04 Ago, 2025 | Comunicare il sociale
A partire dal 15 luglio, e fino al 15 ottobre 2025, in tutti i punti vendita Autogrill in Italia aderenti all’iniziativa, per ogni porzione di panino GourmAut venduto, Autogrill devolverà 1€ a PizzAut per finanziare l’acquisto di una casa. In particolare, il ricavato andrà a sostenere il progetto “Palestre di Autonomia Abitativa” di PizzAut, offrendo ai ragazzi e alle ragazze autistiche spazi e percorsi per sperimentare e avvicinarsi a una vita indipendente.
“In linea con il percorso di sostenibilità di Avolta, Journey Sustainably On, crediamo che integrazione e inclusione siano valori fondamentali per costruire un’organizzazione e una cultura aziendale che valorizzi la diversità in ogni sua forma. – ha commentato Massimiliano Santoro, CEO Italy F&B e Retail di Avolta – Per questo ci impegniamo a investire in progetti concreti e a sostenere realtà che favoriscono l’occupazione dei più fragili. Siamo orgogliosi di rinnovare il nostro sodalizio con una realtà come PizzAut, con cui condividiamo una visione che pone le persone al centro”.
“Continuare a collaborare con Autogrill è una grande soddisfazione per noi. – afferma Nico Acampora, fondatore di PizzAut e presidente di PizzAut Onlus – Anche attraverso il panino GourmAut di Autogrill possiamo arrivare a parlare alle persone del valore del nostro impegno per l’inclusione. Riscontrare che una grandissima realtà come Autogrill crede nel nostro progetto e poter contare sul loro sostegno costante ci incoraggia a fare di più e meglio per costruire insieme le basi per un futuro più inclusivo e «di valore», e mi riferisco al valore delle persone che possono, tutte, contribuire alla nostra società. Il sogno di un mondo migliore si costruisce ogni giorno, e anche con piccoli gesti”.
A supporto dell’iniziativa, è stata creata una campagna di comunicazione vivace e coinvolgente, realizzata con Connexia, il brand di marketing e comunicazione di Retex, sotto la direzione creativa di Adriano Aricò e in collaborazione con la CdP Trees Home. Protagonisti della campagna, diffusa su Meta, TikTok e Google Ads, sono Nico Acampora, Fondatore e Presidente di PizzAut Onlus, e i ragazzi dell’associazione. Il video, in particolare, accompagna lo spettatore in un viaggio divertente dove Nico e i ragazzi si fingono navigatori, esortando l’automobilista a fermarsi in Autogrill e scegliere GourmAut, dimostrando come anche un gesto semplice possa cambiare il corso di un viaggio.
Siamo davvero orgogliosi di essere stati scelti per accompagnare ancora una volta Autogrill e PizzAut in questa nuova tappa del loro «viaggio» insieme, e di poter offrire un contributo rilevante, sul piano della consulenza strategica e creativa, a un progetto di DE&I autentico” – commenta Massimiliano Trisolino, Managing Partner di Connexia.
Il panino GourmAut si conferma un simbolo di condivisione e inclusione, grazie alla sua forma circolare, da cui si ricavano quattro porzioni perfette per essere gustate insieme. Le materie prime, selezionate con cura, garantiscono un’esperienza di gusto autentica: prosciutto cotto di alta qualità, zucchine, robiola di bufala e pomodorini secchi.
Questa iniziativa consolida l’impegno di Autogrill per l’inclusione sociale e lavorativa al fianco di PizzAut. Una collaborazione iniziata lo scorso anno con l’assunzione in distacco di Edoardo, cameriere di PizzAut, proseguita con altre attività, tra cui la campagna AUToprodotta per il lancio dell’iniziativa relativa al panino GourmAut, che ha permesso di devolvere nel 2024 a PizzAut l’importo di € 200.000, finanziando così l’acquisto del food truck nell’ambito del progetto dell’associazione denominato PizzAutobus.
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04 Ago, 2025 | Comunicare il sociale
La rete solidale di Scampia chiede di salvare le opere degli utenti della salute mentale del Cdr Gattablu ed il murales storico che realizzò Felice Pignataro.
La struttura è prossima alla demolizione per far spazio ad una nuova struttura, gli operatori prossimi al licenziamento e sul futuro di opere e laboratori l’Asl Napoli 1 tace.
Cosa sarà di queste opere? Cosa sarà dei laboratori artistico-creativi, del laboratorio di ceramica? Non è dato saperlo.
Le uniche risposte certe sono il licenziamento degli operatori e delle operatrici della cooperativa Era, che da oltre 30 anni a Scampia mettono in pratica gli insegnamenti di Franco Basaglia e Sergio Piro con gli utenti della salute mentale, utenti tutti provenienti da Scampia e da altri quartieri limitrofi.
Il depotenziamento del servizio lascerà in solitudine molte persone con sofferenza psichica e aggraverà il carico di cura che le loro famiglie dovranno gestire. Inoltre, molti degli attuali utenti non avranno accesso alla loro quotidianità fatta di sculture, mosaici, interventi di utilità collettiva, attività di riabilitazione, socialità e percorsi di autonomia.
La rete di associazioni di Scampia, gli operatori sociali, la cooperativa Era, il consorzio Gesco e il Presidente della Municipalità 8 del Comune di Napoli, Nicola Nardella (primo sottoscrittore), hanno lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org.
Il Presidente Nardella ha anche comunicato formalmente al Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 di non condividere la scelta di ridurre i servizi territoriali della salute mentale e che l’esperienza maturata dal centro territoriale Gattablu avrebbe dovuto integrarsi con le nuove assunzioni.
Il Presidente Nardella ha altresì comunicato al direttore dell’Asl: “I lavori artistici prodotti dal C.d.r. “Gattablu” rischiano di andare perduti. Le rappresento che tra essi vi è un’opera di Felice Pignataro, artista i cui lavori sono universalmente riconosciuti.Ritengo queste opere un vero e proprio patrimonio della collettività. Le chiedo di sapere quali misure saranno adottate per la loro tutela”.
Pertanto in questo caldo mese di agosto le associazioni di Scampia non mollano e si stanno mobilitando per raccogliere le firme affinché il direttore generale dell’Asl Napoli 1 dia delle risposte concrete e costruttive.
https://www.change.org/salviamo-le-opere-del-gattablu-gruppozoone
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04 Ago, 2025 | Comunicare il sociale
Pubblicato il bando “Sport e inclusione”, con cui la Fondazione Con il Sud mette a disposizione 3 milioni di euro per sostenere progetti che sappiano coniugare lo sport con percorsi di inclusione e promozione del benessere, formando figure professionali capaci di operare in contesti complessi, ripristinando aree e spazi inutilizzati con attività motorie e fisiche e sostenendo le reti territoriali di associazionismo e volontariato sportivo. L’iniziativa si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Solo il 16% dei cittadini meridionali pratica sport in modo continuativo, contro una media nazionale del 25%. Anche tra i giovani il divario è evidente: al Sud oltre il 28% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni non fa attività fisica, una percentuale che raddoppia rispetto al Nord Italia. La percentuale scende drasticamente tra le persone che hanno un reddito basso e che vivono situazioni di difficoltà, con disabilità o background migratorio. La disuguaglianza di accesso allo sport è, quindi, una delle tante facce dell’esclusione sociale.
E’ in questo contesto che si inserisce il bando della Fondazione, nella convinzione che lo sport incida positivamente sul benessere e sulla coesione sociale, anche nei contesti più difficili, riducendo le diseguaglianze territoriali e promuovendo uno sviluppo sostenibile e partecipato.
Il bando si articola in due distinte fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento; una successiva seconda fase di progettazione esecutiva, volta ad arricchire e rendere la proposta pienamente coerente con gli obiettivi del bando.
Le proposte dovranno essere inviate esclusivamente on line, entro il 30 ottobre 2025 attraverso il portale Chàiros.
Le partnership progettuali dovranno essere composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Nei progetti potranno essere coinvolti altri enti del terzo settore, società e organizzazioni sportive, istituzioni (servizi sociali, magistratura di sorveglianza, tribunali, etc.), scuole e associazioni di categoria e altre realtà private del territorio.
Le proposte dovranno essere sviluppate in stretta connessione con il territorio, valorizzando le reti del Terzo settore, il volontariato sportivo e la collaborazione con enti pubblici. Particolare attenzione sarà data alla capacità di attivare meccanismi di responsabilità collettiva e alla generazione di valore sociale, culturale ed economico all’interno di piccole comunità (es. quartiere, rione, borgo, paese).
Il 16 settembre alle ore 11:00, ci sarà una presentazione tecnica online del bando. Per partecipare, è necessaria la preiscrizione, lasciando semplicemente la propria mail a cui sarà invito successivamente il link per partecipare. MODULO PER ISCRIVERSI
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31 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
In un mondo spesso segnato da conflitti e incertezze, l’arte si conferma come un rifugio di speranza, un linguaggio universale capace di esprimere l’interiorità umana e di promuovere valori di pace, amore e bellezza. È in questa cornice che si inserisce il “Premio internazionale di Poesia Fratelli De Filippo”, giunto nel 2025 alla sua ottava edizione, un riconoscimento che negli anni ha acquisito un prestigio sempre maggiore, portando avanti un messaggio di cultura e umanità.
Il premio nasce nel 1985, in seguito alla scomparsa del grande Eduardo De Filippo, uno dei più illustri interpreti della cultura napoletana e mondiale. Un gruppo di giovani intellettuali, appassionati di teatro, poesia e arte, decise di dedicare un premio ai fratelli De Filippo, simboli di creatività, umanità e impegno sociale. Fin dai primi anni, il riconoscimento ha visto la partecipazione di poeti di rilievo come Pisani, Cangiani e Cammarota, consolidando il suo valore nel panorama culturale.
Con il passare del tempo, il premio si è ampliato, includendo anche attori e attrici di cinema, teatro e televisione, riconoscendo l’importanza di tutte le forme artistiche nel veicolare emozioni e valori. Per garantire una selezione accurata, è stato istituito un Comitato che, nei mesi precedenti alla cerimonia, lavora con dedizione per individuare i vincitori nelle varie sezioni, tra cui anche il nuovo “Giovani Talenti”.
Il Premio De Filippo, promosso dall’associazione Bricolage, di Torre del Grego,sottolinea come la poesia, il teatro e il cinema siano strumenti fondamentali per l’espressione delle emozioni più profonde, spesso legate a bisogni di amore, di valori e di bellezza. La poesia, in particolare, viene vista come il bagaglio delle emozioni di ciascuno, capace di raccontare gioie, dolori, speranze e desideri di cambiamento in un mondo complesso e spesso disilluso.
Un omaggio alla memoria di Grazia Raia
L’edizione 2025 è dedicata a Grazia Raia, attivista e animalista che ha dedicato la vita alla tutela degli animali, incarnando il messaggio cristiano e francescano di rispetto per il creato. Un richiamo all’amore universale, che si estende anche agli esseri viventi più fragili, come sottolinea il coinvolgimento del Corpo Gav, presieduto da Raffaella Belfiore e dall’associazione Bricolage, promotrice della manifestazione.
Regole e partecipazione
BANDO CONCORSO PREMIO INTERNAZIONALE FRATELLI DE FILIPPO
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31 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
“Vir o mar quant’è bell”. Così recita il testo dello striscione esposto questo pomeriggio nella Baia di Ogliastro Marina da parte dei volontari e delle volontarie di Goletta Verde di Legambiente.Un messaggio simbolico ma dalla forte valenza, per lanciare un appello e chiedere agli enti preposti una maggiore tutela e salvaguardia del delicato ecosistema marino e costiero della Campania messo in pericolo da molteplici minacce come la presenza incontrollata di imbarcazioni, scarsa o assente depurazione delle acque, opere infrastrutturali fortemente impattanti e la mancata osservanza delle procedure da seguire nell’ambito di aree sottoposte a vincolo di protezione.
“Quella di oggi pomeriggio è stata un’azione di denuncia per richiamare l’attenzione sulle tante minacce, e sugli altrettanti rischi, per la tenuta del fragile ecosistema costiero della Campania – dichiara Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania. Un’azione simbolica che abbiamo organizzato nell’ambito della tappa campana di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente a difesa dei mari e delle coste. Il mare rappresenta uno dei beni più preziosi per il nostro territorio minacciato però da scarichi illegali, cattiva depurazione e progetti di sviluppo con soluzioni che guardano al passato. Pertanto chiediamo a enti e autorità di mettere in atto una strategia puntuale di protezione e valorizzazione della costa con un approccio sostenibile che guardi alle possibilità che la blue economy offre”. In particolare, gli attivisti e le attiviste di Legambiente sono al lavoro per presentare un esposto all’autorità giudiziaria riguardo l’uso di attrezzature meccaniche in aree sottoposte a vincolo di protezione come la Zona A integrale del Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. Una modalità ancora troppo diffusa lungo le nostre coste e aree dunali.
Il punto sulle minacce, scarichi da foci dei fiumi e canali: i reflui zootecnici. Rilevanti e diffusi scarichi non depurati giungono a mare attraverso le foci dei fiumi e dei canali e, oltre a contaminare con batteri determinando condizioni di rischio sanitario, “concimano” le acque marine costiere favorendo proliferazioni algali con il conseguente sviluppo di schiume, mucillagini e colorazioni anomale. Lo sversamento abusivo di liquami zootecnici in fiumi e canali, come dimostrato dalle ultime operazioni della Guardia di Finanza e condotte dalla Procura di Salerno, rappresenta una forte criticità. La gestione dei reflui zootecnici, piuttosto che diventare un problema ambientale e sanitario, potrebbe essere all’opposto un’opportunità, grazie all’utilizzo in impianti dedicati alla produzione energetica e in grado di rilasciare matrici ammendanti a vantaggio delle colture agricole.
Le opere infrastrutturali che indebolisco la costa. Gli interventi che irrigidiscono la fascia costiera, deteriorano i fragili sistemi dunali e interferiscono con la dinamica delle acque risultano essere un ulteriore attacco all’ecosistema marino e costiero. Emblematico è il caso del cosiddetto Masterplan Salerno Sud che, tra i tanti interventi programmati con la realizzazione di approdi marittimi e soprattutto di poderose scogliere soffolte parallele alla costa, implica l’artificializzazione della fascia costiera da Pontecagnano a Castellabate. Un intervento, quest’ultimo, nato come “Grande Progetto Interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno nei Comuni di Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, Capaccio, Agropoli”, che da oltre un decennio viene perseguito dalla Provincia di Salerno e che nel tempo è stato addirittura esteso, in contrasto con i principi della auspicabile Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC) sostenuta in ambito comunitario.
Uso di attrezzature meccaniche in aree protette. Ruspe e trattori in azione in zona Sic Pineta Foce del Garigliano a Baia Domizia, nello specifico a Sessa Aurunca. Per “livellare” le dune in piena area protetta si continuano a adoperare mezzi meccanici. In aree sottoposte a vincoli di protezione come la Zona A integrale del Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, dove l’ecosistema dunale dovrebbe essere tutelato, è in atto un attacco alla biodiversità della costa.
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31 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
L’ultimo allarme lanciato dall’IPC – la Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare, il sistema utilizzato dalle Nazioni Unite e da numerosi governi per valutare la gravità dell’insicurezza alimentare, confermano quanto i team di Azione Contro la Fame nella Striscia di Gaza osservano da mesi: le famiglie stanno vivendo o sono sul punto di vivere una carestia. Oltre 20.000 bambini sono stati ricoverati in ospedale per malnutrizione acuta di cui 3.000 di loro in condizioni gravi. Dal 17 luglio, almeno 16 bambini sotto i cinque anni sono morti per cause direttamente legate alla fame.
“La carestia non è solo una statistica. È il risultato di un processo lento e devastante che danneggia gli organi, fa crollare il sistema immunitario e compromette le capacità cognitive” – spiega Natalia Anguera, responsabile operazioni in Medio Oriente per Azione Contro la Fame. “Ogni giorno che passa senza accesso pieno e sicuro al cibo, condanniamo migliaia di persone a sofferenze evitabili. Nessun nuovo modello di consegna degli aiuti potrà funzionare senza la revoca completa e permanente dell’assedio: né un convoglio via mare, né un lancio aereo, né un centro isolato. Il problema è l’accesso umanitario, non la logistica. Gli aiuti che arrivano sono insufficienti e spesso inadeguati: gran parte del cibo necessita di acqua e carburante per essere cucinato, risorse quasi inesistenti. Inoltre, i punti di distribuzione attivi sono lontani, pericolosi da raggiungere e con risorse limitate, impossibilitando così i più vulnerabili“.
Le strategie di sopravvivenza adottate dalle famiglie – che includono il digiuno, l’allungamento dei pasti, il razionamento del pane per i bambini, il prestito, l’elemosina e persino il rovistare tra i rifiuti – non vengono più utilizzate per “allungare” la durata del cibo, bensì per aumentare le possibilità di mera sopravvivenza delle famiglie.
Nonostante anche il team di Azione Contro la Fame stia soffrendo la fame, il lavoro degli operatori nella Striscia di Gaza ha garantito assistenza a milioni di bambini e donne. Il numero di bambini malnutriti trattati è il più alto dall’inizio della guerra: quasi 400 sotto i 5 anni – pari a un aumento del 700% rispetto al periodo del cessate il fuoco o immediatamente successivo – ricevono regolarmente cure nelle cliniche di Azione Contro la Fame. A luglio, oltre un quarto delle donne in gravidanza e in allattamento seguite dal team di Azione Contro la Fame ha ricevuto una diagnosi di malnutrizione, con un incremento preoccupante del 16% rispetto a giugno.
Un operatore sul campo del team tecnico malnutrizione di Azione Contro la Fame racconta: “La prima cosa che ho visto entrando a Gaza sono stati palazzi distrutti e nessun segno di vita. Nei campi per le famiglie sfollate, i bambini raccoglievano il cibo in silenzio, evitavano il contatto visivo e si ritiravano nelle loro tende, cercando di proteggere quel poco di dignità rimasta in una realtà che li aveva già privati di tanto.”
“Tuttavia, le risorse critiche per trattare la malnutrizione – come il cibo terapeutico, supplementi per neonati e micronutrienti per le donne in gravidanza – sono estremamente scarse. Questo rende l’ingresso di forniture alimentari di base nella Striscia più cruciale che mai. Aiuti limitati non sono sufficienti a sostenere una popolazione di due milioni di persone che si trova sull’orlo della carestia da quasi due anni”, afferma Natalia Anguera. “Abbiamo bisogno che tutti i blocchi all’importazione delle merci vengano rimossi, che tutti i confini siano aperti e operativi e che sia consentito l’accesso a tutte le aree della Striscia di Gaza.”
Gli interventi si concentrano sul supporto ai programmi di nutrizione e sicurezza alimentare, sulla distribuzione di alimenti terapeutici pronti al consumo, sulla gestione di spazi per l’alimentazione di neonati e bambini piccoli, e sull’erogazione di servizi per il trattamento della malnutrizione acuta, anche in contesti estremamente insicuri come i campi per sfollati o cliniche danneggiate.
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