontrato Papa Francesco. Lui ci ha detto che credendo in Dio, prima o poi queste persone si avvicineranno».
La terribile sparatoria e il ricordo di Annalisa Durante- Annalisa Durante la sera del 27 marzo 2004 venne colpita ad un occhio nel corso di un agguato che aveva come reale obiettivo il boss Salvatore Giuliano il quale, sentitosi in pericolo dall’arrivo di 4 sicari in sella a due scooter ingaggiati dal clan Mazzarella nell’ambito della guerra per il controllo del territorio nel centro di Napoli, esplose diversi colpi d’arma da fuoco agli indirizzi di chi voleva ucciderlo. Uno dei proiettili sparati da Giuliano colpì mortalmente alla testa la povera Annalisa Durante che morì dopo essere entrata in coma. Inutile, le cure dei sanitari in ospedale. Vent’anni dopo quella terribile sparatoria e la morte di un innocente, il quartiere ricorderà la ragazza con diversi eventi. Il primo appuntamento è alle ore 10 presso la Chiesa di San Giorgio Maggiore dove si terrà il concerto del quartetto d’archi “Annalisa Durante – Gli Archi di Napoli” e del maestro di tuba Gianmaria Strappati, ambasciatore di Missioni don Bosco per la musica nel mondo e testimonial dell’Associazione Annalisa Durante. Successivamente, alle ore 11, alla Biblioteca “a Porte Aperte’’ verrà ospitata l’iniziativa “DiVentiamo Lib(e)ri” con una deposizione simbolica di libri. A partecipare, oltre al papà di Annalisa, anche il presidente della fondazione Polis della Regione Campania don Tonino Palmese e Giuseppe Perna, presidente dell’Associazione Annalisa Durante. «Saranno presenti centinaia di ragazzi provenienti da tutt’Italia» ricorda in sede di presentazione degli eventi per il ventennale della morte di Annalisa la bibliotecaria Nunzia Pastorini che poi aggiunge: «La biblioteca Annalisa Durante oggi è un ponte con l’esterno, ecco perché si chiama “A porte aperte’’. La comunità ci sostiene perché ha capito l’importanza della memoria e della cultura. Attraverso di esse i figli di questo quartiere possono intraprendere una strada diversa, tralasciando quelle pericolose che potrebbero prendere».
di Antonio Sabbatino
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26 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Trasformare le vaschette in PET post-consumo in nuove soluzioni sostenibili: è questa la sfida accolta da COREPLA, il Consorzio Nazionale per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica e RES SPA, Recupero Etico Sostenibile SPA.
Una partnership strategica che segna un ulteriore passo verso una gestione sempre più circolare del fine vita degli imballaggi in plastica utilizzati in ambito alimentare e che mira a sensibilizzare aziende, istituzioni e cittadini sull’importanza del riciclo dei materiali, promuovendo una cultura della responsabilità ambientale condivisa.
“Nell’ultimo anno abbiamo avviato a riciclo circa 9.000 tonnellate di vaschette in PET, ma il nostro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità non si ferma qui, vogliamo ridefinire il futuro di questo imballaggio” ha dichiarato Giovanni Bellomi, Direttore di Corepla “La partnership con RES è più di un semplice accordo, attraverso questa collaborazione vogliamo affrontare le sfide ambientali attuali e ispirare un cambiamento positivo nella gestione dei rifiuti a livello globale. Attraverso un approccio multidimensionale alla ricerca e all’innovazione, puntiamo a chiudere il cerchio dell’economia circolare riducendo al minimo gli sprechi, massimizzando il riciclo dei materiali operando in ottica di sostenibilità ambientale e sociale”.
Il centro di ricerca e sviluppo RES, l’innovatore molisano situato a Pozzilli e quotato su Euronext Growth Milan, sviluppa processi tecnologici per il trattamento e la trasformazione delle vaschette in PET che include il perfezionamento delle tecniche di stampaggio ad iniezione per prodotti con pareti sottili e l’esplorazione di nuove applicazioni nel settore tessile.
“La RES SPA, si occupa dell’intero processo di gestione dei rifiuti con un approccio, sostenibile: dalla selezione al trattamento e alla trasformazione, funzionali alla rigenerazione, al riciclo e al riutilizzo dei rifiuti come materie prime di produzione” ha dichiarato Antonio Lucio Valerio, Amministratore Delegato della RES.
“Come esperti del settore del ciclo dei rifiuti abbiamo costantemente cercato di valorizzare i materiali di scarto investendo in tecnologie all’avanguardia. Grazie al nostro impegno quotidiano nella ricerca di soluzioni sostenibili e innovative, siamo oggi in grado di trasformare i rifiuti in risorse preziose”.
Grazie a questa collaborazione, potrà attuarsi un miglioramento delle pratiche di raccolta e riciclo in modo da incrementare significativamente le percentuali di recupero degli imballaggi in plastica, in armonia con gli obiettivi stabiliti dalla Legislazione Europea.
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26 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Mercoledì 27 marzo 2024, alle ore 9, presso l’aula magna dell’ISS “F. Giordani” di Caserta, AIDO Caserta promuove l’evento finale del contest Dono, prevenzione e salute. Saranno premiati gli studenti partecipanti al progetto e presentati alla platea i migliori elaborati di genere letterario, musicale, artistico e multimediale.
Ad introdurre e moderare i lavori del 27 marzo sarà la prof.ssa Rosalia Pannitti, che poi lascerà spazio ai saluti del Dirigente scolastico dott.ssa Antonella Serpico, del Direttore del Distretto Sanitario 12 dell’ASL Caserta dott.ssa Antonella Guida e della già responsabile della rianimazione dell’AORN Caserta dott.ssa Anna Fabrizio.
A presentare il progetto saranno la prof.ssa Maria Cerbone in qualità di referente del progetto per l’ISS Giordani, il presidente di AIDO Caserta Gennaro Castaldi e il coordinatore del progetto Diritti al Punto Umberto De Santis.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto Diritti al Punto promosso dal CSV AssoVoCe ETS, e vede la collaborazione dell’ISS F. Giordani e del Distretto Sanitario 12 dell’ASL Caserta. Da gennaio gli studenti hanno avuto l’opportunità di partecipare a momenti formativi ed informativi sulla donazione di organi e la prevenzione della salute. Contestualmente, hanno potuto mettersi in gioco partecipando a un concorso a premi, interno all’istituto scolastico, attraverso cui sono stati stimolati a riflettere sul valore solidaristico della donazione di organi, sui corretti stili di vita e più in generale sui valori del volontariato.
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26 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, organismo costituito da oltre cinquanta esperienze teatrali diffuse su tutto il territorio nazionale (http://www.teatrocarcere.it), con il Ministero della Giustizia (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità), presenta per l’XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere l’iniziativa “Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: dal 27 marzo (World Theatre Day) al 31 maggio 2024 (comprendendo il 29 aprile, International Dance Day)”. Evento in collaborazione con l’International Theatre Institute – ITI UNESCO e la sua sezione italiana, che partecipano alla condivisione ed alla promozione della manifestazione sin dalla prima edizione nel 2014.
L’iniziativa si inquadra in un più ampio e articolato programma di collaborazione previsto dal Protocollo di Intesa sottoscritto per la prima volta nel 2013 e rinnovato il 3 maggio 2022 dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, dal Ministero della Giustizia (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità) e dall’Università Roma Tre (http://www.teatrocarcere.it).
Considerata l’importanza e il rilievo nazionale e internazionale dell’iniziativa, il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere in accordo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, invita i vari contesti del circuito per la Giustizia minorile e di comunità e le Direzioni degli Istituti Penitenziari, le associazioni, compagnie teatrali, singoli operatori, enti e organismi che operano negli Istituti, a promuovere e ideare eventi, spettacoli, incontri, iniziative di confronto e dibattito “dentro e fuori” dagli Istituti. Per consentire la massima partecipazione si potranno promuovere manifestazioni, eventi ed iniziative fino al 31 maggio 2024.
“La nostra iniziativa continua ad essere apprezzata come Buona Pratica internazionale” – afferma Vito Minoia, Presidente del Coordinamento italiano e Coordinatore dell’International Network Theatre in Prison – “Il 14 febbraio scorso ho avuto l’opportunità di relazionare sulle potenzialità artistico-culturali e socio-educative del Teatro in Carcere alla Conferenza Mondiale UNESCO su Cultura e Arti in Educazione su invito dell’Istituto Internazionale del Teatro (ITI Unesco). L’ evento del 27 marzo, come tutti gli anni anima la comunità del teatro internazionale con un Messaggio di Pace, oggi ancor più necessario. ‘L’arte è Pace’ è infatti l’appello rivolto a tutti da Jon Fosse, drammaturgo norvegese Premio Nobel 2023 per la Letteratura, nel messaggio tradotto in questi giorni in oltre 50 lingue”.
E il 27 marzo, Giornata Mondiale del Teatro, rimane quindi il primo cuore pulsante dell’iniziativa. L’evento d’apertura si terrà a Pesaro, Città italiana della Cultura 2024, dove con l’incontro “Per Franca Rame e Dario Fo” prosegue la collaborazione tra il Teatro Universitario Aenigma e la Fondazione Fo Rame. Dopo la rappresentazione il 20 dicembre 2023 del monologo “Lo stupro” di Franca Rame (Produzione CETEC e Compagnia Teatrale Fo Rame, con il patrocinio di Fondazione Fo Rame) in chiusura della X Rassegna nazionale di teatro in carcere Destini Incrociati, nell’ambito del Progetto Speciale del Ministero della Cultura Sentieri Incrociati-Per un Senso di Umanità, il 27 marzo 2024 l’attore Mario Pirovano presenterà alla popolazione detenuta del carcere di Pesaro (in particolare alle due compagnie teatrali operanti nell’istituto) una giullarata da “Mistero Buffo” di Dario Fo e Franca Rame, regia di Dario Fo. Mattea Fo, Presidente della Fondazione Fo Rame, e Stefano Bertea, Responsabile dei Progetti della Fondazione, doneranno alla biblioteca dell’istituto una selezione delle pubblicazioni delle opere di Dario Fo e Franca Rame. Saluti della Direttrice della Casa Circondariale di Pesaro, Annalisa Gasparro e di Daniele Vimini, Vicesindaco di Pesaro, Città italiana della Cultura 2024. Introduce e coordina l’incontro Vito Minoia, Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
Tra le altre iniziative di riferimento nella stessa Giornata si distingue l’evento programmato a Venezia dal Teatro Stabile del Veneto, dedicato al lavoro della Compagnia Balamòs Teatro delle carceri femminile e maschile della città. Dopo un incontro pubblico presieduto dal Presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampietro Beltotto, sarà presentato al pubblico lo spettacolo “Voci e suoni da un’avventura leggendaria”, regia di Michalis Traitsis.
Di particolare importanza anche gli eventi promossi presso la Casa Circondariale di Marassi a Genova, dove al Teatro dell’Arca (unica struttura teatrale in Europa costruita all’interno dello spazio inframurario di un carcere) con gli spettacoli “Sette minuti” e “La parola ai giurati” di Sandro Baldacci, si ricorderà il regista autore dell’esperienza di Teatro Necessario, recentemente scomparso.
Quest’anno anche la Danza sarà ben rappresentata dagli eventi promossi a Brindisi, Lecce, Altamura, in attesa del 29 aprile, Giornata Internazionale della Danza. A Brindisi sarà la Compagnia AlphaZTL diretta da Vito Alfarano , esperienza premiata nel 2023 dalla Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle Diversità” e dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro a portare il 10 maggio 2024 al Teatro Verdi su invito della città- lo spettacolo “Spettri”. Sarà invece lo spettacolo “Sacre Radici” della coreografa Giorgia Maddamma di Koreo Project ad andare in tournée a maggio nelle carceri pugliesi.
Ed altri eventi di tutto rilievo di Teatro e Danza saranno attivati, già a partire dai giorni seguenti, a Firenze, Roma Rebibbia, Spoleto, Ivrea, Torino, Carrara, Massa, Gorgona, Napoli, Benevento, Brindisi, Lecce, Altamura, Catania e decine di altre città italiane: in maggio a Macerata, Ancona, Pesaro, Fossombrone andrà in scena la seconda edizione del festival regionale di teatro in carcere grazie all’ufficio del Garante regionale dei diritti della persona. Si conta di eguagliare i numeri del 2019, anno prepandemico, quando è stato toccato il record di 103 eventi in 64 istituti penitenziari e 66 altri contesti di 16 regioni (http://www.teatrocarcere.it/?p=3385).
Sarà a cura del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere anche per il 2024, redigere il programma/cartellone nazionale di tutte le iniziative realizzate, pubblicandole costantemente sul Sito www.teatrocarcere.it all’indirizzo http://www.teatrocarcere.it/?p=4777 e sulla pagina Facebook del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
L’evento potrà essere pubblicizzato inoltre dai canali istituzionali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, da quelli dell’Istituto Internazionale del Teatro – Unesco.
Le manifestazioni saranno seguite con attenzione dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e dalla Rivista Europea “Catarsi-Teatri delle diversità”, animatrice quest’ultima della nascita del Coordinamento tra le esperienze.
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