05 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
L’Azienda Ospedaliera dei Colli punta sulla diagnosi precoce dell’Alzheimer, questo è lo scopo di uno studio finanziato con i fondi del PNRR che prevede di indagare la possibilità di individuare biomarcatori nel sangue che possano predire la malattia di Alzheimer. L’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’Ospedale CTO tra i centri italiani che partecipano all’importante progetto.
Una innovativa ricerca che apre la strada all’impiego di anticorpi monoclonali per il trattamento precoce e personalizzato della malattia.
La notizia arriva al margine del workshop (tenutosi presso il Centro Di Formazione e Convegni di Villa Colonna Bandini) sulla neurologia cognitiva e comportamentale, che quest’anno si è focalizzato sulla medicina di precisione.
«Gli ultimi anni abbiamo visto una profonda revisione di quasi tutti i settori della neurologia clinica, sia sotto il profilo diagnostico che terapeutico, anche grazie ai contributi delle neuroscienze di base che ci hanno indicato con sempre maggiore precisione i meccanismi neurobiologici che conducono all’insorgenza della patologia», spiega Bruno Ronga, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale CTO, nonché responsabile scientifico del workshop.
«Nel campo delle malattie demielinizzanti – aggiunge – gli anticorpi monoclonali hanno portato ad un cambiamento enorme. Cambiamenti significativi sono arrivati anche per quel che riguarda le demenze, basti pensare che di qui ad un anno attendiamo l’arrivo di un nuovo anticorpo monoclonale per il trattamento della malattia di Alzheimer. Sono farmaci che promettono, in una prima fase, di rallentare l’avanzare della malattia, aprendo la strada a passi in avanti che speriamo siano sempre più significativi». Ed è proprio il risultato di questo progresso che si è tradotto talora in una revisione dei criteri clinici, e spesso in ricadute sulle opzioni terapeutiche permesse da una migliore profilazione del paziente sulla base di elementi neurobiologici, neurogenetici e dai dati delle nuove tecnologie diagnostiche.
«La neuroimmunologia – spiega Ronga – è quel particolare settore delle neuroscienze di base che si è rivelato particolarmente prezioso negli ultimi anni. Ecco perché è fondamentale l’organizzazione di momenti formativi in grado di tenere costantemente aggiornato il Neurologo sugli sviluppi della disciplina, in particolare per quanto concerne dimensioni diagnostiche e di terapie personalizzate».
«L’Alzheimer è una patologia dall’enorme impatto sulle vite dei pazienti, dei familiari e della società. Grazie all’expertise del nostro personale e alla possibilità di effettuare indagini sui biomarcatori nei nostri laboratori abbiamo la possibilità di diagnosticare la malattia prima che insorgano i sintomi e questo ci consente di mettere a disposizione dei pazienti le migliori terapie possibili» è il commento di Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.
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04 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Una collaborazione tra enti pubblici, organizzazioni non profit e imprese con l’obiettivo di costruire e sviluppare un sistema di servizi di qualità a cui possono interessarsi sia grosse aziende che comunità locali, a partire dalle famiglie. Un welfare aziendale aperto, in cui sia le piccole che le grandi imprese sono in egual misura protagoniste. Di questo si è discusso all’Auditorium della Regione Campania Isola C3 Centro Direzionale di Napoli nel corso del convegno “Verso un nuovo Welfare. Sostenibile, territoriale, comunitario”, promosso dall’Osservatorio per lo studio, la ricerca e la promozione dell’Economia Civile, organismo del Consiglio Regionale della Campania, a cui hanno preso parte esponenti del mondo del Terzo Settore, dei sindacati, dell’industria e delle istituzioni regionali, come l’assessore alle Politiche Sociali Lucia Fortini.
LE OPINIONI – Secondo Giulio Maggiore, presidente Osservatorio per l’economia civile della Regione Campania, “Il nostro osservatorio si rifà alle teorie di un economista del Settecento che è Antonio Genovesi ma allo stesso tempo è aperto alle innovazioni. L’idea da cui siamo partiti è quello di intendere l’impresa non come un corpo estraneo rispetto al territorio in cui si insedia. Al contrario, fa parte di quella comunità”. Maggiore insiste: “Le imprese possono creare occasione di lavoro e di benessere non solo per i propri dipendenti ma al territorio stesso in cui operano. Vogliamo creare una rete di imprese, anche più piccole, normalmente escluse dal Welfare aziendale ma che possono creare benefici e opportunità”. Nasce un interrogativo. Perché questa partnership non è stata creata prima? Il presidente dell’Osservatorio per l’economia civile della Regione Campania risponde così: “Innanzitutto per un fattore culturale. Veniamo da 200-300 anni in cui c’è stato detto che l’economia doveva basarsi sulla logica della concorrenza e del “vinca il più forte”. Ma in realtà è possibile per le imprese fare profitto garantendo benessere attorno a loro senza sfruttare il lavoratore. Noi però crediamo che dobbiamo fare un ulteriore passo arrivando a un Welfare civile”. L’osservatorio ha istituito un tavolo di lavoro con la partecipazione oltre che del presidente Maggiore, della segreteria napoletana della CISL Melicia Combierati, del direttore del CSV Napoli, Giovanna De Rosa e Raffaella Ruocco della cooperativa Prodos. I prossimi passi dell’Osservatorio saranno: analisi dei bisogni sociali del territorio; ricerca sul Welfare aziendale territoriale della Campania; Dialogo partecipato con i diversi stakeholder; sostegno e orientamento per lo sviluppo della contrattazione territoriale.
FORTINI E COMBIERATI – Melicia Combierati segretaria Cisl Napoli crede “nel valore di un forte patto sociale attraverso una rete consolidata tra istituzioni, parti sociali e terzo settore. Le aziende devono essere stimolate a stare sul nostro territorio. Possiamo colmare il gap tra Nord e Sud, area del Paese dove il Welfare sociale è meno sviluppato, con una partnership tra piccole e grandi aziende. Da anni mi occupo di Welfare Aziendale, che può produrre occupazione”. Per i promotori del convegno contrattare il Welfare sociale significa aprire nuovi margini di contrattazione, disegnare nuove forme di rappresentanza, creare nuove opportunità di innovazione attraverso la rilettura dei bisogni dei lavoratori. Tra le priorità, dunque: sussidiarietà circolare, universalismo delle prestazioni, la centralità delle persone, la salvaguardia del bene comune. Il Welfare aziendale, peraltro ha notevoli punti di contatto con l’Agenda 2030 e con il perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili. Tra gli altri obiettivi, la parità di genere, salute e benessere e istruzione di qualità per la realizzazione di un sistema di protezione sociale integrativo. L’assessore regionale alle Politiche sociali, Lucia Fortini punta su un “sistema ampio di Welfare diversificato, con al centro le persone e le loro esigenze, che sono diversificate. Inoltre, in Campania i bisogni sono diversificati per territori. Va fatto in modo – conclude l’assessore – che le persone vengano viste come un valore per occuparsi con la sua cura”.
di Antonio Sabbatino
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04 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Nuova sfida, nuova location, nuova raccolta.
Arriva la sesta edizione di Buonissimi, il 17 giugno 2024 dalle ore 19:00 al Porto di Marina d’Arechi a Salerno.
L’ evento di beneficenza, organizzato dall’Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma – OPEN OdV e ideato da Paola Pignataro e Silvana Tortorella, quest’anno sostiene un nuovo progetto triennale di ricerca scientifica dal nome Editor: “Sequenziamento di nuova generazione ed editing genomico per identificare fattori di rischio genetico come bersagli terapeutici per la cura dei tumori pediatrici”.
La serata, unirà eccellenze enogastronomiche del Mediterraneo con chef stellati e professionisti del mondo food e vedrà la partecipazione di circa 300 operatori tra ristoratori, pizzaioli e pasticceri, impegnati da anni in questa importante causa benefica.
Nel corso degli anni, Buonissimi ha raccolto circa 551.000 (cinquecentocinquantunomila) euro a sostegno della ricerca sui tumori pediatrici.
La presidente della OPEN OdV, Anna Maria Alfani, spiega l’importanza dell’iniziativa: “La ricerca è essenziale per offrire ai bambini malati di cancro le cure più avanzate e risolutive. Negli ultimi 30 anni, gli sforzi nella ricerca hanno portato a un notevole aumento del tasso di guarigione, passato dal 30-40% all’80-90% in molte patologie.
Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare: in alcune neoplasie, solo un bambino su quattro sopravvive. Questo evento gastronomico ci aiuta a raccogliere fondi fondamentali per continuare a migliorare il futuro dei nostri bambini e a sostenere le famiglie colpite da queste patologie. Il nostro obiettivo è garantire cure all’avanguardia e continuare a progredire nella ricerca per salvare sempre più giovani vite”
di Annatina Franzese
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04 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Giuseppe Tecce nel romanzo “Tramonti occidentali” ( editore Grauss, costo 14 euro) parla di migranti che, lasciata la propria terra, approdano in Sicilia mossi dalla speranza di una vita migliore.
Il protagonista è Peppe Moccia, luogotenente di Lampedusa,la cui vita sarà inevitabilmente trasformata da Fatima, una bambina sopravvissuta a un naufragio.
Pagine cariche di speranza, umanità, preoccupazioni, dubbi.
La bimba irromperà nella vita di Peppe, portando gioia all’interno di una famiglia in difficoltà, provata dall’assenza di un figlio, dalla quotidianità grigia e ripetitiva.
Un incontro casuale e avvenuto in una situazione di grande drammaticità, cambierà in positivo la vita di più persone, restituirà il sorriso a chi, per motivi diversi, lo aveva perso, offrirà ad un bimba una famiglia, ad una coppia un figlio da amare e proteggere.
Un libro che offre al lettore la possibilità di riflettere sulla complessità delle relazioni umane, sulla necessità di assumere una responsabilità individuale su tutte le crisi globali.
Importante che ciascuno di noi si faccia carico degli altri in un mondo in cui siamo interdipendenti, in perenne connessione con gli altri
Calati in un mondo caratterizzato da profondi conflitti storico-politici, da una crisi dell’economia globale e della finanza , si assiste al passaggio dall’idea tradizionale di un soggetto autonomo e capace di scegliere e di decidere a quella di un soggetto relazionale, legato agli altri , che ha bisogno degli altri come gli altri di lui.
Necessario è il passaggio dall’egoismo all’altruismo, dall’autoreferenzialità alla solidarietà, alla condivisione.
Siamo tutti sulla stessa barca, divisi da un comune destino.
di Maria Rosaria Ciotola
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04 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
Presentato a Roma lo studio finanziato dal Ministero della Salute e condotto dall’Istituto Mario Negri che ha rivelato i bisogni, le priorità e la soddisfazione dei pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e dei loro caregiver. Questa indagine, la prima del suo genere, mette in relazione le necessità e le aspettative dei pazienti, caregiver e medici di fronte alla SLA. Lo studio ha coinvolto 841 pazienti del Registro Nazionale di AISLA, con la partecipazione finale di 154 pazienti e 211 caregiver.
L’importanza della ricerca è stata sottolineata dal fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, Silvio Garattini a cui si è unito il messaggio della presidente di AISLA, Fulvia Massimelli che ha evidenziato il ruolo cruciale dell’esperienza delle associazioni dei pazienti. Una conoscenza di valore, utile ad orientare le scelte decisionali nell’ambito del sistema di cura, assistenza e ricerca. A partire da oggi, questi dati si trasformano in un prezioso alleato non soltanto per monitorare le necessità ma, soprattutto, per migliorare la capacità di risposta clinica e di ricerca.
È stata proprio la coordinatrice dello studio e responsabile dell’unità di epidemiologia delle malattie neurodegenerative dell’Istituto Mario Negri, la dott.ssa Elisabetta Pupillo, a presentare i risultati ottenuti dalla coorte prospettica, la cui fotografia vede pazienti prevalentemente uomini (64,9%), con un’età media di 63,5 anni. La diagnosi arriva a circa a 58,5 anni, con un ritardo diagnostico di un anno (12,1 mesi). Tra i pazienti, il bisogno più urgente è stato identificato nella ricerca di una cura (95,5%), seguito dalla scoperta dei fattori di rischio (72,1%). Ed è proprio l’assenza di risposte terapeutiche che evidenzia come – per più della metà degli intervistati (54,9%) – la sicurezza dei farmaci sperimentali sia poco rilevante. A conferma, la maggior parte dei pazienti (75,5%) non ha espresso la necessità di una seconda opinione in caso di disponibilità di un nuovo farmaco.
Secondo la dott.ssa Federica Cerri, neurologa del Centro Clinico NeMO di Milano e responsabile scientifica del Registro Nazionale Sla, l’eterogeneità della malattia pone costanti sfide, sia nella presa in carico clinica che nella ricerca di nuovi trattamenti. Il Registro Nazionale Sla, infatti, nasce proprio come progetto pilota che vede la partecipazione diretta dei pazienti (Patient-driven): uno strumento prezioso per la condivisione mirata delle informazioni sui quali declinare meglio gli approcci clinici e scientifici.
I caregiver hanno in gran parte confermato i bisogni espressi dai pazienti, ma sono state identificate alcune differenze nella gestione della malattia. La fotografia del caregiver vede prevalentemente donne (75%) con un’età media di quasi 58 anni. Con il progredire della malattia, il bisogno di assistenza diventa sempre più complesso con un pesante impatto sulla qualità della vita sia del paziente che dei suoi cari. A testimoniarlo è Claudio Cresta, consigliere AISLA Lazio e dirigente sportivo che ha visto la sua vita, e quella della sua famiglia, stravolgersi con l’arrivo della Sla. Mediamente, più della metà dei caregiver intervistati (55,8%) accusa una forte stanchezza fisica nella gestione del proprio caro. Interessante il fatto che solo una percentuale bassa di caregiver (37,1%) ritiene di aver bisogno di supporto psicologico; eppure, nel 47,4%, il questionario sullo stress familiare ne ha evidenziato un urgente bisogno, con una forte raccomandazione di cercare tale supporto nel 33,7% dei casi.
Complessivamente, il 74,5% dei pazienti ha dichiarato di avere una buona interazione con il medico curante, e ben il 58,1% dei caregiver lo conferma. Dalla loro, per la totalità dei medici, la priorità è quella di fermare la malattia (100%), a cui segue l’impegno a trovare soluzioni che possano migliorare la qualità della vita dei pazienti (88,9%).
Si conclude la prima fase del reclutamento del Registro Nazionale Sla che, come si legge nella nota trasmessa dal Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato: “Dai risultati dell’indagine emerge quanto sia importante investire nella ricerca e nel promuovere un modello di cura che metta il paziente al centro, valorizzando la relazione di fiducia tra medico e paziente. Il Ministero della Salute rimane fermamente impegnato a supportare iniziative che rispondano a questi bisogni, migliorando le cure e la qualità della vita delle persone affette da SLA e delle loro famiglie. Impegni e obiettivi che continueremo ad affrontare in sinergia con le associazioni”.
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04 Giu, 2024 | Comunicare il sociale
La storica rassegna di Arci Movie ritorna nella splendida location di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Per due mesi il giardino della dimora del Miglio d’Oro accoglie le tante proiezioni che quest’anno celebreranno i trent’anni di “Cinema introno al Vesuvio”, kermesse di cinema e ospiti ideata da Arci Movie che, sin dagli anni Novanta, ha animato diversi spazi di Napoli e dintorni creando un punto di riferimento per migliaia di spettatori tra Napoli Est e area vesuviana. La rassegna di quest’anno, in collaborazione con il Comune di San Giorgio a Cremano, prende il via sabato 8 giugno 2024 e prosegue con film e ospiti fino all’8 agosto 2024.
L’Arena di Arci Movie apre con cinque speciali appuntamenti che vedranno insieme diversi protagonisti della Settima Arte per presentare film di grande successo. Si parte, appunto, sabato 8 giugno 2024 alle 21:15 con “Limoni d’inverno” di Caterina Carone che interviene in Villa Bruno insieme all’attrice protagonista Teresa Saponangelo. È la storia di due perfetti sconosciuti che, dai rispettivi terrazzi, sono alle prese con la propria attività di giardinaggio. Inizia un dialogo profondo che li aiuta ad alleviare il dolore per qualcosa di grave, un segreto, che ognuno dei due cerca di nascondere. Insieme a loro saranno presenti Giorgio Zinno, sindaco della Città di San Giorgio a Cremano che sostiene la manifestazione, e Roberto D’Avascio, presidente di Arci Movie, associazione che promuove cultura e solidarietà attraverso il cinema attiva sul territorio da ben trentaquattro anni.
Si prosegue domenica 9 e lunedì 10 con “C’è ancora domani”, fortunato esodio alla regia di Paola Cortellesi, commedia che tratta il tema della violenza di genere raccontando la conquista dei diritti delle donne e il lungo cammino per l’uguaglianza attraverso una storia nella Roma del secondo dopoguerra. Martedì 11 giugno arriva sul grande schermo “Io capitano” di Matteo Garrone che racconta il viaggio di alcuni migranti africani verso l’Europa: a presentare l’opera ci sarà Mamadou Kouassi Pli Adama a cui è ispirata la storia, una vera e propria Odissea contemporanea per le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione e i pericoli del mare.
La quinta serata, quella mercoledì 12, porta a San Giorgio a Cremano il film “Nata per te” di Fabio Mollo che interviene insieme a Luca Trapanese cui è ispirato il racconto. È la storia di Luca e Alba, un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. La piccola, che ha la sindrome di down, è stata abbandonata in ospedale e Luca, single, omosessuale e cattolico lotta per ottenere l’affidamento.
«Ripartiamo con Cinema intorno al Vesuvio, la nostra storica rassegna estiva che anche quest’anno avrà il suo centro a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, Comune con il quale Arci Movie è da anni in forte sintonia, in particolare nella promozione culturale e nel ruolo fondamentale del linguaggio audiovisivo, per un Comune che nei mesi estivi diventa di fatto una “città del cinema”. Questa estate sarà di nuovo accompagnata da tanti film bellissimi e da ospiti importanti, presentando ancora una volta una rassegna lunga e vivace che per noi resta un progetto culturale che è oggi una grande sfida: riportare il maggior numero di persone al cinema. Aspettiamo tanto pubblico», così Roberto D’Avascio, presidente di Arci Movie.
«Cinema intorno al Vesuvio è un appuntamento atteso in tutto il Vesuviano. Dal 2017 ormai ospitiamo nella nostra meravigliosa Villa Bruno la rassegna curata da Arci Movie con la certezza di offrire una kermesse di qualità, sia per le pellicole in programma che per gli ospiti proposti. Siamo pronti a partire con 55 serate di proiezioni e incontri per una stagione cinematografica coinvolgente e di grande spessore culturale», così Giorgio Zinno, sindaco della Città di San Giorgio a Cremano.
Le serate inizieranno sempre alle 21:15 e il biglietto d’ingresso costa 5 euro. Biglietteria aperta dalle ore 20. Villa Bruno è in via Cavalli di Bronzo 22, San Giorgio a Cremano (Napoli). Il programma completo dell’edizione 2024 di Cinema intorno al Vesuvio sarà diffuso da Arci Movie attraverso il sito www.arcimovie.it e i canali social Facebook e Instagram.
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