‘Ecosistemi culturali al Sud Italia’ al via il nuovo bando da 2 milioni

Valorizzazione e fruizione delle ricchezze artistiche, paesaggistiche e culturali del Sud Italia attraverso la creazione di collaborazioni durature nel tempo che nascano in luoghi del nostro Paese con un rilevante significato storico, artistico, sociale. Questi gli elementi fondamentali del bando da 2 milioni di euro “Ecosistemi culturali al Sud Italia” promosso da Fondazione CDP, ente no profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Fondazione CON IL SUD. Il bando è rivolto ai Comuni tra i 5.000 e i 100.000 abitanti in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

“Attraverso questa nuova edizione del Bando Ecosistemi Culturali, Fondazione CDP riafferma il proprio impegno nel generare un valore sociale ed economico condiviso, attraverso la promozione dell’arte e della cultura in Regioni strategiche per lo sviluppo del nostro Paese come quelle del Mezzogiorno, a cui abbiamo deciso di destinare oltre la metà del totale delle risorse a nostra disposizione. Questo bando si arricchisce di una collaborazione importante con la Fondazione Con Il Sud, al fine di proseguire con convinzione il sostegno e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di cui l’Italia dispone, a beneficio delle comunità locali e della coesione sociale dei territori”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione CDP, Giovanni Gorno Tempini.
“Prosegue l’ormai consolidato impegno della Fondazione CON IL SUD per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del Sud Italia” ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione CON IL SUD. “Superare il paradosso che vede in tanti comuni del Mezzogiorno spazi non valorizzati, spesso di proprietà pubblica, e tante iniziative sociali e culturali che non partono per

 

mancanza di spazi, è una priorità della Fondazione. Siamo fermamente convinti che la restituzione di spazi alle comunità – gestiti dalle stesse in un’ottica di coesione sociale – siano strumenti potentissimi per generare sviluppo. In 17 anni di attività la Fondazione CON IL SUD ha sostenuto con circa 16 milioni di euro quasi 40 progetti che vanno in questa direzione”.
Grazie alla collaborazione tra le due fondazioni, le risorse complessivamente destinate al bando hanno visto un sostanzioso incremento rispetto agli 1,2 milioni riservati al precedente bando sul tema promosso dalla Fondazione CDP che ha premiato 10 progetti in altrettante Regioni italiane. Questi fondi sosterranno la promozione di immobili pubblici caratterizzati da un rilevante significato per il territorio attraverso progetti che vedano la presenza di realtà del terzo settore, enti pubblici ed istituzioni culturali locale. L’obiettivo è quello di creare partenariati duraturi nel tempo che utilizzino beni pubblici per sviluppare attività sociali, culturali, artistiche e/o naturalistiche in grado di sensibilizzare e coinvolgere attivamente i cittadini, anche attraverso l’inserimento socio-lavorativo di persone in condizione di fragilità.
Le risorse saranno interamente indirizzate alle Regioni del Mezzogiorno, particolarmente investite da un doppio fenomeno: da un lato una concentrazione più alta rispetto alla media italiana di Comuni che registrano una assenza di offerta culturale, dall’altro minor numero di persone che hanno accesso a attività artistico-culturali durante l’anno.
Le proposte, da presentare sull’apposito portale disponibile sui siti di Fondazione CDP e Fondazione con il Sud entro il 15 ottobre, dovranno prevedere partnership composte da almeno quattro soggetti, di cui almeno un ente del Terzo Settore, oltre l’ente proponente capofila, e un ente pubblico su cui insiste il bene immobile oggetto di valorizzazione.

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UNA STANZA GRATUITA PER I BAMBINI MALATI IN VIAGGIO PER LE CURE: A CASA LONTANI DA CASA LANCIA LA RACCOLTA FONDI “NOTTI SOSPESE”

Basta poco per fare la differenza. Un concetto particolarmente significativo quando si guarda a iniziative come la campagna di raccolta fondi “Notti Sospese” di A Casa Lontani Da Casa, rete nazionale di alloggi e servizi solidali per migranti sanitari, su “For Funding”, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo.
Con una donazione sarà infatti possibile coprire i costi di pernottamento di 100 famiglie di 3 persone per i prossimi sei mesi. Un gesto sicuramente non banale, considerando il fatto che ogni anno in Italia, sono oltre 750mila le persone che lasciano la propria casa per intraprendere un percorso di cure mediche.
I dati sono impressionanti: solo in riferimento ai pazienti oncologici, secondo una ricerca AIEOP, 1 bambino su 5 cambia regione per curarsi.
Tra loro ci sono centinaia di bambine, bambini e adolescenti, per i quali alla paura di dover affrontare la malattia – nel caso dei minori si tratta soprattutto di patologie oncologiche e cardiache – si aggiunge anche il dispiacere di dover salutare nonni, amici, fratelli e sorelle e spostarsi in un’altra città, in un’altra realtà, privi di tutte le sicurezze di cui, soprattutto durante l’infanzia, si ha bisogno.
Come il piccolo Matteo, uno dei giovanissimi ospiti della Rete, che quest’anno avrà un’estate molto diversa da quella dei suoi coetanei: invece di partire per il mare e costruire castelli di sabbia, dovrà andare a Genova con mamma e papà per curarsi e stare finalmente meglio.
La storia di Matteo è una storia di speranza, non per questo bisogna dimenticare che i minori in trasferta sanitaria e le loro famiglie devono anche affrontare le spese legate al trasferimento nella nuova città.
Le spese sono spesso ingenti considerando che, in base agli ultimi dati registrati dall’Osservatorio di A Casa Lontani Da Casa, nel caso delle malattie infantili la trasferta può durare da un paio di settimane, per i casi meno gravi, fino a mesi o addirittura anni per le patologie più complesse, come accade ad esempio ai pazienti di cardiologia e oncologia pediatrica. Tutto ciò ha un costo che non tutte le famiglie sono in grado di sostenere.
A Casa Lontani Da Casa si occupa di offrire a chi si sposta per le cure e ai familiari alloggi sicuri, gestiti da personale qualificato, e di fornire supporto economico e psicologico per le famiglie più in difficoltà, dedicando una speciale attenzione ai minori.
In base ai dati raccolti solo dall’Osservatorio della Rete (ma il fenomeno della migrazione sanitaria pediatrica è molto più ampio) negli ultimi mesi sono state oltre 60 le richieste di accoglienza che coinvolgono i più piccoli.
Tramite una donazione alla campagna attiva su “For Funding” si potrà regalare accoglienza gratuita a tante famiglie che stanno affrontando la sfida della malattia di un figlio e, al tempo stesso, contribuire a offrire assistenza psicologica gratuita per i familiari, la presenza continua di personale qualificato e volontari, un numero dedicato agli ospiti per soddisfare qualsiasi richiesta.
Per maggiori informazioni: https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/notte-sospesa

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Settima edizione premio “Terra Viva, dalla parte della legalità”

Si terrà venerdì 19 luglio la commemorazione dei caduti nella strage di Palermo via d’Amelio, insieme alla seconda tappa del premio Nazionale “19 luglio 1992, Terra Viva, dalla parte della legalità” il 19 luglio 2024, promosso dall’associazione Terra Viva. Il premio è dedicato alla memoria del Giudice Paolo Borsellino e Giovanni Falcone e gli agenti delle loro scorte: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. La moglie del Giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

La seconda parte dell’iniziativa avrà inizio alle ore 19:00 presso l’Aula consiliare del Comune di Qualiano che patrocina l’evento. Si commemoreranno i caduti della strage di via d’Amelio a Palermo e a margine della commemorazione, si consegnerà il premio alla dott.ssa Elisabetta Migliorelli, Giornalista e vice direttrice del TG2 della RAI, che con l’Associazione Oltre, che ha l’obiettivo di contrastare ogni tipo di violenza e discriminazione, della solidarietà e dell’inclusività, ha profuso un impegno encomiabile a favore della cultura della legalità e a contrasto delle discriminazioni e violenze. Presente alla cerimonia di commemorazione anche Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo Gioggiò, vittima innocente, la quale consegnerà il premio Terra Viva.

Accoglierà i numerosi ospiti delle Istituzioni, il Sindaco del Comune di Qualiano (NA) dot. Raffaele De Leonardis, la manifestazione del premio sarà condotta dal prof. Angelo Zanfardino responsabile dei rapporti esterni dell’Associazione Terra Viva.

Interverrà Salvatore De Maio, Vice Brig. dell’Ruolo d’Onore dell’Arma dei Carabinieri, fondatore dell’’Associazione Terra Viva e con Angelo Zanfardino fondatore del premio.

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REAL SITO DI CARDITELLO ACQUISISCE INSTALLAZIONE DI PERINO & VELE

Il Real Sito di Carditello, da sempre culla di contaminazioni artistiche, si apre all’arte contemporanea.
La Fondazione, guidata dal presidente Maurizio Maddaloni, ha acquisito a patrimonio l’installazione “The Big Archive 1994-2014” della coppia artistica Perino & Vele, che sarà inaugurata venerdì 19 luglio a Carditello.
Un importante progetto – grazie al finanziamento della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nell’ambito della dodicesima edizione del Bando Italian Council – curato da Ferdinando Creta.
L’installazione non si impone all’architettura che la ospita, ma si “dispone” in essa, ne entra a far parte, mettendo in connessione l’Appartamento reale con lo scenario urbano circostante.
“La Fondazione – spiega il presidente Maurizio Maddaloni – ha deciso di stimolare un dialogo tra l’opera The Big Archive 1994-2014 di Perino & Vele e gli ambienti del recuperato sito borbonico. Una sfida ambiziosa che, oltre a rimpaginare i luoghi storici del territorio come spazi di interpretazione del contemporaneo, si propone di favorire su scala internazionale il dialogo nell’arte, espressione della realtà che circonda la Reale Delizia e la Campania Felix”.
A rafforzare l’idea progettuale, in collaborazione con la Galleria Civica di Ptuj, la realizzazione di una mostra internazionale in Slovenia, da secoli crocevia di culture e luogo di incontro tra passato e presente.
“L’acquisizione e la collocazione dell’opera nel Real Sito di Carditello, dunque, assume importanza strategica per la valorizzazione e la promozione dell’arte nel nostro territorio. Considerata la valenza degli artisti – conclude il presidente Maddaloni – promuove un nuovo rapporto tra l’arte contemporanea e la Reggia borbonica, partendo dall’unicità del contesto e del suo patrimonio storico artistico, e dialogando con il suo paesaggio, la sua conformazione, la sua storia e il suo significato”.
L’opera – composta da 66 cassette in ferro zincato e da 9 vasi in vetroresina catramata, di diverse forme e dimensioni – è stata realizzata nel 2014 per il Museo Madre di Napoli, dove è stata esposta in comodato gratuito per circa 7 anni.
“Un percorso di appartenenza della comunità ai propri spazi storici – afferma il curatore Ferdinando Creta – come luoghi di sperimentazione, dialogo e presentazione di un dinamismo che può e deve trovare nella relazione con la storia una nuova rigenerazione patrimoniale, attraverso il dialogo con le forme proprie dell’arte contemporanea. È per questo che The Big Archive 1994-2014 di Perino & Vele nel Real Sito di Carditello, in collegamento ideale con il Museo Madre di Napoli e la Collezione Terrae Motus di Caserta, reinterpreta in chiave contemporanea un nuovo itinerario di attraversamento del territorio”.
Opera critica e civica, archivio di passato e catalizzatore di futuro di due artisti-cittadini, il “Grande Archivio” è una pratica artistica coerente, espressione di una civiltà che richiede all’arte di sintetizzare e condividere cosa rende tale una comunità.
E, per traslato, cosa rende tale – nella percezione della sua comunità – un luogo di cultura e un museo.

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Dalle piante selvatiche nuovi principi attivi naturali per cosmetici e farmaci

Utilizzare antiche piante selvatiche per produrre su larga scala nuovi principi attivi naturali per cosmetici e farmaci. E’ quanto si propone il progetto Bryomolecules coordinato dalla Fondazione Mach, a cui partecipa anche il consorzio HIT, e finanziato dall’Unione Europea.

Attraverso il confronto di diverse specie di briofite, mira a identificare i geni responsabili della produzione dei composti attivi. L’obiettivo è produrre tali sostanze in quantità sufficienti per condurre degli esperimenti sulla loro attività a scopi cosmetici o medici. Sarà inoltre possibile ottenere per la prima volta dei dati accurati che indichino quali sostanze sono presenti in ciascuna specie di pianta, promuovendo quindi lo sviluppo di nuovi prodotti a base naturale. Un ulteriore beneficio atteso è che la diversità chimica delle piante selvatiche utilizzate potrà essere sfruttata in modo sostenibile senza avere impatti negativi sulla loro biodiversità.

Le aziende europee potranno, in definitiva, sfruttare principi attivi che non derivino da altre zone del mondo, semplificando di molto la produzione di nuovi composti naturali a prezzo più contenuto.

“Questa ricerca apre nuove prospettive per l’innovazione sostenibile, mettendo in luce il potenziale insospettato delle briofite nel promuovere una nuova generazione di prodotti cosmetici e farmaceutici di alta qualità, realizzati con responsabilità e rispetto per l’ambiente” commenta Claudio Varotto, responsabile del progetto e dell’Unità di Ricerca FEM Ecogenomica, finalizzata allo studio della biodiversità vegetale con particolare riferimento a quella dell’ambiente alpino.

Le piante protagoniste del progetto appartengono all’antico gruppo delle briofite, che includono i muschi e le epatiche, queste ultime dalla curiosa forma di un piccolo fegato, da cui il nome assegnato loro dalla comunità scientifica.

I partner, oltre a Fondazione Edmund Mach che ha il ruolo di coordinatore, sono Hub Innovation Trentino (Italia), l’Università di Lund (Svezia), l’Università Jean Monnet (Francia), l’Università Medica di Lublin (Polonia), oltre che diverse ditte europee quali la Bionos Biotech (Spagna), la Plant Advanced technologies (Francia) e la European Science Foundation (Francia).

Il progetto si articola in più fasi, a partire dalla raccolta in natura e alla coltivazione delle briofite, alle analisi genetiche e del contenuto di composti bioattivi, all’identificazione dei composti a maggior attività, fino alla realizzazione di un documentario e di un sito web per diffondere i risultati sia al pubblico specialista che a quello non specialista.
Oltre a coordinarlo, FEM si occuperà di diverse fasi del progetto. I ricercatori si occuperanno delle raccolte mirate delle briofite che crescono in Trentino, effettueranno le analisi dei geni per la produzione dei composti bioattivi e contribuiranno alla produzione di questi ultimi su larga scala.

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Goletta Verde, ecco i dati del monitoraggio del mare campano: quasi il 50% dei campioni risulta fuori dai limiti

Quasi il 50% dei campioni prelevati dalle volontarie e dai volontari di Goletta Verde lungo le coste della Campania sono risultati fuori dai limiti di legge. Forti le criticità presso i punti critici, quali foci di fiumi, canali e scarichi sospetti che arrivano in mare, ma anche alcuni punti a mare. Questa la fotografia che ha scattato quest’anno Goletta Verde, e che ha presentato questa mattina  durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, Stefania Di Vito, portavoce Goletta Verde, Michele Sorrenti, presidente della LNI Napoli, Stefano Sorvino, direttore Arpac, Giancarlo Chiavazzo, Ufficio scientifico Legambiente Campania, Emma Lionetti, funzionaria della U.O. Mare Arpac e Maurizio Arcidiacono, responsabile Coordinamento dell’Area 1 – CONOU.
Quest’anno il monitoraggio dei tecnici della Goletta Verde si è svolto tra il 25 giugno e il 3 luglio. Su 32 punti monitorati nella consueta azione di citizen science che Legambiente ha messo in campo nell’estate 2024, ben 13 punti hanno riguardato aree critiche, come le foci di fiumi, scarichi e canali, nei quali 1 dei punti è risultato Inquinato, 11 fortemente inquinati e 1 entro i limiti. Più confortante il quadro dei 19 punti campionati a mare, dove la situazione si ribalta: 16 punti risultano essere entro i limiti di legge, 1 Inquinato e 2 fortemente Inquinati, rivelando situazioni particolarmente critiche anche nei punti a mare.
La fotografia complessiva che esce fuori è che il 47% dei punti è risultato inquinato da scarichi non depurati che impattano sulla salute dell’ecosistema, del turismo e sulla salute dei cittadini, il restante 53% dei punti è risultato entro i limiti.
 Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde nella provincia di Caserta, Napoli, Salerno e a Ischia. Nella provincia di Caserta, due punti oltre i limiti: il mare presso la foce del fiume Savone, che è risultato inquinato e il punto che quest’anno abbiamo definito sorvegliato speciale, la foce del Regi Lagni, fortemente inquinata.
Rispetto ai 14 punti monitorati nella provincia di Napoli, 4 punti oltre i limiti: la foce del canale al lido di Licola, il mare presso la spiaggia a circa 50 metri a sinistra della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, la foce del fiume Sarno e il mare di fronte al Rivo San Marco, tutti punti di prelievo sono risultati fortemente inquinati.
Nella provincia di Salerno, sono 9 quelli oltre i limiti: un punto inquinato alla foce Capo di Fiume a Licinella/Torre di Paestum, mentre i restanti 8 punti sono tutti fortemente inquinanti, più precisamente troviamo la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno a Salerno sul lungomare Tafuri, la foce del fiume Picentino a Torre Picentina, la foce del torrente Asa tra via mar Jonio ed il Lungomare Magazzeno, la foce del Tusciano, la foce del canale di scarico a Marina di Eboli e la foce del rio presso via Poseidonia 441 a Laura.
A Ischia sono 4 i punti di prelievo, anche in zone critiche suggerite dal nostro circolo locale, e in tutti i punti il risultato delle analisi è stato entro i limiti di legge.
Seppure le foci siano il maggior punto critico per la mancata o assente depurazione e da normativa non sarebbero balneabili, molto spesso – sottolinea Legambiente – riscontriamo che sono i punti in cui si concentra la balneazione anche delle frazioni più fragili della popolazione, quali bambini e anziani, che approfittano delle acque che arrivano dalla foce per fare il bagno, in altri casi le acque delle foci devono essere attraversate a piedi immergendo le gambe. Inoltre, a ridosso delle foci si concentrano spesso zone di spiaggia libera utilizzate comunque dai bagnanti.
“Purtroppo, le coste campane soffrono delle stesse criticità che abbiamo riscontrato nelle tappe precedenti del viaggio di Goletta Verde – dichiara Stefania Di Vito, portavoce di Goletta Verde. I risultati delle analisi effettuate sia nelle foci dei fiumi che a mare raccontano che il sistema di depurazione italiano è in sofferenza da tanti anni, e le istituzioni non riescono ancora a porre rimedio a questa situazione. La Comunità Europea ha già aperto 4 procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue a carico dell’Italia, e una di queste, quella del 2004, è già arrivata alla sanzione pecuniaria: gli italiani hanno pagato in bolletta oltre 142 milioni di euro, e, se la situazione non cambia, questo numero è destinato ad aumentare”.
 “Anche quest’anno le analisi di Goletta Verde hanno confermato la criticità di alcuni punti che storicamente risultano fuori dai limiti di legge – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania. D’altra parte, anche i dati dell’ARPAC sulla funzionalità degli impianti di depurazione e sugli scarichi non depurati confermano che sono necessari ancora importanti interventi di adeguamento o nuova realizzazione delle infrastrutture fognario depurative. Nonostante siano state stanziate imponenti risorse economiche, si è rilevata spesso difficoltà nell’utilizzo delle stesse e quindi nella concretizzazione degli interventi necessari.
“Osservato speciale”: Foce del Regi Lagni a Castel Volturno. Quest’anno il monitoraggio dei tecnici e delle tecniche di Goletta Verde si arricchisce con gli “osservati speciali”, ossia i punti storicamente critici per i quali Legambiente ha ripetuto i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. I prelievi di aprile e maggio e giugno hanno confermato le criticità rilevate nel mese di luglio e cronicamente, di fatto, negli anni passati.
Nel corso della tappa in Campania, Goletta Verde ha portato anche in primo piano il tema del consumo di suolo nei Campi Flegrei con il blitz di sabato al largo della costa dell’area Flegrea. In navigazione l’imbarcazione di Legambiente ha esposto lo striscione “No Cemento”.

L’arrivo in Campania
I dati del 2022

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