18 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Giovedì 21 marzo 2024, alle ore 17:00, avrà luogo presso Palazzo Mastrilli la presentazione
ufficiale del progetto “Riscrivere Cardito”, selezionato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, presentato dal Comune di Cardito in collaborazione con Cantiere Giovani, Comunica Sociale APS e Collettivo Caveau APS.
L’evento vedrà la partecipazione del Sindaco Giuseppe Cirillo, dell’Assessore alla Cultura Sossio Giordano, della Dirigente alle Politiche Sociali Carmela Sannino, dei partner del progetto e delle associazioni locali.
“Riscrivere Cardito” è un’iniziativa rivolta ai giovani tra i 14 e i 35 anni, finalizzata a promuovere la biblioteca di Cardito come fulcro di un processo comune. Tale processo, riconoscendo l’importanza di ogni individuo, conoscenza e cultura, si propone di rileggere, ripensare e riscrivere le storie individuali e collettive, progettando un futuro inclusivo e partecipativo.
Le azioni del progetto mirano a promuovere competenze trasversali, a valorizzare il
protagonismo giovanile e a offrire ai giovani spazi, tempi e risorse per la propria emancipazione personale e collettiva. Inoltre, “Riscrivere Cardito” promuove una “Call di idee” rivolta ai giovani, invitandoli ad elaborare microprogetti creativi di sensibilizzazione mediante la metodologia “Si può fare”.
La Biblioteca si rigenera, crea nuovi spazi e diventa così un centro di aggregazione e
sperimentazione culturale, dove i giovani possono incontrarsi, scambiare idee, sviluppare
proposte e dedicarsi ad attività di tempo libero qualificato.
La presentazione è aperta a tutta la cittadinanza.
Per maggiori info:
+39 379 20 90 661
bibliotecadicardito@gmail.com
www.bibliotecadicardito.it
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14 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Nessuna possibilità di ricevere cure sanitarie, trovare un lavoro, affittare una casa con le proprie credenziali. Per i suoi figli, che si trovano nello stesso limbo, si aggiungono pure le difficoltà nel poter frequentare una scuola superiore. Ivan (nome di fantasia), di origine croata, ha circa 40 anni e vive all’interno del campo rom di Cupa Perillo nel quartiere di Scampia dove è nato da papà macedone e mamma kosovara. Si tratta di un’area spesso balzata agli onori della cronaca per le pessime condizioni sanitarie, igieniche a discapito della salute di chi ci vive e anche dei residenti dei condomini circostanti e degli studenti delle scuole del posto. Come tantissime altre famiglie di origine balcanica cresciute in Italia è privo di residenza a causa di alcuni vincoli normativi come quelli contenuti nel decreto Lupi, convertito con la Legge 80/2014, che all’art 5 comma 1 recita: “Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”. Molti ostacoli per la cittadinanza e la residenza per chi proviene dai Balcani, peraltro, rimandano ad ulteriori vincoli normativi sorti dopo la dissoluzione della Jugoslavia e la formazione dei vari Stati dopo le terribili guerre degli anni ’90.
Il racconto di Ivan – Per Ivan, come per gli altri, non avere una residenza in concreto significa la preclusione all’accesso ai servizi essenziali garantiti dalla nostra Costituzione. Attualmente in affidamento all’associazione di promozione sociale “Chi Rom e Chi No’’ di Scampia, (dove si trovano anche lo spazio gastronomico di Chikù e l’impresa sociale che opera nel campo della gastronomia multiculturale La Kumpania Srls), l’uomo esterna il suo disagio. «Attualmente ho la residenza bloccata dopo il sequestro anni fa delle aree del campo rom di Cupa Perillo da parte dell’autorità giudiziaria (lo dispose il tribunale di Napoli nel luglio 2017, un mese dopo ci fu un devastante incendio, ndr). Ho fatto la domanda per avere la cittadinanza italiana, ma dopo oltre un anno sono ancora in attesa che me l’accettino. Anche i miei 5 figli, come me, non hanno i documenti. Per iscriverli a scuola sono dovute intervenire le associazioni come Chi Rom e Chi No la comunità di Sant’Egidio». L’unico figlio maggiorenne, che oggi ha 19 anni, aggiunge Ivan, sprovvisto della residenza «si è dovuto fermare al conseguimento del diploma di scuola media senza andare oltre». Non solo, Ivan ricorda con rammarico: «Se avessi bisogno di cure sanitarie, potrei essere visitato al pronto soccorso senza però andare oltre. Se dovessi morire, andrei incontro alle stesse difficoltà di sepoltura di Davide, il ragazzo di 21 anni morto folgorato che io conoscevo sin da piccolo visto che anche lui abitava nel campo a Cupa Perillo. Se qualcuno di noi se ne andasse prima del tempo dove ci buttano, nella spazzatura?». L’esistenza di Ivan e della sua è nei fatti oggi sospesa perché senza residenza appare ancor più complicato anche trovare lavoro e provvedere in proprio per un alloggio, che senza la residenza non potrebbe comunque né affittare né comprare. «La domanda della cittadinanza l’ho fatta per i miei figli, per dare loro delle opportunità. Quando siamo andati a chiedere, ci hanno detto che senza cittadinanza non si può avere la residenza. In Belgio, Francia o Germania non è così: se avessi avuto un figlio nato lì, automaticamente sarebbe diventato cittadino di quei Paesi». Barbara Pierro, avvocato e presidente di Chi Rom e Chi No dà poi un’ulteriore lettura della vicenda. «Nel campo rom di Cupa Perillo – spiega – non c’è nessuna occupazione abusiva perché non ci sono proprio gli immobili. Possiamo parlare soltanto di abitazione di fortuna e baracche in cui abitano persone che sono oggi nate in Italia o che sono arrivati con lo status di rifugiato politico e che non hanno più potuto ottenere il permesso di rifugiato». Pierro sottolinea anche come tra le persone di origine rom ci siano «tantissimi apolidi, in quanto minoranza non riconosciuta in Italia a causa dell’assenza del requisito della territorialità. La questione apolidia è molto forte».
di Antonio Sabbatino
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14 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Il Centro di Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli, insieme con l’associazione Liberi di Volare onlus e con l’associazione Sbarre di Zucchero, ha organizzato il giorno sabato 16 marzo, a partire dalle ore 10.30, un presidio con corteo presso la Casa Circondariale di Napoli “Giuseppe Salvia” a Poggioreale, per dire basta ai suicidi in carcere; un fenomeno che non riguarda solamente i detenuti, bensì anche gli agenti penitenziari, a dimostrazione di una vita carceraria colma di frustrazione per i ristretti e per chiunque operi all’interno degli istituti penitenziari.
Prenderanno parte all’iniziativa: padre Alex Zanotelli, Livio Ferrari del movimento No Prison, don Franco Esposito, direttore della Pastorale Carceraria; Samuele Ciambriello, garante dei detenuti per la Regione Campania; Monica Bizaj, presidente dell’associazione Sbarre di Zucchero; Valentina Ilardi, dell’associazione Liberi di Volare onlus. «Una manifestazione che vuole scuotere le coscienze perché il problema carcere, con la sua violenza e le sue morti, è un problema di tutti. Per i tanti “forse uccisi dalla disperazione, dalla paura o dalla violenza di qualcuno”, ma sicuramente lasciati morire dalla violenza di una istituzione “di potere”, che troppo spesso pensando alla pena da fare espiare dimentica l’umano da salvare», ha dichiarato don Franco Esposito.
L’appuntamento è a Piazza Cenni e, dopo breve corteo, verrà raggiunto l’ingresso principale del carcere di Poggioreale, per ribadire con determinazione che “NON C’E’ PIU’ TEMPO”: tanti, troppi, continuano ad essere i suicidi dietro le sbarre; un bisogno urgente di misure concrete ed immediatamente attuabili per ovviare al sovraffollamento, per trovare adeguate soluzioni per i detenuti affetti da disagio psichiatrico e/o tossicodipendenza, anche per “semplificare” il lavoro di tutti gli operatori penitenziari, vittime anche loro dell’assenza totale dello Stato, per riportare l’art. 27 della Costituzione al centro della detenzione in carcere. Una manifestazione per vincere il silenzio della politica ed andare oltre le mura dell’indifferenza. «Sul tema della giustizia mediatica, sulle intercettazioni, sulle sue barbarie, sulla custodia cautelare, sui suicidi in carcere, sul sovraffollamento, sull’aumento dei giorni di liberazione anticipata e gli errori giudiziari è calato da tempo un silenzio. Eppure, c’è un numero sproporzionato di persone private della loro libertà contro le regole del diritto. Quasi la metà delle custodie preventive sono indebite ed illegittime. Migliaia di persone devono scontare meno di due anni di carcere e non hanno misure alternative e i tempi della giustizia si allungano», nella dichiarazione di Samuele Ciambriello, garante dei detenuti per la Campania.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’associazione Liberi di volare onlus, sita in Napoli alla via Buonomo nr 39, con inizio alle ore 16.30, ospiterà un convegno organizzato dalla rete nazionale Sbarre di Zucchero, sulle drammatiche condizioni delle carceri. Alla tavola rotonda, moderata da Andrea Aversa, giornalista de L’Unità, interverranno: don Franco Esposito, direttore della Pastorale Carceraria di Napoli, Ciro Corona, fondatore di (R)esistenza anticamorra, Samuele Ciambriello, garante dei detenuti per la regione Campania, don Tonino Palmese, garante dei detenuti di Napoli, Stefano Vecchio, presidente del Forum Droghe. Previste le testimonianze degli ospiti della casa di accoglienza della Pastorale Carceraria.
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14 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
Tutto pronto per “Cambio di rotta” la campagna 2024 di Nave Italia che prenderà il largo il 30 aprile dal porto di La Spezia per toccare, in circa 6 mesi, 9 porti italiani e 1 estero. Dopo la pausa invernale che ha permesso alla Fondazione Tender to Nave Italia di raccogliere e vagliare le numerose richieste di partecipazione alla campagna 2024 e, al brigantino, di essere sottoposto ai consueti lavori di manutenzione, è giunto il momento per Nave Italia di salpare l’ancora per una nuova traversata solidale. A bordo, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, saliranno 21 tra associazioni ed enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia.
Tornano “Il viaggio di ESPRIMO”, il progetto promosso da un gruppo di clinici e ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona che coinvolge pazienti tra i 18 e i 45 anni affetti da sclerosi multipla e, a luglio, “Academy to Italy 2024”, il progetto promosso dalla Sailing Academy del Royal Cape Yacht Club di Cape Town che, anche quest’anno, si rivolgerà a giovani provenienti da alcune delle zone più difficili di Città del Capo.
Tanti i nuovi progetti da segnalare, tra cui a maggio “Svelandoci…”, promosso dalla sede “Soldati” di Gattinara dell’Istituto Alberghiero Pastore di Varallo in cui ospiti a bordo saranno alunni ed ex alunni con sindrome di Down; a giugno quella della Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald ETS “Fratelli D’A-Mare”, che vedrà il coinvolgimento di bambini affetti da gravi patologie e ospitati presso le Case Ronald di Roma, Brescia e Firenze e dei rispettivi fratelli, in un’esperienza di vita comune che li aiuti a recuperare il loro senso di unità e fratellanza. A seguire, “Saliamo A Riva”, progetto rivolto a persone non vedenti o ipovedenti tra i 14 e i 35 anni di età voluto dall’ I.Ri.Fo.R Onlus – Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione di Roma.
A luglio “Onboard Medialab: sulle ali del vento” e “Ognuno a modo suo… sulla stessa rotta”, proposti rispettivamente da Centro Ripamonti Onlus di Cusano Milanino e Talenti fra le nuvole Onlus di Milano, porteranno invece a bordo ragazzi con Disturbo Specifico di Apprentimento (DSA). Ad agosto, “La Nave dei Segni” ospiterà un gruppo di utenti de La Casa delle Luci di Roma affetti da disabilità comunicative gravi, insieme agli operatori sordi e udenti, per vivere un’esperienza unica di preparazione al momento in cui lasceranno la loro famiglia per essere inseriti in un primo gruppo-appartamento.
A settembre si ricomincerà con il progetto dell’Università degli Studi di Bergamo, “Rotta verso il benessere per l’anziano fragile” per valutare l’efficacia dell’esperienza del viaggio su Nave Italia nelle persone anziane con particolare fragilità cognitiva e relazionale. Seguirà “Mare di Carta (il canto delle sirene)” il progetto artistico, promosso dall’Istituto Superiore Antonio Stradivari di Cremona, che quest’anno avrà come tema la parità di genere e sarà rivolto esclusivamente a studentesse con disturbi educativi speciali.
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14 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
“La socialità e la convivialità , nella convinzione della Palestra delle Autonomie sono il mezzo più utile ai nostri ragazzi per migliorare le loro abilità; allo stesso tempo sono una possibilità, offerta alle famiglie per poter tirare il fiato, sorridere e concentrare l’enorme energia necessaria a far fronte a tutte le difficoltà che sono costretti ad affrontare quotidianamente”. Sono le parole di Vincenzo Gargiulo, presidente de La palestra delle autonomie, aps che si occupa di persone con disturbo dello spettro autistico.
“L’idea che vorremmo si realizzasse – spiega Gargiulo- è fare in modo che i nostri figli, con l’ausilio di operatori specializzati, cucinino per le loro famiglie nei locali della Associazione un pranzo o una cena. E che quindi si occupino di scegliere il menù, fare la spesa, cucinare e servire il pranzo ai genitori che raggiungeranno i locali della Palestra all’orario di pranzo o di cena quando andranno via gli operatori presenti. Parteciperà a tutte le attività preparatorie un solo genitore, a turno tra i genitori dei partecipanti al progetto, con funzione di coordinamento e supporto agli operatori nelle esigenze logistiche”.
Parteciperanno ai laboratori, in moduli da 4, i ragazzi, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che frequentano abitualmente la Palestra delle Autonomie. Ma non è esclusa la partecipazione di chi fosse interessato , anche se non direttamente coinvolto nelle attività dell’associazione.
Il progetto prevede la presenza di operatori in rapporto 1 ad 1 in considerazione delle esigenze di supporto dei ragazzi che vi parteciperanno. Gli operatori saranno scelti dal direttivo dell’associazione, sentiti i genitori dei partecipanti, tra terapisti specializzati in ABA dopo lo svolgimento di colloqui in cui siano definite le competenze specifiche dei candidati.
Sulla piattaforma Crowdnet.it è possibile sostenere il progetto “Cucino io per te” e favorire il delicato processo di autonomia e socialità di queste persone.
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14 Mar, 2024 | Comunicare il sociale
“Scopri l’Italia che non Sapevi – Viaggio Italiano” è un progetto congiunto di promozione turistica delle Regioni Italiane facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2022 del Ministero del Turismo.
Tra le attività portate avanti, ora, ce n’è una volta alla valorizzazione del turismo lento, una modalità di viaggio sempre più in voga che permette di assaporare appieno anche angoli meno noti della nostra Penisola, magari con la primavera.
È “Cammini Aperti” che ideato dalla Regione Umbria – in qualità di capofila per il turismo slow – si pone l’obiettivo di essere il più importante evento nazionale dedicato ai sentieri/itinerari, promuovendo i valori dell’accessibilità. Si terrà il 13 e 14 aprile, 42 i cammini coinvolti, 2 per ogni regione e provincia autonoma, con oltre 2000 partecipanti, previa iscrizione sul portale dedicato. Le escursioni/passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. Tra le caratteristiche di ogni percorso: essere un anello e avere una lunghezza tra i 6 e i 10 km.
A essere coinvolti in “Cammini Aperti” anche due importanti partner il CAI – Club Alpino Italiano e FISH Onlus – Federazione Italiana Superamento Handicap. Il CAI, Ente pubblico vigilato dal Ministero del Turismo, ha lavorato selezionando 21 cammini, uno per ogni regione, e identificato un tratto di questi – di lunghezza variabile – sui quali portare persone con difficoltà motoria mediante l’impiego di Joilette e/o carrozzine. Inoltre, su tutti e 42 cammini lo stesso darà informazioni, distribuendo un vademecum, per incentivare la pratica responsabile dell’outdoor. FISH Onlus, invece, si impegnerà attivamente per garantire l’accessibilità di questi percorsi, lavorando affinché le persone con disabilità possano partecipare pienamente alle escursioni. Attraverso iniziative di sensibilizzazione e collaborazioni con le autorità locali e le federazioni regionali sarà promosso l’adattamento dei sentieri per renderli accessibili a tutti, inclusi coloro con mobilità ridotta. A tal proposito verrà redatto un documento con linee guida per tutte le realtà del terzo settore e le regioni per una fruizione il più possibile reale.
Un weekend, dunque, per camminare il più serenamente possibile ma anche per scoprire le bellezze della nostra Italia, tra angoli impregnati di storia e arte, spiritualità e meravigliosa natura. Un viaggio che si articola dal Centro, al Nord al Sud, isole comprese, senza sosta ma a passo lento, anche con momenti di intrattenimento e degustazioni enogastronomiche.
Centro- Si incomincierà a muovere i primi passi, magari recandosi in Abruzzo per percorrere il “Cammino dei Briganti” proprio laddove inizia. Un’esperienza da non perdere, per visitare il pittoresco borgo di Valdevarri di Sante Marie, recentemente abbellito da due murales dall’artista Graziella Gagliardi e lasciarsi travolgere dalla musica folkloristica degli organetti e dalla bontà delle pallotte cacio e ova. Per chi invece è alla ricerca di “spiritualità” è facile pensare a San Francesco, specie percorrendo il centro Italia. Il 2024 si celebra l’ottavo centenario delle sue Stimmate cosichè l’Emilia-Romagna, l’Umbria e la Toscana, hanno deciso di portare “Cammini Aperti” sul Cammino di Francesco da Rimini a La Verna e sulla Via di Francesco.
In Toscana si va nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, per percorrere un classico itinerario in prossimità del Santuario della Verna, una delle mete di pellegrinaggio più importanti al mondo in un percorso ad anello che offre due visioni diverse ma entrambi spettacolari della roccia sul quale si incastona il luogo francescano. “Il cuore verde d’Italia”, invece, in prossimità di Assisi, tira fuori tutta la bellezza dei paesaggi della vallata abbinata a un luogo impregnato di religiosità quale l’Eremo delle Carceri, collocato sul Monte Subasio. La bassa Umbria invece sarà coinvolta in un altro itinerario: uno dei tratti più suggestivi del Cammino dei Protomartiri Francescani, con partenza dal borgo medievale di San Gemini fino a Cesi passando per i resti dell’antico municipio romano di Carsulae. Più in là, ma nel Lazio si andrà poco lontano da Roma, lungo il “Cammino di San Benedetto” arrivando a visitare anche i suggestivi Eremi Benedettini di San Cosimato a Vicovaro, un complesso di grotte comunicanti con il sovrastante Monastero che con una rete di cunicoli facenti parte di acquedotti romani Marcio e Claudio. Pare che qui arrivò il Santo proveniente da Norcia. E sempre parlando di Cammini dove la spiritualità pervade eccoci sulla Via Lauretana, nelle Marche, con il più antico percorso mariano e l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, testimonianza concreta della presenza dei cistercensi in questo territorio e sublime esempio di architettura tutta da visitare.
Sud e Isole- Scendendo lungo lo stivale, si giunge al Sud. La Puglia è protagonista con Gravina di Laterza, uno dei canyon più grandi d’Europa con pareti alte più di 200 metri: un meraviglioso paradiso naturalistico, vasto ed incontaminato da ammirare percorrendo la Via Ellenica del Cammino Materano. E regali della natura sono anche in Campania, nel Cilento bizantino, sul Cammino di San Nilo, quando si incontreranno le suggestive Cascate dei Capelli di Venere con le sue vasche naturali. In Basilicata invece l’escursione da non perdere è per visitare il Santuario di Viaggiano dove è collocata, per una parte dell’anno, la Madonna Nera, dichiarata protettrice della Regione oppure per chi è a “caccia di natura” la Via Lucana porta a conoscere Moglionico – considerato “borgo più bello d’Italia” – e il lago artificiale di San Giuliano, Oasi WWF, paradiso di biodiversità. E poco più in là, nel Parco delle Serre, ma in territorio di Calabria, si andrà a camminare su di un suggestivo tracciato dell’ex ferrovia a scartamento ridotto Decauville del 1860 che serviva per il trasporto di legname da Ferdinandea fino alla costa ionica. In Sicilia “Cammini Aperti” darà valore alla Magna Via Francigena, un’arteria che da nord a sud permetteva di comunicare e fare commercio e che racconta un lato piuttosto insolita e inedita della regione. La Sardegna, invece, punta tutto sul Cammino Minerario di Santa Barbara, nell’iglesiente, nella tappa che va da Fluminimaggiore alle grotte di Su Mannau, tra bellezza naturalistica e miniere che, seppur dismesse, raccontano la loro storia e i tempi che furono.
Nord
Anche andando su al Nord non c’è che l’imbarazzo della scelta in entrambe le giornate.
In Lombardia a essere coinvolta sarà la Via Francigena, nel tratto che da Orio Litta conduce a Senna Lodigiana, considerato uno dei più iconici dell’intero itinerario europeo, mentre a Milano si farà un insolito trekking urbano facente parte del Cammino di San’Agostino, dalla Certosa di Garegnano al Duomo, attraversano anche alcuni parchi della città.
In Liguria invece grande attenzione per il paesaggio: con i panorami mozzafiato dell’Alta Via dei Monti Liguri, da Pratorotondo porta al Rifugio Argentea, sui crinali del Parco del Beigua, per trovare i testimoni di una passata era glaciale: i blockfield. Bellezza naturale anche in Piemonte con i vigneti terrazzati, da Cinzano all’Abbazia di Vezzolano, laddove si erge uno dei monumenti medievali più importanti dell’intera regione che, secondo la leggenda, sarebbe stata fondato per il volere di Carlo Magno. Spostandosi ancora più a ovest, in Valle d’Aosta, un tratto del Cammino Balteo porta i partecipanti a entrare in contatto con una parte di regione. Qui la storia ha lasciato segni evidenti, tra importanti siti archeologici, villaggi, tradizioni locali e imponenti castelli, come il magnifico Forte di Bart, oggi polo culturalmente attivo.
ll viaggio di “Cammini Aperti” non si interrompe neppure a Est. In Fiuli Venezia Giulia un anello conduce a scoprire Aquileia e Grado sulle orme di San Marco, in quello che è parte del Prologo al Cammino Celeste. Si tratta di un percorso di pellegrinaggio per popoli di tre nazionalità diverse: italiani, slavi e austriaci. In Trentino invece si va nel territorio della Vallagarina, per camminare laddove sono stati ritrovati 28 capitelli dedicati a San Rocco, protettore delle malattie, in uno scenario di immensa bellezza dove non manca anche l’aspetto più mistico. Mentre l’Alto Adige con la Via Romeo Germanica porta a scoprire tutta la storia e la bellezza di certi luoghi come il Forte di Fortezza, l’Abbazia di Novacella e il Duomo di Bressanone. E per chi è alla ricerca di “unicità” il Veneto da valore al “Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” circondato da un paesaggio dove l’intervento dell’uomo sulla natura e sulla coltivazione dei vitigni, ha modificato il territorio rendendolo Patrimonio Unesco.
Si ricorda che “Scopri l’italia che non Sapevi” è una strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo – coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT. Un progetto che vede il coinvolgimento in qualità di capofila delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica (borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi) con quest’ultimo anche responsabile degli aspetti legati all’interoperabilità con il Tourism Digital Hub.
A queste si sono unite le Regioni partner ai quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali. Regione Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania si occupano così rispettivamente di enogastronomia, golf e percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo, il tutto per enfatizzare ulteriormente il progetto e così anche il prodotto Italia.
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