30 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Una situazione di oggettiva difficoltà nel percorso di crescita dei bambini campani. È quanto emerge dall’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, realizzato da Fondazione CESVI e presentato questa mattina a Napoli, presso la Biblioteca comunale di Secondigliano Guido Dorso. Al centro dell’incontro la situazione della Regione, con interventi che, a partire dall’analisi dei bisogni del territorio, hanno evidenziato la necessità di potenziare i servizi a tutela dell’infanzia, attraverso un modello integrato che prevenga e contrasti il fenomeno del maltrattamento su bambini e bambine. Nel corso dell’appuntamento, organizzato in collaborazione con la Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante, partner storico per CESVI a Napoli, sono intervenuti – nell’ordine: Antonio Troiano, Presidente Municipalità 7, Napoli; Stefano Piziali, Direttore Generale CESVI, Valeria Anatrella, Presidente Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante, Giovanna Badalassi, Ricercatrice CESVI, Maura Striano, Assessora all’Istruzione e alle Famiglie, Comune di Napoli, Alessia Schisano, Familiarista e curatore speciale dei minori, Paola Guglielmi, Psicologa e psicoterapeuta Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante, Stefania Sannino, Assessore Politiche Sociali/Minori Municipalità 7, Napoli e Maria Miraglia, Dottoranda di ricerca Università degli Studi di Napoli “Federico II”. A moderare l’incontro Stefano Piccirillo, conduttore radiofonico e autore.
Fondazione CESVI ha presentato, un approfondimento della sesta edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia dedicato alla situazione campana: il report stila una graduatoria delle Regioni italiane in relazione alla prevenzione e alla risposta al maltrattamento all’infanzia e per la Campania emergono indicatori e aspetti di miglioramento distintivi. La Regione, infatti, pur risultando la realtà italiana in cui i minori sono sottoposti a maggiori rischi di contesto (all’ultimo posto preceduta da Sicilia e Puglia) e tra quelle con il più alto numero di minori, è contemporaneamente la Regione dove l’intervento dell’amministrazione territoriale per migliorare questi fattori di rischio risulta significativo.
Nella rilevazione di CESVI e relativamente ai fattori di rischio connessi alla dimensione “capacità di cura di sé e degli altri” – tra le più importanti quando si parla maltrattamento – la Campania purtroppo continua a riscontrare un valore abbondantemente superiore alla media nazionale. Si erano registrati progressi nel 2018 e nel 2019, ma si è osservato un chiaro peggioramento legato alla pandemia. Pe contro, i dati relativi ai servizi per adulti e in particolare sul sostegno alla genitorialità (che non rilevano il numero assoluto di servizi erogati, ma il rapporto tra il numero di utenti e servizi rispetto ai minori e agli adulti in età genitoriale residenti sul territorio) in diminuzione a livello nazionale, indicano per la Campania un miglioramento che si posiziona così al 14° posto colmando l’importante divario tra il livello nazionale e quello del Sud Italia.
Nel considerare, inoltre, il dato relativo ai servizi per la prima infanzia, è necessario tenere conto della relazione diretta con la condizione occupazionale femminile. La posizione della Campania al 20° posto è dunque spiegabile sia con il fatto che tutte le Regioni sono in crescita su questo dato, ma soprattutto con il basso tasso di occupazione femminile in Campania, o almeno con la scarsa occupazione femminile regolare e ben retribuita, che permetterebbe alle famiglie di sostenere il costo di tali servizi. Nel trend temporale tra il 2013 e il 2022, la Campania è passata da una copertura di posti autorizzati per ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni dal 6,2% al 13,2%, raddoppiando dunque il dato, mentre a livello nazionale si è passati dal 22,2% al 30%. Questo incremento premia l’impegno del territorio e ricorda che l’occupazione femminile è il fattore che spinge ad investire maggiormente in questi servizi.
Un altro indicatore analizzato riguarda la capacità di condurre una vita sana che prende in considerazione indicatori quali la salute mentale, obesità infantile e i servizi per bambini. Quest’ultimo, tenendo conto dei pediatri di libera scelta, considera il dato in relazione al numero dei pediatri per ogni 10.000 under 15 e i consultori per ogni 100.000 minori e adulti tra 18 e 64 anni. Mentre in generale nel Paese il numero di pediatri è in diminuzione, la Campania ottiene l’undicesimo posto (per numero di pediatri di libera scelta), un dato che la avvicina alla media nazionale ed è superiore a quello del Sud per il 2021.
“La Campania, seppure considerata una Regione ad elevata criticità, mostra importanti segnali di un forte e crescente impegno nel contrastare il fenomeno del maltrattamento in Italia” ha dichiarato Stefano Piziali, Direttore Generale di CESVI. «Abbiamo rilevato con la pandemia un aumento dei fattori di rischio. In contemporanea, tuttavia, si sono evidenziati alcuni miglioramenti nei servizi offerti, che rendono la Regione con un potenziale molto alto sul tema del contrasto al fenomeno. In questo quadro, la collaborazione con le Istituzioni e con la rete territoriale è fondamentale nel trovare insieme strategie efficaci per rispondere alle esigenze dei minori e delle loro famiglie”.
“Un ecosistema a misura dei bambini si crea a partire dal contesto familiare, ecco perché bisogna lavorare per garantire alle famiglie condizioni di vita e lavorative migliori. Il sostegno alla genitorialità è fattore fondamentale. Occorre potenziare tutti quei servizi che consentono di avere una migliore conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro. Penso, ad esempio, al contributo che possono dare asili nido e scuole d’infanzia. Il Comune di Napoli sta investendo grandi risorse, grazie al PNRR, per avere strutture e servizi all’avanguardia e, soprattutto, per poter accogliere un numero maggiore di bambini, venendo incontro alla crescente domanda che c’è da parte delle famiglie. I dati di questo rapporto, che segnalano significativi miglioramenti proprio nell’ambito del sostegno alla genitorialità, ci confermano che siamo sulla strada giusta” così l’Assessora all’Istruzione e alle Famiglie Maura Striano.
“La presentazione dell’indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia 2024 di CESVI responsabilizza, ulteriormente, la Municipalità che presiedo, nel contrasto alla povertà educativa. I dati che leggiamo, e su cui proveremo a riflettere, inchiodano la Campania (e, quindi, Napoli e la sua vasta Area Nord) all’ultimo posto nazionale. Sin dal mio insediamento, insieme con il Consiglio e con i componenti della Giunta che mi affianca, siamo impegnati, quotidianamente, a promuovere azioni che possano rendere Miano, San Pietro a Patierno e Secondigliano luoghi più accoglienti per l’infanzia. Ringrazio CESVI per l’opportunità data, in primo luogo, al nostro Territorio, ma anche a chi, come me, è impegnato nelle Istituzioni locali, nonché ai nostri funzionari e dipendenti, che si impegnano, senza risparmio, nei Servizi sociali, nei Servizi educativi e nei Servizi culturali, di confrontarci e misurarci nei due laboratori previsti per la giornata. Sono grato al Direttore della Municipalità, la dott.ssa Roberta Sivo, per la preziosa disponibilità e mi rallegro per la collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e coi rappresentanti dell’Università degli Studi di Napoli Federico” dichiara Antonio Troiano, Presidente Municipalità 7, Napoli.
Piziali, a conclusione dell’incontro, ha sottolienato la necessità di investire in sistemi di intervento integrati tra pubblico, privato e Terzo Settore con programmi e risorse dedicate, creando reti interistituzionali per la prevenzione e la protezione, promuovendo la formazione di professionisti e la ricerca di un linguaggio condiviso nei tavoli di coordinamento territoriale, formando il corpo docenti per migliorare l’intercettazione precoce dei casi a rischio e promuovere meccanismi di intercettazione, segnalazione oltre a una cultura della non violenza.
L’incontro di Napoli è stato anche l’occasione per condivide riflessioni importanti sul focus di questa edizione dell’Indice, dal titolo Le parole sono importanti, ovvero il ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura all’infanzia.
«Il Grillo Parlante lavora sulla Municipalità 7 da circa 20 anni e interviene nella cura all’infanzia con un’attenzione particolare al sistema di protezione per i bambini, le bambine e le rispettive famiglie che vivono i quartieri. La comunicazione verbale è tra gli strumenti privilegiati nella relazione di cura e riteniamo che in questo momento storico sia particolarmente importante approfondire il tema assieme alle équipe multidisciplinari che si occupano di infanzia, per rafforzare le competenze e intensificare le sinergie tra i diversi attori del territorio» – Valeria Anatrella, Presidente Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante onlus.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’abuso psicologico, di cui la violenza verbale fa parte, è la forma più diffusa di maltrattamento infantile tra i 55 milioni di bambine e bambini che in Europa subiscono abusi, con prevalenza del 36,1%. Quello che emerge dal rapporto è che uno degli strumenti per la prevenzione del fenomeno è investire sull’educazione alla cura e al linguaggio positivo di bambini, genitori e comunità educante, partendo proprio dalla formazione dei professionisti e dalla ricerca di un linguaggio condiviso su maltrattamento e cura nei tavoli di coordinamento territoriale.
In questo scenario, emerge l’importanza dell’utilizzo di un linguaggio positivo e orientato alla cura come presupposto fondamentale per il cambiamento: una piena consapevolezza del suo valore nel rinforzare i fattori protettivi, superare traumi importanti, contribuire al recupero psicofisico e allo sviluppo armonioso di personalità ferite negli anni più delicati della crescita.
In Campania, CESVI è attiva a Napoli dal 2017, nel quartiere di San Pietro a Patierno, con la Casa del Sorriso, struttura che sostiene l’infanzia in difficoltà e supporta le famiglie. Secondo il Comune di Napoli, il 39% dei 5.267 bambini e ragazzi assistiti dai servizi sociali ha subito maltrattamenti, spesso in famiglia. Nella Casa del Sorriso sono accolti minori e famiglie vulnerabili della zona, dove si sommano fattori di rischio come la disoccupazione, le gravidanze precoci al 14,9%, l’alto tasso di dispersione scolastica. Nello spazio multifunzionale, gestito da CESVI con la Cooperativa Sociale Il Grillo Parlante, sono promosse attività di sostegno psicologico, ascolto e orientamento, di supporto alla genitorialità, laboratori sportivi, psicomotori, artistico-espressivi, proposte educative e percorsi personalizzati per sviluppare e potenziare le proprie risorse. «Nel primo semestre dell’anno la Casa del Sorriso di Napoli ha coinvolto circa 400 persone, soprattutto bambini e giovani, ma anche molti genitori in situazioni di fragilità, che hanno trovato uno spazio sicuro di ascolto e partecipazione da cui ripartire» – ha concluso Piziali.
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30 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Save the Children ha dato il via alla ricerca di volontari da formare e destinare a progetti per l’infanzia. Volontari per l’Educazione ha già supportato oltre 5000 bambine, bambini e bambine e adolescenti, grazie a più di 2900 volontari e volontarie, e desidera raggiungere sempre più studenti. Con l’inizio del nuovo anno scolastico numerose scuole stanno iscrivendo i propri studenti e ci sono più di bambini e ragazzi che aspettano un volontario per poter iniziare il loro tutoraggio. Si può aderire se si è maggiorenni, dando un supporto concreto al fianco della scuola in questa sfida educativa senza precedenti: chi sceglie di attivarsi in questa forma di servizio contribuisce al contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica.
Disponibilità richiesta- Per poter partecipare è necessaria una disponibilità di almeno due momenti a settimana, da 1,5 ore ciascuno (per un totale di 3 ore settimanali), nei giorni compresi tra lunedì e venerdì, di pomeriggio (nella fascia oraria 13-19.30) oppure il sabato o la domenica (nella fascia oraria 9.30-19.30). Il tutto per un periodo minimo di 3 mesi.
Formazione- Tutti i volontari e le volontarie saranno supportati attraverso due momenti formativi prima di poter essere pronti a iniziare il loro percorso e supportare al meglio i loro studenti. La prima, da fare quando si preferisce poiché on-demand, avrà la durata di 4 ore, la seconda sarà di 2 ore in un webinar live e permetterà un confronto diretto con lo staff e si potranno fare domande sul progetto. È previsto l’affiancamento stabile di un volontario, adeguatamente formato, ad un singolo bambino/adolescente o a un piccolo gruppo di bambini/adolescenti per l’accompagnamento allo studio online.
Come partecipare – Basta compilare il form online per diventare un volontario per l’educazione Cliccando sul link ti verrà chiesto di creare un tuo account con una mail, password e nome, per poter poi accedere al form. Per avere maggiori informazioni è possibile visita la pagina del sito di Save the Children dedicata al progetto
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30 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Un ambizioso progetto di formazione e inserimento al lavoro rivolto a giovani provenienti da contesti di marginalità economica e sociale di Napoli, che mira a offrire opportunità di crescita professionale e inclusione sociale attraverso un percorso formativo che culminerà con la partecipazione alla prestigiosa Dakar 2025, è NapoliDakar – A Road to Employment.
Il progetto, promosso da Altra Napoli, Fondazione Alberto e Franca Riva, Studio Legale Lipani, R TEAM, in collaborazione con Scuola del Fare e Audiovisual Napoli Hub e con il sostegno di Sara Assicurazioni, Antera/Gmp, CEMB, Fondazione Affinita, Mazzocco srl e Upside Production, si articola in due filoni principali: la formazione in meccatronica per il settore automobilistico e la specializzazione nel campo della produzione audiovisiva. Questa duplice offerta formativa mira a creare professionisti altamente qualificati in settori di grande richiesta, aprendo così nuove prospettive di carriera per i giovani partecipanti. L’obiettivo è di moltiplicare i benefici del progetto attraverso il give back che i giovani destinatari porteranno negli ambienti da cui provengono.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra importanti realtà: Altra Napoli EF, che da 20 anni lavora a progetti di rigenerazione urbana e culturale attraverso il rilancio di quartieri in situazioni di fragilità economica e sociale; Fondazione Alberto e Franca Riva, impegnata nel contrasto al disagio sociale e nella creazione di opportunità formative e lavorative per giovani a rischio di marginalità; Studio Legale Lipani, già co-sponsor alla Dakar 2024, parteciperà alla Dakar 2025 con un equipaggio formato dal fondatore Damiano Lipani e Stefano Crementieri; R TEAM, gruppo di esperti nel Motorsport e nei raid-rally estremi, ha partecipato a 18 edizioni della Dakar e nel 2025 schiererà 8 equipaggi.
«Da quasi vent’anni – sottolinea Ernesto Albanese, presidente Altra Napoli EF – investiamo su opportunità di formazione e occupazione dei giovani napoletani, credendo fortemente nel loro valore come strumento di crescita professionale e umana. Con NapoliDakar, offriamo a quattro giovani un’occasione straordinaria: due meccanici lavoreranno in un team della Dakar, mentre due videomaker di Audiovisual Napoli Hub documenteranno questa avventura. È un progetto ambizioso che speriamo possa ispirare una nuova generazione di giovani napoletani. La mia riconoscenza va alle aziende che hanno deciso di sostenerci».
L’aspetto più innovativo del progetto risiede nella sinergia tra due iniziative di rilevante impatto sociale: Scuola del Fare, promossa da Fondazione Riva, che prepara giovani provenienti da contesti difficili con competenze adatte all’inserimento lavorativo nelle aziende dell’automotive e Audiovisual Napoli Hub, promosso da Altra Napoli EF e Apogeo ETS in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, percorso di formazione e inserimento al lavoro per giovani NEET nel settore della produzione cinematografica e audiovisiva. Questa collaborazione permetterà di coinvolgere due giovani, Simone Azzurro ed Emmanuel Bonaurio provenienti dalla Scuola del Fare, per la specializzazione in riparazione dei veicoli a motore e Roberta Rossini e Antonio Massa, provenienti da Audiovisual Napoli Hub, per la realizzazione di un documentario sull’intera esperienza. «La partecipazione a questo progetto – dicono Antonio Riva, presidente Fondazione Riva e Pasquale Calemme, direttore didattico Scuola del Fare- di due studenti formati dalla Scuola del Fare sottolinea il valore di un percorso che supera i confini delle aule. Questa esperienza li aiuta a crescere, confrontandosi con il mondo reale e le sfide del lavoro di squadra, diventando un esempio positivo per molti altri giovani, spingendoli a cogliere tutte le opportunità offerte dalla rete dei partner e degli amici della nostra Scuola».
Il percorso si svilupperà in diverse fasi. Da settembre a novembre 2024, Simone ed Emmanuel parteciperanno a una formazione pratica presso la scuderia R TEAM, mentre Roberta e Antonio inizieranno a documentare il processo; questo primo step si chiuderà con la partecipazione alle gare di qualificazione. Il momento clou del progetto sarà proprio la partecipazione alla Dakar 2025, che si terrà a gennaio, un’esperienza che offrirà ai giovani un’opportunità unica di mettere in pratica le competenze acquisite in un contesto internazionale di alto livello. Infine, da febbraio a luglio 2025, si procederà alla realizzazione del documentario che racconterà l’intero percorso, adoperando le competenze sviluppate da Roberta e Antonio, guidati dagli esperti di Upside Production.
«Da sempre impegnati in progetti sociali – dice Renato Rickler, Founder R TEAM – siamo orgogliosi di essere l’unico team italiano ad aver portato al traguardo della Dakar un pilota con disabilità. Abbiamo dunque abbracciato con grande entusiasmo questa iniziativa, soprattutto per lo stimolo che questa deve dare agli altri ragazzi che oggi sono in formazione, dimostrando come impegno e dedizione possano portare a traguardi straordinari. La presenza di questi giovani talenti rafforzerà ulteriormente la squadra, in linea con il nostro impegno e la passione per l’eccellenza sportiva».
Questo progetto rappresenta un ponte tra Napoli e il contesto internazionale, offrendo ai giovani partecipanti non solo competenze tecniche di alto livello nel campo della meccatronica e dell’audiovisivo, ma anche un’esperienza di vita straordinaria che potrà aprire loro nuove prospettive professionali. NapoliDakar è molto più di un programma di formazione: è una strada verso il futuro, un’opportunità concreta per i giovani napoletani di emergere e affermarsi in settori altamente competitivi. Una “Dakar” di crescita personale e professionale.
«Siamo molto contenti – specifica Damiano Lipani, Founder Studio Legale Lipani di promuovere un progetto che vede coinvolte diverse anime ma che ha come unico obiettivo quello di creare competenza e una concreta opportunità di lavoro. Personalmente, ho colto nello spirito della Dakar la natura dello Studio Lipani e dei suoi professionisti, sempre orientati a raccogliere nuove sfide e a travalicare nuovi confini. Una competizione intensa e sfidante che son convinto entusiasmerà anche i ragazzi che avranno la possibilità di unirsi alla nostra spedizione, cambiando il loro modo di vivere, credere negli obiettivi e affrontare le difficoltà».
Per ulteriori informazioni sul progetto, e per seguirne lo sviluppo è possibile visitare il sito www.napolidakar.it
Aperto il bando per il secondo ciclo di Audiovisual Napoli Hub
Il progetto Audiovisual Napoli Hub
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28 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
La mostra collettiva internazionale PATHs, in esposizione al Centro Culturale Palazzo Pisani Revedin a Venezia fino al 3 novembre 2024, rappresenta un manifesto artistico e sociale che esplora il significato dell’identità collettiva e della responsabilità in un mondo sempre più globalizzato. Curata dal gallerista americano Peter Hopkins e co-curata da Diana Hohenthal und Bergen, PATHs non è solo una mostra, ma un progetto che attraverso la collaborazione con DeFineArt e il supporto di SHIM e THE EDGE Mag, mira a creare una riflessione profonda sulle sfide contemporanee che l’umanità si trova ad affrontare, come l’isolamento sociale, la crisi ambientale e le barriere culturali.
In un’epoca segnata dall’individualismo e dalla frammentazione sociale, PATHs promuove un impegno comunitario che trascende confini geografici e culturali. Ogni opera esposta racconta una storia di solidarietà, sensibilizzazione e interconnessione. Gli artisti presenti abbracciano una varietà di media – installazioni, video, fotografie, pittura, disegno, collage e performance – creando un percorso che invita i visitatori a riflettere sul proprio ruolo nella società e nel mondo naturale, riscoprendo il valore della cooperazione e dell’empatia.
Un viaggio artistico per affrontare le sfide globali – PATHs offre uno spazio di riflessione unico, dove l’arte diventa strumento di consapevolezza sociale. Alexandra Mas, con la sua installazione immersiva Tenalach, sottolinea la responsabilità umana verso la natura, mentre Haralampi G. Oroschakoff, con Visages des frontières, esplora le fratture culturali moderne, mettendo in luce la difficoltà di integrare identità diverse in una società globalizzata. Un momento di forte impatto è rappresentato dalle opere di Dodi Reifenberg, vincitore del premio Artivist Lion 2024. La sua scultura Slipstream, realizzata con sacchetti di plastica, rappresenta un bambino alla deriva in un mare di rifiuti, un’immagine potente e commovente che ci sfida a ripensare il nostro rapporto con il consumismo e l’ambiente. La sua tecnica innovativa non solo dona nuova vita ai rifiuti industriali, ma trasforma simbolicamente i resti della società dei consumi in un invito a riflettere sulla nostra responsabilità collettiva per il pianeta.
Un progetto collettivo per superare l’individualismo- PATHs – Postcards to Venice, l’installazione collettiva di otto metri che accoglie i visitatori, è il simbolo di questa visione comunitaria. Questo lavoro si ispira alla mail art e integra le voci di ogni artista, offrendo uno spazio aperto a nuovi contributi, per un dialogo che cresce e si rinnova con il tempo. È un invito alla cooperazione e alla condivisione, una dichiarazione d’intenti che sottolinea l’importanza della responsabilità sociale e del dialogo come antidoti all’egoismo e all’alienazione.
Eventi ed esperienze per una riflessione sociale- Oltre alla mostra principale, PATHs include eventi che amplificano il suo impatto sociale e culturale. Tra questi spicca la terza edizione degli Artivist Awards, un premio che celebra l’arte al servizio della società e dell’ambiente, onorando quegli artisti che si impegnano a sensibilizzare su questioni cruciali. Il documentario Tabula Rasa di Bernard Garo, che esplora il legame tra guerra e degrado ambientale, è un esempio di come l’arte possa mettere in luce i costi della distruzione umana e ambientale. Il video The Secret Garden di Nana Dix, invece, trascina gli spettatori in un’esperienza visiva e psicologica che invita a riflettere su sogni e ricordi collettivi.
Tra i progetti innovativi, “Chi ha paura dell’Intelligenza Artificiale?” esplora la combinazione tra arti plastiche tradizionali e risultati generati dall’intelligenza artificiale. Questo esperimento dimostra come la tecnologia possa arricchire l’arte anziché minacciarla, sottolineando il valore dell’arte come mezzo per affrontare le sfide dell’era digitale.
L’arte come connettore sociale al Palazzo Pisani Revedin- L’ambientazione storica di Palazzo Pisani Revedin, luogo di scambio e confronto culturale, offre il contesto perfetto per PATHs. In armonia con il tema della Biennale di Venezia 2024, “Stranieri Ovunque”, la mostra diventa uno spazio di riflessione su cosa significhi appartenere in un mondo sempre più connesso. PATHs celebra la potenza dell’arte come forza unificante, promuovendo una consapevolezza sociale collettiva, invitando ogni visitatore a sentirsi parte di un cambiamento positivo e a impegnarsi per un futuro più solidale e inclusivo.
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28 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
Una nuova edizione di “Facciamo canestro per l’inclusione!”, l’iniziativa promossa da UPS Italia, Special Olympics Italia e, quest’anno, anche da Cisalfa Group. I dipendenti di UPS Italia e Cisalfa Group insieme agli atleti Special Olympics hanno preso parte ad un torneo di pallacanestro in squadre unificate per abbattere stereotipi e pregiudizi.
Prima del “salto a due” che ha segnato l’inizio della partita, lo speciale pre-gara con la lettura della lettera del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. Nelle sue parole il supporto istituzionale a favore dei temi trattati: “Momenti come questo sono davvero preziosi e ci ricordano quanto sia importante Iavorare insieme per dare ad ogni persona la possibilità di vivere pienamente la vita delle nostre comunità, di vivere emozioni positive e soprattutto di poter essere felici. Dal G7 Inclusione e Disabilità, il primo della storia che abbiamo voluto e in cui abbiamo fortemente creduto, è partita una nuova sfida con la consapevolezza ancora più grande che solo uniti possiamo fare di più e meglio. Declineremo azioni concrete in ognuno dei nostri Paesi e continueremo a rafforzare la nostra alleanza per promuovere la valorizzazione di ogni persona, in ogni ambito della vita quotidiana, per vedere in ciascuno le potenzialità e non i limiti”.
Presenti le istituzioni locali, Francesca Curtale, Sindaco di Senna Comasco e arbitro d’eccezione per il lancio della palla nel cerchio centrale, che saluta organizzatori e partecipanti: “Do il benvenuto ai partner che sono qui oggi che si adoperano affinché lo sport sia inclusione: UPS Italia e Cisalfa Group. Ringrazio il Sindaco di Como Alessandro Rapinese e Polisportiva Senna con il Presidente Patrizio Passeri e tutto il direttivo. Sono contenta di essere qui, con voi, oggi. A Senna Comasco spesso parliamo di sport nell’accezione più sociale, da anni Polisportivasenna ospita tornei regionali e nazionali, offrendo opportunità di crescita e confronto su sport, disabilità e inclusione. L’Amministrazione Comunale che rappresento è onorata che il territorio ospiti, ancora una volta, un evento all’insegna di questi valori con i dipendenti di alcune delle realtà che li sostengono e con gli atleti di Special Olympics Italia. Lo sport promuove la crescita e la valorizzazione individuale nei processi di inclusione sociale e culturale attraverso la pratica fisica e sportiva che sia “per tutti” e “di ciascuno”.
A seguire, Alessandro Rapinese, Sindaco del Comune di Como, aggiunge: “Siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa sportiva a favore dell’inclusione, promossa da UPS Italia e Cisalfa Group a supporto di Special Olympics. Da sempre lo Sport aiuta a combattere i pregiudizi e a promuovere il benessere mentale e fisico”.
L’evento ha visto la partecipazione di Marzia Picciano, Public Affairs Manager di UPS Italia, Federico Filippa, Corporate and Internal Communication Director di Cisalfa Group e Carlo D’Amico, Responsabile Marketing & Fundraising Special Olympics Italia in rappresentanza dell’Organizzazione.
“Quella di oggi è un’iniziativa che riflette il nostro impegno a sostenere la diversità, l’inclusione e la comunità locale. Attraverso la nostra partnership con Special Olympics, miriamo a creare un ambiente dove tutti possano sentirsi valorizzati e supportati nella propria unicità, non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana. Il coinvolgimento dei nostri dipendenti e delle loro famiglie in questo evento è un’ulteriore testimonianza del nostro desiderio di costruire una società più inclusiva e solidale”, ha commentato Marzia Picciano, Public Affairs Manager di UPS Italia.
“Siamo entusiasti di partecipare per la prima volta a questo evento che rappresenta un’opportunità concreta per promuovere valori fondamentali come la diversità e l’inclusione. In Cisalfa Group, crediamo fermamente che lo sport sia uno strumento potente per abbattere barriere e costruire una forte unione tra le persone. Collaborare con Special Olympics Italia e UPS Italia, in questa occasione, ci ha permesso di sostenere un messaggio di unione e rispetto, evidenziando quanto sia importante celebrare le capacità e il talento di ogni individuo, al di là delle differenze. Vedere i nostri dipendenti giocare fianco a fianco con gli atleti di Special Olympics Italia, condividendo la passione per il basket, è un esempio tangibile di come lo sport possa avvicinare le persone e contribuire a creare una società più inclusiva”, ha affermato Federico Filippa, Corporate and Internal Communication Director di Cisalfa Group.
“Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco Partner come UPS Italia e Cisalfa Group che, con grande fiducia e passione, si mettono in gioco promuovendo lo Sport Unificato di Special Olympics. Gli atleti sono un’inesauribile fonte d’ispirazione: fare squadra è un’opportunità per rendere la nostra società più accogliente e inclusiva”, aggiunge Alessandra Palazzotti, Direttore Nazionale di Special Olympics Italia.
La giornata è rientrata nella partnership europea tra The UPS Foundation e Special Olympics Europe Eurasia iniziata nell’aprile del 2021. La collaborazione coinvolge sempre più dipendenti UPS, oltre 50.000 nella regione, impegnati a promuovere comunità più giuste, sicure e inclusive attraverso lo sport, valorizzando l’unicità di ogni individuo, oltre ogni pregiudizio. Tra le precedenti iniziative che hanno visto UPS e Special Olympics Italia uniti per sensibilizzare il pubblico sulla diversità, la visita presso la sede UPS di Como di Stefano Meda, atleta di Special Olympics e nuotatore di alto livello del team Corona Ferrea di Monza e, sempre in Lombardia, il mini torneo di basket a squadre unificate nell’ottobre 2022, il calcetto durante la European Football Week 2023 e la Staffetta Milano Marathon, a sostegno del Team Italia per gli Special Olympics World Summer Games di Berlino 2023, tutti organizzati a Milano. Per promuovere ulteriormente questi valori, lo scorso marzo UPS ha supportato inoltre la XXXV edizione dei Giochi Nazionali Invernali di Special Olympics, Test Event 2024 per i Giochi Invernali Mondiali di Torino 2025.
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28 Ott, 2024 | Comunicare il sociale
“Non poteva andare peggio”. Ecco, in sintesi, la fotografia dei capoluoghi di provincia della Campania sul fronte della qualità ambientale secondo la classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024, il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore – su 106 capoluoghi di provincia. Tutti i cinque capoluoghi campani retrocedono in classifica generale peggiorando rispetto lo scorso anno: Napoli al quart’ultimo posto in classifica, la peggiore tra le grandi città (era 98 posto lo scorso anno), Caserta è al 98 posto (era 88a lo scorso anno), Salerno retrocede di 11 posizioni classificandosi al 88 posto, Avellino nei bassifondi al 66 posto (60a lo scorso anno). Chiude Benevento al 60 posto perdendo una posizione rispetto allo scorso anno.
“Dai dati di questa edizione del rapporto emerge ancora più evidentemente come, per uscire davvero dall’emergenza urbana, sia urgente e non più rinviabile una strategia nazionale in grado di sostenere scelte di indirizzo capaci di rendere le nostre città più sostenibili e al contempo più vicine alle necessità dei cittadini. Non si potrà, infatti, vincere la sfida ambientale e climatica- commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania- senza una vera e propria rivoluzione delle aree urbane, non solo perché sono i luoghi la maggioranza della popolazione, ma anche perché è in questi territori che si amplificano le crisi ambientali, sociali ed economiche. Occorre infrastrutturarle, realizzando gli impianti industriali dell’economia circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, dove va garantita una mobilità innovativa, con un trasporto pubblico cittadino e treni pendolari, da e per le città, frequenti, puntuali e moderni. Occorre riqualificare, a partire dalle periferie, gli spazi comuni, con luoghi d’incontro, pedonalizzazioni, corsie ciclabili, vie scolastiche, messa a dimora di nuove alberature, promuovendo quelle foreste urbane utili a mitigare gli effetti delle ondate di calore, creando corridoi verdi per facilitare spostamenti a piedi anche nei periodi più caldi e puntando sulla natura urbana per mitigare l’impatto climatico nelle città, valorizzando la bellezza come leva del cambiamento. Se non ora quando?
Qualità dell’aria – Per una visione d’insieme della qualità dell’aria, come sempre negli ultimi anni, le città sono state divise in cinque classi: nella prima, la migliore, compaiono quelle che rispettano tutti i nuovi valori guida OMS – più restrittivi rispetto alle norme UE – per PM10, PM2,5 e NO2. Nell’ultima compaiono invece i centri urbani che superano per almeno due parametri i limiti della normativa comunitaria sia per PM10 e PM2,5 che per NO2 e O3. Scarsa è la categoria per Napoli, appena sufficiente per Salerno, Benevento, Caserta e Avellino. La concentrazione nell’aria di Biossido di Azoto (NO2) costituisce, insieme al particolato sottile (PM10 e PM2,5) e all’Ozono (O3), uno dei maggiori problemi con cui le amministrazioni devono confrontarsi. Rispetto agli ultimi cinque anni, il biossido di azoto è l’unico parametro che segna una tendenza in calo. Non per Napoli, dove è passato dai 37 µg/mc del 2019 ai 38 µg/mc attuali, passando per un minimo di 28 µg/mc e 24 µg/ mc nel 2020 e nel 2021 (gli anni più stringenti dalle misure previste per il Covid). Relativamente alle concentrazioni di PM10, nessuna ha superato il limite normativo previsto (40 µg/mc). Le città con i valori medi più elevati sono Avellino con (29 µg/mc) seguito da Napoli con 27 µg/mc e Caserta e Benevento (tutte con 26 µg/mc).
Dispersione rete idrica- Per stimare la dispersione della rete idrica si calcola che la quota di acqua potabile immessa in rete e non consumata per usi civili (domestici, servizi, usi pubblici e usi gratuiti), industriali e agricoli venga, in qualche modo, dispersa dal sistema. Nel 2023 sono ben tre capoluoghi con perdite superiori o uguali al 50%: primato negativo a Salerno e Caserta con il 61%, segue Benevento con 57%.
Rifiuti – Solo Salerno e Avellino, superano l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata fissato per il 2012 rispettivamente con una percentuale del 74% e del 66%. Benevento si avvicina con 63,7% di raccolta differenziata. Chiudono Caserta con il 55% e Napoli, ancora lontana, con 39,3%. La produzione di rifiuti rappresenta una delle pressioni ambientali maggiori delle nostre città e non solo laddove si sono verificate delle emergenze legate a raccolta e smaltimento. Per questo motivo la riduzione della produzione dei rifiuti è un obiettivo importante individuato dalle politiche europee e nazionali. Napoli con 534 kg supera la media nazionale di 513 kg/abitante all’anno mentre gli altri capoluoghi sono al di sotto della media nazionale.
Mobilità-Gli indicatori del trasporto pubblico sono costruiti suddividendo le città in base al numero di abitanti. Ciò perché c’è una evidente incidenza del bacino di utenza (quindi il numero di abitanti, ma anche l’estensione geografica del capoluogo) sul dato finale. Il servizio di trasporto pubblico, direttamente proporzionale alla popolazione per quanto riguarda i valori assoluti vede andamenti in crescita per tutte le tipologie di città. Napoli evidenzia un buon aumento, con 79 passeggeri per abitante nel 2023, rispetto ai 64 del 2022 anche se ancora lontana dalle altre grandi metropoli e città turistiche come Venezia 602 viaggio/ab Milano 415 viaggi/ab, Firenze 225 viaggi/abitanti. L’offerta di trasporto pubblico viene calcolata in chilometri percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente, scegliendo il numero di abitanti in maniera analoga a quanto fatto per il precedente indicatore di uso del trasporto pubblico. Tra le grandi città, Milano si conferma nuovamente al primo posto con 111 vetture-km/ab. Lontana Napoli con 17 vetture-km/abitante. Guardando alle piste ciclabili, nel 2023 buona performance di Benevento con 22,65 m equivalenti ogni 100 abitanti. Dietro Napoli e Salerno rispettivamente con appena 0,39 e 0,22 m equivalenti ogni 100 abitanti.
L’estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo si attesta sui 50,7m2 ogni 100 abitanti. In Campania nessuna città raggiunge questa media. Benevento è quella che fa registrare la migliore performance con 40 m2 ogni 100 abitanti. Avellino fanalino di coda con appena 2,6 m2. Tutte le città campane hanno bassi numeri per i mq/abitante di verde urbano fruibile. Si passa dai 31 mq di Avellino, ai 22,7 di Benevento e ai 19,4 di Salerno. Chiude Napoli con 13,6 mq. Nota dolente sul fronte delle energie rinnovabili, dove solo Avellino registra un minimo di diffusione di solare termico e fotovoltaico installato nelle strutture pubbliche, con un valore di 7,99 kW per 1000 abitanti. Fanalini di coda Napoli con 0,21 kW/1000 abitanti, Salerno con 1,44 kW/1000 abitanti e Caserta con 1,14 kW/1000 abitanti
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