Diritti dell’infanzia e partecipazione dei minorenni: torna il corso di Alta Formazione di SOS Villaggi dei Bambini e dell’Università di Milano-Bicocca per formare la figura del “Child Safeguarding Officer”

Prenderà il via il prossimo 3 ottobre la terza edizione del corso di Alta Formazione “Strategie e pratiche di advocacy e partecipazione dei minorenni: la figura del Child Safeguarding Officer”, promosso dal Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca in collaborazione con SOS Villaggi dei Bambini. Un percorso unico nel suo genere in Italia, volto a formare professionisti capaci di progettare, implementare e monitorare sistemi di tutela e promozione dei diritti dell’infanzia nei diversi contesti organizzativi.

Una risposta a un’emergenza internazionale

Le principali agende internazionali – dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite alla Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minorenni 2021-2024 – pongono al centro il benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti, sottolineando l’importanza della loro partecipazione attiva nei contesti di vita. Parallelamente, evidenziano l’urgenza di strategie efficaci di prevenzione e promozione dei diritti dell’infanzia.

In questo quadro, le Child Safeguarding Policy, ossia l’insieme delle procedure e dei principi che mirano a proteggere i minori da ogni forma di abuso, violenza, sfruttamento e negligenza, diventano fondamentali. Tuttavia, se a livello internazionale la figura del Child Safeguarding Officer è consolidata, in Italia resta ancora poco diffusa. La formazione universitaria su questo tema è carente, nonostante la crescente necessità di professionisti in grado di affrontare situazioni di maltrattamento, violazione dei diritti e mancato ascolto dei minorenni. La terza indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia rivela, infatti, un aumento significativo dei casi di maltrattamento, con un incremento del 58% rispetto all’indagine precedente del 2018. L’indagine, promossa dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, fotografa una situazione allarmante, con quasi 114.000 minorenni presi in carico dai servizi sociali a causa di maltrattamenti, di cui l’87% in ambito familiare[1].

Il corso: struttura, obiettivi e programma didattico

Il Corso di Alta Formazione, coordinato da Elisabetta Biffi, Professoressa Ordinaria dell’Università di Milano-Bicocca, e da Samantha Tedesco, pedagogista e responsabile dell’Accademia di SOS Villaggi dei Bambini, mira a formare figure professionali capaci di monitorare, progettare e valutare sistemi di Child Safeguarding, promuovendo contestualmente advocacy e partecipazione attiva dei minorenni. Attraverso moduli teorici e attività laboratoriali, i partecipanti acquisiranno strumenti per identificare situazioni a rischio e realizzare un child safeguarding risk assessment, costruire procedure organizzative rispettose dei diritti e della partecipazione dei minorenni e svolgere funzioni di consulenza e presidio in enti pubblici e privati.

«Il tema è di grande attualità e, negli ultimi anni, sono emerse varie proposte formative in questo ambito. Abbiamo però sentito l’esigenza di investire in modo chiaro, su un percorso formativo multidisciplinare con un Ente Accademico di prestigio come l’Università Milano Bicocca con un approccio mirato alla figura professionale in questione – sottolinea Samantha Tedesco – abbiamo voluto creare un ponte tra il mondo della formazione accademica, quello della ricerca e l’esperienza concreta di chi lavora quotidianamente sul campo come SOS Villaggi dei Bambini. Un’integrazione unica nel suo genere, che ad oggi rappresenta un elemento distintivo del nostro progetto».

Il corso si svolgerà dal 3 ottobre all’8 novembre 2025, il venerdì dalle 14:00 alle 18:00 e il sabato dalle 09:00 alle 13:00, in modalità online su piattaforma Webex, con materiali didattici disponibili su piattaforma e-learning. Tre i principali moduli didattici:

  • I diritti dell’infanzia. La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UNCRC); approccio basato sui diritti, riferimenti teorici e giuridici in Italia (8 ore).
  • Prevenzione, partecipazione e advocacy. Strategie di prevenzione, partecipazione dei minorenni, strumenti di advocacy (16 ore).
  • Il sistema di Child Safeguarding. Standard internazionali, strumenti operativi, analisi e gestione dei rischi (16 ore).

Il corso prevede un massimo di 25 partecipanti e verrà attivato con l’iscrizione di un minimo di 15 partecipanti.

Per maggiori informazioni e iscrizioni: https://www.sositalia.it/news/corso-bicocca-child-safeguarding25

Scadenza iscrizioni: 22 settembre 2025

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«Non invano hanno soffiato i venti»: un murale per riconciliare vittime e carnefici a Secondigliano

Un murale raffigurante il girasole e recante una frase, “Non invano hanno soffiato i venti’’, sulla facciata del carcere Pasquale Mandato di Secondigliano dedicato a tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata in Campania. Un’opera che non è solo un tocco di arte in un luogo complicato come un penitenziario, ma anche un messaggio potente: la «riconciliazione tra vittime e carnefici». A promuovere l’iniziativa, presentata nella mattinata di sabato all’interno del carcere alla presenza di diverse autorità civili, militari e delle forze dell’ordine, la Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e dal Centro Penitenziario “Pasquale Mandato’’. Ad esserne coinvolti non solo i familiari delle vittime innocenti di camorra ma anche i detenuti del carcere inseriti in percorsi di giustizia riparativa. Autori del murale gli artisti del Collettivo Orticanoodles di Milano con il coordinamento di Inward, Osservatorio Nazionale sulla creatività Urbana.

Gli interventi

 Di «riconciliazione tra vittime e carnefici, con la possibilità a queste ultime di avere delle vite diverse», parla Giulia Russo, direttore del carcere Pasquale Mandato di Secondigliano. «Il messaggio da lanciare – aggiunge –  è che quelle morti non devono essere morti invano ma rappresentano il seme di una vita, che coinvolge anche i cosiddetti carnefici». Don Tonino Palmese, presidente Pol.is e garante dei detenuti di Napoli si riferisce al girasole come un «fiore che necessita di luce. Con la luce abbiamo la possibilità di fiorire e stare al nostro posto. Ciò che conta è questa capacità di interagire insieme: vittime, carnefici e società civile». «Quanto successo non deve più accadere e testimonia l’impegno civico dei familiari delle vittime che hanno trasformato il loro dolore in impegno» è l’appello di Giuseppe Granata del coordinamento delle vittime innocenti e figlio di Raffaele ucciso nel 2008 all’interno del suo stabilimento balneare perché oppostosi al potente clan dei Casalesi.

I realizzatori dell’opera

Giornate di lavoro intense quelle del Collettivo Orticanoodles per realizzare il murale al Pasquale Mandato. Spiegano gli artisti: «È un’opera che riguarda la rivalsa, ha un senso specifico. Non è amovibile e dunque in questo contesto prende il suo significato massimo. Le parole dicono: “Non invano hanno soffiato i venti’’ e, dunque, non invano c’è stata la tempesta». Non solo, il girasole e la scritta sulla facciata «indicano come nella vita, al di là delle tempeste che possono capitare, la cosa più importante è come ognuno di noi reagisce». Fondamentale «è mantenere la memoria e la rivalsa nei confronti di una vita sociale che per tutti dev’essere legittima perché tutti devono avere una seconda possibilità». Il murale, secondo Luca Borriello, direttore Inward, Osservatorio Nazionale sulla creatività urbana, «è atto creativo, di grande amore; una deposizione assolutamente positivo di fiori, di girasoli che hanno un forte significato sull’istituto penitenziario di Secondigliano».

 

                                                       di Antonio Sabbatino

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NEGLECT: L’ALTRO VOLTO DELL’ICTUS CHE NON SI VEDE

A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) accende i riflettori su una delle conseguenze meno conosciute ma fortemente invalidanti dell’ictus cerebrale: il neglect o sindrome da eminegligenza spaziale.
Il neglect è un disturbo neuropsicologico che può insorgere in seguito a un ictus, in particolare quando viene colpito l’emisfero destro del cervello, coinvolgendo le aree parietali, temporali o frontali. Le persone affette da questo disturbo ignorano letteralmente una parte del proprio corpo o dello spazio circostante, come se non esistesse. Non si tratta di un problema visivo, ma di una vera e propria disconnessione percettiva e attentiva.
“Nonostante colpisca oltre il 50% dei pazienti con ictus a carico dell’emisfero destro, il neglect è ancora sottodiagnosticato e sotto-trattato; si tratta però di una problematica che può compromettere gravemente l’autonomia, la qualità della vita e il percorso riabilitativo. La persona che ne è affetta non riesce a percepire, rispondere o orientarsi verso stimoli provenienti dal lato opposto alla lesione cerebrale (più frequentemente il lato sinistro). Non si tratta di un problema visivo in senso stretto: l’occhio può essere perfettamente funzionante, ma il cervello ignora una parte dello spazio, ovvero è del tutto incapace di portare le informazioni provenienti da questo lato ad un livello sufficiente di coscienza, perché queste possano essere elaborate con consapevolezza” spiega il Dottor Mauro Mancuso, Direttore Area Dipartimentale Medicina Fisica e Riabilitativa -Azienda USL Toscana Sud Est e Direttore Centro ricerche della CRT-Clinica di Riabilitazione Toscana.
Quali sono i segni tipici del neglect post-ictus?
I segni variano in intensità, ma tra i segnali più comuni troviamo:
  • Mangiare solo metà del cibo nel piatto
  • Vestirsi o radersi solo da un lato del corpo
  • Scontrarsi con oggetti o pareti sul lato colpito
  • Non rispondere a stimoli o voci provenienti da un lato
  • Ignorare completamente la parte sinistra del proprio corpo
Quando si verifica?
Il neglect si manifesta quando il danno cerebrale interessa le aree coinvolte nell’orientamento spaziale e nell’attenzione selettiva.
Il neglect spaziale è un disturbo che può comparire dopo una lesione cerebrale come appunto un ictus, soprattutto quando l’evento colpisce alcune aree cerebrali dell’emisfero destro del cervello: questo disturbo può manifestarsi sin dai primi giorni dopo l’ictus, spesso già nella fase acuta, e in alcuni casi può persistere nel tempo.
Secondo l’interpretazione di Heilman, mentre l’emisfero sinistro controlla quasi esclusivamente lo spazio di destra, l’emisfero destro ha un ruolo predominante nell’attenzione spaziale sia destra che sinistra; per questo motivo le lesioni a destra producono neglect più grave e duraturo rispetto a quello procurato da lesioni cerebrali a sinistra.
Non esiste una “cura” unica per il neglect, ma la riabilitazione neuropsicologica è fondamentale e può includere:
  • Uso di prismi ottici per spostare il punto di fissazione del campo visivo
  • Training visuo-spaziale per stimolare l’attenzione sul lato colpito secondo la metodica di Pizzamiglio e coll.
  • Terapie con stimoli multimodali (suoni e luci)
  • Strategie comportamentali e tecniche compensative
“Il neglect è un nemico silenzioso: non provoca dolore e spesso non è evidente a chi non ha competenze specifiche – dichiara Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv. Le persone che ne sono colpite possono trascurare cibo sul lato sinistro del piatto, non riconoscere oggetti o persone alla loro sinistra o non vestirsi completamente da un lato. Spesso, questi comportamenti vengono scambiati per disattenzione o confusione. Con la nostra Associazione, che ha partecipato alla stesura delle Linee Guida per la Valutazione e Riabilitazione dell’Afasia e del Neglect recentemente pubblicate sul sito SNLG dell’Istituto Superiore di Sanità, vogliamo sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce e di percorsi riabilitativi mirati, che includano le tecniche riabilitative come messo in evidenza dalle Linee Guida stesse. Non possiamo permetterci di trascurare le conseguenze cognitive e comportamentali, come il neglect, che spesso rendono difficile il ritorno a una vita indipendente”.
A.L.I.Ce. Italia Odv ricorda che l’ictus non è soltanto una questione motoria: il recupero delle funzioni cognitive, dell’attenzione e della percezione è fondamentale per una vera autonomia. Ignorare questo deficit rallenta o impedisce il recupero motorio e funzionale mentre un riconoscimento precoce consente di impostare un piano riabilitativo specifico, coinvolgere in modo efficace fisioterapisti, terapisti occupazionali e logopedisti e, infine, monitorare i progressi e adattare gli interventi, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone colpite da ictus e dei loro familiari nell’ottica di un completo recupero della partecipazione sociale.

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CARCERI: FONDAZIONE CON IL SUD DONA VENTILATORI A 40 ISTITUTI DEL SUD ITALIA

La Fondazione è impegnata da anni nella promozione e sostegno di iniziative e progetti per l’inserimento socio-lavorativo di persone detenute attraverso bandi ad hoc. Il lavoro, oltre a restituire dignità al tempo trascorso in carcere per scontare la propria pena, è l’elemento principale che riduce drasticamente le percentuali di recidive, che si verificano in quasi il 70% dei casi tra chi non lavora e solo nel 2% tra chi ha vissuto un’esperienza lavorativa. Da considerare, inoltre, le ricadute positive sull’autostima e sul benessere. Ciò acquista ancora più importanza se si considerano gli allarmanti dati sul fenomeno dell’autolesionismo e dei suicidi in carcere: secondo i dati del Consiglio d’Europa, nel 2022 il tasso di suicidi nelle carceri italiane era più del doppio della media europea (15 casi ogni 10.000 persone detenute, a fronte di una media di 7,2 casi). Nel 2025 si contano già 134 decessi in carcere per suicidi, carenza nell’assistenza sanitaria, morti per cause non chiare, overdose (dati “Morire di carcere”, Ristretti.org).
“Le temperature molto alte di queste settimane diventano drammaticamente più insostenibili in un contesto come quello carcerario in cui al caldo si aggiungono altri fattori, su tutti il sovraffollamento, che possono contribuire, tra l’altro, a creare tensioni e incidenti” sottolinea Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud. “Crediamo nel principio rieducativo della pena e siamo impegnati nel sostenere azioni e progetti che offrano una seconda opportunità alle persone detenute, confortati anche dai risultati evidenti di abbattimento della recidiva. Se è vero che il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri, allora occorre fare tanto. In queste settimane di caldo intenso, donando i ventilatori, una piccola azione concreta sebbene parziale rispetto alle reali esigenze degli istituti di pena meridionali, vogliamo alzare un po’ il livello di civiltà e di attenzione sulle condizioni delle carceri italiane”.
I dispositivi sono stati donati dalla Fondazione con il Sud partendo dall’esempio della recente donazione di ventilatori al carcere di Uta in provincia di Cagliari da parte della Fondazione Domus de Luna, coinvolta nella gestione operativa dell’iniziativa grazie anche alla partecipazione attiva di Trony nel reperimento e nella distribuzione dei ventilatori. Si ringraziano Ugo Bressanello e Carla Ghiani di Domus de Luna e Luciana Delle Donne di Made in Carcere per la collaborazione e l’impegno profuso per l’iniziativa, i provveditori, i dirigenti e i direttori degli istituti di pena che hanno accolto positivamente e con entusiasmo la proposta della Fondazione con il Sud collaborando affinché potesse concretizzarsi velocemente.
I dispositivi donati dalla Fondazione Con il Sud andranno ad oltre 40 istituti penali e strutture con popolazione maschile, femminile, minorile e in particolare:
nelle Case circondariali di Matera, Potenza, Melfi, San Severo, Trani, Taranto, Lecce, Sassari, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltagirone, Caltanissetta, Castelvetrano, Gela, Giarre, Piazza Armerina, Ragusa, “P. Di Lorenzo” di Agrigento, “Piazza Lanza” di Catania, “Bicocca” di Catania, “L. Bodenza” di Enna, “A. Lorusso – Pagliarelli” di Palermo, “A. Burrafato” di Termini Imerese, “P. Cerulli” di Trapani, “Antimo Graziano” di Avellino, “Michele Gaglione” di Benevento, “Giuseppe Salvia” di Napoli Poggioreale, “Antonio Caputo” di Salerno, “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere; nelle Case di reclusione di Oristano, Palermo Ucciardone, Augusta, Favignana, Noto, San Cataldo, Sciacca, Siracusa; negli Istituti Penali Minorili di Nisida e di Airola e nelle Sartorie esterne e officine creative di Lecce e Lequile.

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Mariglianella, successo per i Centri Estivi 2025: quattro settimane di gioco, crescita e condivisione

Si avvia alla conclusione l’edizione 2025 dei Centri Estivi promossi dal Comune di Mariglianella, che per quattro settimane hanno coinvolto 47 bambini in un ricco programma di attività ludiche ed educative.

Un’esperienza intensa, all’insegna del divertimento, dell’apprendimento e della socializzazione, che ha visto i partecipanti impegnati in giochi all’aria aperta, laboratori creativi e momenti di crescita condivisa. Un’occasione preziosa per i più piccoli, che hanno potuto vivere l’estate in un ambiente sicuro e stimolante.

«Sono soddisfatto di tutto ciò che abbiamo realizzato insieme – spiega il sindaco Arcangelo Russo –. Abbiamo visto i nostri bambini crescere, esplorare la propria creatività e sviluppare competenze importanti, sempre accompagnati da educatori attenti e preparati».

Il sindaco sottolinea anche l’impegno dell’assessore alle politiche sociali Lina Ottaiano degli uffici comunali per l’organizzazione puntuale. Fondamentale, inoltre, il ruolo delle associazioni coinvolte, che – su indicazione dell’amministrazione – hanno scelto di dimezzare il valore del voucher, garantendo così la partecipazione gratuita di tutti i 47 bambini.

«Un gesto di grande sensibilità – spiegano Russo e Ottaiano – che dimostra come, attraverso la collaborazione e la solidarietà, sia possibile costruire opportunità concrete per le famiglie e i più giovani».

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“Vesuvio ‘e Nott” – Cultura, trekking ed emozioni sotto le stelle: al via l’edizione 2025 degli eventi serali sul Vesuvio per celebrare i 30 anni del Parco Nazionale

In occasione del trentennale dalla nascita del Parco Nazionale del Vesuvio (5 giugno 1995 – 2025), l’APS di Guide Turistiche “I Vesuviani”, insieme a Umberto Massimiliano Saetta – già Guida del Parco,– promuove un ciclo di tre escursioni serali culturali, nel cuore del Somma-Vesuvio, tra natura, sostenibilità e conoscenza.

“Vesuvio e’Nott – Trent’anni di Parco e Cultura” è il titolo dell’iniziativa che prenderà il via sabato 2 agosto, con partenza dal Rifugio Imbò (Ercolano, via Osservatorio), fino a raggiungere il Piazzale Ottaviano a quota 1050 metri, punto panoramico d’eccellenza affacciato sulla Valle dell’Inferno.

Tre serate – 2, 10 e 16 agosto – che coniugano l’esperienza escursionistica con performance teatrali, racconti mitologici e approfondimenti scientifici, in un format collaudato che punta a valorizzare il territorio attraverso una fruizione culturale e sostenibile dei sentieri del Parco.

Guidati da esperte e sapienti Guide Vulcanologiche e Guide ufficiali del Parco, gli escursionisti esploreranno il sentiero sul fianco del Vesuvio alla scoperta della storia dei luoghi, tra piante pioniere, minerali affioranti e giovani rocce.

E per il 2 agosto, una sorpresa eccezionale: la partecipazione di Daniele Ciniglio, attore e comico noto per la sua verve e la sua simpatia, vesuviano doc ma conosciuto in tutta Italia.

«Celebrare trent’anni del Parco significa ricordare il lungo cammino che ha trasformato il Vesuvio da luogo di abbandono e degrado a scrigno di biodiversità e patrimonio ambientale protetto – spiegano gli organizzatori –. Noi c’eravamo, sulle pendici e nei sentieri, giorno e notte, in ogni stagione, e vogliamo continuare a raccontare e proteggere questa montagna che è parte viva della nostra storia e identità.»

Il programma delle serate:

 Sabato 2 Agosto
A chiudere la camminata guidata, la performance dell’attore teatrale Daniele Ciniglio: un monologo originale, tra ironia e riflessione, dedicato ai vesuviani e alla loro terra. Nessuna amplificazione, solo voce e gesti sotto le stelle.

 Domenica 10 Agosto
In occasione della Notte di San Lorenzo, si ripropone lo storico evento nato nei primi anni 2000, tra i primi appuntamenti culturali del neonato Parco. Un momento magico, alla ricerca delle stelle cadenti nella suggestione notturna del Vesuvio.

 Venerdì 16 Agosto
Serata conclusiva con il professor Paolo Palma, astro-divulgatore: un viaggio tra costellazioni, miti e leggende celesti, per conoscere il cielo sopra il cratere e riscoprire il fascino dell’astronomia antica.

L’intero evento è PLASTIC FREE: è richiesto ai partecipanti di evitare bottiglie monouso e prodotti usa e getta, preferendo borracce e bicchieri personali. Ogni escursionista è invitato a portare con sé un bicchiere da casa, per poter degustare i vini vesuviani, accompagnati da taralli napoletani, offerti dagli organizzatori al termine della camminata.

Inoltre, per limitare l’impatto ambientale, i gruppi saranno a numero chiuso e l’illuminazione personale dovrà essere a bassa potenza per non disturbare la fauna.

 

Info e prenotazioni

Partenza: Rifugio Imbò, Via Osservatorio, Ercolano
Orario: Tramonto
Costo 2 Agosto: Adulti €25, minorenni €10, bambini sotto i 10 anni gratis

 Costo 10 e 16 Agosto: Adulti €20, minorenni €10, bambini sotto i 10 anni gratis
Info: +39 335 584 2706

 Prenotazioni WhatsApp: 393 242 0995 – 392 175 7658 – 335 584 2706

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