Save the Children cerca volontari per il Punto Luce del rione Sanità

Save the Children cerca volontari a Napoli da inserire nel Punto Luce di Sanità, in vico San Vincenzo 13. I Punti Luce sono spazi ad alta densità educativa, che sorgono nei quartieri e nelle periferie maggiormente svantaggiate delle città, per offrire opportunità formative ed educative gratuite a bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni(scuole elementari, medie e superiori). Viene richiesto il supporto di volontari e volontarie, specialmente se con competenze matematiche e linguistiche, per affiancare gli educatori nelle attività di accompagnamento allo studio e al gioco, 1-2 volte alla settimana per almeno 2 mesi.

Vuoi diventare volontari* di Save the Children? Compila il modulo https://form.jotform.com/223493290889369 e successivamente conoscerei il coordinatore del centro, farai una formazione online, on demand, di 1h circa, e potrai iniziare la tua attività.

Il Punto Luce di Napoli Sanità è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00

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CONVENZIONE ONU FONDAMENTALE PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità riconosce che la disabilità è un concetto in evoluzione, risultato dell’interazione tra le persone con disabilità e l’ambiente circostante. La sua approvazione e ratifica è stato un passaggio fondamentale per tutte le persone con disabilità e per il movimento associativo.
In occasione del 15esimo anniversario della stipula della Convenzione, FISH e FAND si impegnano a rinnovare il loro sostegno alle persone con disabilità e la lotta per garantire piena inclusione, uguaglianza e dignità, affinché tutti i cittadini con disabilità siano protagonisti e liberi.
“Attraverso il costante lavoro delle due principali federazioni, attraverso le proprie reti associative, congiunto con le istituzioni, continueremo a promuovere un mondo in cui ogni individuo possa realizzare il proprio potenziale senza barriere né discriminazioni. Fiduciosi che questo anniversario possa essere occasione per promuovere e diffondere i principi ed i valori fondanti della Convenzione”. A dirlo i presidenti di FISH e FAND, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano.

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I regali di Pasqua ANT sostengono l’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore

Per la 46esima Pasqua che si accinge a festeggiare al fianco dei suoi sostenitori, Fondazione ANT ha scelto di puntare ancora una volta su ciò che la rende speciale: la passione sincera per il bene comune e lo slancio di condivisione e solidarietà nei confronti del prossimo.

E’ sulla base di questo patto, di natura sanitaria ma anche sociale, che anche in occasione della Pasqua 2024 i volontari ANT scenderanno nelle strade e nelle piazze d’Italia per la più dolce delle campagne annuali di raccolta fondi. Con golose uova di cioccolato al latte o fondenti, tradizionali colombe e tante altre dolcezze. E con la consapevolezza che donare per una di queste golosità aiuterà ANT a finanziare il lavoro delle équipe di medici, infermieri e psicologi che ogni giorno portano assistenza, cure e supporto a 3.000 persone malate di tumore in 11 regioni dello Stivale.

I Regali di Pasqua ANT, tra l’altro, oltre che nelle postazioni di piazza e nei Charity Point della Fondazione, potranno essere ordinate anche online sulla pagina https://regalisolidali.ant.it/ (con consegna a domicilio compresa) e sulle pagine dello shop di Amazon riservate alla Fondazione. Sarà possibile, così, ordinare i doni solidali e farli recapitare anche ai propri cari che vivono in zone ove ANT è presente: per darti un’occasione per stare insieme, anche se lontani, e celebrare le Feste nel segno della solidarietà.

Infine, come già nei tre anni passati, torna anche l’iniziativa dell’Uovo Sospeso, mutuata dalla tradizione partenopea di lasciare un caffè pagato al bar per lo sconosciuto avventore che arriverà dopo di noi. Con questa ispirazione e approfittando delle festività Pasquali, Fondazione ANT offrirà dunque l’opportunità di moltiplicare la solidarietà con un unico gesto, buono sotto molti punti di vista.

A fronte di un’offerta minima di 16 euro, infatti, sarà così possibile donare un uovo di cioccolato da 500 gr. al latte o fondente a realtà solidali del territorio a scelta del donatore o suggerite dalla Fondazione. E, contemporaneamente, si potrà contribuire a sostenere l’assistenza medico-specialistica ANT ai malati di tumore. Sul nostro sito, alla pagina https://ant.it/sostenitori-ant/uovo-sospeso/, è possibile trovare l’elenco dei beneficiari per ogni zona d’Italia e le modalità per donare.

Al termine di un anno segnato dalle celebrazioni per il nostro 45esimo anniversario e all’inizio di una nuova stagione di lavoro e di impegno a beneficio dei più fragili, ANT vede ancora e sempre ben chiare le stesse priorità che hanno sempre animato il suo lavoro – racconta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT –. Innanzitutto, il rinnovamento della garanzia di qualità di un’assistenza capillare che ogni giorno porta conforto a migliaia di cittadini che soffrono e l’ampliaamento di un già più che strutturato programma di attività di sensibilizzazione e prevenzione. Ma anche, ora più che mai, la volontà di essere vicini ai tutte le categorie più fragili della nostra società, dai giovani in cerca di una strada attraverso il servizio civile a una terza età sempre più al centro delle politiche sanitarie e assistenziali. Perché la solidarietà non è davvero tale se non è per tutti”.

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Ottaviano, arriva nelle scuole “K Game. Il gioco della gentilezza”

Si chiama “K Game. Il gioco della gentilezza” l’iniziativa che il Comune di Ottaviano, nello specifico l’assessorato alle politiche per l’infanzia retto da Virginia Nappo e l’assessorato alle pari opportunità retto da Maddalena Massa, ha promosso nell’ambito del progetto nazionale “Costruiamo Gentilezza 2024”, che vede la Città Metropolitana di Napoli quale Capitale nazionale della Gentilezza 2024.

Accanto al gioco della gentilezza, anche il concorso “Gentile è chi il gentile fa” e un incontro in occasione della festa della mamma, volto a fornire spunti di riflessione sulla importanza della comunicazione responsabile nel rapporto genitore- figlio.

Il gioco di società si svolgerà nelle classi quarte e quinte delle scuole primarie del territorio pubbliche e paritarie. Si tratta di una sorta di gioco dell’oca nel quale ogni casella corrisponde ad un’attività metacognitiva e/o di potenziamento della linguistica mirate ad una ri-strutturazione e a una ri-programmazione neuro linguistica.

Per un mese, ogni bambino partecipante al K Game annoterà sul proprio quaderno le “azioni K gentili” compiute da egli stesso o dai suoi parenti.  Al termine, verrà premiata la classe con il maggior numero di “azioni K”, ma ci saranno riconoscimenti per tutti i partecipanti.

Per il concorso “Gentile è, chi il gentile fa” ogni bambino compilerà un diario della gentilezza, l’insegnante referente di ogni classe registrerà i gesti gentili compiuti e ogni alunno coinvolgerà in questo percorso la propria famiglia.

L’avvio del progetto è previsto per il giorno 8 marzo.

Spiega il sindaco Biagio Simonetti: “Ringrazio l’assessore alle politiche per l’infanzia Virginia Nappo e l’assessore alle pari opportunità Maddalena Massa che hanno voluto celebrare la gentilezza con una iniziativa originale e allo stesso tempo ricca di contenuti, capace di coinvolgere i nostri ragazzi ma anche le famiglie. L’obiettivo è rendere i comportamenti improntati alla gentilezza una sana abitudine di vita”.

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Telefono amico recluta volontari: appello per la sede di Napoli

Nato negli anni ’60 come servizio di emergenze e aiuto psicologico, Telefono Amico si diffonde ben presto su tutto il territorio nazionale, dando vita nel 1967, all’Associazione Nazionale Telefono Amico Italia che, ad oggi, conta 20 centri, tra cui quello di Napoli che rappresenta uno dei primi nati in Italia, dapprima dedicato esclusivamente alla prevenzione al suicidio e in seguito divenuto centro di ascolto per le emergenze emozionali. «I volontari – racconta la Presidente Luciana Cappabianca – sono sempre pronti all’ascolto di chiunque si trovi in uno stato di crisi e avverta l’esigenza di condividere la propria situazione e, allo stesso tempo, si impegnano a diffondere la cultura dell’ascolto affinché le persone non si sentano sole, siano libere di esprimere le proprie emozioni senza essere giudicate e possano gestire le proprie difficoltà in modo consapevole. È molto importante sottolineare che è possibile comunicare con i volontari di Telefono Amico Napoli in modo anonimo e soprattutto che chiunque chiami sia libero di mantenere, interrompere o ristabilire il contatto. Al momento la sede di Napoli –  continua Cappabianca –  conta venti volontari che in un turno di tre ore raccolgono circa una decina di telefonate, i giovani sono maggiormente abituati a scrivere piuttosto che telefonare per cui utilizzano con più frequenza il canale WhatsApp e la mail, il canale telefono resta quello preferito dalle persone più adulte. Considerato l’aumento delle richieste di ascolto, siamo alla ricerca di nuovi volontari, l’iter per diventare volontario passa attraverso una giornata dedicata alle selezioni che consentono di poter accedere al corso di formazione della durata di sei mesi, tre orientati alla parte teorica e tre all’affiancamento a volontari esperti e al tirocinio, è importante sottolineare che abbiamo a cuore i nostri volontari a cui riserviamo formazione e supporto costanti, con incontri a cadenza mensile con personale specializzato».

È possibile contattare Telefono Amico Napoli al numero 02 23272327 oppure utilizzando WhatsApp al numero 3240117252 o ancora a mezzo mail a questo indirizzo https://servizi.telefonoamico.it/mailamica/ITA/www/ma/, tutte le tipologie di contatto garantiscono l’anonimato.

di Cristina Di Perna

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AstraDoc, speciale 8 marzo: all’Astra di Napoli due film sulle battaglie dei diritti delle donne

Doppio speciale appuntamento di “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale” in occasione della Giornata internazionale della donna. Venerdì 8 marzo 2024 la rassegna curata da Arci Movie porta al Cinema Academy Astra due opere che raccontano le battaglie delle donne per ottenere diritti ancora violati. Alle 19 con “Seven Winters in Tehran”, uno sguardo profondo sulla condizione della donna in Iran partendo da una tragica storia di violenza, e a seguire, alle 21, con “Lala”, la vicenda, tra realtà e finzione, di una giovane rom nata e cresciuta in Italia ma senza documenti e permesso di soggiorno. Entrambe le proiezioni saranno accompagnate da presenze tutte al femminile, Ludovica Fales, regista di “Lala”, interverrà la sera insieme a Gina Annunziata, coordinatrice della Scuola di Cinema, Fotografia e Audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, mentre il primo film sarà introdotto da Sara Borrillo, professoressa associata in storia dei paesi islamici dell’Università L’Orientale di Napoli.

Seven Winters in Tehran” (Germania-Francia, 2023, 97’) di Steffi Niederzoll, è il primo di tre film che saranno in esclusiva a Napoli grazie alla collaborazione di AstraDoc con la rivista “Internazionale” e con Cineagenzia nell’ambito della rassegna nazionale “Mondovisioni”. Presentato alla Berlinale 2023, dove ha vinto sia il “Peace Film Prize” che il premio “Compass Perspektive” nella sezione “Perspektive Deutsches Kino”, il documentario racconta la storia di Reyhaneh Jabbari, 19enne che, nel 2007 nella capitale dell’Iran, durante un incontro di lavoro con un nuovo cliente subisce una tentata violenza. Lei lo accoltella e fugge. Viene arrestata e accusata di omicidio. Nonostante le numerose prove di legittima difesa, Reyhaneh non ha alcuna chance in tribunale perché il suo aggressore era un uomo potente che, anche da morto, viene protetto dalla società patriarcale. Grazie a video registrati in segreto forniti dai familiari, alle loro testimonianze e alle lettere scritte da Reyhaneh, il film ripercorre il processo, la detenzione e il destino di una donna diventata simbolo di resistenza per un intero paese. La sua lotta per i diritti rispecchia quella di tante altre donne, facendo luce sulla condizione femminile in Iran.

Nel 2016 ho incontrato a Istanbul il cugino di Shole, la madre di Reyhaneh, e sua moglie: erano fuggiti dall’Iran per mettere al sicuro del materiale filmato clandestinamente relativo al caso di Reyhaneh e ora erano bloccati in Turchia. È stato così che ho visto un video particolarmente commovente: mostra Shole seduta in un’auto davanti alla prigione, in attesa di sapere se a sua figlia sarà concessa la clemenza o sarà giustiziata. Questo momento pieno di speranza e disperazione ha lasciato un segno indelebile nella mia memoria. Nel corso di diversi mesi ho viaggiato ripetutamente in Turchia, siamo diventati amici, e mi hanno chiesto se con quel materiale potevo realizzare un film(Steffi Niederzoll, note di regia).

Lala” (Italia-Slovenia, 2023, 85’) di Ludovica Fales, presentato in Concorso al Bellaria Film Festival, menzione speciale all’Ortigia Film Festival 2023, vincitore del premio Corso Salani al Trieste Film Festival 2024, accende i riflettori sulla condizione della popolazione Rom che in Italia rappresenta una minoranza etnica non riconosciuta. La maggioranza vive nei cosiddetti “campi nomadi” o “campi rom”, spesso in condizioni di forte degrado. Lala, Samanta e Zaga sono tre giovani italiane che l’Italia non riconosce perché i loro genitori sono nati altrove. É il racconto collettivo di una e tante adolescenti senza documenti portandoci, tra i paradossi della legge, attraverso i piani d’indagine in cui il film si snoda: verità, realtà e verosimiglianza. Lala si muove tra i frammenti della sua identità sospesa. Incrocia la storia di Samanta, l’interprete non professionista che la incarna, e quella di Zaga, la ragazza vera che ha ispirato il film. In uno stato fluido tra messa in scena e realtà, Lala intraprende un viaggio collettivo alla ricerca della identità di un’intera generazione dai diritti indefiniti. In un caleidoscopio di storie che si intersecano, il film diventa il manifesto di una generazione, un mosaico di voci di ragazze e ragazzi e che sono tutte e tutti Lala.

La storia di Lala è ispirata alla vita di Zaga, una ragazza molto giovane che ho incontrato dieci anni fa in un campo rom a Roma. Ho avuto la possibilità di essere molto vicina a lei per un lungo periodo di tempo prima che fuggisse improvvisamente, dopo aver fallito tutti i tentativi di ottenere i suoi documenti. Dopo aver riflettuto sul modo migliore per raccontare il nucleo della storia di Lala, la lotta per ottenere i documenti nel paese in cui era nata e cresciuta, ho deciso di trasformarlo in un film ispirato alla realtà. Credevo che questo fosse il processo migliore per trasmettere la verità più profonda al centro della sua storia, dal momento che lei non c’era ed era scomparsa senza lasciare traccia(Ludovica Fales, note di regia).

Il biglietto per una sola proiezione costa 5 euro, ridotto a 4 euro per i soci Arci. Doppio ingresso 8 euro. Il Cinema Academy Astra è in via Mezzocannone 109. Per informazioni e aggiornamenti è possibile visitare i canali social di AstraDoc oppure navigare il sito www.arcimovie.it.

La rassegna AstraDoc è curata da Arci Movie in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, Parallelo 41 Produzioni e al Coinor. La rassegna vede il patrocinio del Comune di Napoli.

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